Champions e festa per Totti. La Roma chiude la sua stagione

Lavinia Colasanto – E’ finita come tutti avremmo voluto finisse, Roma ai gironi di Champions League e una festa in grande stile per Totti. Forse in pochi erano pronti per una partita da batticuore, ma è la storia della Roma, si deve soffrire fino alla fine anche con un contorno di pubblico da brividi: quasi 70 mila spettatori speranzosi di vedere il Capitano il prima possibile. Il pomeriggio giallorosso, dopo la rete di Pellegri, poteva essere l’alba di un incubo che Dzeko, col suo gol numero 29 in campionato, rimette subito verso la strada del sogno. Non è una partita come le altre e si nota anche dalle giocate della Roma, impaziente di chiudere i conti e, allo stesso tempo, distratta da quello che sarà il tributo per Totti. Si fa male Emerson, lesione del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro, l’ennesimo di una stagione terribile sotto questo punto di vista.

La Roma capisce che si deve compattare, deve spingere per andare direttamente in Champions League e soprattutto non tradire i suoi tifosi. E’ il minuto 54, circa le ore 19.10, entra Francesco Totti per la sua ultima partita con la maglia che ha sempre amato. Lo stadio trema e diventa una bolgia. La Roma si impadronisce del campo sempre con quel pizzico di nervosismo dato dal cronometro che scorre inesorabile. L’impatto di Totti è quello dei giorni migliori, il numero 10 smista palloni e li pennella verso i suoi compagni e la magia si compie. Capitani e Bandiere, Francesco Totti e Daniele De Rossi, il secondo che anticipa il primo, quello che fa “Capitan Futuro” l’ha fatto “Capitan Presente” per tutta una carriera, cioè buttare il pallone in fondo al sacco. Esplode lo Stadio, tutti sotto la Curva Sud come i vecchi tempi, l’abbraccio di Roma alla Roma. Tutto maledettamente come sempre infatti, come le distrazioni di una difesa ballerina che fa ammutolire tutti i presenti.

A 10 minuti dalla fine la Roma è con un piede fuori dalla Champions League ma in campo c’è Totti e qualcosa di speciale deve accadere. Perotti, che quest’anno aveva segnato su azione soltanto in Europa League, si fa trovare al posto giusto nel momento giusto scaricando, con un potente sinistro, tutta la sua rabbia alle spalle di Lamanna. E non importa se fino ad un anno e mezzo fa ha giocato nel Genoa, si toglie la maglia e corre, inseguito dai suoi compagni, di nuovo sotto la Curva Sud. Il traguardo è raggiunto, si può cominciare a pensare a quello che succederà dopo pochi minuti. Cominciano a scendere le lacrime, gli occhi si fanno gonfi. Al triplice fischio di Tagliavento termina la carriera di Totti e allora cominciano a raffiorare i ricordi, quelli impressi nella mente di tutti e nella mente di Totti. L’avventura è finita, ma proseguirà in un’altra veste. Grazie di tutto Capitano.

Lavinia Colasanto