Flessibilità tattica e tre punte: la Roma di Mourinho sta nascendo

Pagine Romaniste (F. Belli) – La necessità di cambiare e provare cose nuove ha accompagnato l’intera carriera di Mourinho, un allenatore vincente con decine di trofei e successi alle spalle. Del portoghese si può dire di tutto tranne che sia un integralista, lo dice la sua storia. Ha portato il Porto a vincere la Champions nella stagione 2003-2004 con il cosiddetto “rombo”, ha utilizzato spesso i tre attaccanti, specializzandosi nel 4-2-3-1 senza però negare l’utilità della difesa a tre col doppio centravanti. Si spiegano quindi in questo modo i movimenti di mercato romanisti: due punte, Dzeko e Mayoral, non basteranno ai progetti ambiziosi a breve-medio termine del portoghese. Lo Special One lo ha già detto a al general manager Pinto. Servono nuovi innesti che possano rafforzare una rosa che presenta ancora delle lacune evidenti. Per questo Belotti è in pole position. L’attaccante del Torino è in scadenza di contratto e proprio per questo i giallorossi cercheranno di strappare a Cairo un prezzo di favore. Poi magari ci sarà un posto per un quarto, più giovane, come il classe 1997 Joao Klauss dell’Hoffenheim. Nelle prime esperienze al Benfica e al Leira, Mourinho giocava col 4-3-3. Nel Porto ha sposato il 4-1-2-1-2. Lo ha portato anche al Chelsea per poi passare al 4-4-2, 4-3-3 o anche 4-2-3-1. All’Inter aveva iniziato proprio con questo modulo e ci ha vinto anche la Champions. In mezzo le cose sono cambiate però con il 4-4-2. Al Tottenham, infine, si è vista anche la difesa a tre con un 3-4-2-1. Fondamentale anche la presenza di un abile trequartista dietro le punte: per questo il rinnovo di Mkhitaryan non può che rasserenare Mourinho che non vede l’ora di mettersi alle spalle i dissapori di Manchester. L’armeno ha fatto attendere Trigoria ma alla fine il nuovo contratto sta per arrivare: pronto un contratto pluriennale per lui. Mancano ancora le firme, ma la situazione sembra orientata al verso giusto.

Francesco Belli

Spezia-Roma 2-2, le pagelle: Fuzato, El Shaarawy e Mkhitaryan salvano dalla vergogna. Kumbulla e Darboe spariscono

Roberto Gentili – Magra consolazione. Con una fatica tremenda ed ingiustificata, l’obiettivo rimasto è stato centrato. La Roma pareggia 2-2 contro lo Spezia ed ottiene la qualificazione ai playoff di Conference League. La partenza sprint dello Spezia porta subito al vantaggio dell’ex Verde (6’). La confusione la fa da padrone, la squadra di Fonseca – che lascia come peggio non poteva – non riesce ad imbastire la minima reazione. Lo Spezia, dunque, firma il raddoppio con Pobega (38’). In avvio di ripresa la Roma accorcia il risultato con El Shaarawy (52’). Nel finale Mkhitaryan pareggia (88’): la rete vale la qualificazione ai playoff per la differenza reti.

LE PAGELLE

Fuzato 7 – Il migliore. Sul vantaggio Mancini gli ostacola la visuale, mentre sul raddoppio è lento nell’andare a terra. È però il migliore dei giallorossi perché realizza interventi che non permettono ai liguri di dilagare. Subito dopo la rete di Verde, si oppone prima su Pobega e poi sulla respinta calciata proprio dall’ex giallorosso. È poi attento sulla girata a rete di Bastoni. Risponde presente anche su Verde nella ripresa.

Karsdorp 6 – Nel primo tempo scende poco e copre la zona di competenza. Non sempre bene visto che l’attacco ligure passa comunque diverse volte. Come capitato ultimamente, si scalda nella ripresa. Difatti, la Roma si porta più spesso in avanti, soprattutto grazie a lui.

Mancini 5,5 – Interviene dove Kumbulla non riesce. Sul gol del vantaggio è in traiettoria, ma non interviene. Richiama il compagno di reparto all’ordine, quello che a lungo andare manca anche a lui. Lo riprende nella ripresa dove tiene la difesa.

Kumbulla  4 – L’ultima partita è da incubo. L’attacco spezzino si fa beffe di lui sin dall’inizio. Subentra la confusione, che lo porta ad essere protagonista del gol vantaggio.

Santon 5 – Gioca quelli che molto probabilmente sono stati gli ultimi quarantacinque minuti in giallorosso. L’ultima passerella non gli permette un’uscita di scena più di tanto lodevole. Con le sporadiche e confuse discese prova a portare i compagni in attacco, ma non riesce ad essere veramente pericoloso. (Dal 46’ Reynolds 4,5 – L’ultima gara della stagione di apprendistato non è diversa dalle altre. Troppo in avanti, dove non riesce ad essere una risorsa per la manovra. Lascia spazio dietro dove si affaccia Verde, controllato come meglio poteva).

Darboe 4,5 – In dubbio fino all’ultimo per un problema muscolare, parte titolare nell’ultima della stagione che lo ha lanciato tra i professionisti. Macchia quanto di buono fatto nelle precedenti gare disputando una gara irriconoscibile: sbaglia tutto, anche passaggi al limite dell’elementare. Da uno di questi arriva il vantaggio. (Dal 60’ Villar 5,5 – L’ordine che porta consente a Cristante di andare in avanti. Il capitano di giornata è però costretto a rientrare di più dopo errori di posizionamento).

Cristante 5 – Chiude la stagione con la fascia da capitano. Non la onora fino in fondo perché anche lui si rende partecipe del naufragio giallorosso. È comunque tra coloro che provano a trainare il carretto, nonostante lo porti su una strada spesso posta in salita da lui stesso con errori di misura. Non c’è due senza tre: va ancora vicino al gol, occasione in cui realizza un fantastico controllo, ma non il seguente tiro.

Pedro 5,5  Rivitalizzato dal gol del derby, cerca di dare brio anche quest’oggi. Tenta qualche allungo e dialogo, che non trovano sempre una buona conclusione. Ci riesce però nella ripresa. Quando sembra in fase di carburazione, viene però fatto uscire. (Dal 70’ Pastore 6,5 – Tra gli addii praticamente certi c’è anche quello suo. Lascia deliziando con giocate di qualità, come l’assist a scavalcare la difesa per Cristante. Continua regalando perle d’alta scuola).

Mkhitaryan 6,5 – La confusione dei compagni si ripercuote anche su di lui. Lento nel leggere le situazioni, non si fa vedere come dovrebbe dai compagni. Cambia registro nel secondo tempo, passando a note più frizzanti. Trova l’assolo con il gol che salva da un’altra vergogna contro lo Spezia.

El Shaarawy 6 – Con Santon riesce ad insinuarsi nella difesa ligure. Entra sovente in area, da dove serve i compagni. In qualche situazione, forse, un po’ di egoismo non sarebbe guastato. La sola occasione del primo tempo, però, è il tiro verso fine primo tempo, che poco impensierisce Rafael. Ad inizio ripresa, però, batte il portiere brasiliano.

Mayoral 4,5 – Impercettibile, la manovra si ferma al trio dei trequartisti. Spazia cercando una posizione che mai trova. L’unico tiro è uno straccio bagnato. (Dal 60’ Dzeko 6,5 – Potrebbe esser stata anche l’ultima per lui. Si fa vedere spesso, trovando con la stessa frequenza il giusto appoggio. Quando potrebbe colpire non è servito bene. Lo fa lui mettendo sui piedi di Mkhitaryan il gol che vale l’Europa).

Fonseca 6 – Lascia la Roma in Europa, seppur non quella sperata. Nel primo tempo l’ennesimo capitombolo della stagione e della sua avventura sembravano essere dietro l’angolo. La ripresa giocata con dovere  ha evitato il disastro. Adesso passa il timone ad un connazionale, che lascia però presagire altre aspettative.

Spezia-Roma, le probabili formazioni e dove vederla: Mkhitaryan al centro della trequarti, dubbio a centrocampo. Dzeko titolare, ma ci sarà la staffetta

Roberto Gentili –  L’ultimo atto prima di chiudere il sipario sulla gestione Fonseca. Domani a La Spezia la Roma scenderà in campo nell’ultima partita della stagione. Davanti alla squadra giallorossa ci sarà lo Spezia, capace nell’impresa di centrare l’obiettivo della salvezza con una giornata d’anticipo con la vittoria (4-1) contro il Torino.

Se lo Spezia ha raggiunto il traguardo stagionale, lo stesso non si può dire della Roma, nuovamente fuori dalla Champions League. Seppur non fosse l’aspirazione iniziale, i capitolini devono comunque difendere la qualificazione ai playoff della Conference League dall’assalto del Sassuolo. I neroverdi ospiteranno la Lazio, reduce dal polemico pareggio (0-0) che è valso la salvezza al Torino e dalla sconfitta nel derby (2-0).

Anche contro lo Spezia la porta sarà difesa da Fuzato. L’estremo portiere brasiliano è stato chiamato in causa in questo finale di stagionale per l’infortunio di Pau Lopez e per le prestazioni non eccelse di Mirante, pronto a lasciare Trigoria. In ogni occasione i suoi interventi sono stati notevoli, soprattutto quelli nella stracittadina. Le buone prestazioni aprono così uno spiraglio sulla permanenza in giallorosso.

Davanti si schiererà la difesa a 4. Mancini e Kumbulla centrali, Karsdorp a destra e Bruno Peres – destinato al Trabzonspor – a sinistra. Incerta a centrocampo la titolarità di Darboe, che cerca di smaltire un fastidio agli adduttori. Se non ce la dovesse fare potrebbe essere Villar ad affiancare Cristante. Meno probabile l’impiego di Diawara, tornato comunque ad allenarsi in gruppo.

Assenza certificata invece sulla trequarti, dove Pellegrini è costretto a dare forfait. Nel derby, infatti, il capitano giallorosso ha avvertito una noia muscolare, tanto da richiedere una fascia contenitiva. Gli esami hanno poi evidenziato una lesione al flessore della coscia sinistra. Insieme a Mkhitaryan e Pedro – goleador del derby – ci sarà dunque El Shaarawy. In attesa di sciogliere le riserve sul futuro, Dzeko prenderà posto come centravanti. Il bosniaco, però, si alternerà con Mayoral.

La sorprendente formazione di Vincenzo Italiano schiererà Krapikas in porta, con la difesa formata da Ferrer e Marchizza – scuola Roma, ha debuttato in Europa League contro l’Astra Giurgiu  – sulle fasce. Terzi e l’altro ex Capradossi al centro. A centrocampo Estevez e Maggiore ai lati di Ricci, anche lui cresciuto nel settore giovanile giallorosso senza però collezionare presenze in prima squadra. Ex – ad eccezione della porta – in ogni reparto. Sulla corsia destra dell’attacco ci sarà così Verde, mentre Saponara occuperà l’altro lato. Nzola, infine, in avanti.

SPEZIA-ROMA, ARBITRA PEZZUTO: DEBUTTO CON I GIALLOROSSI

Ivano Pezzuto dirigerà la gara tra Spezia-Roma. Daniele Marchi e Giampiero Miele assisteranno il direttore di gara leccese. Il quarto uomo sarà Andrea Santoro. Luca Pairetto alla Var, mentre all’Avar Stefano Liberti.

Tra Pezzutto e la Roma sarà il primo incrocio. Il fischietto pugliese ha invece arbitrato lo Spezia in 14 occasioni. Negativo lo score, tutti in Serie B: 5 vittorie, 2 pareggi e 6 sconfitte.

DOVE VEDERE SPEZIA-ROMA

La sfida tra Spezia e Roma sarà trasmessa in diretta esclusiva su Sky. Il canale di riferimento sarà Sky Sport, canale 253 del satellite. Possibile altresì la visione in streaming. Gli abbonati della pay-tv potranno utilizzare l’app Sky Go. Un’altra soluzione è rappresentata dalla piattaforma Now dove sarà possibile acquistare il relativo pacchetto. Il fischio d’inizio è in programma alle 20:45.

LE PROBABILI FORMAZIONI

Spezia (4-3-3): Krapikas; Ferrer, Terzi, Capradossi, Ferrer; Estevez, Ricci, Maggiore; Verde, Nzola, Saponara.
Allenatore: Vincenzo Italiano.
A disposizione: Zoet, Provedel, Ramos, Bastoni, Erlic, Ismajli, Leo Sena, Pobega, Vignali, Gyasi, Agoume, Agudelo.
Indisponibili: Chabot, Mattiello, Acampora, Galabinov, Piccoli.
Squalificati: Farias.
Diffidati: Ferrer, grassi, Vignali, Marchizza, Chabot.

Roma (4-2-3-1): Fuzato; Karsdorop, Mancini, Kumbulla, Peres; Cristante, Darboe; Pedro, Mkhitaryan, El Shaarawy; Dzeko.
Allenatore: Paulo Fonseca.
A disposizione: Mirante, Farelli, Juan Jesus, Fazio, Reynolds, Santon, Bove, Diawara, Villar, Pastore, Perez, Mayoral.
Indisponibili: Lopez, Smalling, Spinazzola, Calafiori, Veretout, Pelelgrini, Zaniolo.
Squalificati: -.
Diffidati: Veretout, Santon.

Arbitro: Pezzuto.
Assistenti: Marchi-Miele.
IV Uomo: Santoro.
Var: Pairetto.
Avar: Liberti.

Roma-Lazio 2-0, le pagelle: Mkhitaryan e Dzeko giganteggiano. Pedro accende la macchina del tempo. Fuzato imperioso

Roberto Gentili – Carpe diem. All’ultima occasione possibile, Paulo Fonseca riesce a vincere il primo derby. Una prestazione solida – in entrambi i tempi – porta la Roma a trionfare per 2-0. Nel primo tempo Mkhitaryan firma il vantaggio, nel secondo tempo Pedro raddoppia. La Roma sale a 61 punti.

Nel primo tempo è la Lazio a creare di più. I biancocelesti sfiorano il vantaggio alla mezz’ora. Ibanez – uscito anzitempo per un problema muscolare – rivede gli errori dell’andata. Svirgola al momento di calciare un pallone alto: Milinkovic-Savic ne approfitta e mette in mezzo dove vede Luis Alberto, Fuzato è prodigioso nel murare lo spagnolo. Poco prima era stato il taglio di Karsdorp a bloccare il tiro del laziale. La Roma – sin qui timida – prende fiducia. El Shaarawy lancia in area Dzeko: lo bosniaco se ne va con eleganza e maestria ad Acerbi e Marusic e mette dentro per l’arrivo di Mkhitaryan che firma il vantaggio (42’).

Nella ripresa Cristante ha l’occasione di raddoppiare, ma il tiro eseguito dopo il perfetto controllo di petto lambisce il palo. La Lazio risponde con Immobile. Il capitano biancoceleste gira di tacco il cross di Luis Alberto: nuovamente sontuoso Fuzato. Il nuovo intervento dell’estremo difensore della Roma motiva ancora i giallorossi. Appena entrato, Pedro si accende. Ruba palla sulla trequarti e dalla lunga distanza firma il raddoppio.

LE PAGELLE

Fuzato 7,5 – La Roma chiude in vantaggio il primo tempo per merito suo. Il tempismo e la reattività con cui respinge la conclusione di Luis Alberto alla mezz’ora spingono i compagni al vantaggio. Reattivo anche ad un quarto d’ora dalla fine sul colpo di tacco ravvicinato – in fuorigioco – di Immobile.

Karsdorp 6,5 – Lulic non concede molti spazi per attaccare, ma di rado ci riesce. Mantiene quindi una pozione più accorta, grazie alla quale taglia – come sa meravigliosamente fare – al centro per mettere il piede sul tiro di Luis Alberto.

Mancini 6 – Recupera la concentrazione mancata a San Siro e non concede nulla all’attacco laziale.

Ibanez 6 – Costretto a fermarsi per un nuovo problema muscolare, lascia spazio a Kumbulla. Prima disputa una prestazione a corrente alternata. Tiene bene gli attacchi avversari, ma i fantasmi dell’andata si rifanno vivi. Svirgola un pallone a campanile – da lui lanciato – che Milinkovic-Savic mette in mezzo. (Dal 38’ Kumbulla 6,5 – si prende cura soprattutto di Immobile di cui diventa l’ombra).

Peres 6 – Fatto bersaglio della manovra avversaria, risponde sfoderando una gara di concentrazione e volontà. Innocuo quando Lazzari crossa, vede bene le aperture verso l’esterno biancoceleste che anticipa. Si concede anche una finta di corpo su Milinkovic-Savic. Ammonito, non rientra per il secondo tempo. (Dal 46’ Santon 6 – Viene schierato poiché Peres era ammonito. Non facilita le cose ottenendo la stessa sanzione al primo intervento. Continua con attenzione).

Darboe 7,5 – L’ultima partita con la Primavera era contro i biancocelesti, che ritrova alla terza da titolare come professionista. Pulisce palloni pericolosi con la solita tranquillità ed essenzialità.

Cristante 6,5 – Si impegna come al solito in entrambe le fasi. Tenta qualche apertura, non trovando il compagno. Giostra comunque con ordine la manovra romanista. Si inserisce con puntualità in area, manca – come contro l’Inter – al momento di mettere in rete.

Mkhitaryan 7 – Comincia con voglia e distribuendo diversi palloni invitanti, che però non trovano i compagni. Ci pensa quindi lui a segnare sul finire di primo tempo. È puntuale nell’incursione e freddo quando spinge in porta. Lo strappo con Mourinho si può e deve ricucire.

Pellegrini 6 – Fatica ancora una volta a trovare la giusta posizione e lo spunto. I piazzati da lui calciati non pungono la difesa biancoceleste. Meglio nella ripresa dove tra la troppa fretta – chiedere ad El Shaarawy – riesce comunque a creare di più. Condizionato dal problema alla coscia sinistra, viene sostituito. (Dal 72’ Villar 6 – Recupera un pallone destinato all’uscita appoggiando al centro per Cristante. Successivamente va vicino al tris).

El Shaarawy 6,5 – A distanza di un mese torna titolare. Rientrato nella ripresa della sfida contro l’Inter, prova a ripetere lo stesso spartito, che però è stonato. Almeno fino nel finale di primo tempo quando lancia l’azione del gol servendo deliziosamente Dzeko. (Dal 72’ Pedro 7 – Appena entrato accende la macchina del tempo. Conquista palla sulla trequarti, si accentra e dalla lunga distanza firma il raddoppio).

Dzeko 7 – Si barcamena per creare occasioni. Ci prova prima di testa, ma non ha spazio per impattare bene. Ci riesce quando con eleganza e tecnica se ne va a Marusic e – soprattutto – ad Acerbi mettendo dentro per il rimorchio di Micki. Nella stessa maniera va vicino al raddoppio nel secondo tempo.

Fonseca 7 – Era l’ultima chiamata e risponde presente. La squadra gioca una partita diligente, preparata e giocata con intelligenza e consapevolezza.

Roma-Lazio, le PAGELLE: Darboe c’ha preso gusto.

(R.Rodio) – I voti e le pagelle dei calciatori di Roma e Lazio, al termine del derby di ritorno, valido per la 37.a giornata di Serie A:

-ROMA-

Fuzato 7,5 – Grande sorpresa della serata: da terzo portiere dimenticato a protagonista nel derby. Riflesso giusto su Luis Alberto nel primo tempo e due respinte decisive su Immobile nella ripresa. Che sia l’unico colpo azzeccato di Monchi?

Karsdorp 7 – Ormai una certezza, anche come terzino nella linea a quattro. Puntuale nelle chiusure e costante nell’accompagnare l’azione sulla destra. Incisivo anche quando tenta di verticalizzare sul lungo linea. Dalle sue parti né Lulic e né Fares si palesano. Solido.

Mancini 6,5 – Bello il duello tutto azzurro con Immobile, che lo vede spesso vincitore anche per l’atteggiamento finalmente compatto della difesa romanista. Non lesina interventi e rimbrotti ai compagni. Leader.

Ibañez 4,5 – Come all’andata rischia di impiccare il derby con un errore marchiano: prima liscia il pallone, poi lo regala a Milinkovic-Savic mandando la Lazio in porta. La sua stagione horror termina anzitempo, con il millesimo stop muscolare. (38′ Kumbulla 7 – Ingresso forzato ma salvifico. Entra benissimo in partita e non concede nulla a Immobile e compagni. Senza problemi al ginocchio sarebbe un centrale già affidabilissimo).

Bruno Peres 6 – Senza infamia e senza lode. Deve limitare un certo Lazzari e il giallo che subisce ad inizio gara lo rende più vulnerabile. Se la cava, anche con qualche sortita offensiva. (46′ Santon 6 – Entra per sostituire un Peres già ammonito e riesce a beccarsi il giallo a sua volta dopo 3 minuti. Anche lui riesce a resistere senza patemi eccessivi, anche grazie all’ottima ripresa dei giallorossi).

Darboe 8 – Merita la palma del migliore, perché la naturalezza con cui disputa il suo primo derby è fuori dal comune. Sempre ben posizionato, mai frettoloso, cresce col passare dei minuti. Come ammesso anche da Fonseca, il suo inserimento in prima squadra è fondamentale. Non risente del terzo impegno consecutivo. Già grande.

Cristante 6,5 – Da centrale si è dovuto adattare, ma riportato nel suo ruolo di mediano-incursore è tornato a farsi apprezzare. Quando c’è da combattere fisicamente non si sottrae, e sfiora anche un gol d’alta scuola nella ripresa. Buon vice-capitano.

Mkhitaryan 7 – Nel primo tempo sembra faticare a trovare la giusta posizione, perché schierato da esterno destro lasciando ad El Shaarawy la sua corsia preferita. Si risveglia segnando con freddezza al 45′ il dodicesimo sigillo stagionale. Cresce nella ripresa, tra pressing accelerato e giocate di qualità. Punto fermo.

Pellegrini 6,5 – Per l’intensità e la voglia con cui ha giocato meriterebbe anche un voto più alto. Manca sempre quella lucidità finale, che lo porta a sprecare un paio di ripartenza. Da elogiare comunque per essere rimasto in campo a rincorrere e pressare nonostante un dolorino alla coscia. (72′ Villar 6 – Si piazza come vertice alto del centrocampo per far girare palla e tenere lontana la Lazio dalla metà campo giallorossa).

El Shaarawy 5,5 – Fonseca gli dà fiducia dall’inizio sperando nella sua voglia di rinascere. Peccato che la gamba ed i guizzi sono anni luce lontani da quelli del passato. Buono il taglio che innesca l’azione del vantaggio, male nella gestione di diverse ripartenze. (72‘ Pedro 7,5 – Finalmente si fa sul serio. Dopo mesi appannati e inspiegabilmente sotto tono, l’ex stella del Barça chiude il derby con una giocata personale affascinante. Qualità ed esperienza, nella speranza che il suo secondo anno romanista sia migliore del primo).

Dzeko 7,5 – Nonostante l’età e le fatiche fisiologiche, resta il vero fuoriclasse di questa Roma. Gioca un derby magistrale, tra sponde e ripartenze encomiabili. La giocata che porta all’1-0 è da campione navigato, idem quando costringe Acerbi alla doppia ammonizione. Il centrale della Lazio avrà gli incubi stanotte. (89′ Mayoral s.v. – Partecipa alla festa finale).

All. Fonseca 7 – Si regala all’ultima apparizione all’Olimpico la gioia più grande di questi due anni. Vittoria meritatissima nel derby, con una tattica accorta che paga alla perfezione. Anche nei cambi non sbaglia nulla, così come nella scelta della difesa a 4. Aver puntato su Darboe anche questa sera è un suo merito ed è giusto che ne raccolga i frutti. Peccato per il passaggio a vuoto degli ultimi mesi. Avremmo tutti meritato un finale diverso, anche lui.

-LAZIO-

Reina 6; Marusic 5.5 (Fares 5), Acerbi 4.5, Radu 5.5 (Caicedo s.v.); Lazzari 5.5, Milinkovic-Savic 5 (Akpa Akpro s.v.), Leiva 6, Luis Alberto 5.5, Lulic 5 (Luiz Felipe 5); Muriqi 5 (Pereira 5.5), Immobile 6. All: Inzaghi 5.

Mourinho avrà i “pieni poteri”. Pinto è già al lavoro per soddisfare il portoghese col mercato

Pagine Romaniste (F. Belli) – Già nelle prossime settimane prenderà forma e dimensione la nuova Roma targata Josè Mourinho. Ieri il, portoghese ha visto la vittoria nel derby in tv e ha commentato sui social:”Complimenti alla squadra e a Mister Fonseca, grande vittoria“. Tiago Pinto è in contatto quotidiano con lo Special One e lo informa sul procedere delle trattative per portare nuovi volti nella Capitale. La prima questione da affrontare è sicuramente quella del bomber, del numero nove della squadra. Dzeko rimane? La prossima settimana è in programma un incontro con il procuratore Alessandro Lucci. Nessuna possibilità è da escludere, neanche quella che il bosniaco con l’arrivo di Mourinho decida di restare per quello che sarebbe l’ultimo anno di contratto. Ma non è da escludere neanche una possibile partenza, e allora la Roma dovrebbe virare su nomi nuovi.  Tiene banco anche la questione Florenzi: oggi ci sono maggiori possibilità che torni in giallorosso.  Il terzino si trova bene a Parigi, ma il club non ha ancora manifestato l’intenzione di esercitare il diritto di riscatto. L’eventuale conferma di Dzeko non escluderebbe l’arrivo di un altro centravanti, oltre alla conferma del prestito di Mayoral. Saranno confermati di sicuro il gruppo duro della rosa, cioè Mancini, Smalling, Calafiori, Karsdorp, Veretout, Cristante, Zaniolo e Pellegrini. Il resto è sul mercato. Un mercato che dovrà esser fatto in modo intelligente da Pinto, visto che il budget della Roma per l’estate si aggira attorno agli ottanta milioni, ma molto dipenderà anche dall’uscita dei giocatori in esubero. Mourinho da Londra sta già lavorando sulla programmazione della nuova stagione, che dovrebbe cominciare a Luglio, tra l’otto e il dieci. Il tecnico portoghese inciderà su tutte le scelte, anche sulle strategie di marketing e comunicazione, praticamente avrà i “pieni poteri” all’interno di Trigoria. Ci saranno anche altri cambiamenti nello staff della società. Nei prossimi giorni per esempio si saprà se si concretizzerà il ritorno di Marco Amelia come collaboratore tecnico. Nei giorni scorsi avrebbe parlato con Mourinho e sarebbe felice di tornare. Ma attenzione a credere che la stagione della Roma sia terminata dopo la vittoria del derby: l’ultima giornata in casa dello Spezia sarà fondamentale per decretare chi andrà in Conference League tra il Sassuolo e i capitolini. 

Francesco Belli

Roma-Lazio, le probabili formazioni e dove vederla: El Shaarawy al posto di Pedro, Dzeko centravanti

(Federico Sereni) – Sabato sera alle 20.45 andrà in scena il derby della Capitale, Roma-Lazio. I giallorossi avranno l’ultima occasione per vincere contro una big e dare un senso alla stagione. I biancocelesti sono alla ricerca della vittoria per continuare a sperare in un posto in Champions League, matematica permettendo.

Fonseca, oramai certo del suo destino, cerca la sua prima vittoria contro la Lazio da allenatore della Roma. Diversi i dubbi da sciogliere per il tecnico, a partire dal modulo: probabile il 4-2-3-1.  Il primo ballottaggio riguarda il portiere, con Fuzato in leggero vantaggio su Mirante. La difesa a 4 prevede Karsdorp a destra con Peres sulla sinistra, con Ibanez e Mancini da centrali. Il numero 23 giallorosso potrebbe essere impiegato anche a centrocampo (aperto il ballottaggio con Darboe e Villar) accanto all’imprescindibile Cristante. Lì davanti Mkhitaryan e Pellegrini, con El Shaarawy in vantaggio su Pedro per un posto da titolare. Terminale offensivo affidato ancora a Dzeko, nonostante l’impiego del bosniaco contro l’Inter.

Simone Inzaghi si affiderà ai suoi big. Il tecnico biancoceleste sorride: a centrocampo non dovrebbe mancare Milinkovic-Savic. Il serbo stringerà i denti e proverà a giocare il derby con una mascherina protettiva dopo l’intervento seguito al duro scontro con Pulgar nella sconfitta di Firenze. Se non dovesse recuperare, pronto Parolo. A completare il centrocampo biancoceleste ci saranno Luis Alberto e Lucas Leiva al ritorno dalla squalifica. Sulle corsie esterne Lazzari e Lulic titolari. In difesa tornerà Marusic (in vantaggio su Luiz Felipe) a completare il reparto con Acerbi e Radu. In attacco nessun dubbio, giocheranno Immobile e Correa nonostante il recupero a pieno regime di Caicedo. Panchina per Muriqi dopo la deludente prova contro il Parma. In porta nonostante l’ottima prova di Strakosha contro il Parma, ci sarà Reina.

Roma-Lazio dove vederla in tv

Il derby tra Roma e Lazio verrà trasmesso in diretta ed esclusiva su Dazn. La sfida dell’Olimpico – in programma alle 20:45 – sarà trasmessa anche sul bouquet Sky. Chi ha aderito all’offerta SkyDazn potrà infatti vedere il derby numero centosettantasei sul canale numero 209. Possibile anche la visione in streaming tramite il sito di Dazn.

PROBABILI FORMAZIONI

ROMA (4-2-3-1): Fuzato; Karsdorp, Mancini, Ibanez, Bruno Peres; Darboe, Cristante; Mkhitaryan, Pellegrini, El Shaarawy; Borja Mayoral.
Allenenatore: Fonseca.

LAZIO (3-5-2): Reina; Marusic, Acerbi, Radu; Lazzari, Milinkovic-Savic, Lucas Leiva, Luis Alberto; Immobile, Correa.
Allenatore: Inzaghi.

Roma-Lazio, le probabili formazioni e dove vederla: El Shaarawy al posto di Pedro, Dzeko centravanti

Roberto Gentili –  Non sarà tra i derby più importanti degli ultimi anni, ma la stracittadina di domani sera mette comunque in palio punti preziosi per gli obiettivi di entrambe le compagini. La Roma deve difendere il settimo posto, la Lazio tenere viva la speranza di un quarto posto ancora matematicamente possibile, seppur più che difficile.

Nei tre precedenti derby, Fonseca non ha trovato la vittoria avendo perso in due occasioni e pareggiato nell’altra. Con l’addio alla Roma che si avvicina sempre di più, il tecnico giallorosso è desideroso di lasciare quantomeno con un derby vinto. Ci proverà affidandosi a Fuzato, in vantaggio su Mirante. In difesa Mancini e Kumbulla. Sulle corsie laterali nessun dubbio sulla destra dove ci sarà Karsdorp. A sinistra, invece, Peres. In mediana confermati Cristante e Darboe. Il centrocampista guineano ha giocato la sua ultima gara con la Primavera proprio contro i biancocelesti, ora si appresta a vivere il primo derby da professionista. Possibile novità sulla trequarti. Insieme a Pellegrini e Mkhitaryan potrebbe infatti partire dal primo minuto El Shaarawy. Confermato invece Dzeko come centravanti.

Simone Inzaghi ritrova i titolari. In porta Reina, Marusic, Acerbi e Radu a formare il terzetto difensivo. Leiva in regia, con Milinkovic-Savic e Luis Alberto ai lati. Lazzari sulla fascia destra, Lulic in vantaggio su Fares per l’altro versante. In attacco Immobile, affiancato da Correa.
ROMA-LAZIO, ARBITRA PAIRETTO: QUINTA DIREZIONE STAGIONALE

Luca Pairetto sarà l’arbitro di RomaLazio. Gli assistenti saranno Daniele Bindoni e Sergio Ranghetti. Antonio Di Martino ricoprirà il ruolo di quarto uomo. In sala Var Gianluca Aureliano, all’Avar Mauro Vivenzi.

Tra la Roma e Pairetto sarà il quinto incrocio stagionale. Nei quattro precedenti i giallorossi non hanno mai perso, pur avendo pareggiato le ultime due gare contro Benevento (0-0) e Sassuolo (2-2). Prima, invece, la Roma aveva vinto con il Cagliari (3-2) e contro lo Spezia (4-3). Andando a ritroso, poi, la Roma ha ottenuto 4 vittorie e due sconfitte.

DOVE VEDERE ROMA-LAZIO

Il derby tra Roma e Lazio verrà trasmesso in diretta ed esclusiva su Dazn. La sfida dell’Olimpico – in programma alle 20:45 – sarà trasmessa anche sul bouquet Sky. Chi ha aderito all’offerta Sky-Dazn potrà infatti vedere il derby numero centosettantasei sul canale numero 209. Possibile anche la visione in streaming tramite il sito di Dazn.

LE PROBABILI FORMAZIONI

Roma (4-2-3-1): Fuzato; Karsdorp, Mancini, Kumbulla, Peres; Cristante, Darboe; Mkhitaryan, Pellegrini, El Shaarawy; Dzeko.
A disposizione: Fuzato, Farelli, Jesus, Reynolds, Santon, Fazio, Diawara, Villar, Zalewski, Pastore, Pedro, Perez, Mayoral.
Allenatore: Paulo Fonseca.
Indisponibili: Lopez, Smalling, Ibanez, Calafiori, Spinazzola, Veretout, Zaniolo.
Squalificati: -.
Diffidati: Veretout.

Lazio (3-5-2): Reina; Marusic, Acerbi, Radu; Lazzari, Milinkovic-Savic, Leiva, Luis Alberto; Correa, Immobile.
A disposizione: Strakosha, Alia, Patric, Parolo, Akpa Akpro, Cataldi, Escalante, Fares, Muriqi.
Allenatore: Simone Inzaghi.
Indisponibili: Musacchio.
Squalificati:-.
Diffidati: Akpra Akpro, Parolo, Immobile, Luis Alberto, Pereira, Milinkovic-Savic, Luis Felipe.

Arbitro: Pairetto.
Assistenti: Bindoni-Ranghetti.
IV Uomo: Di Martino.
Var: Aureliano.
Avar: Vivenzi.

 

 

 

Fonseca, un disastro tattico: la difesa giallorossa è un colabrodo

Paulo Fonseca (Getty Images)

(R.Rodio) – Basterebbero i numeri, i dati più spiccioli, per far capire come sia stata disastrosa la stagione della Roma. In particolare a livello tattico e strategico, con attenzione particolare ad una fase difensiva mai apprezzabile.

I giallorossi, sotto la guida di Paulo Fonseca tra il 2019 ed il 2021, hanno incassato 107 reti in campionato. Una cifra impressionante, con ancora due gare della stagione in corso da disputare. Numeri da media-bassa classifica, nonostante la sua Roma fosse comunque, a prescindere dal piazzamento attuale, in corsa per i primi quattro posti.

Altro numero che spaventa: la seconda Roma fonsechiana ha subito gol da tutte le 19 contendenti di Serie A, tranne una. L’Udinese è l’unica squadra che tra andata e ritorno non è riuscita a bucare la porta di Pau Lopez e Mirante.

Ma di chi è la colpa di questo disastro? Non va certo trovato un unico capro espiatorio, ma di certo la Roma non può considerare i propri difensori dei brocchi all’improvviso, visto che nelle proprie fila vanta elementi ben rilevanti: Mancini è nel giro della Nazionale italiana, Ibanez e Kumbulla considerati da tutti due stelle nascenti, Smalling un leader d’esperienza. Senza parlare dei terzini Karsdorp e Spinazzola e della ‘generosità’ di Bruno Peres.

Il problema è la preparazione difensiva, che comprende i movimenti e le posizioni di tutti i reparti. Così come l’attenzione troppo spesso carente. Qui iniziano i difetti di Fonseca e del suo staff, che già dalla stagione 2019-20 aveva messo in mostra una incapacità di preparare la fase di contenimento, tranne in qualche sporadica prestazione da clean sheet.

Il passaggio dalla linea a 4, sempre utilizzata in passato da Fonseca, a quella a tre nel periodo post-lockdown sembrava aver rivoluzionato la Roma. Nel luglio-agosto 2020 i giallorossi, schierati con una sorta di 3-4-3, hanno perso solo una partita a Napoli, per poi ottenere 8 risultati utili consecutivi e 11 reti subite, un dato non così eccessivo.

Ma nel calcio si sa, non basta un esperimento per migliorare e creare un progetto tattico concreto. Serve allenamento, esperienza e gli interpreti giusti. Nel 2020-21 la difesa a tre di Fonseca è stata letteralmente devastata. Il suo modulo ha visto i tre centrali troppo spesso isolati, incapaci di difendere a zona e poco inclini a mandare in off-side gli attaccanti avversari.

Per non parlare dei numerosi errori in fase di impostazione, visto che gente come Ibanez o Kumbulla non sono effettivamente in grado di far partire l’azione. Senza l’aiuto degli esterni e di un mediano vero e proprio, il modulo di Fonseca ha iniziato a fare acqua da tutte le parti. Non a caso sono arrivate le goleade subite contro Atalanta, Lazio e Manchester United. Neanche l’inserimento di Cristante come centrale d’eccezione ha migliorato le cose.

I costanti infortuni di Smalling hanno complicato le cose per gran parte dell’annata. Fonseca è stato persino costretto a ripescare elementi ormai in cantina come Fazio, Juan Jesus e Santon, o gettare nella mischia l’inesperto Reynolds, continuando a fare figuracce assolute. Tutto ciò ha messo in luce uan fase difensiva scialba e distratta, ma anche le qualità forse sopravvalutate dei calciatori romanisti.

Nelle ultime gare Fonseca è tornato alla linea a quattro. Si dice sia un’indicazione del suo futuro successore e compaesano José Mourinho, che ama costruire le proprie squadre proprio su questo tipo di schieramento arretrato. Ma le cose non sono cambiate: formazione lunga, zero protezione dal centrocampo e difensori lasciati soli al loro destino. Inter-Roma 3-1 di ieri è l’esempio di come il tecnico ex Shakhtar non abbia lavorato sulle coperture preventive, sul baricentro da abbassare, sulla fase di pressione costantemente mal eseguita.

Un fallimento tattico generale testimoniato dai numeri che abbiamo già citato. La speranza futura è che Mourinho riparta proprio da questo, impostando una Roma meno spettacolare e votata al possesso palla ma più tendente al ‘non prenderle’, all’equilibrio e alla concretezza. Agendo sì sul mercato estivo, ma soprattutto nella preparazione, nel lavoro e nell’assimilazione di idee calcistiche meno moderne e più pratiche.

Inter-Roma 3-1, le pagelle: Karsdorp locomotiva, Mkhitaryan e Dzeko lo seguono. El Shaarawy rientra con il piglio giusto. Torna anche Villar

Roberto Gentili – La Roma si inchina ai campioni d’Italia. I giallorossi a San Siro non sfigurano, disputano una gara orgogliosa e volenterosa, pagando il solito momento in cui la lucidità viene meno. L’Inter vince 3-1. I nerazzurri si portano in doppio vantaggio già al 20’, trovando le due reti una ogni dieci minuti. Brozovic all’11’ apre, Vecino (20’) raddoppia.

Alla mezz’ora Mkhitaryan – tra i migliori – accorcia dopo un ottimo assist di Dzeko, anch’egli nota positiva della serata. Durante (quasi) tutto il secondo tempo la Roma cerca la via del raddoppio. La troverebbe anche se non fosse per il palo colpito da Dzeko e qualche scelta infelice. Il risultato, comunque, non influenza la lotta per il settimo posto. Lukaku la chiude negli ultimi minuti (89′). Il Sassuolo, infatti, è stato sconfitto per 3-1 in casa dalla Juve.

LE PAGELLE

Fuzato 6 – Preso in controtempo sulla rete del vantaggio, rivedibile la posizione sul raddoppio. Reattivo su un paio di situazioni a fine tempo.

Karsdorp 6,5 – Spinge con costanza dando più di qualche cross. Così facendo sacrifica i ripiegamenti, ma rimedia subito. Dopo un paio di pericoli, attiva la retromarcia e torna di più. Sbroglia quindi un paio di situazioni con i soliti tagli. Cresce e non poco durante il secondo tempo. È più preciso dietro, ma soprattutto davanti dove è la spina nel fianco dei nerazzurri con i continui cross. (Dall’87’ Bruno Peres – sv)

Mancini 5 – Un suo passaggio ben visto ma mal calibrato restituisce palla all’Inter. I nerazzurri capitalizzano subito raddoppiando, occasione in cui si gira al tiro di Vecino. Non il massimo per un difensore. Caparbio, ci riprova e dà il là al gol di Mkhitaryan, dove vede e serve Dzeko che ricama l’assist per l’armeno. Il secondo tempo lo vede più attento.

Kumbulla 5 – Sul vantaggio segue Sanchez, che lo porta fuori dalla difesa creando spazio – poi sfruttato da Brozovic – e gira per Darmian. Spaesato sul raddoppio dove non sa dove accorciare. Nel dubbio rimane in mezzo, avvicinandosi su Vicino quando è troppo tardi e facendolo con poca convinzione. Il posizionamento, poi, è spesso confusionario.

Santon 5 – Perde nettamente il duello con Darmian. L’esterno nerazzurro crossa indisturbato, così come quando serve il pallone del vantaggio per Brozovic. Scivola troppe volte. Sanchez rischia di fargliela pagare, ma l’ex di serata spende frettolosamente un’ammonizione.

Darboe 5,5 – Quando la manovra gira lo fa anche grazie a lui, sempre rapido nel dettare i tempi in verticale. Sfida insensatamente Lukaku, pur trovando di rado la gloria. Lo fa anche sul raddoppio, occasione in cui solletica il belga che appoggia per Vecino. Sul precedente gol, invece, segue Brozovic – che passa dalla sua zona di competenza – senza nulla fare. Ammonito ad inizio gara, gioca un po’ con il freno a mano tirato. Cresce nella ripresa dove acquisisce sicurezza. (Dall’87’ Carles Perez – sv).

Cristante 6 – Nel momento in cui la squadra gira di più c’è sempre, così come nel momento di appannamento. Rimane a metà sul gol di Brozovic. Sfiora il raddoppio con il colpo di testa su assist di Mkhitaryan, ma la conclusione termina a lato. (Dal 78′ Villar 6 – Torna con il piglio giusto, trovando qualche spunto interessante).

Pedro 5 – Se la manovra è avvolgente ci mette lo zampino dialogando e tirando, imprecisamente. Al contrario, sparisce nel momento di difficoltà. Lascia spazio al ritorno di El Shaarawy. (Dal 46’ El Shaarawy 6 – Il rientro è squillante. Subito disponibile, si cala perfettamente nel ritmo della gara da lui alzato con dribbling e conclusioni).

Pellegrini 5,5 – Porta pressione e tenta di inventare. Taglia con i ritmi giusti l’assist servitogli da Mkhitaryan, calciato però a lato. Fatica ad accendersi, ci riesce nei secondi quarantacinque minuti entrando di più nel gioco.

Mkhitaryan 6,5 – Macchinoso per gran parte del primo tempo, sbaglia la decisione in diverse situazioni. Di sicuro non alla mezzora: Dzeko gli cuce un assist perfetto, da lui capitalizzato con freddezza.

Dzeko 6,5 – Veloce ed elegante nel disegnare l’assist per Mkhitaryan. Prima di questo aveva tentato di accendere la manovra, senza trovare grandi esiti. Con lo stesso movimento, nella ripresa – trovato da Karsdorp – calcia a rete: l’incrocio dei pali nega il pareggio.