Ricorso Strootman. Baldissoni: “Riteniamo che non ci fosse accesso alla prova tv. Si mette a rischio la regolarità del campionato”

(E.Bandini) – Giorno del giudizio per Kevin Strootman. Questa mattina alle 10 il centrocampista olandese, il direttore generale Mauro Baldissoni e l’avvocato Antonio Conte si sono presentati presso la Corte Sportiva d’Appello della FIGC per esporre la tesi difensiva per provare ad eliminare la sanzione di due giornate di squalifica che porterebbero il numero 6 giallorosso a saltare le sfide con Milan e Juve. La difesa del club si è basata principalmente sul fatto che Strootman è reo di aver simulato una caduta dopo che gli è stata tirata la maglia da Cataldi. A Trigoria sono inoltre convinti dell’inapplicabilità della prova televisiva, poiché l’arbitro Banti e il quarto uomo Costanzohanno assistito a tutta la scena. Strootman ha chiarito il suo gesto, spiegando di esser caduto per evitare nuovi colpi alle spalle, rialzandosi immediatamente. A supporto di ciò sono state mostrate diverse immagini e video. Baldissoni e Strootman sono arrivati prima delle ore 10. L’incontro è iniziato dopo 20 minuti ed è durato circa mezz’ora. All’uscita, il direttore generale della Roma, ha rilasciato delle dichiarazioni ai cronisti presenti. Queste le sue parole:

Come è andata direttore?
Sapremo tra un’oretta come è andata. Abbiamo espresso le nostre considerazione che già sono note. Riteniamo che non ci fosse proprio accesso alla prova tv per un caso del genere, tra l’altro c’è un’interpretazione un po’ estensiva e a noi preoccupano sempre le estensioni della giustizia sportiva perché vanno un po’ a mettere in discussione la certezza delle regole di diritto che è un presupposto fondamentale e lo è sempre e immaginiamo quando lo debba essere in una competizione sportiva. andare ad immaginare che si applichi una norma che si applica per una simulazione evidente e invece in questo caso è stato ricostruito un caso di simulazione parziale. C’è l’atto violento di Cataldi ma ch’è anche forse una simulazione, forse, per la motivazione che la Procura Federale mi ha voluto dare. Questo va ad aprire nuovi fronti, una nuova frontiera che va a mettere in dubbio la solidità dell’impianto esistente. Pone a rischio la regolarità del campionato in generale ed è un interesse di tutti e che dobbiamo combattere.

Rischio caso Destro?
Non temo niente, abbiamo espresso le valutazioni su questo caso e attendiamo fiduciosi che possano essere prese in considerazione. Questo va ad aprire nuovi fronti, una nuova frontiera che va a mettere in dubbio la solidità dell’impianto esistente. Pone a rischio la regolarità del campionato in generale ed è un interesse di tutti e che dobbiamo combattere.

Marotta ha detto che lei ha parlato da tifoso…
Marotta ha detto delle cose giuste, io sono un tifoso e sono orgoglioso di esserlo, che Gandini è serio è competente, lo è tantissimo. Mi ha anche suggerito di confrontarmi con lui e lo faccio tutti i giorni, tutto il giorno visto che lavoriamo insieme e pensavamo che questo Marotta lo sapesse. Detto questo è evidente che se parla Baldissoni o Gandini è la Roma che parla, non c’è differenza, però Marotta, che è un grande dirigente, sa perfettamente quanto è importante le motivazioni disponibili, come per questa squalifica, non passino al vaglio della Corte Federale perché sa che è nell’interessi di tutti mantenere la certezza del diritto e infatti vi dico che è d’accordo con noi per questo ricorso.

Filtra ottimismo?
Pessimismo e ottimismo non sono categorie che si applicano. Noi abbiamo parlato di temi giuridici e immaginiamo che vengano valutati per quello che sono dalla Corte.