Villa Stuart, visite mediche per la Roma. Di Francesco: “Ronaldo alla Juve? Campionato più bello”

Simone Burioni – Comincia la stagione della Roma. I giallorossi, che domenica si riuniranno a Trigoria, hanno svolto le visite mediche a VillaStuart. Tra i presenti SchickGonalonsUnderJesusPellegrini, che ha rilasciato anche un’intervista, oltre a diversi giovani. Anche Di Francesco e il suo staff si sono recati alla clinica per i test. Il mister è stato fermato anche dai tifosi che hanno approfittato della gentilezza dell’abruzzese per farsi dei selfie. Per tutti prova cardiologica, visita oculista e definizione massa corporea (DEXA). Domani per le ore 10:15 è prevista una seduta d’allenamento a Trigoria. Infine lunedì toccherà a Kevin Strootman e Edin Dzeko svolgere i controlli di rito presso la clinica romana.

 

LIVE

Ore 15.30 – Tutti i giocatori della Roma hanno terminato le visite mediche.

Ore 13.17 – A Villa Stuart c’è anche Cengiz Under, ultimo calciatore che oggi svolgerà i test.

Ore 13.15 – A margine delle visite mediche Lorenzo Pellegrini ha rilasciato alcune dichiarazioni ai cronisti presenti. Questo uno stralcio delle sue parole:

Il campionato è lungo, dobbiamo fare meglio dello scorso anno. Ronaldo? È una cosa positiva per il calcio italiano è per noi giovani è positivo. Nainggolan? Ci dispiace della sua partenza, ma al di là del giocatore è un uomo che ti fa stare bene“.

Ore 12.59 – Sono terminate le visite mediche per Elio Capradossi.

Ore 12.46 – Juan Jesus fa il suo arrivo a Villa Stuart.

Ore 12.40 – Più esperto e in vena di riscatto Maxime Gonalons.

Ore 12.38 – Un altro giovane a Villa Stuart: si tratta di Riccardi.

Ore 12.30 – Arriva anche Gerson.

Ore 12.07 – I primi ragazzi arrivati a Villa Stuart cominciano ad andare via una volta terminate le visite mediche.

Ore 11.34 – Luca Pellegrini a Villa Stuart per le visite mediche. L’arrivo dei giocatori è previsto fino alle 13.30.

Ore 11.32 – Lorenzo Pellegrini fa il suo arrivo a Villa Stuart. Con lui l’agente Pocetta.

Ore 11.30 – Arriva anche Patrik Schick.

Ore 11.05 – Per il mister e il suo staff normali test fisici.

Ore 11.02 – Un giornalista chiede a Di Francesco:Con Ronaldo alla Juve è finito il campionato?“, il mister: “E che l’hanno già preso? Il campionato è più bello“.

Ore 10.58 – Cardinali raggiunge la clinica.

Ore 10.53 – Arriva Verde, rientrato nella Capitale dopo il prestito.

Ore 10.44 – E’ il turno del preparatore dei portieri giallorosso, Savorani.

Ore 10.37 – Perotti arriva a Villa Stuart. Con lui Romano dello staff tecnico.

Ore 10.28 – Di Francesco e Del Vescovo fanno il loro ingresso nella clinica.

Ore 10.15 – Capradossi e Romagnoli sono i primi ad arrivare a Villa Stuart.

Simone Burioni

L’inizio delle operazioni di mercato

Margherita Bellecca – Questa estate non serviranno operazioni a coda di gatto maculato. Il percorso in Champions League e la quasi qualificazione alla prossima, garantiscono alla Roma un assegno da otto zeri e la sicurezza che da Nyon, sede del castello della UEFA, non arriverà nessuna pressione per far uscire dalle mura di Trigoria un giocatore. Monchi, ormai abbiamo imparato un po’ a conoscerlo, lavora su più tavoli come un giocatore di poker esperto e tra bluff e trattative reali ha cominciato già a costruire la Roma che verrà.

Per la difesa il direttore sportivo si è seduto alla roulette tedesca dove sono usciti i numeri 3 e 10. 3 come il numero di maglia di Pavel Kaderabek, terzino destro dell’Hoffenheim. 10 come i milioni richiesti per il classe ’92. Il ceco potrebbe fare da spalla a Karsdorp, in attesa del pieno recupero dell’olandese, e gioverebbe anche a Florenzi che tornerebbe nel suo ruolo naturale.

A centrocampo Monchi, invece, gioca a blackjack. Sono due le carte che lo spagnolo ha in mano: Ante Coric, giovane della Dinamo Zagabria bloccato da mesi e in attesa dell’accordo tra le società, e l’asso brasiliano Anderson Talisca per cui la situazione è più complicata. Il Besiktas vuole riscattare il giovane, ma i fondi per finanziare l’operazione arriverebbero dalla loro qualificazione in Champions, tutt’altro che sicura in questo momento. Qualora la trattativa andasse in porto il club turco rilancerebbe la richiesta di 35 milioni, prezzo che costringerebbe il diesse della Roma ad abbandonare la mano.

Per l’attacco Monchi gioca direttamente da casa. Al tavolo di Trigoria, infatti, si è seduto Mino Raiola che dal suo mazzo ha tirato fuori due jolly: Balotelli e Kluivert. Per il primo, anche se in scadenza di contratto, il Nizza chiede un indennizzo di 10 milioni euro secondo un accordo raggiunto col procuratore al momento della firma. Per il secondo, figlio di Patrick ex stella di Milan e Barcellona, l’Ajax ne chiede 20. Da scartare l’ipotesi Bernard per il quale l’agente, a tu per tu in Portogallo con Monchi, ha sparato alto chiedendo 10 milioni di bonus alla firma.

Ma attenzione! Un paesaggio paradisiaco che va in contrapposizione con quello che è il bilancio della Roma e la permanenza tra i paletti del Fair Play Finanziario. Arriveranno acquisti ma anche cessioni, più o meno dolorose perché, come insegna il direttore generale Mauro Baldissoni: “Quello che si fa, si fa per vincere e non per coprire un buco di bilancio e basta”. Allora i nomi più in voga sono sempre gli stessi. Se Alisson verrà blindato con un cospicuo rinnovo di contratto con adeguamento dell’ingaggio, Bruno Peres potrebbe dirigersi verso la porta di uscita e con lui, uno dei maggiori indiziati per la difesa: Manolas. Da non sottovalutare nemmeno la situazione legata a Florenzi e al suo contratto. In mezzo al campo c’è da fare i conti con la condizione fisica di Strootman e la vita sregolata di Nainggolan, di motivazioni che possono scemare dopo la semifinale in Champions e dalle ricche offerte che possono arrivare a Trigoria. L’ottima stagione dei giallorossi fa gola alle squadre europee che potrebbero assaltare il bottino conquistato dalla Roma. In bilico anche la permanenza di El Shaarawy e quella di Perotti. Monchi è chiamato a giocare con uno stack minore rispetto a quello delle potenze europee e dovrà vincere le World Series di poker con le sue armi che l’hanno reso uno dei più vincenti nel calcio moderno.

Margherita Bellecca

Di Francesco e la difficile sfida contro Sarri

Lavinia Colasanto – Accantonata la Nazionale, per la penultima volta nel 2017, torna il campionato. Sfida delicata per la Roma perché all’Olimpico arriva il Napoli di Sarri, primo in classifica con 7 vittorie su 7. I giallorossi inseguono a 6 punti, con una partita in meno, ma la strada che ha intrapreso Di Francesco sembra essere quella giusta per una possibile rimonta.

La Roma è tornata nel vortice degli infortuni e il tecnico abruzzese dovrà scegliere con più cura del solito l’11 da schierare. Nelle ultime ore c’è stato il forfait di El Shaarawy per un edema all’adduttore destro, problema accusato durante il ritiro dell’Italia. Attacco obbligato, quindi, con Florenzi, in gol contro il Milan, Perotti, rientrante dopo lo stop in Champions League, e Dzeko che vuole aggiornare le sue statistiche stagionali dopo essere entrato nei 30 che si contenderanno il Pallone d’Oro. Ancora in dubbio per un posto in panchina Schick mentre Defrel sarà ancora out.

I problemi più grandi Di Francesco li ha a centrocampo. De Rossi e Pellegrini sono recuperati ma non sono al top della condizione, Strootman, invece, al massimo si accomoderà in panchina. Chi è carico è Nainggolan che, dopo l’esclusione dai convocati del Belgio, è pronto a far cambiare idea a Martinez e a far gioire il popolo giallorosso. In difesa Alisson sarà protetto da Peres, Manolas, uno tra Fazio e Jesus, che si giocheranno il posto fino alla fine, e Kolarov. Recuperato Karsdorp che tiferà i suoi compagni dalla panchina.

Dall’altra parte del campo ci sarà il miglior attacco del campionato, 25 gol messi a segno, e una delle migliori difese, con 5 reti al passivo, anche se è proprio il reparto arretrato il punto debole del Napoli. Non sempre perfetti gli uomini di Sarri che si affiderà ancora una volta a Reina, Hysaj, Albiol, Koulibaly e Ghoulam. Qualche dubbio a centrocampo perché Allan e Jorginho sono insidiati da Zielinski e Diawara, utilizzati spesso a partita in corso. L’attacco, anche per via dell’infortunio di Milik, non verrà cambiato e sarà composto da Callejon, Mertens ed Insigne supportati da Hamsik che è tornato al gol contro il Cagliari.

Il bilancio totale tra le due squadre è a favore della Roma che ha trionfato 55 volte contro le 43 del Napoli. All’Olimpico la forbice si allarga con 36 vittorie per i giallorossi e 10 per i partenopei.

In una giornata scoppiettante dove si giocheranno anche Juventus-Lazio e Inter-Milan, la Roma è pronta a fare la voce grossa, quella voce che i 40 mila che saranno presenti all’Olimpico dovranno usare per spingere la squadra verso i tre punti.

Lavinia Colasanto

Javier Pastore, il lungo cammino da Cordoba a Roma

Simone Burioni – Con un ritardo di circa venti minuti, alle ore 18.05 di ieri Javier Pastore è atterrato all’aeroporto di Ciampino. Sorridente e con i capelli legati, l’argentino ha posato per le classiche foto di rito con la sciarpa giallorossa e si è concesso per autografi e selfie insieme ai tifosi presenti per accoglierlo. Nei giorni in cui si è concretizzata la dolorosa cessione di Radja Nainggolan all’Inter, El Flaco promette di raccogliere l’impegnativa eredità del belga.

Pastore nasce a Cordoba, Argentina, nel giugno del 1989. Muove i suoi primi passi nel Talleres, squadra locale militante nella Primera Divisiòn argentina, prima di trasferirsi all’Huracàn nel 2008. Il costo dell’operazione fu di 500 mila euro, anche se inizialmente il presidente del club di Buenos Aires non aveva tutto quel denaro: innamoratosi del trequartista, chiese un prestito ad una holding che di fatto rimase in possesso del cartellino di Pastore fino a fine stagione, quando il trequartista si trasferì a Palermo. Da qui parte il lento e inesorabile cammino del Flaco: a forza di passi doppi e giocate di classe Pastore arriva in Europa, facendo sborsare a Zamparini la cifra di 6,5 milioni di euro, rappresentando così uno degli acquisti più esosi nella storia del club rosanero. Quella siciliana, nel 2009, è una realtà giovane, dinamica, piena di talento e di contraddizioni, specchio della gestione Zamparini e della mente vulcanica di Walter Sabatini, deus ex machina dell’operazione Pastore. In coppia con Edinson Cavani prima e con Abel Hernàndez poi, nelle stagioni passate in Italia l’argentino fa spellare le mani ai tifosi di tutti gli stadi che lo vedono protagonista. Il suo talento non sfugge ai direttori sportivi dei top club europei e così, dopo appena due anni, l’argentino prende il volo per Parigi.

43 milioni di euro spesi dal Paris Saint-Germain hanno rappresentato per anni il più grande investimento nella storia della Ligue 1, record naturalmente frantumato dall’acquisto schock di Neymar per la bellezza di 222 milioni. Pastore fa parte della prima era degli investimenti da parte della nuova proprietà del PSG: sotto la Tour Eiffel l’argentino ritroverà i compagni di squadra ai tempi di Palermo Cavani e Sirigu, insieme ai quali farà man bassa di trofei: 5 campionati, 5 Coppe di Lega, 5 Supercoppe di Francia e 4 Coppe di Francia.
Gli anni passati in Francia sono stati in totale sette, ma nell’ultima stagione l’argentino ha trovato via via sempre meno spazio, complici naturalmente gli acquisti di fuoriclasse assoluti come Neymar, Mpabbé, Di Maria e Draxler.
Così El Flaco fa fagotto e riprende il suo cammino: Pastore torna finalmente in Italia, ma stavolta si è fermato a Roma. Per assicurarselo, i capitolini hanno versato 18 milioni nelle tasche del PSG, e firmato un accordo con l’argentino da 3,5 milioni di euro per tre anni.
I tifosi giallorossi sognano le sue giocate, e c’è qualcuno che già vorrebbe dargli la maglia numero 10, ma per questo la camminata è ancora lunga.

Simone Burioni

Il percorso della Roma in Champions League

Margherita Bellecca – Un percorso straordinario e incredibile quello fatto dalla Roma in Champions League. I giallorossi hanno vinto il girone con Chelsea, Atletico Madrid e Qarabag, quando erano dati da tutti per spacciati. Hanno superato l’ostacolo Shakhtar dopo aver perso nel grande freddo dell’Ucraina. Poi eliminato i campionissimi del Barcellona con una partita da incorniciare all’Olimpico ed infine si sono arresi soltanto al 94’ del match contro il Liverpool dopo aver combattuto su ogni pallone.

Splendido l’apporto dei tifosi che hanno seguito i ragazzi anche a migliaia di chilometri da casa come per la trasferta di Baku. Sono stati presenti tra le mura amiche, quasi 62mila sugli spalti in semifinale e record d’incasso, con oltre 5 milioni e mezzo di euro, che fa sorridere Pallotta. Dzeko è stato il trascinatore. 8 gol nella competizione, nessuno come lui nella storia della Roma. Mattatore della partita di Londra con una doppietta da brividi. Decisivo negli ottavi di finale e leader nei quarti quando si è caricato la squadra sulle spalle al Camp Nou e all’Olimpico. Non si è arreso nemmeno in semifinale dopo che ha fatto a sportellate contro i giganti Van Dijk e Lovren. E pensare che a gennaio è stato ad un passo da lasciare la Roma proprio sul più bello.

Chi non era sul mercato e ha giocato una Champions maiuscola è El Shaarawy. Eroe della partita casalinga contro il Chelsea con un gol da paura ed un altro di astuzia. Il palo colpito contro il Liverpool è ancora lì che appare come un incubo nelle menti dei tifosi romanisti. Sono tanti, troppi, i legni colpiti dai giallorossi in questa stagione. Sfortuna che ha tolto punti in campionato e sogni in Champions. Da incubo anche gli arbitraggi avuti dai ragazzi di Eusebio Di Francesco. Prima Makkelie che non ha concesso due rigori enormi alla Roma a Barcellona, e poi Skomina che non ha visto un muro da pallavolo di Alexander-Arnold su tiro di El Shaarawy, e che ha fermato Dzeko, steso in area da Karius, per un fuorigioco inesistente. Episodi che condannano i capitolini ad uscire in semifinale.

Potevano dare di più Schick ed Under, che hanno peccato di esperienza, e Gonalons, uno abituato a questi palcoscenici. Restano lo stesso le prodezze nel girone, il colpo di testa di Perotti, il piedone di Dzeko che si allunga e batte Pyatov, gli autogol di De Rossi e Manolas e poi il rigore del Capitano e la capocciata del greco. Resta la leadership di Dzeko e Kolarov, la sicurezza e miracoli di Alisson. Resta da ringraziare una squadra che ci ha fatto sognare e scorrere dei brividi lungo la schiena. Ci vediamo presto Champions League!

 

Margherita Bellecca

Davide Santon nella Capitale. Il terzino è il settimo acquisto del mercato della Roma. Presenti Monchi e De Sanctis

Luca Fantoni – Davide Santon è pronto ad iniziare la sua avventura alla Roma. Il terzino classe 1991 è atterrato alle 23.03 a Fiumicino con il volo Alitalia AZ87, in pesante ritardo visto che il suo arrivo era previsto per le 21.55, proveniente da Ibiza, dove si trovava in vacanza con la famiglia ed alcuni amici. Santon arriva in giallorosso nell’ambito dell’operazione Nainggolan, con l’Inter che incasserà9,5 milioni di euro per il suo cartellino. Domattina alle 8 il settimo acquisto di Monchi, che era presente al suo arrivo insieme a De Sanctis, si sottoporrà alle visite mediche insieme a Nicolò Zaniolo, poi andrà a Trigoria per la firma su un contratto quadriennale.

Luca Fantoni

Il Sabato all’Olimpico

Lavinia Colasanto – Il calendario è molto fitto e lascia poco respiro. Si torna subito in campo e la Roma lo farà all’Olimpico, sabato sera alle ore 20.45, contro il Verona di Pecchia. Gli scaligeri non hanno iniziato alla grande questo campionato raccogliendo appena un punto, contro il Crotone, e zero contro Napoli e Fiorentina. A rilento anche i giallorossi, fermi a quota 3 dopo il rinvio del match contro la Sampdoria.

Il tour de force impone a Di Francesco un po’ di turnover, visto che in una settimana si giocheranno tre partite. Contro il Verona potrebbero esordire dal primo minuto Florenzi, Gonalons, Pellegrini ed El Shaarawy che daranno respiro a Peres, De Rossi, Nainggolan, uscito con un affaticamento muscolare in Champions, e Defrel. Intoccabili Dzeko e Perotti che devono trovare ancora la giusta alchimia per scardinare le difese avversarie, almeno fino al rientro a pieno regime di Schick. Il ceco, che ha smaltito l’infortunio, sta scalpitando e potrebbe trovare spazio a partita in corso. Ha retto l’urto dell’Atletico la retroguardia giallorossa grazie alle super prestazioni di Alisson e Manolas, e di un attento Juan Jesus che si sta ritagliando un ruolo molto importante. Di Francesco si affiderà ancora a loro.

Dall’altra parte Pecchia non sta vivendo un periodo felicissimo. Il tecnico è stato ad un passo dall’esonero dopo la clamorosa sconfitta casalinga contro la Fiorentina per 5-0. Il Verona fa fatica a produrre gioco anche con Pazzini in campo. Il bomber potrebbe strappare una maglia da titolare per la seconda volta consecutiva grazie anche al forfait di Cerci. Con l’ex blucerchiato ci sarà uno che la Roma la conosce molto bene, Daniele Verde, cresciuto e lanciato dalla cantera giallorossa. Il resto della formazione è quello visto in questo inizio di campionato con Bessa trequartista, Buchel a centrocampo, Caceres, Heurteux, Ferrari e Romulo in difesa.

Sarà la prima partita tra Pecchia e Di Francesco mentre Roma e Verona si incontreranno per la 59^ volta. Il bilancio parla chiaro con 29 vittorie a favore dei giallorossi e soltanto 9 per la squadra ospite anche se i gialloblù non perdono contro i padroni di casa da tre partite. L’ultima vittoria dei capitolini è datata 27 settembre 2014.

Tra critiche e domande, quelle che la piazza romana si sta ponendo, Di Francesco e la sua squadra sono chiamati a prendere tre punti in un periodo che si prospetta delicato e molto caldo.

Lavinia Colasanto

L’agente di Pastore a PR: “Abbiamo iniziato a parlare, ma ancora nessuna offerta. Roma piace a tutti”

Simone Indovino – Javier Pastore sembra essere il nome forte nella testa di Monchi per rinforzare la Roma, sopratutto se Nainggolan lascerà la Capitale. La trattativa non appare semplice a causa delle richieste del Psg e del giocatore, ma il d.s. ci sta provando, per quello che potrebbe essere un colpo altisonante per la piazza. A tal proposito la nostra redazione si è messa in contatto con Marcelo Simonianagente del calciatore classe ’89. Queste le sue parole:

È venuta fuori la notizia della Roma interessata a Pastore. Conferma?
Abbiamo solo iniziato a parlare.

Monchi ha già presentato qualche proposta al giocatore e al PSG?
No, ancora nulla.

Il giocatore gradirebbe venire a Roma?
Non ho parlato con lui perché non ho ancora nessuna offerta.

Se arrivasse una proposta potrebbe gradirla?
Roma piace a tutti.

Ci sono chance di rinnovo col PSG?
E’ una possibilità.

Simone Indovino

Pausa Nazionali, infortunio del Ninja e poi derby.

Lavinia Colasanto – Archiviato con amarezza il playoff dell’Italia, e con lui tutti gli strascichi di una tremenda delusione, si torna a parlare di campionato. La Roma è attesa dalla partita più delicata e difficile da preparare: il derby, sabato alle 18. Le due squadre occupano le posizioni nobili della classifica e si presentano allo scontro nel migliore dei modi. Di Francesco ha trionfato contro la Fiorentina per 4-2 mentre Inzaghi, prima del rinvio contro l’Udinese, aveva battuto per 5-1 il Benevento.

Questa pausa per le nazionali ha messo in difficoltà il tecnico della Roma che è alle prese con l’infortunio di Nainggolan, rimediato durante il ritiro del Belgio. Il centrocampista soffre di una piccola lesione all’inguine e la sua presenza nella stracittadina è a forte rischio. Soltanto a ridosso della partita si saprà se il Ninja ci sarà o meno, ma qualora non ce la dovesse fare è pronto Pellegrini, al suo primo derby. Il romano è rimasto a Trigoria durante la sosta e potrebbe comporre il reparto con De Rossi e Strootman. Anche Dzeko è rimasto nella Capitale ed ha ricaricato le batterie con degli allenamenti specifici per recuperare brillantezza e freddezza sotto porta, visto che in campionato non segna da 5 partite. Completeranno l’attacco Perotti, felicissimo per il suo ritorno tra i convocati dell’Argentina, ed El Shaarawy, entrato bene durante gli ultimi attacchi disperati dell’Italia contro la Svezia. Si rivedrà nella lista dei convocati Schick che però non dovrebbe scendere in campo. In difesa, il reparto che ha dato le maggiori soddisfazioni a Di Francesco, ci saranno Florenzi, Manolas, uno tra Fazio e Jesus, e Kolarov. In porta Alisson.

Inzaghi potrà contare su quasi tutti i suoi effettivi, fatta eccezione di Caicedo e Di Gennaro, fermati da problemi muscolari. A condurre la Lazio, come sempre, ci sarà Immobile, in cerca di riscatto dopo le due brutte partite con la Nazionale. Alle sue spalle Milinkovic-Savic comanderà il folto centrocampo che il tecnico piacentino schiererà. Col serbo giocheranno Parolo, Lulic, Luis Alberto e Marusic. In difesa agiranno Bastos, De Vrij e Radu che difenderanno Strakosha, recuperato da un leggero guaio muscolare avuto con l’Albania.

I precedenti parlano chiaro: a Roma comanda la Roma con 58 vittorie su 156 incontri. Sono 41 quelle dei cugini. Sarà il terzo match tra Inzaghi e Di Francesco col tecnico laziale avanti per 2-0. L’abruzzese è sotto anche nei duelli contro la Lazio, su 7 partite giocate, da quando allena, ne ha vinte soltanto due, mentre sarà all’esordio assoluto in un derby, cosa che non si può dire del suo collega, alla quinta stracittadina sulla panchina biancoceleste. Il bilancio è in parità: 2 vittorie e 2 sconfitte.

Di fronte al pubblico delle grandi occasioni, attesi quasi 60 mila spettatori, Roma e Lazio sono pronte a dar vita a quello che potrebbe essere uno scontro diretto per lo scudetto. La tensione, come in ogni derby, si taglierà col coltello, ma un risultato positivo può consentire alla Roma di sognare ancora, perché tanto non costa nulla.

Lavinia Colasanto

Calciomercato Roma, il punto sugli obiettivi: Kluivert in dirittura d’arrivo, Ziyech quasi

Gianluca Notari – Con quello di Bryan Cristante, sono già tre gli acquisti messi a segno dalla Roma. Dopo Marcano e Coric, il centrocampista ex Atalanta arriva a rinforzare un reparto già pieno di risorse. Troppe, forse: in quel reparto, infatti, non si escludono partenze, vista la concorrenza spietata che ci sarebbe se le cose rimanessero così e viste, soprattutto, le tante voci di mercato attorno ai giocatori giallorossi. Su tutti, i maggiori indiziati sarebbero Nainggolan e Strootman: dopo tante stagioni a Trigoria, se arrivasse la giusta offerta almeno uno dei due potrebbe salutare la Capitale. Oltre alle cessioni, però, sono diversi gli acquisti che Monchi sta provando a definire.

Come detto, per la Roma quello di Cristante è il terzo colpo in entrata dell’estate: per assicurarsi il centrocampista, la Roma verserà nelle casse dell’Atalanta ben 30 milioni di euro – prestito biennale da 5 milioni e obbligo di riscatto fissato a 25. Ma Monchi non è certo intenzionato a fermarsi: sembrano infatti vicini sia Justin Kluivert che Hakim Zyech, entrambi giocatori dell’Ajax. Per il primo – in scadenza di contratto nella prossima stagione – le cose sembrano praticamente fatte: nelle ultime ore l’account Twitter del club giallorosso ha postato un’immagine di Marcano, Coric e Cristante con alle spalle una quarta sagoma con una maschera da lupo indosso e con l’indice della mano alzato.

Questa posa, che come notato da molti followers sembra proprio quella di Kluivert nella sua classica esultanza, ha già scatenato l’entusiasmo di molti tifosi, ansiosi di vedere ufficializzato quello che rappresenterebbe un sicuro colpo in prospettiva futura.

Per Zyech, invece, le cose sono tutt’altro che definite, anche se negli ultimi giorni le parti si sono notevolmente avvicinate. La Roma, come spesso accade in questi casi, ha formulato un’offerta ufficiale all’Ajax forte del ‘‘ del giocatore. Classe 1993, nazionale marocchino, contratto in scadenza nel 2021, Ziyech sembra un profilo perfetto per la Roma di Eusebio Di Francesco: autore di 9 reti e ben 17 assist nell’ultima stagione, l’ex Twente è in grado di ricoprire sia il ruolo di mezzala sia quello di esterno destro nel tridente d’attacco, andando a coprire finalmente la casella rimasta vuota dopo l’addio di Salah la quale vede, al momento, il giovanissimo Cengiz Under come unico interprete di ruolo. La cifra offerta dai giallorossi sarebbe vicina ai 30 milioni di euro, ma probabilmente servirà uno sforzo maggiore per convincere i Lancieri a liberarsi del talento nordafricano.

Ziyech non è però l’unico profilo su cui si sono posate le attenzioni di Monchi. Sullo sfondo è infatti sempre presente il profilo di Domenico Berardi: che Di Francesco straveda per lui non è mai stato un mistero e le pretese del Sassuolo, dopo le ultime deludenti stagioni, si sono abbassate di molto rispetto ai 50 milioni richiesti fino a un paio di anni fa. La priorità rimane il marocchino, ma attenzione ai possibili sviluppi.

Un altro reparto da puntellare è invece quello della difesa: se al centro le cose sembrano esser state sistemate con l’arrivo di Ivan Marcano, sulla sinistra c’è bisogno di un sostituto che permetta a Kolarov di rifiatare. Per questo, come riportato alcuni giorni fa dal quotidiano Tuttosport, la Roma avrebbe messo gli occhi su Antonio Barreca. Sul terzino sinistro, classe 1995, avrebbero già chiesto informazioni la Fiorentina e il Monaco, ma i buoni rapporti tra il club giallorosso e il Torino potrebbero facilitare l’operazione qualora la Roma decidesse di affondare il colpo.

Gianluca Notari