Zaniolo, dove giochi? Un’analisi dei ruoli che può ricoprire il talento di Trigoria

(Jacopo Venturi) – In un anno e mezzo di Roma Nicolò Zaniolo ha sorpreso tutti. Il suo talento non era in dubbio, ma non in tanti pensavano potesse essere così cristallino da renderlo un giocatore forte, pronto ed immediatamente efficace. In questi mesi nella Capitale Zaniolo ha già avuto tre allenatori diversi, che lo hanno sfruttato in modi altrettanto diversi. Una delle caratteristiche più evidenti dell’ex Inter infatti è proprio la duttilità. Le sue qualità tecniche e fisiche gli permetterebbero di rivestire di fatto tutti i ruoli del centrocampo e dell’attacco; ci sono poi da considerare però le attitudini del giocatore, che sono senza dubbio più difensive che offensive e che dunque riducono le opzioni per lui. Le tre posizioni nelle quali si può vedere maggiormente Zaniolo sono dunque la mezz’ala, l’esterno destro d’attacco e il trequartista, con l’annessa variante della mezza punta. Per l’evoluzione che sta avendo il suo gioco il primo dei ruoli elencati non sembra essere quello sul quale il numero 22 giallorosso potrà costruire una carriera, sebbene, soprattutto in un sistema a trazione offensiva, abbia tutte le carte in regola per interpretarlo. È tra le altre due opzioni che Zaniolo sta vedendo sempre di più svilupparsi il suo gioco. Ranieri è stato il primo a vederlo continuativamente come esterno, ma Fonseca sembrava di un altro avviso fino a qualche settimana fa, avendo schierato nelle prime uscite il giovane sempre sulla trequarti. Poi, complici anche gli infortuni, lo ha spostato sulla fascia destra, trovando un giocatore capace di giocare più vicino a Dzeko nei momenti di necessità e di dominare la corsia quando ha spazio. Il grande vantaggio di Zaniolo rispetto a un esterno classico, come possono essere Under e Kluivert, è proprio la fisicità, che, se combinata con la buona rapidità di base, lo rende un giocatore difficilmente contenibile. Con la rosa al completo forse lo ritroveremo trequartista puro, ma sembra che l’esperimento della fascia stia diventando qualcosa di più e che il numero 22 abbia trovato la sua posizione stabile.

(Jacopo Venturi)