Alla scoperta di Cengiz Under, la nuova scommessa di Monchi

Simone Indovino – In casa Roma le scommesse piacciono, lo sappiamo. Da Pradè a Monchi, passando per Sabatini autore di manovre “azzardate” nel corso della sua gestione sportiva. Del primo non si può dimenticare l’acquisto di Jeremy Menez, giocatore dotato di un talento cristallino ma con una testa non era altrettanto sprizzante di qualità. Erik Lamela spicca tra gli azzardi dell’attuale dirigente interista. E Monchi? Per proseguire la scia dei suoi predecessori il d.s. capitolino non si è lasciato sfuggire Cengiz Under, acquistato per 15 milioni di euro sbaragliando la concorrenza inglese del Manchester City.

DUTTILITÀ – In patria è dipinto come un calciatore dal talento cristallino, soprannominato non a caso il “Dybala turco”. Appellativo scomodo per un ragazzo di appena vent’anni che si ritrova davanti ad una realtà completamente nuova. Di piede mancino, possiede una grande duttilità che gli permette di ricoprire tutti i ruoli della fase offensiva anche se, come testimonia il paragone assegnatogli in Turchia, preferisce agire partendo dalla fascia destra per liberare il suo potente tiro. Proprio su quella corsia lo slot è attualmente libero dopo la partenza di Salah. «Era il mio giocatore preferito, ma adesso è andato al Liverpool», ha dichiarato lo stesso Under. Chissà se, col passare del tempo, quel posto non sarà preso dal classe ’97.

CARRIERA – Ha iniziato a calcare i campi da gioco vestendo la maglia del Bucaspor, entrando poi a far parte del calcio “dei grandi” con l’Altinordu, prima del salto definitivo nell’Instanbul Basaksehir. Nonostante la giovane età, Under ha già indossato la casacca della Nazionale turca maggiore: dopo l’esordio avvenuto nel novembre del 2016, l’attaccante è stato protagonista in quattro occasioni realizzando due reti. Prima del debutto con i “grandi”, aveva indossato la maglia del proprio paese con l’under 18, l’under 19 e l’under 21, maturando complessivamente 21 presenze e sette gol.

MOTIVAZIONI – Come la storia giallorossa insegna, la pressione e le aspettative su di lui saranno alte. Dovrà essere bravo Di Francesco a farlo inserire in maniera graduale nell’insidioso panorama calcistico italiano. La motivazione del giovane di certo non manca, come si è potuto intuire nelle sue prime dichiarazioni da giocatore capitolino. «Vado a Roma con la consapevolezza che Monchi e Di Francesco valorizzano i giovani. Ci sarà competizione con Perotti ed El Shaarawy, voglio prendermi la maglia da titolare». L’ambizione è alta, il tempo è tutto dalla sua parte.

Simone Indovino

Di Francesco affronta l’ex

Lavinia Colasanto – Spalletti e Di Francesco, il passato e il presente della Roma. Si sfidano in una delle partite più delicate della stagione, sia per l’Inter sia per i giallorossi. Il tecnico abruzzese è subentrato in estate a quello toscano che, tornato nella Capitale nel gennaio del 2016 al posto di Garcia, ha portato la squadra prima ad un miracoloso terzo posto e poi alla piazza d’onore dietro alla Juventus.

Differenti ma allo stesso tempo uguali. Entrambi amano dare un’impronta offensiva alla propria squadra, più verticale con una ricerca ossessiva degli esterni, Spalletti, più possesso palla con i tagli delle ali, Di Francesco. Amano l’attacco ma non disdegnano la difesa. Il neo giallorosso ha sorpreso in questa prima metà di stagione perché la sua squadra si è rivelata una delle migliori retroguardie d’Italia e d’Europa, dimostrando attenta cura ai dettagli. Soltanto nell’ultimo periodo, causa scarsa condizione fisica e poca lucidità, la Roma ha subito di più. Bene anche l’Inter in difesa, con Skriniar che si è saputo adattare ai dettami tattici di Spalletti formando, con Miranda, una coppia solida e di sicuro affidamento.

I due tecnici hanno vissuto e stanno vivendo Roma in modo passionale. Uno scudetto e una Supercoppa italiana, conquistati da giocatore, per Di Francesco, due coppe Italia, una Supercoppa italiana per Spalletti da allenatore giallorosso. La sua storia nella Capitale è stata travagliata, dalle 11 vittorie consecutive, con tanto di festeggiamento nel derby, alla mancata vittoria dello Scudetto, per mano di quell’Inter che ora comanda, e della Juventus, fino ad arrivare alla conferenza stampa di addio dove ha

chiuso col botto.

Di Francesco, che ora dovrà dimostrare di essere un grande allenatore, spera di ripercorrere questo cammino riuscendo, magari, a completarlo vincendo il campionato. Sarà un’impresa ardua per quest’anno con una Roma che si è persa nel momento più bello, quando doveva dimostrare di aver fatto il salto di qualità.

Uno da Certaldo, l’altro da Pescara, uno toscano, l’altro abruzzese ma entrambi con un solo obiettivo per domenica, vincere. Chi ci riuscirà si potrà rilanciare per la lotta alla Champions League, mente chi perderà vivrà un inizio anno da incubo, come se ce ne fosse bisogno per Roma ed Inter.

Lavinia Colasanto