Ecco Kolarov: il serbo di ghiaccio col piede delicato

Simone Indovino – Nel calciomercato attuale è difficile andare a scovare degli affari bilanciati dal punto di vista della qualità-prezzo. Il d.s. della Roma Monchi ha basato un’intera carriera al Siviglia su questo andamento e adesso, nella Capitale, la musica non sembra di certo cambiata. Era il 28 maggio (data difficilmente dimenticabile per ovvi motivi) quando solo una brutta torsione con conseguente infortunio al crociato arrestava la crescita esponenziale di Emerson. Il contemporaneo malcontento di Mario Rui aveva costretto la società a cercare un rinforzo valido in attesa del totale recupero del brasiliano. È cosi che da poche ore la fascia sinistra giallorossa ha un nuovo padrone: Aleksandar Kolarov, acquistato per 5 milioni dal Manchester City.

TENACIA ED ESPERIENZA – C’eravamo lasciati così, con Kolarov che sgroppa sulla fascia nel derby dell’11 aprile 2009 facendo beffa degli allora giocatori della Roma e segnando il gol che avrebbe chiuso definitivamente la partita in favore della Lazio. L’anno dopo la chiamata del club inglese che svolta la carriera del serbo: oltremanica vince sei titoli, tra cui due campionati inglesi. Sotto la guida, in ordine temporale, di Roberto ManciniPellegrini e Pep Guardiola il terzino sinistro assume quell’esperienza necessaria che lo consacra come uno delle colonne portanti dei Citizens negli ultimi anni. Esperienza che, all’alba dei 32 anni, sarà fondamentale per il prosieguo della carriera in una squadra come la Roma che si ritrova quasi “costretta a vincere”. Il suo carisma si va ad aggiungere a un gruppo che già vanta diversi leader del calibro di De Rossi, Strootman e Nainggolan, solo per citarne alcuni. Quest’ultimo fattore è un componente da non sottovalutare nello schema generale di un club che ha la conquista di qualche trofeo come obiettivo.

PIEDE DELICATO – Con la partenza di Miralem Pjanic durante la scorsa sessione di calciomercato sono venute meno le reti dirette da calcio di punizione. Solamente in due occasioni il tiro da fermo ha garantito delle marcature, realizzate rispettivamente da Paredes contro il Palermo (complice anche un goffo intervento di Posavec) ed El Shaarawy nella gara di andata contro il Chievo. Nella stagione precedente, ovvero quella 2015/16, solamente il bosniaco aveva segnato in 5 occasioni, Champions League compresa. L’acquisto di Kolarov potrebbe rivelarsi decisivo anche in quest’ottica. Il serbo, sulle 33 segnature registrate in carriera ne ha realizzate un terzo (11) proprio da calcio di punizione. Un’altra arma in più per la Roma.

ANCORA DZEKO – L’ambientamento dell’ex City nella nuova squadra è senz’altro favorito dalla presenza di Edin Dzeko. I due sono stati compagni per diversi anni nel club inglese e hanno condiviso svariati successi, su tutti il campionato 2011-2012 maturato dopo una partita al cardiopalma contro il QPR decisa solo allo scadere. Proprio il bosniaco si è più volte ripromesso, quasi imposto, di dover migliorare sul colpo di testa, lamentandosi delle poche reti realizzate nonostante la sua stazza fisica. Chissà che il delicato mancino di Kolarov non possa finalmente aiutarlo…

Simone Indovino