L’Empoli frena la cavalcata della Roma

David Moresco – La Roma frena ad Empoli e non va oltre lo 0-0 contro gli uomini di Martusciello, fermandosi dopo 4 successi di fila e portando a casa un solo punto e tanta amarezza. C’è amarezza perché, nel giorno in cui si poteva allontanare il Napoli a -5 e rimanere vicini alla Juventus, la Roma non ha risposto presente all’appello. Possiamo chiamarla sfortuna, casualità o destino, ma ieri i giallorossi hanno fallito l’ennesima occasione per fare il salto di qualità definitivo. Quello di Empoli è un remake di un film già visto e rivisito dai tifosi giallorossi: questa volta l’ex di turno è Skorupski, che, non potendo andare a segnare il gol decisivo, decide di mascherarsi da saracinesca e fermare a suon di parate il miglior attacco della Serie A.

Spalletti, nonostante il recupero di qualche giocatore infortunato come Perotti e Bruno Peres, ha dovuto gestire l’emergenza difensiva costringendo il tedesco Rudiger, appena rientrato in prima squadra dopo l’infortunio al crociato, a forzare la mano e partire dal primo minuto. La Roma, specialmente nel secondo tempo, è sembrata stanca e ansiosa. I giallorossi hanno iniziato a farsi prendere dall’affanno e dal nervosismo per cercare un gol che però non voleva arrivare.

In difesa Emerson Palmieri, posizionato qualche metro più avanti rispetto al solito, sostituendo Florenzi nel famoso “tre e mezzo”, è riuscito a far vedere le sue doti migliori.Il brasiliano, costretto ad uscire al 57’ per un infortunio muscolare, ha giocato sulla fascia destra, riuscendo così a rientrare spesso e mettere in difficoltà il portiere polacco.

A centrocampo De Rossi e Paredes, anche per colpa del pessimo manto erboso, non sono riusciti a smistare palloni sulle fasce come chiedeva a gran voce Spalletti. Salah è sembrato una controfigura rispetto a quello visto finora. Dopo la prima occasione, l’egiziano si è spento e non ha inciso come nelle partite precedenti. Un peccato aver perso  per infortunio Francesco Totti. Senza dubbio questa partita, con pochi spazi e con una difesa simile ad una barricata, sarebbe stata perfetta per far entrare il capitano e provare a sbloccare la partita.

La sensazione è che la Roma non riesca mai a fare quel gradino necessario per mettersi allo stesso piano delle grandi. D’altra parte però non è tutto da buttare: la Roma, nonostante lo stop di Reggio Emilia, è in crescita ed il gioco sta migliorando. Il gruppo è unito ed ha voglia di dimostrare che il gap di mentalità che c’è con la Juventus non è così incolmabile.

David Moresco

Austria Vienna-Roma. Valzer contro rock ‘n roll

Yuri Oggiano – Archiviata l’amara trasferta di Empoli, la Roma si proietta di nuovo all’Europa League. Il magro bottino conquistato sinora, frutto di una sola vittoria e due pareggi, non lascia tranquillo Spalletti che all’Ernst Happel Stadion, giovedì sera, cercherà di recuperare i punti buttati al vento contro gli austriaci due settimane prima all’Olimpico.

La Roma dovrà affrontare non solo l’Austria Vienna, vittorioso in campionato contro lo Sturm Graz, ma anche il fattore europeo che al momento parla chiaro: il piatto piange perché l’ultima vittoria in trasferta risale al 2015 quando i giallorossi passarono a Rotterdam contro il Feyenoord per 2-1. Molte le delusioni provate negli ultimi anni in campo internazionale, con una difesa che prende sempre gol: sono 33 le partite, nelle ultime 35, in cui la Roma raccoglie almeno un pallone in fondo al sacco. Spalletti sta lavorando molto sulla difesa e giovedì ci sarà l’ennesimo banco di prova. Per superarlo torna Alisson, come sempre portiere di Coppa, protetto da Manolas e Fazio che faranno ancora coppia al centro. Qualche dubbio sulle fasce con Bruno Peres e Rudiger, in ballottaggio per l’out di destra, mentre Juan Jesus è favorito su Emerson Palmieri, uscito malconcio dal Castellani.

A centrocampo Spalletti può sorridere col rientro di De Rossi dopo le 3 giornate di squalifica per il rosso rimediato contro il Porto. Sarà lui a giocarsi il posto con Paredes, dato che l’altra casella di centrocampo dovrebbe spettare a Strootman. L’olandese, rimasto in panchina al Castellani, scalpita, così come Gerson, che proprio all’andata ha ottenuto la prima maglia da titolare della stagione. Per il brasiliano, però, è più semplice immaginare un utilizzo in corso d’opera.

Anche Perotti vuole tornare immediatamente ad incidere e il match contro l’Austria Vienna potrebbe essere l’occasione giusta. Il problema al flessore di Totti apre nuovi scenari e, forse, vecchi moduli per Spalletti che potrebbe far riposare Dzeko optando, come successo spesso nella stagione scorsa, per il tridente leggero.

Nella terra del valzer la Roma cercherà di dare finalmente ritmo a questa Europa League finora segnata da troppi alti e bassi. I rumorosi tifosi dell’Austria Vienna si faranno sentire ma d’altro canto ci saranno anche tanti supporters giallorossi pronti a trasformare il valzer in rock ‘n roll.

Yuri Oggiano

Juventus-Napoli 2-1

(E.Bandini) – Nella giornata in cui la Serie A sostiene WeWorld per la raccolta fondi “La voce delle donne” ad alzarla è stata proprio la Vecchia Signora con un importante vittoria contro il Napoli. La Juventus vista contro i partenopei non è bella a vedersi, ma è spietatamente cinica sotto porta. Tre tiri nello specchio della porta difesa da Reina, due gol. Prima Bonucci con uno tiro al volo ha portato in vantaggio i bianconeri. E poi non poteva che non segnare ed essere decisivo il grande ex della partita, Gonzalo Higuain. Il Pipita, che non ha osato esultare, ha infatti siglato la sua settima rete in campionato grazie ad uno splendido tiro di mancino di prima intenzione. Nel mezzo Callejon, anche lui arrivato a quota 7 sigilli in questa stagione, aveva illuso la squadra di Sarri trovando il momentaneo pareggio con un bel destro al volo su passaggio di Insigne: quarto gol dello spagnolo che nasce dai piedi del numero 24. Scelte molto coraggiose quelle utilizzate da Sarri, che inserisce nell’undici titolare Diawara e Chiriches entrambi appena alla seconda presenza dal primo minuto stagionale. Sicuramente però sotto il punto di vista tattico l’allenatore azzurro aveva preparato bene il match dello Stadium, ma a fare la differenza è stata la sciagurata prestazione di Ghoulam. L’algerino ha messo lo zampino in entrambi i gol juventini non riuscendo a spazzare in maniera pulita il pallone. Tre punti fondamentali per la stagione della Juventus che riesce a mettere tra lei e il Napoli una distanza di sicurezza di ben 7 punti. Ora sta solo alla Roma dimostrare di essere la vera anti-Juve.

Supercoppa Primavera. Roma-Inter 4-0. Poker dei giallorossi che portano a casa un altro trofeo

(Dallo Stadio Olimpico E.Bandini) – Primo trofeo della stagione Primavera conteso da Roma e Inter. Allo Stadio Olimpico si gioca la Supercoppa di categoria con Alberto De Rossi che schiera bomber Tumminello, rientrato alla grande dalla lunga squalifica subìta proprio contro i nerazzuri nel playoff scudetto, con accanto Soleri e Keba. Centrocampo dinamico e tecnico con BordinFrattesi e Spinozzi. Sulla linea difensiva, a proteggere Crisanto, il leader Marchizza aiutato da De SantisGrossi e Pellegrini che agirà sulla fascia sinistra.

LE FORMAZIONI UFFICIALI

AS Roma (4-3-3): Crisanto; De Santis (C), Grossi (64′ Ciavattini), Marchizza (83′ Anocic), Pellegrini; Bordin, Frattesi, Spinozzi; Soleri (72′ Perfection), Tumminello, Keba.
A disposizione: Romagnoli, Antonucci, Cappa, Franchi, Marcucci, Ciofi, Tofanari, Valeau, Petruccelli.
Allenatore: De Rossi.

FC Inter (3-5-2): Di Gregorio; Gravillon, Vanheusden (78′ Mattioli), Lombardoni (64′ Bollini Frigerio); Zonta (C), Butic (55′ Belkheir), Awua, Rivas, Miangue; Bakayoko, Pinamonti.
A disposizione: Mangano, Dekic, Nolan, Cagnano, Emmers, Danso, N’Diaye, Carraro, Souare.
Allenatore: Vecchi.

Arbitro: Antonio Giua di Olbia.
Assistenti: Imperiale di Genova e Abagnare di Nocera Inferiore.
Quarto uomo: Paterna di Teramo.

Ammoniti: 54′ Awua (I).
Marcatori: 37′ rig. Marchizza (R), 61′ e 75′ Tumminello (R), 87′ Keba (R).

LIVE

SECONDO TEMPO

93′ – Finisce qui la Roma Primavera vince la Supercoppa allo Stadio Olimpico battendo 4-0 l’Inter.

91′ – Occasione Inter! Mattioli non riesce a trovare la porta di Crisanto da pochi passi sugli sviluppi di una punizione.

90′ – Assegnati tre minuti di recupero dal signor Giuia di Olbia.

87′ – GOOOOOOOOOOOOOOL DELLA ROMA!!! Grandissima azione personale di Pellegrini sull’out sinistro, il terzino salta un paio di avversari e cerca l’assist rasoterra per KEBA, che dall’interno dell’area piccola deve solo spingere in rete. 4-0 per i giallorossi.

83′ – Esce dal campo per infortunio l’autore del gol del vantaggio Marchizza. Scampoli di partita per Silvio Anocic.

78′ – Ultima sostituzione per l’Inter: esce Vanheusden, ultimi minuti di gara per Mattioli. Problemi alla caviglia per il centrale.

75′ – GOOOOOOOOOOOL DELLA ROMA!!! Palla per keba sulla fascia, cross che sembrava lentro e velleitario, ma Marco TUMMINELLO si esibisce in uno stacco imperioso di testa e con l’aiuto del palo sigla il terzo gol.

74′ – Gran parata di Crisanto sull’incornata di testa di Gravillon. Il portiere giallorosso vola e salva il risultato.

73′ – Ennesima discesa sulla fascia di Bakayoko, il cross è interessante, Ciavattini si rifugia in angolo.

72′ – Altro cambio per De Rossi: richiamato in panchina, in campo Perfection.

67′ – Sventola di sinistro di Frattesi dalla distanza, la palla si spegne di poco al lato.

64′ – Sostituzione sia per la Roma che per l’Inter: per i giallorossi out Grossi e dentro Ciavattini; in casa nerazzurra entra Bollini Frigerio per Lombardoni.

63′ – L’Inter prova a scuotersi con Belkheir, il suo diagonale viene ben controllato da Crisanto.

61′ – GOOOOOOOOOOOL DELLA ROMA!!! Keba parte in percussione centrale e una volta arrivato nei pressi dell’area di rigore serve d’esterno Marco TUMMINELLO. Il bomber giallorossa la stoppa a seguire con il sinistro e poi con il destro calcia ad incrociare da destra verso sinistra, bucando Di Gregorio. 2-0 Roma.

60′ – Contropiede della Roma gestito in maniera pessima da Soleri, che sbaglia completamente l’assist per Keba, pronto a realizzare il 2-0 da pochi passi.

56′ – Bakayoko scappa sulla fascia sinistra e una volta arrivato sul fondo mette all’indietro per l’accorrente Rivas che calcia di piatto, ma il suo tentativo è impreciso. Il nerazzurro poteva far meglio da un’ottima posizione.

55′ – Sostituzione per mister Vecchi: entra Belkheir per Butic.

54′ – Il primo a finire sul taccuino del direttore di gara è Awua per un fallo su Bordin.

52′ – Bordin cerca lo specchio su una punizione dai 25 metri, la palla si infrange sulla barriera.

49′ – Sciabolata tesa di Bordin per Keba, Vanheusden lo anticipa e sventa il pericolo.

46′ – Crisanto esce su Zonta ma sbaglia l’intervento e cade male. Il portiere resta qualche secondo a terra, ma poi si rialza.

45′ – Inizia la seconda frazione di gioco. Nessun cambio per Vecchi e De Rossi.

PRIMO TEMPO

45′ – Termina la prima frazione di gioco.

41′ – Frattesi di testa anticipa tutti in area di rigore, ma il suo tentativo si spegne fuori sul secondo palo. Keba non riesce ad intervenire sulla sfera.

38′ – Risposta immediata dell’Inter. E’ Zonta questa volta a provare la realizzazione con una punizione da posizione centrale. La palla però si infrange contro il muro giallorosso.

37′ – GOOOOOOOOOOOL DELLA ROMA!!! Riccardo MARCHIZZA si presenta sul dischetto e dagli undici metri non sbaglia con un sinistro ad incrociare. Di Gregorio tocca solo sul tiro a mezza altezza ma non gli riesce la respinta.

36′ – Calcio di rigore per la Roma! Keba viene atterrato in area da Gravillon e il Signor Giuia indica il dischetto.

34′ – Vanheusden calcia un altro piazzato, stavolta mirando verso la porta di Crisanto. L’idea è buona, l’esecuzione meno.

32′ – Vanheusden batte un calcio di punizione dall’out destro della trequarti offensiva, la palla è interessante, ma Marchizza riesce ad intervenire di testa.

28′ – Sventagliata sulla destra di Bordin per De Santis che mette in mezzo di prima. Tumminello non è preciso con l’aggancio e Gravillon gli ruba il tempo.

21′ – Combinazione tra Keba e Tumminello, l’attaccante siciliano prova il sinistro dal limite dell’area di rigore ma non centra lo specchia.

16′ – Pinamonti conquista un calcio d’angolo dopo aver puntato e saltato De Santis. Il corner non porta nessun pericolo alla difesa giallorossa.

14′ – Percussione centrale di Spinozzi, il suo cross dal fondo è troppo lungo per Soleri e Tumminello. Buono lo spunto del numero 8 giallorosso.

12′ – Dopo una prolungata azione offensiva Bordin calcia dai 30 metri, palla in curva.

8′ – Miangue supera un paio di uomini sulla fascia sinistra e poi entra in area di rigore: Grossi allontana sventando il pericolo.

6′ – Ottimo intervento da parte di Lorenzo Crisanto sul tiro al volo di Andrea Pinamonti. Il portiere giallorosso smanaccia in angolo, che non produce effetti.

1′ – La prima azione della gara è dei giallorossi di Alberto De Rossi. Keba si libera sulla sinistra e poi mette in profondità per Pellegrini, che prova il cross ma Di Gregorio esce basso e blocca.

0′ – Inizia la gara. Batte l’Inter, con la Roma che attacca verso Curva Nord.

PRE-PARTITA

Ore 20.25 – Presenti in tribuna Luciano Spalletti, Mauro Baldissoni, Ricky Massara, Luigi Di Biagio (Ct dell’Under 21) e Bruno Conti. Buona presenza di pubblico in Tribuna Tevere.

Ore 20.20 – Termina il riscaldamento di Roma e Inter. Le due squadre rientrano negli spogliatoi.

Ore 20.00 – La Roma e l’Inter scendono in campo per il riscaldamento.

Ore 19.20 – La Roma scende in campo per la ricognizione.

Ore 19.05 – Ricognizione in campo per l’Inter.

Sassuolo-Roma 1-3

Edoardo Bandini – Il Sassuolo e la Roma al Mapei Stadium giocano un tempo a testa. Nel primo gli uomini di Di Francesco impongono il loro gioco pressando i giallorossi nella propria metà campo e riescono a passare in vantaggio grazie ad una zuccata di Cannavaro, primo gol con la maglia dei neroverdi, propiziata da una bella azione sulla fascia di Politano. È l’undicesima trasferta consecutiva che la Roma subisce un gol. Da sottolineare però che nel corso dei primi 45 minuti la formazione di Spalletti ha colpito due traverse con Nainggolan e Dzeko. Ma sono proprio questi due giocatori a confezionare la vittoria giallorossa nella ripresa. Ci ha pensato prima il bosniaco che ha siglato una doppietta. L’ex Manchester City è arrivato a quota 10 gol in 10 partite di campionato, proprio come fece nell’anno dello scudetto un certo Gabriel Omar Batistuta. E poi il Ninja ha chiuso la partita con un comodo tap in dopo una bella fuga di El Shaarawy sulla corsia di sinistra: primo gol stagionale per lui. Bene ma non benissimo il Faraone che sotto gli occhi del c.t. Ventura voleva festeggiare al meglio i suoi 24 anni. Spalletti dalla partita di Reggio Emilia si ritrova in mano una moneta legata agli infortuni: da un lato il rientro in campo dopo ben 165 giorni di Antonio Rudiger. Dall’altro il brutto infortunio di Alessandro Florenzi, che in lacrime all’ottantaquattresimo è uscito in barella. Per il classe ’91 si teme la rottura del legamento crociato. A Trigoria negli ultimi quattro mesi sarebbe il quarto infortunio dello stesso calibro. Comunque sia la Roma riesce a mantenere il passo della Juventus e sabato sera sarà incollata al televisore per tifare il Napoli nel big match dello Stadium.

Edoardo Bandini

Sassulo-Roma 1-3

(E.Bandini) – Il Sassuolo e la Roma al Mapei Stadium giocano un tempo a testa. Nel primo gli uomini di Di Francesco impongono il loro gioco pressando i giallorossi nella propria metà campo e riescono a passare in vantaggio grazie ad una zuccata di Cannavaro, primo gol con la maglia dei neroverdi, propiziata da una bella azione sulla fascia di Politano. È l’undicesima trasferta consecutiva che la Roma subisce un gol. Da sottolineare però che nel corso dei primi 45 minuti la formazione di Spalletti ha colpito due traverse con Nainggolan e Dzeko. Ma sono proprio questi due giocatori a confezionare la vittoria giallorossa nella ripresa. Ci ha pensato prima il bosniaco che ha siglato una doppietta. L’ex Manchester City è arrivato a quota 10 gol in 10 partite di campionato, proprio come fece nell’anno dello scudetto un certo Gabriel Omar Batistuta. E poi il Ninja ha chiuso la partita con un comodo tap in dopo una bella fuga di El Shaarawy sulla corsia di sinistra: primo gol stagionale per lui. Bene ma non benissimo il Faraone che sotto gli occhi del c.t. Ventura voleva festeggiare al meglio i suoi 24 anni. Spalletti dalla partita di Reggio Emilia si ritrova in mano una moneta legata agli infortuni: da un lato il rientro in campo dopo ben 165 giorni di Antonio Rudiger. Dall’altro il brutto infortunio di Alessandro Florenzi, che in lacrime all’ottantaquattresimo è uscito in barella. Per il classe ’91 si teme la rottura del legamento crociato. A Trigoria negli ultimi quattro mesi sarebbe il quarto infortunio dello stesso calibro. Comunque sia la Roma riesce a mantenere il passo della Juventus e sabato sera sarà incollata al televisore per tifare il Napoli nel big match dello Stadium.

Genoa-Milan 3-0

Edoardo Bandini – Il Milan crolla a Marassi, campo tabù ormai da tre anni, sotto i colpi del Genoa. I rossoneri non riescono a prendersi per una notte il primo posto in classifica dopo la convincente prestazione contro la Juventus, ed incassano un sonoro 3-0 a firma di Ninkovic, l’autogol di Kucka e Pavoletti. Montella ha cercato di attuare un mini turn over facendo rifiatare un po’ il fiato ad Abate e Suso, ma i sostituti non sono stati all’altezza. Infatti Poli nell’inedito ruolo di terzino sinistro e Honda dietro alla coppia Bacca-Niang non sono mai entrati nel ritmo partita. A complicare poi la vita all’aeroplanino ci ha pensato Paletta, espulso nei primi minuti del secondo tempo per un folle intervento su Rigoni. I rossoblu invece hanno subito reagito dopo la sconfitta nel derby contro la Sampdoria. Juric ha cambiato la difesa inserendo Munoz al posto di Orban, e con Burdisso che sembra essere tornato quello dei tempi d’oro. A centrocampo Rincon e Veloso danno equilibrio a tutta la squadra recuperando tanti palloni davanti alla difesa. Simeone non incanta, ma al suo posto ci ha pensato il solito Pavoletti, al rientro dopo l’infortunio alla coscia. I rossoblu con questa pesante vittoria salgono a quota 15 punti in classifica, con ancora una partita da recuperare contro la Fiorentina. Il Milan crolla proprio nel suo momento migliore, Montella ha pagato a caro prezzo ogni singola distrazione e il Genoa ha confermato ancora una volta che quest’anno il campionato è il più equilibrato degli ultimi anni.

Edoardo Bandini

Genoa-Milan 3-0

(E.Bandini) – Il Milan crolla a Marassi, campo tabù ormai da tre anni, sotto i colpi del Genoa. I rossoneri non riescono a prendersi per una notte il primo posto in classifica dopo la convincente prestazione contro la Juventus, ed incassano un sonoro 3-0 a firma di Ninkovic, l’autogol di Kucka e Pavoletti. Montella ha cercato di attuare un mini turn over facendo rifiatare un po’ il fiato ad Abate e Suso, ma i sostituti non sono stati all’altezza. Infatti Poli nell’inedito ruolo di terzino sinistro e Honda dietro alla coppia Bacca-Niang non sono mai entrati nel ritmo partita. A complicare poi la vita all’aeroplanino ci ha pensato Paletta, espulso nei primi minuti del secondo tempo per un folle intervento su Rigoni. I rossoblu invece hanno subito reagito dopo la sconfitta nel derby contro la Sampdoria. Juric ha cambiato la difesa inserendo Munoz al posto di Orban, e con Burdisso che sembra essere tornato quello dei tempi d’oro. A centrocampo Rincon e Veloso danno equilibrio a tutta la squadra recuperando tanti palloni davanti alla difesa. Simeone non incanta, ma al suo posto ci ha pensato il solito Pavoletti, al rientro dopo l’infortunio alla coscia. I rossoblu con questa pesante vittoria salgono a quota 15 punti in classifica, con ancora una partita da recuperare contro la Fiorentina. Il Milan crolla proprio nel suo momento migliore, Montella ha pagato a caro prezzo ogni singola distrazione e il Genoa ha confermato ancora una volta che quest’anno il campionato è il più equilibrato degli ultimi anni.

ARBITRI Ecco i ‘fischietti’ della 10^ giornata

Di seguito il quadro completo delle designazioni:

Genoa-Milan (martedì ore 20:45): Banti

Chievo-Bologna (mercoledì ore 20:45): Pasqua

Fiorentina-Crotone (mercoledì ore 20:45): Gavillucci

Inter-Torino (mercoledì ore 20:45): Massa

Juventus-Sampdoria (mercoledì ore 20:45): Russo

Lazio-Cagliari (mercoledì ore 20:45): Celi

Napoli-Empoli (mercoledì ore 20:45): Mariani

Pescara-Atalanta (mercoledì ore 20:45): Guida

Sassuolo-Roma (mercoledì ore 20:45): Damato

Palermo-Udinese (giovedì ore 20:45): Orsato

SERIE A I risultati della 9^: Milan e Roma a -2 dalla Juve. Crollo Inter a Bergamo. Bene il Napoli a Crotone

Il Napoli riparte, l’Inter cade ancora. E, se possibile, in maniera ancora più fragorosa. Dopo la vittoria del Milan nell’anticipo di sabato contro la Juventus a San Siro, il resto della nona giornata di campionato fornisce spunti di analisi per forza di cose parziali. Per un motivo ben preciso: mercoledì c’è il turno infrasettimanale, che a distanza di 48 ore confermerà o ribalterà quanto emerso nel fine settimana. Potrà dire, ad esempio, se De Boer rischia davvero la panchina dell’Inter. Un esonero dopo la sconfitta di Bergamo (1-0) e, soprattutto, a tre giorni dall’impegno casalingo contro l’ottimo Torino è difficilmente pronosticabile, ma se il tecnico olandese dovesse mancare l’ennesimo riscatto stagionale al cospetto di Belotti e soci la sua sorte sarebbe a dir poco in bilico. La mancanza di continuità e di risultati dei nerazzurri, del resto, è imbarazzante: la vera Inter è quella gagliarda capace di battere la Juve o la squadra senza capo né coda sconfitta dall’ex Gasperini? Se la verità sta nel mezzo, probabilmente non basterà neanche quella a salvare l’ex Ajax dalla scure di Suning e dall’esigenza di veder ripagati sul campo gli sforzi in sede di calciomercato. 

Chi ha trovato una certezza, invece, è Maurizio Sarri: il suo Napoli ha carattere. Vincere contro il Crotone (1-2) non è un’impresa (solo un punto per i calabresi in nove gare disputate), ma vincere a Crotone oggi è un risultato pesante e per nulla scontato. Per due motivi: perché la squadra di Nicola ritrovava il pubblico amico del rinnovato stadio Scida e perché i partenopei erano nelle condizioni psicologiche peggiori della stagione. Reduci da tre sconfitte di fila, con l’attacco spuntato e con le critiche a mettere in dubbio il lavoro estivo di chi ha allestito la squadra: il Napoli, oggi, sembrava la vittima ideale per la giornata perfetta del Crotone. Così non è stato. Gli azzurri sono passati in vantaggioe, seppur in dieci, hanno incrementato il punteggio e rintuzzato gli attacchi dei padroni di casa senza troppo affanno. Unica, solita nota stonata? La prestazione di Gabbiadini: l’espulsione è giusta, la sua reazione al fallo subìto inaccettabile, specie perché ha lasciato i compagni di squadra in inferiorità numerica per più di un tempo e nella gara più complicata di questo avvio di stagione. Il nervosismo dell’attaccante è palese, così come l’assoluta emergenza numerica degli azzurri nel reparto avanzato: con Milik infortunato e Gabbiadini squalificato, avanti i campani sono contati.

Detto della prima vittoria dell’Udinese targata Del Neri (3-1 sul Pescara), del pareggio a reti bianche tra Empoli e Chievo e di quello nel derby emiliano tra Bologna e Sassuolo (1-1), va sottolineato il ritorno alla vittoria e al bel gioco della Fiorentina. Sotto di un gol al Sant’Elia contro il Cagliari, gli uomini di Paulo Sousa sono stati protagonisti di una mezz’ora di gioco di altissimo livello calcistico. Il risultato finale (3-5) è il manifesto delle occasioni create e dei tanti, troppi errori di entrambe le difese. Ma di sicuro chi era sugli spalti dello stadio del capoluogo sardo si sarà divertito. Discorso identico per gli spettatori di Torino-Lazio. Il pareggio (2-2) non accontenta nessuno, ma paradossalmente fa felici tutti: perché la partita è stata molto divertente e perché il punto conquistato ha un peso specifico importante per la continuità di risultati di entrambe le squadre.

A proposito di continuità, la decima giornata si apre già martedì con una sfida non di secondo piano: il Genoa sconfitto dalla Samp nel derby della Lanterna ospiterà a Marassi il Milan di Montella, di Donnarumma, di Locatelli e di coloro che sono riusciti nell’exploit di battere i campioni d’Italia della Juve.