Le statistiche di Napoli-Roma 2-1: la difesa a tre ed il ritorno al gol non bastano, terza sconfitta consecutiva

(S. Valdarchi) – Al San Paolo si rivedono piccoli sprazzi di Roma, ma con un avversario di qualità e in forma come il Napoli non basta e arriva la terza sconfitta consecutiva, dopo quelle, peggiori dal punto di vista della prestazione, rimediate contro Milan e Udinese. I partenopei agganciano così la squadra di Fonseca a quota 48 punti, ma i capitolini per il momento mantengono il quinto posto, in virtù della migliore differenza reti, +12 a +8, mentre c’è assoluta parità per quel che riguarda gli scontri diretti (un girone fa erano stata la Roma ad imporsi per 2 a 1 all’Olimpico). Come detto, Dzeko e compagni lasciano intravedere timidi segnali di ripresa, che accompagnati al ritorno in campo di Zaniolo, 175 giorni dopo l’infortunio al legamento crociato, bastano al tecnico portoghese per dirsi “fiducioso” in vista dei prossimi impegni. Per capire se alle speranze corrisponderanno dei fatti concreti basterà aspettare qualche giorno, con la Roma che tornerà in campo mercoledì sera, ore 21:45, per l’impegno casalingo contro il Parma.

I numeri

I dati non lasciano spazio a libere interpretazioni: il Napoli ha conquistato meritatamente i 3 punti. Con un atteggiamento tattico attendista, la Roma ha lasciato ai padroni di casa il pallino del gioco, provando a fare male in contropiede. Il possesso palla è per il 59% della squadra di Gattuso, con 610 passaggi riusciti rispetto ai 394 degli avversari. 18 a 5 per gli azzurri i tiri, 12 nei quali nello specchio della porta. 11 a 5, invece, le occasioni da gol create. I partenopei dominano in ogni statistica, con 8 corner battuti a 1 e 116,967 chilometri percorsi, 2 in più rispetto alla Roma.

Ancora una volta, la squadra allenata da Paulo Fonseca si abbassa nel corso del secondo tempo, dando modo al Napoli di chiuderla nella trequarti difensiva. Guardando le posizioni medie dei giocatori in campo, con il passare dei minuti il modulo romanista si è trasformato in un vero e proprio 5-3-2, con Zappacosta e Spinazzola sempre sulla linea difensiva per provare a coprire le avanzate esterne degli esterni napoletani. Mkhitaryan, autore del gol, ha agito da interno di centrocampo, con Veretout e Pellegrini (sostituito poi da Cristante) a completare il terzetto in mediana. Davanti invece, Kluivert prima e Zaniolo poi, hanno supportato Edin Dzeko, spesso chiamato in causa nella costruzione della manovra. Il baricentro medio è passato dai 47,39 metri della prima frazione ai 43,60 della ripresa.

Le prestazioni individuali

Quando il migliore in campo per una squadra è il portiere non è mai un buon segno ed ultimamente alla Roma accade spesso di dover ringraziare a partita finita il proprio estremo difensore, Pau Lopez o Mirante che sia, per il lavoro fatto. Lo spagnolo, tornato oggi a giocare dopo la microfrattura al posto, viene sorpreso dal taglio di Callejon e non può nulla sull’invenzione decisiva di Lorenzo Insigne, ma per il resto para tutto. Effettua 10 interventi, 4 dei quali decisivi, e tiene i giallorossi in partita fino ad otto minuti dalla fine. Anche fuori dai pali dimostra il suo valore, aiutando la squadra in fase di impostazione, che come sempre parte dal basso e lo vede protagonista insieme al pacchetto difensivo. Sono 24 i passaggi riusciti, alcuni di questi eseguiti in situazioni pericolose e sotto pressione avversaria.

L’altra prova da sottolineare in casa Roma è quella di Henrikh Mkhitaryan. L’armeno, che qualche giorno fa si è accordato con la società per rimanere nella Capitale anche dopo la fine di questa stagione, gioca una gara di sacrificio a centrocampo, guidando puntualmente i contropiedi romanisti. Percorre 11,793 chilometri, più di Insigne per fare il paragone con quello che probabilmente, nei 19 scesi in campo, è risultato essere il migliore. Recupera 7 palloni e ne gioca 55, collezionando 40 passaggi riusciti (pari al 91% di quelli tentati). Crea 2 occasioni da gol, calciando 3 volte in porta (nessun compagno di squadra ha fatto meglio) e siglando il gol del momentaneo pareggio. La sua produzione offensiva è frutto della facilità di corsa e del grande lavoro fatto da Edin Dzeko. Il bosniaco nei 90 minuti si abbassa spesso, agendo da regista offensivo e attirando a sé, come in occasione della rete, l’attenzione e la pressione dei centrali partenopei.

(S. Valdarchi)

SERIE A – Pari tra Napoli e Roma: Mertens riacciuffa i giallorossi (VIDEO)

(Keivan Karimi) – Tosta e complicata la sfida per le due rivali Napoli e Roma stasera nel posticipo della 10.a giornata. Al San Paolo gli azzurri e i giallorossi si fermano sull’1-1 finale, dopo una gara ben giocata dai padroni di casa ma con gli ospiti in grado di mettergli i bastoni tra le ruote.

Tanta mole di gioco del Napoli, che inizia forte, mette pressione alla Roma e fa un possesso di palla infinito. La Roma, con tanti acciaccati già prima dell’incontro, non è nel suo miglior momento visto che durante il match deve rinunciare a De Rossi e Manolas per infortuni muscolari. I giallorossi vanno però in vantaggio con El Shaarawy, abile a concludere a rete dopo una azione di ottima fattura. Il Napoli di Ancelotti ha però la mentalità giusta e nella ripresa mette sotto gli ospiti, spingendo e sfiorando a più riprese il pari, che arriverà solo al 90′ grazie alla zampata di Mertens. Un 1-1 giusto come risultato finale che non serve in realtà a nessuno.

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https://www.youtube.com/watch?v=zN594_r5m78

Bella Napoli, ma è il Torino la prova di maturità

Gianluca Notari – Parliamoci chiaro: alle 20.44 ci saremmo presi anche un pareggio. “Ma magari“, pensavano alcuni. Fortunatamente, tra questi non c’erano De Rossi e compagni, che hanno creduto fin dall’inizio in questa splendida vittoria. Napoli-Roma 2-4, non erano molti quelli pronti a scommetterci. Anzi.
Certo certo, senza il gol di Dybala probabilmente sarebbe stata un’altra partita. Però oh, il calcio è anche questo, prendere o lasciare. E noi, oggi, ce lo prendiamo volentieri.

LETTURA – La cosa che salta all’occhio dell’atteggiamento della Roma di ieri sera è certamente la lettura dei momenti: guidati dall’illuminata serata di mister Di Francesco, i giallorossi hanno saputo alternare fasi di pressing alto a momenti di baricentro basso, pronti ad aspettare il Napoli per poi ripartire. Ed è proprio con le ripartenze che i capitolini hanno colpito e affondato la prima della classe. Prima il rocambolesco gol di Under, viziato da una deviazione decisiva di Mario Rui. Poi la capocciata di Dzeko, con cross al bacio di Florenzi. Di nuovo Dzeko, dribbling secco e sinistro a giro. Infine Perotti, che ringrazia Rui per il goffo tentativo di rinvio del portoghese che spalanca la porta al monito.

TORINO – Proprio Perotti cerca di freddare i facili entusiasmi: «Prima di tutto non dobbiamo rilassarci troppo con questa vittoria, non abbiamo fatto nulla. E’ successo già altre volte che abbiamo fatto un buon risultato e poi perdiamo punti. Dobbiamo essere consapevoli che non abbiamo fatto nulla e finire la stagione al meglio». Eh si, perché tante volte la Roma ci ha dimostrato che la continuità è spesso manchevole, nelle prestazioni prima e nei risultati poi. Venerdì ci sarà il Torino, che dopo un ottimo periodo successivo all’esonero di Mihajlovic e all’ingaggio di Mazzarri sta vivendo un momento di flessione. Una gara ampiamente alla portata dei giallorossi, specialmente di quelli visti ieri sera, nonostante le assenze a cui dovranno far fronte. Due per la precisione: Fazio e Dzeko, entrambi diffidati ed entrambi ammoniti, salteranno il match contro i granata.

SCELTE – Contro il Toro ci si aspetta dunque qualche volto nuovo rispetto a quelli scesi in campo al San Paolo, visto soprattutto l’impegno di Champions League con lo Shakhtar Donetsk della settimana prossima, con la Roma chiamata a ribaltare il 2-1 subito in Ucraina. Spazio a Jesus in coppia con Manolas, e possibile esordio dal primo minuto per Jonathan Silva, tornato ormai da una settimana ad allenarsi con il resto del gruppo, con Kolarov a rifiatare in panchina. Possibile turno di riposo anche per Nainggolan, con Pellegrini al suo posto al fianco di De Rossi. Confermato Strootman, che sta trovando una certa continuità nelle ultime prestazioni, così come Under, punto di riferimento ormai nell’attacco di Di Francesco. I dubbi più grandi sono legati agli altri due ruoli del tridente giallorosso: Perotti, nonostante il gol del momentaneo 4-1, non è sembrato poi così in forma; pronto El Shaarawy al suo posto, che scalpita per un posto da titolare dopo diverse panchine e la tribuna di Kharkiv. A fare le veci di Dzeko, invece, dovrebbe esserci Schick: l’ennesima chance che il ceco dovrà essere bravo a sfruttare. L’ambiente Roma si aspetta moltissimo dall’acquisto più costoso della sua storia, e sarebbe ora che il talentuoso classe ’96 cominci a dare risposte concrete, anche in vista della prossima stagione. Così come la Roma, affinché quella di Napoli non rimanga una vittoria bella ma inutile.

Gianluca Notari