Mercato Roma. Gli agenti di Berardi incontrano Monchi a Trigoria. Nel meeting è stato ribadito il forte interesse di mister Di Francesco

Luca Fantoni – E’ Domenico Berardi il nome caldo nelle ultime ore del calciomercato romanista. Nella mattinata di oggi è andato in scena un incontro esplorativo tra Monchi e l’agente del calciatore, Simone Seghedoni, accompagnato da Giuseppe Galli, un suo collaboratore. I due, arrivati a Trigoria intorno alle 12.30, hanno lasciato il centro sportivo della Roma alle 14. L’attaccante del Sassuoloè il primo nome sulla lista di Eusebio Di Francesco.

Luca Fantoni

Calciomercato Roma, il punto sulle cessioni: Nainggolan sul piede di partenza, Manolas resta

Gianluca Notari – Già tre i colpi messi a segno dalla Roma: dopo Marcano e Coric, un paio di giorni fa il club giallorosso ha ufficializzato attraverso i propri canali l’acquisto di Bryan Cristante. Per assicurarselo, il club capitolino sborserà 5 milioni di euro per il prestito biennale più 25 per l’obbligo di riscatto, per un totale di 30 milioni di euro. La Roma in questa sessione di mercato godrà di una posizione differente rispetto a quella degli scorsi anni: se nelle stagioni precedenti era costretta a cedere per esigenze di bilancio, i nuovi sponsor ed il cammino trionfante in Europa permetteranno a Pallotta e i suoi di cedere alle proprie condizioni. Insomma, eventuali operazioni in uscita saranno frutto di una scelta della società, ma è inevitabile che un paio di cessioni ci saranno. A tal proposito, gli indiziati principali a lasciare la Roma sono diversi: Florenzi, Nainggolan, Alisson, e Manolas.

FLORENZI – Nonostante l’affetto che lega le parti in causa, Florenzi e la Roma non riescono a trovare un accordo sul rinnovo di contratto. Da Trigoria trapela tranquillità, sottolineata anche dalla conclamata voglia di trattenere il laterale di Vitinia. Eppure, il contratto in scadenza il prossimo anno è ancora lì: per questo, alcuni club si sono già interessati alla situazione, su di tutti la Juventus, che già negli scorsi anni aveva chiesto informazioni sul classe ’91. La valutazione si aggira attorno ai 30 milioni, anche se il contratto in scadenza rappresenterebbe un ottimo voucher sconto.

NAINGGOLAN – È forse il caso a cui sono maggiormente interessati i tifosi giallorossi, ma è anche il più vicino ad una cessione. Il Guangzhou Evergrande di Fabio Cannavaro è fortemente interessato ed il belga ci starebbe pensando su. Anche qui, la cifra per una possibile partenza sarebbe vicina ai 30 milioni di euro, forse anche qualcosa in più. Il Guangzhou non è però l’unico club ad aver messo gli occhi sul centrocampista: non è un mistero che all’Inter il belga goda di ottima stima e, soprattutto, Luciano Spalletti farebbe di tutto per poterlo allenare nuovamente, memore della stagione di Nainggolan sotto la sua gestione.

ALISSON – Il brasiliano è il classico esempio di quando un giocatore diventa più forte del club in cui gioca. È una situazione ambigua, spesso inedita, dove tutte le parti in causa cercano di trarre il massimo profitto. Dopo la stagione di cui si è reso protagonista, la valutazione di Alisson è la più alta di tutta la rosa della Roma: al momento è uno dei migliori portieri al mondo, e la cifra di un’eventuale cessione dovrà essere congrua. Il problema è che i club che si sono fiondati su di lui non hanno di questi problemi: Real Madrid in primis, ma anche Chelsea e soprattutto Liverpool. A Trigoria sembrano essere arrivate offerte che oscillano tra i 50 e i 60 milioni di euro: per queste cifre i dirigenti giallorossi non aprono neanche la casella email, ma la sensazione è che nelle prossime settimane l’asticella possa alzarsi ancora.

MANOLAS – Un anno fa era stato praticamente ceduto allo Zenit, poi il ripensamento, la permanenza ed quest’anno una stagione da urlo, proprio come quello lanciato dopo il gol al Barcellona. Kostas Manolas, tra i giocatori elencati fino al momento, è l’unico che ha una clausola rescissoria sul contratto che lo lega alla Roma. La cifra è di 36 milioni di euro, ma lo scoglio più grande per eventuali pretendenti è quello di convincere il greco a partire. Sempre più dentro al progetto e con un campionato così alle spalle, il classe ’91 sembra voler giurare amore eterno ai colori giallorossi. Per lui si era parlato di Arsenal, pronta, a quanto sembra, a pagare i milioni della clausola. Ma come detto, Manolas si sente dentro al progetto come non mai ed è pronto a ricominciare un’altra stagione con la maglia della Roma addosso.

Gianluca Notari

Bryan Cristante è sbarcato a Roma: “Ho voglia di giocare la Champions con questa maglia”. Operazione da 30 milioni

Luca Fantoni – E’ il giorno di Bryan Cristante. L’affare con l’Atalanta è definito per un prestito oneroso a 5 milioni di euro con riscatto obbligatorio nella prossima stagione fissato a 15 milioni di euro. Sono poi previsti 10 milioni di bonus, di cui circa 7 facili e scontati e il resto più difficili. Il centrocampista azzurro è arrivato alle 18.53 a Fiumicino da solo, con il volo AZ 2097proveniente da Milano Linate. Ad prelevarlo era presente Morgan De Sanctis. Domani alle 9 sosterrà le visite mediche nella clinica di Villa Stuart. Ecco le sue prime parole:

Contento di essere qui?
Sono pronto per questa esperienza. E’ un obiettivo che sono riuscito a raggiungere.

Pronto per la Champions?
Sono pronto e ho voglia di giocare la Champions con la Roma.

Hai già parlato con Di Francesco?
Non ancora, adesso parlerò  con Di Francesco.

Luca Fantoni

Under risveglia la Roma

Lavinia Colasanto – Il digiuno è finito. La Roma torna alla vittoria dopo 50 giorni e lo fa battendo il Verona per 1-0, un risultato tanto caro ai giallorossi. Al Bentegodi i capitolini si presentano col 4231 con Nainggolan più vicino a Dzeko e Under preferito a Perotti. Di Francesco raccoglie i frutti in tempo record.

Dal diluvio universale ad una giornata di sole, dall’incrocio dei pali colpito dopo un tiro di destro, al sinistro che magicamente si insacca all’angolino. È sempre il Verona ed è sempre Cengiz Under. L’esterno sigla finalmente il primo gol con la maglia della Roma e, contemporaneamente, la prima rete di un giocatore turco con la casacca giallorossa. Sono passati appena 43 secondi e la squadra di Eusebio Di Francesco intravede la luce in fondo al tunnel.

I problemi, però, non svaniscono in pochi giorni e sono sempre gli stessi, tanti tiri ma scarsa finalizzazione. Dalle parte di Nicolas arriva una conclusione dietro l’altra ma, poca precisione e mancanza di cattiveria, non consentono alla Roma di prendere il largo. Il Verona, dal canto suo, non molla niente e ci prova in ripartenza. Alisson, comunque, non deve effettuare parate di rilievo.

L’1-0 va stretto ai giallorossi che nel secondo tempo devono scontrarsi con il cartellino rosso diretto rimediato da Pellegrini. Il centrocampista interviene in scivolata su Matos finendo sotto la doccia anzitempo. Quel risultato che prima poteva sembrare striminzito, diventa un diamante prezioso da difendere con le unghie e con i denti. I padroni di casa, spinti dal pubblico, ci provano senza pungere.

In 10 contro 11 è sempre la Roma ad avere le occasioni più nitide senza concretizzarle, prima con Dzeko, che tira addosso a Nicolas, e poi con Strootman. L’olandese, stremato dalla fatica, non riesce a dare forza al tiro. Il triplice fischio di Fabbri è liberatorio, la vittoria contro il Cagliari fa parte del passato e i tre punti conquistati a Verona fanno parte del presente per costruire un futuro roseo. Ora l’Inter, che occupa il posto Champions, è distante soltanto un punto. Contro il Benevento Di Francesco non avrà Nainggolan e Pellegrini per squalifica e Gonalons per infortunio. Continuerà con il 4231? Ai posteri l’ardua sentenza.

Lavinia Colasanto

Nainggolan, tutto quello che si può volere da un giocatore

Margherita Bellecca – Il più chiacchierato, come un attore di Hollywood, il più folle, come solo una star può essere, forse il giocatore più forte della Roma: è Radja Nainggolan. Nato ad Anversa il 4 maggio del 1988 il Ninja è uno dei più rappresentativi della rosa giallorossa e sta vivendo la sua maturità proprio nella Capitale. Per il centrocampista questa è stata una stagione di transizione, di un nuovo cambiamento: da trequartista, come era con Spalletti, al ritorno al ruolo di mezzala con Di Francesco. Sono diminuiti i gol, da 14 a 6 in stagione, soltanto 4 in campionato, ma aumentati gli assist, da 7 a 11. Più rifinitore e meno goleador Radja che comunque non ha mai fatto mancare il suo apporto fisico alla squadra.

Incontrista, regista e tutto quello che si può volere da un giocatore. Nainggolan è un tuttocampista che dove lo metti gioca e lo fa bene anche se non mancano, e non sono mancate quest’anno, le polemiche. Da scandalo il video di capodanno dove si è mostrato in condizioni non perfette con tanto di bestemmie che hanno creato scalpore. Risultato? Esclusione dalla partita contro l’Atalanta, dove la Roma è uscita sconfitta, e nazionale sempre più lontana. I Mondiali sono alle porte e il numero 4 è tutt’altro che sicuro di far parte della spedizione di Martinez.

E’ stato un gennaio freddo quello che ha trascorso il belga visto che è stato rincorso anche dalle voci di mercato che lo volevano in Cina. 50-55 milioni di euro potevano arrivare nelle casse della Roma, ma alla fine, come spesso accade, erano soltanto spifferi incontrollati. Quando è stato bene ha fatto la differenza, impossibile non ricordare il derby d’andata dove ha spaccato porta e partita con una rasoiata dalla distanza. Stesso tiro contro il Crotone dove ha chiuso un match che si poteva complicare. Uguale a Ferrara contro la SPAL, complice il piede malandrino di Schick.

Nainggolan ha forse faticato di più in Champions League dove si è visto soltanto nelle battute finali. Protagonista in negativo ed in positivo nel ritorno della semifinale contro il Liverpool dove ha regalato il gol del vantaggio a Manè e poi realizzato una doppietta con due botte, una dalla distanza e una dal dischetto. La sua stagione è finita con una settimana di anticipo per il rosso rimediato contro la Juventus con cui rischia ancor di più la presenza in Russia. Genio e sregolatezza, follia e testa. Il Ninja è questo prendere o lasciare. La Roma prende, i tifosi anche perché con i suoi atteggiamenti spavaldi è diventato uno degli idoli del popolo giallorosso e uno dei leader della squadra. Un giocatore così è sempre meglio averlo che darlo a qualche altra squadra. Una certezza per il presente e per il futuro, Radja continuerà a combattere per questa maglia.

 

Margherita Bellecca

Roma, il pagellone di fine anno. Alisson domina su tutti, Dzeko si conferma. Under e Kolarov, gli unici promossi tra i nuovi acquisti

Simone Indovino – Un’altra stagione è stata archiviata e, come alla fine di ogni annata, è tempo di bilanci. Terzo posto in campionato, semifinale in Champions League. Quest’ultimo traguardo davvero impronosticabile anche dal più ottimista dei tifosi e frutto di successi straordinari come in casa con Chelsea, Shakhtar e Barcellona, ma anche prove di forza e carattere. Un percorso arrestato solamente dal Liverpool, appoggiato dalla fortuna ma anche da qualche disattenzione di troppo. Marcia diversa in Serie A, con un avvio positivo e al pari di Juventus e Napoli, rallentata dal periodo buio tra dicembre e febbraio. È stato tuttavia raggiunto l’obiettivo minimo, ovvero il terzo posto. Stona la brutta Coppa Italia, da cui la Roma è stata estromessa a dicembre nel primo match disputato contro il Torino. Servirà maggiore attenzione in futuro per una competizione che potrebbe regalare una stella d’argento. Menzione speciale per Alisson, in assoluto il migliore della rosa. Stagione positiva anche per Dzeko e Kolarov; Under la piacevole sorpresa. Rimandato Schick, deludono Defrel e Gonalons su tutti.

ROMA

PORTIERI

Alisson 8.5 – Partiamo da una cosa. Il brasiliano era alla sua prima stagione da titolare con la maglia della Roma e affermarsi in questo modo non era assolutamente semplice e prevedibile. Un rendimento incredibile, soprattutto costante per tutti i 9 mesi di match, tra campionato e Champions League. Riflessi felini, doti atletiche straordinarie, piedi da vero brasiliano, nessun gol subito a causa sua. Altro?

Skorupski 6 – Il valore del polacco era già noto al pubblico capitolino, peccato per lui che di fronte abbia avuto un mostro sacro. Il debutto ha data recentissima e, anche in quell’occasione, ha sfoggiato le sue qualità. Ma con Alisson davanti era davvero impossibile fare qualcosa in più.

Lobont s.v. – Da ormai anni il rumeno è semplicemente una figura di spicco per lo spogliatoio.

DIFENSORI

Karsdorp s.v. – L’olandese si aggiudica, a malincuore di tutti, la palma di giocatore più sfortunato dell’anno. Un intervento di routine in estate che ha portato via più tempo del previsto, poi il rientro a ottobre. 80 buoni minuti col Crotone e rottura del crociato: stagione finita e giudizio rimandato al prossimo campionato.

Bruno Peres 6 – Era chiaro che dopo la scorsa stagione non all’altezza il titolare per quest’anno non fosse lui. Di Francesco, considerate le numerose partite disputate dalla Roma, l’ha comunque schierato spesso facendo rifiatare Florenzi. Constatabile una sua crescita soprattutto difensiva, ma non sono mancati neanche i black out.

Florenzi 6.5 – C’è sempre da fare una premessa: una volta lo scarso rendimento di Peres, una volta l’infortunio di Karsdorp, e il romano si trova anno dopo anno in una posizione che, inevitabilmente, non può consentirgli di esprimersi al meglio. Annata certamente meno positiva della scorsa, condita da molte imprecisioni difensive e una minor spinta offensiva. Ma il cuore che regala alla Roma è sempre immenso. Da non sottovalutare, inoltre, che il calciatore ha fatto il suo rientro in rosa a inizio settembre dopo aver subito due interventi al crociato dello stesso ginocchio.

Manolas 7.5 – Gran parte del suo voto potrebbe riferirsi, ovviamente, alla gara col Barcellona condita dal gol decisivo. Serata memorabile a parte, il colosso di Rodi ha espresso tutte le sue qualità come forse non aveva ancora fatto a Roma. Quando è concentrato è senz’altro uno dei difensori più forti d’Europa, peccato che ogni tanto scenda l’attenzione. Ma per fortuna di Di Francesco questi momenti sono stati rari.

Fazio 7.5 – Un Comandante, di (sopra)nome e di fatto. Con o senza Manolas ha sempre dimostrato tutto il suo inestimabile valore, diventando decisivo nei momenti clou dell’anno. Di importanza vitale la sua rete di dicembre allo scadere contro il Cagliari, utile a regalare 3 punti che si riveleranno decisivi per la corsa alla terza piazza in graduatoria.

Juan Jesus 6.5 – Non è di certo il giocatore più quotato tecnicamente, innegabile, ma Di Francesco gli ha regalato una fiducia non indifferente. Nelle occasioni in cui il mister ha deciso di schierare la difesa a 3 è sempre stato presente, dimostrando di prediligere questo sistema di gioco. Peccato soltanto per quei 60 minuti da incubo ad Anfield.

Capradossi 6 – Richiamato alla base a gennaio per fare il quarto centrale, ha osservato i compagni dalla panchina fino alla terzultima partita, in cui con autorevolezza ha sostituito tra i titolari Manolas a Cagliari. Verosimilmente sarà mandato in prestito per fare esperienza, con la speranza che si possa poi accogliere nuovamente a maturità compiuta.

Kolarov 7 – Sul rapporto qualità-prezzo è senz’altro il miglior acquisto di Monchi. Un rendimento difficilmente prevedibile per l’ex City, giunto in estate non senza polemiche a causa del suo passato alla Lazio. Due punizioni da 6 punti, con Atalanta e Torino, una rete preziosissima allo Stamford Bridge e innumerevoli assist, soprattutto per Dzeko. Il tutto condito da una grande costanza, non da sottovalutare con carta d’identità alla mano.

Jonathan Silva 6 – Un match da titolare a Ferrara con la Spal e qualche minuto sparso qua e là. È il bottino accumulato dall’argentino, giunto per rimpiazzare Emerson. Difficile giudicarlo, anche a causa della non buona condizione fisica con cui si è presentato nella Capitale.

CENTROCAMPISTI

Gonalons 5 – Un finale di stagione in crescendo, è vero, ma troppo buio nei circa 6-7 mesi precedenti. Preso per fare la riserva di lusso di De Rossi, si è ritrovato catapultato in una realtà a cui ha fatto fatica ad abituarsi, e le sue prestazioni ne hanno risentito in maniera decisiva.

De Rossi 7 – La prima stagione da capitano “vero” non si scorda mai. DDR non ha solo ereditato la fascia da Totti, ma anche una pesante responsabilità all’interno della squadra. L’età ormai avanza, e spesso la condizione fisica lo testimonia, ma quando sta bene è ancora l’uomo in più per i suoi. Vedere Roma-Barcellona per esempi pratici. Non mancano, purtroppo, le amnesie come nel caso dello schiaffo a Lapadula che compromise una vittoria già praticamente in cassaforte.

Strootman 6.5 – Annata fatta di alti e bassi, quella dell’olandese. La qualità delle sue prestazioni passa dalla prestanza atletica e non sempre è stata al massimo in certi momenti. Quando è in forma continua a essere una macchina da guerra, e certamente Di Francesco e il suo staff lavoreranno al meglio per renderlo continuo.

Pellegrini 6 – Su di lui è riposta la grande speranza di trovare un centrocampista di altissima qualità per lungo tempo. Nel primissimo periodo è quello che si trova più a proprio agio con Di Francesco, forte dell’esperienza a Sassuolo. Col passare dei mesi il suo rendimento scende leggermente. Da lui ci si poteva forse aspettare di più, ma è anche comprensibile lo scotto pagato a causa del cambiamento di realtà. L’anno prossimo dovrà definitivamente rendersi protagonista.

Nainggolan 6.5 – Il 2017/18 ha significato un forte cambiamento calcistico per Radja. In doppia cifra di gol con Spalletti l’anno prima, in doppia cifra in termini di assist con Di Francesco. Accusa all’inizio la nuova posizione cucitagli dall’allenatore, ma col passare delle giornate carbura rendendosi la solita pedina fondamentale per la Roma, garantendo quella carica agonistica che l’ha sempre contraddistinto.

Gerson 6 – Certamente più in luce rispetto il campionato scorso, è impiegato con discreta regolarità dal tecnico abruzzese. Assoluto protagonista a Firenze con una pregevolissima doppietta, è schierato in campo in momenti piuttosto delicati delle partite. Il brasiliano adempie sempre ai suoi compiti, non deludendo, e viaggiando con ordine nella corsia di destra nell’inedito ruolo in cui Di Francesco l’ha posizionato.

ATTACCANTI

El Shaarawy 6.5 – Che la continuità non fosse di certo il suo forte non si scopre in questa stagione. Prestazioni alternanti quelle del Faraone, che spesso si rivela decisivo come nel match di Halloween contro il Chelsea, ma in altri momenti esce per qualche tempo dai radar. Si è comunque dimostrato pronto ogni qualvolta che Di Francesco l’ha coinvolto.

Perotti 6.5 – Vale un po’ il discorso fatto in precedenza col compagno di reparto. Meno decisivo certamente rispetto l’anno scorso, complici anche dei problemi fisici di troppo che l’hanno condizionato anche nel finale. Quando è in forma può impensierire qualsiasi terzino nel pianeta, ma quando non sta bene le sue prestazioni ne risentono. Da rimarcare, in ogni caso, il gol al Qarabag che ha regalato il primo posto nel girone in Champions League.

Dzeko 7.5 – Trentanove gol erano difficili da eguagliare, ma il bosniaco non c’è di certo andato troppo lontano. 24 le marcature annuali, di cui 16 in campionato e, soprattutto, 8 in Champions League. Impossibile dimenticare la doppietta al Chelsea o il sigillo in apertura nella magica notte di aprile col Barcellona. Non sono mancate le difficoltà: nel periodo di calciomercato in cui era chiacchierato il suo rendimento ne ha risentito, salvo poi tornare alla solita costanza di prestazioni dopo il 31 gennaio. Parlandoci chiaro, Dzeko è un giocatore fondamentale per la Roma.

Under 7 – Il salto dal campionato turco a quello italiano, per ovvi motivi, non può essere semplice. Cengiz ha avuto giustamente il bisogno di adattarsi nei primi mesi, calcisticamente e culturalmente. Il mister ha perseverato su di lui, raccogliendone i frutti da febbraio in poi. Dall’inverno il giovane si è infatti rivelato indispensabile per la squadra capitolina, ed è a conti fatti uno dei maggiori artefici della conquista del terzo posto. Fondamentale, in ottica qualificazione finale, il suo gol contro lo Shakhtar.

Schick 5.5 – Sospensione del giudizio, un po’ come a scuola quando si ha un debito. Il discorso su di lui potrebbe essere enorme. Arrivato in condizioni fisiche più che precarie, un modulo non inizialmente adatto, tanti problemi fisici, e la clamorosa occasione gol fallita contro la Juve a dicembre. Segnali positivi sono arrivati negli ultimi mesi, ragion per cui la prossima stagione dovrà dimostrare tutto il suo valore.

Defrel 5 – Purtroppo, una grossa delusione. Nessuno pretendeva, al suo arrivo, che cambiasse le sorti dell’attacco, ma le sue prestazioni col Sassuolo gli avevano almeno regalato l’etichetta di riserva di lusso. A causa della mancanza di alternative, era anche la prima scelta in avvio stagione sulla corsia di destra, non incidendo mai. Poi il declino, con una serie di infortuni che l’hanno pesantemente condizionato.

Antonucci 6 – Pilastro della Primavera di De Rossi, ormai inserito in pianta stabile con la prima squadra. Difficilmente dimenticherà quest’annata, che gli ha regalato il debutto in campionato e in Champions League.

ALLENATORE

Eusebio Di Francesco 7.5 – Terzo posto in campionato, semifinale di Champions League. Difficilmente si sarebbe potuta pronosticare una stagione di questo tipo al primo anno della sua guida. Ha convinto sotto tutti i punti di vista, tecno-tattico, caratteriale, dialettico. C’è l’intenzione di costruire qualcosa di grande attorno a lui e i presupposti di certo non mancano. Adesso c’è la volontà, da parte di tutti, di alzare l’asticella e insidiare il monopolio della Juventus.

Simone Indovino

Roma, ecco Marcano. Chi è il comprimario di lusso portato da Monchi nella Capitale

Simone Indovino – Coric, e uno. Marcano, e due. In pochi giorni la Roma ha ufficializzato nuove pedine per lo scacchiere di Di Francesco, che ha così a disposizione già un nuovo centrocampista e un nuovo difensore. A fronte del croato che era già nelle grazie di Monchi dallo scorso gennaio, la trattativa per lo spagnolo è stata imbastita nelle ultime settimane, a ridosso della sua scadenza di contratto col Porto. Corteggiato anche dal Valencia, che gli avrebbe garantito un ritorno in patria, ci ha pensato su, ma negli scorsi giorni è arrivato il fatidico sì.

CHI È – Prossimo ai 31 anni, che compirà il 23 giugno, Marcano è un difensore che ha girato tanto per l’Europa prima di trovare la sua dimensione ideale in Portogallo. Villarreal, Getafe, Rubin Kazan e Olympiakos tra i club che l’hanno ospitato antecedentemente al suo approdo con i Dragoes. Non sono mancati i trofei: due campionati greci, una Supercoppa ellenica, una Supercoppa russa e, soprattutto, il successo in Primeira Liga nella stagione appena conclusa. Riguardo le caratteristiche tecniche, sembra rispecchiare al meglio l’idea di difensore di Di Francesco: forte fisicamente, di piede mancino, e abile nell’impostazione dell’azione sin dalla retroguardia. Non a caso è stato accostato a colui che adesso sarà uno dei suoi compagni di reparto, ovvero Federico Fazio. Grazie ai suoi 1.89 metri di altezza, è in grado di rendersi costantemente pericoloso in zona gol. Il bottino personale dal 2014 a oggi recita 14 reti personali e 4 assist, considerando tutte le competizioni. Non manca l’esperienza internazionale: 78 le presenze complessive tra Champions League ed Europa League. Piccola curiosità: Marcano ritroverà in squadra Manolas, già suo compagno ai tempi dell’esperienza in Grecia nel 2011/12.

ADESSO IL RESTO – Con lo spagnolo, a meno di clamorose sorprese o esorbitanti offerte, il pacchetto dei centrali dovrebbe essere completo. A lui si uniscono i già collaudati Manolas, Fazio e Juan Jesus. Grazie alle loro caratteristiche, che si sommano a quelle del neo arrivato, il mister potrà tranquillamente decidere come schierare la difesa, se a 3 o a 4. Marcano si adatta perfettamente a entrambe le soluzioni, e considerate le tante partite che attenderanno la Roma in stagione Di Francesco farà sicuramente le sue valutazioni. Ora la palla ritorna a Monchi, che dovrà lavorare per sistemare quei tasselli che mancano alla squadra. L’obiettivo è certamente quello di mettere su una rosa competitiva prima del ritiro d’inizio stagione, al fine di evitare che si ripetano spiacevoli ritardi di condizione come quelli che hanno caratterizzato l’annata di Schick. Per pensare a questo il tempo non manca, intanto c’è da godersi l’inizio dell’avventura romana di Marcano, con la sua esperienza al servizio della Roma.

Simone Indovino

Calciomercato Roma, ufficiale l’arrivo di Marcano. Svincolato, contratto fino al 2021

Gianluca Notari – Il calciomercato non è ancora ufficialmente iniziato, ma i movimenti tra i club sono già entrati nel vivo. La Roma, sempre molto attiva con il suo direttore sportivo Monchi, ha infatti già ufficializzato Ivan Marcano:Il Club rende noto di aver raggiunto con il difensore un accordo per le prossime tre stagioni sportive con rinnovo automatico, condizionato al verificarsi di determinate situazioni sportive, per un’ulteriore stagione“, si legge sul sito del club capitolino.

Marcano è cresciuto nel Racing Santander, per poi giocare in patria con Getafe e Villarreal. Poi le esperienze all’estero con Olympiakos, con il quale vince due campionati e una Supercoppa di Grecia, poi Rubin Kazan, con il quale ha vinto anche la Supercoppa di Russia, fino all’approdo, nel 2014, al Porto. Qui il centrale classe ’87 diventa presto uno dei leader dei Dragões, arrivando a vincere anche il camponato lusitano nella stagione 2017/2018. L’esperienza in Portogallo si chiude quindi con la bellezza di 157 presenze, di cui 28 in Champions League, mettendo a segno ben 14 reti. “Sono molto felice di essere qui perché la Roma è un grande Società che sta lavorando molto bene, seguendo un progetto sportivo ben definito. Credo inoltre che la filosofia di gioco della squadra si sposi bene con le mie caratteristiche” ha dichiarato Marcano, il quale – salvo sorprese – comporrà insieme a Manolas, Fazio e Juan Jesus un pacchetto di centrali difensivi di assoluta affidabilità. Per lo spagnolo, che arriva da svincolato, un contratto da circa 2 milioni a stagione.

Con l’ingaggio di Marcano arriva un calciatore che arricchirà la rosa della Roma con le sue qualità, le sue doti atletiche e la sua esperienza internazionale. Gli auguro le migliori fortune“. Queste le parole di Monchi rilasciate al sito del club, che mette dunque a segno il secondo colpo di questa sessione di mercato dopo quello di Ante Corìc, centrocampista classe 1997 prelevato dalla Dinamo Zagabria.

Gianluca Notari

Calciomercato, il punto sulla Roma: Talisca e Ziyech obiettivi concreti, Under può partire

Gianluca Notari – Sarà un’estate diversa rispetto a quelle scorse, questo è sicuro. Le nuove partnership con gli sponsor e l’exploit in Champions League porteranno entro il 30 giugno più di 100 milioni nelle casse della Roma, che potrà per la prima volta fare mercato scegliendo di vendere – e non essendo obbligata, come nelle scorse sessioni di mercato. Questo, però, non significa che i giallorossi manterranno tutto il parco giocatori: su di loro verranno fatte delle valutazioni e alcuni verranno ceduti ugualmente. Si è però entrati in un circolo virtuoso, con la Roma in crescita sia sul campo – come dimostrato dalla semifinale di Champions raggiunta – che fuori.

ACQUISTI – Rimanendo sul calciomercato, alcuni nomi in orbita giallorossa sono già stati fatti. Il primo di questi è Anderson Talisca, centrocampista brasiliano che con ogni probabilità a fine stagione verrà riscattato dal Besiktas. Su di lui si è parlato negli ultimi giorni di Liverpool, Manchester United ma anche di Roma. Il mistero si è fatto più fitto qualche giorno fa, quando dalla Turchia sono arrivate indiscrezioni contrastanti: al quotidiano Millyet, Talisca ha dichiarato che preferirebbe, per la prossima stagione, trasferirsi in Premier League. Ma proprio in quelle ore, il portale Fanatik riportava una frase attribuita proprio al centrocampista, il quale avrebbe confidato ad alcuni compagni di squadra di aver accettato la corte di Monchi. Insomma, un vero e proprio mistero che non si risolverà prima di qualche giorno, quando la questione contrattuale del brasiliano – su cui, come detto, il Besiktas potrà esercitare un diritto di acquisto – non verrà finalmente definita.

Altri due nomi che sarebbero finiti sulle scrivanie di Trigoria sarebbero quelli Justin Kluivert e Hakim Ziyech: entrambi giocatori dell’Ajax, i due ricoprono rispettivamente i ruoli di esterno offensivo e trequartista, anche se il marocchino si adatta facilmente anche alle posizioni di ala e interno di centrocampo. Profili diversi, ma entrambi molto interessanti. Per parlare con l’Ajax, la Roma ha messo il mandato in mano a Mino Raiola: il club capitolino vorrebbe offrire 40 milioni complessivi, visto anche il contratto in scadenza di Kluivert, ma la sensazione è che ce ne vorranno almeno una decina in più per chiudere in fretta il duplice colpo.

CESSIONI –  Come detto, la relativa stabilità economica raggiunta dalla Roma non esclude colpi in uscita. Tra i nomi più caldi ci sono quelli di Radja Nainggolan, Cengiz Under e Alessandro Florenzi. L’ex Cagliari è da tempo nel mirino di diversi club europei, ma la squadra disposta a spendere di più sembra essere l’Inter. La stagione del Ninja non è stata positiva come quella precedente con Spalletti, e nell’economia della trattativa un peso specifico potrebbe averlo proprio il tecnico toscano, smanioso di poter allenare nuovamente il belga. Sempre sull’asse Roma-Inter, si è fatto il nome di Alessandro Florenzi. Il vice-capitano giallorosso non ha ancora rinnovato il suo contratto e l’ipotesi di un trasferimento a Milano non sembra così impossibile, anche se la volontà principale è certamente quella di rimanere nella Capitale. Infine, c’è il capitolo dedicato a Cengiz Under: negli ultimi mesi il turco ha giustificato l’investimento estivo fatto da Monchi, attirando su di sé le attenzioni di alcuni top club europei come Atletico Madrid, Arsenal e Chelsea. La valutazione, vista la giovane età dell’attaccante, è di almeno 40 milioni: a queste cifre, Monchi e il suo staff potrebbero seriamente prendere in considerazione la possibilità di privarsene.

Gianluca Notari

Brivido Champions

Lavinia Colasanto – Il 2-1 dell’andata sfavorisce la Roma. Ai giallorossi non è bastato il gol di Under per tornare col sorriso dall’Ucraina, ma la rete del turco si potrebbe rilevare di vitale importanza ai fini della qualificazione. Di Francesco, però, spinge subito sull’acceleratore e si aspetta una squadra aggressiva che prenda di petto la partita.

Anche Florenzi segue Di Francesco scegliendo, inoltre, la via della continuità .La Roma si è dimostrata altalenante, dalla partita d’andata a quella col Torino dove ha giocato soltanto 45 minuti. Per battere lo Shakhtar servirà altro, servirà di più, magari una prestazione in stile San Paolo dove i giallorossi hanno schiantato il Napoli. Raggiungere la qualificazione potrebbe dare un nuovo impulso, non solo alla Roma ma a tutto  l’ambiente. Sarebbe una grande ripresa dopo un periodo negativo che ha estromesso i giallorossi dalla lotta Scudetto. Non si arriverà a quota 50mila spettatori ma la Roma all’Olimpico, almeno in Champions League, è state sempre all’altezza della situazione. Il ruolino di marcia è da grande squadra, 2 vittorie ed un pareggio nella fase a gironi. Anche senza il pubblico delle grandi occasioni il tecnico non dispera.

Lavinia Colasanto