Roma-Lazio 1-3: le pagelle. De Rossi l’unico a provarci. Poco orgoglio per gli uomini di Spalletti

Simone Indovino – La Roma non rivendica l’eliminazione subita in Coppa Italia uscendo sconfitta nel derby. Buon inizio dei giallorossi che si riversano diverse volte nella metà campo avversaria ma poco dopo è Keita a portare avanti i biancocelesti sfruttando una marcatura leggera da parte di Emerson e Fazio. De Rossi agguanta il pareggio su calcio di rigore allo scadere del primo tempo ma il ritorno in campo per i ragazzi di Spalletti è poco incisivo; Basta (con una fortunosa deviazione) e nuovamente Keita in contropiede mettono la definitiva parola fine alla gara.

ROMA

Szczesny 5.5 – Salva in almeno due situazioni la sua squadra da un passivo più ampio, ma la poca reattività nel primo gol subito pesa e non poco.

Rudiger 5 – Nell’arco di 90 minuti copre diverse posizioni difensive, soffrendo in ogni caso la velocità degli attaccanti avversari. Con dedizione e impegno arriva spesso al cross dalla fascia destra; i traversoni risultano tuttavia preda troppo facile per i difensori biancocelesti. Perde la testa alla fine venendo giustamente espulso, salterà il Milan.

Manolas 5.5 – Prende parte anche lui alla pochezza difensiva della giornata giallorossa.

Fazio 5 – Sovrasta spesso Milinkovic sulle palle aeree, ma condivide con Emerson la colpa per la fievole marcatura su Keita in occasione del primo svantaggio. Sfortunata la sua deviazione col ginocchio sulla conclusione di Basta che riporta avanti la squadra di Inzaghi. Rischia grosso su un intervento scomposto nei confronti di Lukaku.

Emerson 5 – Brutta gara quella messa in mostra dal terzino brasiliano che è costantemente impreciso in fase difensiva. Non stringe la marcatura su Keita facendo sì che lo spagnolo calci indisturbato. Anche in avanti non garantisce i soliti affondi che l’hanno contraddistinto in questa stagione.

Strootman 5 – Rigore conquistato a parte, gara quasi nulla per l’olandese. Sempre sovrastato e saltato a centrocampo, non riesce mai a conferire la giusta congiunzione tra fase difensiva e offensiva.

De Rossi 6.5 – Il capitano odierno è l’unico a mettere un po’ di orgoglio dentro la partita. Forse spinto dall’ormai grande esperienza maturata, prova a caricarsi la squadra sulle spalle realizzando con freddezza il rigore del momentaneo pareggio. Buona anche la gestione dei palloni a centrocampo.

Nainggolan 5.5 – Prova a riempire la partita con la solita grinta che lo contraddistingue ma la sua prova risulta troppo avulsa. Come già avvenuto nelle gare di coppa, Inzaghi gli costruisce attorno una gabbia che non dà respiro al belga.

El Shaarawy 5 – Appena 45 minuti per l’italo-egiziano. Poco movimento e Poca incisività da parte del classe ’92 che non bissa la buona prestazione della giornata scorsa a Pescara.

Salah 5.5 – Partenza sprint per l’ex Chelsea che è l’uomo più pericoloso sul fronte offensivo; riesce a mettere più volte in apprensione il terzino avversario con le sue accelerazioni, peccando però nel passaggio o nella conclusione finale. Secondo tempo più a folate, è notevole il calo fisico che accusa sul finale di gara.

Dzeko 5 – Due buone occasioni per il bosniaco, entrambe vanificate da Strakosha. Specie nella prima poteva tuttavia far di più. Per il resto è poco partecipe alla manovra giallorossa.

Bruno Peres 4.5 – Impatto totalmente negativo sulla gara da parte del brasiliano. Sbaglia tutto quello che si può sbagliare, mostrandosi impreciso e poco lucido in tutte le situazioni in cui è chiamato in causa.

Perotti 5.5 – Entra col piglio giusto creando due pericoli alla Lazio, ma poco dopo si spegne e affonda con tutto il resto della squadra.

Totti 5.5 – 20 minuti per il Capitano in quello che potrebbe essere il suo ultimo derby. La sua classe non basta per accendere la luce nella Roma.

Spalletti 5 – Ancora una volta è imbrogliato dalle mosse tattiche di Inzaghi che, cambiando spesso le posizioni degli uomini in campo, non dà punti di riferimento ai giallorossi. Sconfitta che può pesare in ottica secondo posto, considerato l’insidioso calendario che attende i capitolini.

Simone Indovino