Roma-Pescara 3-2

(E.Bandini) – Quella di ieri si potrebbe definire una domenica di ordinaria follia, perché forse finalmente a Marassi sotto i colpi del Genoa è caduto il mito della Juventus affamata ed invincibile ed il campionato sembrerebbe essersi riaperto inaspettatamente. La giornata di ieri per i tifosi giallorossi si potrebbe definire anche una domenica bestiale, perché la Roma quel maledetto vizio di far soffrire i propri sostenitori proprio non se lo vuole levare, è nel suo DNA. All’Olimpico infatti dopo 10 minuti gli uomini di Spalletti erano avanti 2-0 contro il Pescara grazie al solito, si ormai lo possiamo definire così, Edin Dzeko. Il bosniaco sale a quota 17 gol in 20 partite stagionali: meglio di lui in Europa solo due mostri sacri come Cavani e Messi. Poi però la Roma stupidamente inizia già a pensare al derby del prossimo weekend e si adagia sugli allori. Allora gli abruzzesi reagiscono dopo lo shock iniziale e trovano la rete grazie all’albanese Memushaj, che supera Szczesny reo pochi minuti prima di aver compiuto due miracoli sugli ex Pepe e Verre. A quel punto inspiegabilmente, almeno guardando la storia recente giallorossa, la Roma reagisce e con Perotti dagli undici metri trova la rete del 3-1 che avrebbe dovuto scacciare via le paure. Invece non c’è stato neanche il tempo di godersi il quinto sigillo in campionato del Monito che è arrivato il 3-2 di Caprari, uno dei tanti ex a segno contro la Roma. Ormai tutti si stavano già pregustando quali critiche addossare ai giallorossi per il 3-3 in casa contro il povero Pescara quando Irrati fischia la fine del match. Spalletti ed i suoi “si salvano” da ingiusti rimproveri perché in fin dei conti hanno finalmente vinto una partita sporca e dimostrato con non per forza si deve essere belli per trovare i tre punti. Adesso sì che la Roma può pensare alla Lazio con la consapevolezza che nei prossimi 20 giorni si decideranno le sorti del campionato ormai non più dominato da una Juventus dilaniata dagli infortuni.