MERCATO DI GENNAIO | Come cambiano le formazioni di Serie A dopo i colpi invernali

Vlahovic e S. Oliveira

(Keivan Karimi) – Come al solito la sessione di calciomercato invernale è durata lo spazio di un mese. Intensa e piuttosto sorprendente, soprattutto grazie a certi botti finali che l’hanno resa inevitabilmente scoppiettante.

Merito di Juventus e Inter, rinforzatesi con investimenti immediati e costosi. Il colpaccio Vlahovic e l’utilissimo Zakaria per i bianconeri, il macigno Gosens e la punta di riserva Caicedo per la capolista nerazzurra.

Anche la Roma e la Fiorentina sono state protagoniste di livello, con acquisti utili ed intelligenti, ma anche cessioni inevitabili. Meno attive Milan e Lazio, mentre in bassa classifica fanno rumore i tanti colpi della nuova Salernitana guidata da Walter Sabatini e dal Genoa del progetto made in USA.


Ecco come cambiano le formazioni titolari della 20 squadre di Serie A dopo le operazioni del mercato di gennaio 2022:

ATALANTA (3-4-2-1): Musso; Toloi, Demiral, Palomino; Hateboer, Freuler, De Roon, Maehele; Pasalic, BOGA; Zapata. All. Gasperini.

BOLOGNA (3-4-1-2): Skorupski; Soumaoro, Medel, Theate; KASIUS, Svanberg, AEBISCHER, Hickey; Soriano; Arnautovic, Barrow. All: Mihajlovic.

CAGLIARI (3-5-2): Cragno; LOVATO, GOLDANIGA, Carboni; Zappa, Nandez, Marin, BASELLI, Dalbert; Joao Pedro, Pavoletti. All: Mazzarri.

EMPOLI (4-3-1-2): Vicario; Stojanovic, Tonelli, Romagnoli, CACACE; BENASSI, Henderson, VERRE; Bajrami; Pinamonti, Cutrone. All: Andreazzoli.

FIORENTINA (4-3-3): Dragowski; Odriozola, Milenkovic, M. Quarta, Biraghi; Bonaventura, Torreira, Castrovilli; Gonzalez, CABRAL, IKONE. All: Italiano.

GENOA (4-3-3): Sirigu; HEFTI, OSTIGARD, Bani, CALAFIORI; AMIRI, Badelj, Sturaro; GUDMUNDSSON, PICCOLI, YEBOAH. All: Blessin.

INTER (3-5-2): Handanovic; Skriniar, De Vrij, Bastoni; Dumfries, Barella, Brozovic, Calhanoglu, GOSENS; Lautaro, Dzeko. All: Inzaghi.

JUVENTUS (4-2-3-1): Szczesny; Danilo, De Ligt, Bonucci, Alex Sandro; ZAKARIA, Locatelli; Cuadrado, Dybala, Bernardeschi; VLAHOVIC. All: Allegri.

LAZIO (4-3-3): Reina; Lazzari, Luiz Felipe, Acerbi, Hysaj; Milinkovic-Savic, Cataldi, Luis Alberto; Pedro, Immobile, CABRAL. All: Sarri.

MILAN (4-2-3-1): Maignan; Calabria, Tomori, Romagnoli, T. Hernandez; Tonali, Kessie; Saelemaekers, Diaz, Leao; Ibrahimovic. All: Pioli.

NAPOLI (4-3-3): Ospina; Di Lorenzo, TUANZEBE, Koulibaly, Mario Rui; Anguissa, F. Ruiz, Zielinski; Lozano, Osimhen, Insigne. All: Spalletti.

ROMA (3-5-2): Rui Patricio; Mancini, Smalling, Ibanez; Karsdorp, S. OLIVEIRA, Cristante, Pellegrini, MAITLAND-NILES; Zaniolo, Abraham. All: Mourinho.

SALERNITANA (3-4-3): SEPE; DRAGUSIN, FAZIO, Gagliolo; MAZZOCCHI, Di Tacchio, EDERSON, Ranieri; VERDI, MOUSSET, PEROTTI. All: Colantuono.

SAMPDORIA (4-3-1-2): Audero; CONTI, Colley, MAGNANI, Augello; SENSI, RINCON, Thorsby; Candreva; Caputo, SUPRYAGA. All: Giampaolo.

SASSUOLO (4-2-3-1): Consigli; Toljan, Chiriches, Ferrari, Rogerio; M. Lopez, Frattesi; Berardi, Raspadori, CEIDE; Scamacca. All: Dionisi.

SPEZIA (3-5-2): Provedel; Amian, Erlic, Nikolau; Gyasi, Kovalenko, Kiwior, Maggiore, Bastoni; Verde, Manaj. All: Thiago Motta.

TORINO (3-4-2-1): Milinkovic-Savic; Djidji, Bremer, Rodriguez; Singo, RICCI, Pobega, FARES; Praet, Brekalo; PELLEGI. All: Juric.

UDINESE (3-5-2): Silvestri; Becao, Nuytinck, PABLO MARÌ; Molina, Pereyra, Walace, Arslan, Udogie; Deulofeu, Beto. All: Cioffi.

VENEZIA (4-3-3): Romero; Ebuehi, Caldara, Ceccaroni, ULLMANN; CUISANCE, Vacca, Busio; Aramu, NSAME, NANI. All: Zanetti.

VERONA (3-4-2-1): Montipò; Casale, Gunter, RETSOS; Faraoni, Veloso, Ilic, Lazovic; Barak, Caprari; Simeone. All: Tudor.

Dentro-fuori: il mercato estivo della Roma

Alice Dionisi – Nel giorno dell’ufficialità del closing, con il passaggio di proprietà dalle mani di James Pallotta a quelle di Dan Friedkin, Pedro è arrivato nella Capitale, pronto a sottoporsi alle visite mediche e iniziare la sua avventura con la Roma. La nuova era inizia con la presentazione del calciatore spagnolo, arrivato a titolo gratuito dopo aver trascorso le ultime cinque stagioni nel Chelsea. La sessione di mercato è stata gestita dall’amministratore delegato Guido Fienga e dal dirigente Morgan De Sanctis, in attesa di scoprire quale sarà il profilo che i Friedkin riterranno più adatto per ricoprire il ruolo di direttore sportivo. Acquistato dall’Hellas Verona Marash Kumbulla, in prestito biennale fino al 2022 con obbligo di riscatto fissato a 22 milioni. Nell’operazione che ha portato il difensore nella Capitale, conteso anche da Lazio e Inter, la Roma ha pattuito con i gialloblù anche la cessione a titolo temporaneo biennale di Mert Cetin e i due baby Matteo Cancellieri e Aboudramane Diaby. In attacco arriva Borja Mayoral: prestito biennale anche per lo spagnolo, proveniente dal Real Madrid. Ai blancos 2 milioni per il prestito, l’accordo prevede il diritto di riscatto fissato a 15 milioni qualora avvenga nel corso della prima stagione sportiva, 20 milioni se nel corso della seconda. Tornano a titolo definitivo nella Capitale anche due grandi protagonisti della scorsa stagione: Chris Smalling è stato acquistato dal Manchester United, a seguito di una trattativa durata tutta l’estate, mentre Mkhitaryan ha rescisso il contratto che lo legava all’Arsenal per potersi stabilire alla Roma in maniera definitiva. Per il ritorno del difensore inglese in giallorosso, il club verserà nelle casse dello United 15 milioni di euro. Dopo il mancato riscatto da parte del Lipsia, Patrik Schick torna in Bundesliga: l’attaccante ceco è stato ceduto a titolo definitivo al Bayer Leverkusen per 26.5 milioni di euro. Definitive le cessioni di Maxime Gonalons al Granada e di Gregoire Defrel al Sassuolo, dopo il verificarsi delle condizioni pattuite nei prestiti dei due giocatori la scorsa stagione. Ceduto Aleksandar Kolarov all’Inter di Antonio Conte, ai giallorossi andranno 1.5 milioni più un eventuale bonus di 0.5 milioni. Alessandro Florenzi va in prestito al Paris Saint-Germain, con diritto di riscatto per il club francese. In prestito anche Cengiz Under, che debutterà in Premier League con il Leicester.

Alice Dionisi

Dzeko-Milik in stand-by e intanto arriva Kumbulla

Alice Dionisi – Il “sì” di Arkadiusz Milik alla Roma sblocca anche Edin Dzeko in ottica Juventus. Da Trigoria è stata decisiva la chiamata del tecnico Fonseca all’attaccante polacco, che lo ha persuaso a scegliere il trasferimento nella Capitale, promettendogli “Sei il nostro numero 9 ideale”. Mancano ancora da limare gli ultimi dettagli tra Milik e il Napoli. De Laurentiis non vuole rinunciare alla multa relativa all’ammutinamento dei giocatori partenopei dopo Napoli-Salisburgo in Champions League (quando non vollero tornare a Castelvolturno per il ritiro), ma ci sarebbero anche degli stipendi in arretrato da pagare. Il polacco ha svolto la prima parte delle visite mediche all’estero, in Austria, dove alcuni giorni fa è stato operato anche Nicolò Zaniolo. Il costo totale dell’operazione sarà di 27 milioni, suddivisi in prestito (3 milioni), riscatto obbligatorio (15) e bonus (9), mentre il calciatore percepirà uno stipendio da 4.8 milioni netti a stagione. La Roma attende Milik prima di poter dare il via libera alle visite di rito di Dzeko con la Juventus. Il costo dell’operazione che porterà il bosniaco alla corte di Pirlo è di 15 milioni, con un contratto da 7.5 milioni netti a stagione per due anni. I giallorossi così facendo non si libereranno solo dell’ingaggio -pesante- del numero 9, ma potranno mettere a bilancio anche una plusvalenza da 12.5 milioni. In attesa che Milik e Napoli risolvano le loro querelle, la Roma accoglie Marash Kumbulla nella Capitale: al Verona vanno in prestito Cetin, Diaby e Cancellieri. Prestito biennale per il difensore, con riscatto fissato a 13.5 milioni più 3.5 di bonus. Cengiz Under invece andrà in prestito al Leicester: alla Roma 3 milioni per il prestito, con il diritto di riscatto (e non obbligo, come inizialmente pattuito) fissato a 24 milioni. Resta in una situazione di stallo la trattativa con il Manchester United per il ritorno di Chris Smalling a Roma.

Alice Dionisi

Spinazzola, andata e ritorno

Alice Dionisi – Antonello Venditti cantava “Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano”. Così ha fatto Leonardo Spinazzola, partito il 15 gennaio in direzione Milano per svolgere le visite mediche prima di poter firmare con l’Inter. Antonio Conte ha richiesto che il terzino svolgesse un ulteriore test di condizione ad Appiano Gentile, dopo quelli di rito già previsti, ma la Roma ha negato il permesso al suo calciatore. È saltato lo scambio con i nerazzurri anche a causa del mancato accordo sui termini del prestito, costringendo Politano a rinunciare al suo sogno di tornare nella Capitale. Il danno d’immagine procurato a Spinazzola (ritenuto idoneo dal Coni) potrebbe spingere i giallorossi a fare causa all’Inter. Il terzino ha così fatto ritorno a Roma, dopo un’avventura durata appena due giorni, ed è già pronto per tornare ad allenarsi a Trigoria. “Deluso? Penso solo a domenica e al Genoa” ha dichiarato il calciatore, che cercherà la rivincita sul campo del Marassi. Tiene banco la questione legata alle foto ritraenti Politano nella clinica di Villa Stuart con la sciarpa della Roma, scattate prima della firma sul contratto. Il direttore generale dell’Inter Beppe Marotta lancia una frecciatina al club capitolino: “Non dipende dalla nostra gestione, Spinazzola non ha fatto nessuna foto con noi”. Amareggiato Matteo Politano, su cui adesso si è fatto avanti il Napoli. Il calciatore, classe 1993, è cresciuto nelle giovanili della Roma e avrebbe voluto fare ritorno nella sua squadra del cuore, ma le tensioni tra i due club per le questioni legate a Spinazzola lo hanno costretto a tornare a Milano. “Nella sua testa era già a Roma– ha dichiarato il tecnico nerazzurro Conte in conferenza stampa, in vista del match contro il Lecce- e voleva restare. C’è ancora tempo per trovare una soluzione. Io ho fatto una scelta tecnica”.

Alice Dionisi

Identikit, Henrikh Mkhitaryan: chi è l’armeno scelto da Petrachi per rinforzare la Roma

Alice Dionisi – È Henrikh Mkhitaryan l’uomo scelto da Petrachi per rinforzare il reparto offensivo della Roma. Capitano della nazionale armena, di cui è anche il miglior marcatore di tutti i tempi, il trequartista (i cui interessi vengono curati da Mino Raiola) è arrivato questa mattina nella Capitale per le visite mediche a Villa Stuart prima di firmare il contratto con la Roma. L’armeno arriva in prestito dall’Arsenal per 3 milioni di euro più un bonus di 0.1 milioni legato al raggiungimento di determinati obiettivi sportivi.

Inizia la carriera da calciatore nelle giovanili del P’yownik, dove esordisce in prima squadra nel 2006. Con il club armeno vince quattro campionati, una coppa nazionale e due Supercoppe. Nel 2009 si trasferisce al Metalurh Donetsk, per poi essere ceduto ad agosto 2010 allo Shakhtar Donetsk per 7.5 milioni, dove conquista campionato, Coppa e Supercoppa d’Ucraina ed esordisce per la prima volta in Champions League. Nel 2013 viene acquistato dal Borussia Dortmund, con cui vince due supercoppe tedesche in tre stagioni. Nel 2016 viene acquistato dal Manchester United di José Mourinho, con il quale conquista l’Europa League, la Football League Cup e la Community Shield. A gennaio 2018 viene ceduto all’Arsenal in uno scambio che porta Alexis Sanchez ai Red Devils, dove però non riesce a trovare il giusto spazio anche a causa dei rapporti tesi con il tecnico Emery. Lo scorso 29 maggio è stato costretto a saltare la finale di Europa League che si disputava a Baku, vinta poi dal Chelsea, a causa delle tensioni internazionali tra Armenia e Arzebaigian.

La sua esperienza e il suo palmares hanno convinto Petrachi ad ingaggiarlo per contribuire all’obiettivo Champions League: “Mkhitaryan risponde alla nostra volontà di inserire in rosa calciatori che possano rappresentare un punto di riferimento per i più giovani e che abbiano un bagaglio tecnico tale da imporsi rapidamente nel nostro campionato”. 

Alice Dionisi

Roma, prende quota Mihajlovic: Fonseca, Gattuso e De Zerbi le alternative

Gianluca Notari – Sembra non avere fine il caos all’interno del mondo Roma: dopo il campionato fallimentare, il burrascoso addio di Daniele De Rossi alla maglia giallorossa e l’articolo di ieri del quotidiano La Repubblica – che ha proiettato più ombre che luci sul dietro le quinte della società di Pallotta -, tiene banco il rebus legato al prossimo allenatore. Claudio Ranieri ha salutato insieme al suo capitano domenica scorsa nella partita contro il Parma, ma il suo successore deve ancora essere nominato: sfumati Antonio Conte – ufficiale da stamattina il suo approdo all’Inter – prima e Gian Piero Gasperini poi, la rosa dei nomi papabili si fa sempre più stretta.

MIHAJLOVIC – Il nome che più ha preso quota nelle ultime ore è quello di Sinisa Mihajlovic. Accostato anche alla prestigiosa panchina della Juventus, l’attuale tecnico del Bologna sarebbe un profilo che non farebbe contenti i tifosi giallorossi per diversi motivi: oltre al suo passato da laziale – e presente, vista la sua presenza sugli spalti dell’Olimpico in occasione della finale di Coppa Italia tra biancocelesti e Atalanta – il serbo non è considerato dai più un tecnico all’altezza di un palcoscenico come quello della Roma. Seppure reduce da un ottima stagione che lo ha visto portare in salvo il Bologna dopo la negativa esperienza con Pippo Inzaghi, Mihajlovic ha sempre allenato in contesti più o meno provinciali, fatto eccezione per un anno e mezzo sulla panchina della Nazionale serba – esperienza terminata con la mancata qualificazione ai Mondiali del 2014 – e una stagione neanche terminata sulla panchina del Milan, dove venne esonerato e sostituito da Cristian Brocchi.

FONSECA, GATTUSO E DE ZERBI – Questi i nomi che fanno da contraltare a quello di Mihajlovic. Uomini con tre idee di calcio differenti tra loro, accomunati però dalla giovane età e dall’ambizione. Il primo, Paulo Fonseca, ha incontrato la Roma lo scorso anno, agli ottavi di Champions League: un piede di Bruno Peres ed un gran gol di Dzeko gli sono costati l’eliminazione, ma il suo Shakhtar Donetsk impressionò tutti, Pep Guardiola compreso, che si spese a mezzo stampa elogiando il portoghese. Il suo è un calcio dinamico improntato su un possesso palla massiccio e sul recupero palla veloce. Non un dogmatico, ma il suo è un sistema impegnativo, che richiede tanto lavoro, ma forse anche il più adatto ad una squadra che si appresta ad avere una rosa con molti giocatori giovani. Simile a lui, anche se con meno esperienza, è il profilo di Roberto De Zerbi: ovunque è andato ha fatto bene, anche se come detto le esperienze fino ad ora sono state poche. Un vantaggio rispetto al collega lusitano sarebbe quello di conoscere già la Serie A e il calcio italiano, caratteristica discretamente importante visti i tanti italiani presenti in squadra. Infine, un po’ più in ombra rispetto agli altri, c’è Rino Gattuso: fresco di divorzio con il Milan, l’allenatore calabrese ha dimostrato quest’anno un temperamento ed un umiltà che gli hanno permesso di lottare per i primi posti in classifica con squadre certamente più attrezzate del Milan di quest’anno come Napoli e Inter. Il suo però non è un profilo che entusiasma all’interno degli uffici di Viale Tolstoj, anche se avere uno sponsor come Francesco Totti può sempre tornare utile.

Gianluca Notari

Roma, sfuma anche Gasperini: tutte le alternative per la panchina giallorossa

Gianluca Notari – Solo qualche giorno fa l’arrivo di Giampiero Gasperini sulla panchina della Roma sembrava cosa fatta. Ieri, invece, è arrivata la doccia gelata per i dirigenti giallorossi: l’incontro con il presidente Percassi è stato molto positivo e Gasperini è pronto a firmare oggi un rinnovo di contratto che lo legherà all’Atalanta fino al 2022. La Roma, dal canto suo, dovrà ora ricominciare la ricerca dell’allenatore per la prossima stagione, scandagliando al meglio il mercato e individuando il profilo giusto per ripartire dopo un’annata da dimenticare.

SARRI IN POLE – Il primo candidato rimane Maurizio Sarri. L’attuale tecnico del Chelsea è certamente la prima scelta dei dirigenti giallorossi, considerata anche la sua amicizia con Franco Baldini, consigliere personale di James Pallotta. Stasera Sarri giocherà la finale di Europa League a Baku contro l’Arsenal, dopodiché dovrà capire il suo futuro: se non fosse confermato da Abramovich e se la Juventus decidesse di non puntare su di lui, ecco che a questo punto la Roma diverrebbe un’opportunità concreta. Per quanto riguarda i costi non ci dovrebbero essere problemi: se i giallorossi avevano provato a prendere Antonio Conte, allora potranno pagare serenamente anche l’ingaggio di Sarri, inferiore rispetto a quello dell’ex Juventus.

Un altro nome che a Trigoria metterebbe d’accordo tutti è quello di Massimiliano Allegri: il suo nome era già stato molto vicino alla Roma, tanto che qualcuno parla addirittura di un contratto firmato tra le parti e nascosto poi in qualche cassetto. In ogni caso, Allegri è un allenatore che farebbe contenti i tifosi in quanto top, ma il suo approdo alla Roma sembra complicato anche da possibili inserimenti del Milan.
A proposito di Milan, un terzo profilo accostato a più riprese alla Roma è quello di Rino Gattuso: dimessosi dal club rossonero non più tardi di un paio di giorni fa, quest’anno ha lottato con due potenze come Inter e Napoli nonostante la sua rosa non fosse all’altezza delle due avversarie. Non è un allenatore che ama molto l’estetica, ma così come era in campo è un tecnico tosto e che bada al concreto. Può avere ancora delle pecche vista la poca esperienza, ma un progetto a medio-lungo termine potrebbe fare al caso suo.

ALTERNATIVE – Le alternative non sono poi molte. O meglio sono diverse, ma per un motivo o l’altro non sembra convincere a pieno i dirigenti capitolini. Un nome che potrebbe stuzzicare la fantasia dei tifosi è quello di Roberto De Zerbi: autore di un campionato rivelazione con il Sassuolo, il tecnico bresciano è un allenatore tatticamente preparatissimo. Il suo calcio è molto offensivo, fatto di possesso e superiorità numerica in zona palla, ma la poca esperienza accumulata finora lo rendono un profilo forse troppo acerbo. Ci sono poi i nomi di Giampaolo – anche lui già vicino ai giallorossi nelle stagioni passate -, Mihajlovic, Fonseca, Blanc e Benitez. Profili tra loro molto diversi con storie e curriculum più o meno importanti, ma che per svariati motivi non riescono a riscuotere il favore assoluto della piazza e ad accendere le speranze di una tifoseria fiaccata da una stagione molto negativa.
La ricerca dunque continua, ma il tempo non è tantissimo: se il Milan fosse confermato nelle coppe europee, la stagione della Roma inizierà il prossimo 25 luglio. Ai dirigenti della Roma serve un nome, e serve anche in fretta.

Gianluca Notari

Bergamo, provincia di Roma

Gianluca Notari – In epoca imperiale, le province erano considerate alla stregua di serbatoi, che servivano per far arrivare a Roma tutto ciò di cui c’era bisogno. C’erano quelle della penisola araba, famose per olio e vino, quelle del nord-Africa, importanti per la frutta e i latticini, e quelle nordeuropee, fucine di tessuti grezzi come lana e cotone.

Dalla fine dell’Impero Romano sono passati ormai secoli, ma l’anima predatrice di Roma – o meglio della Roma – sembra rimasta la stessa. Dopo il ‘no‘ di Antonio Conte, non ci sono dubbi sul fatto che l’obiettivo principale della società capitolina si Giampiero Gasperini, autore di un vero e proprio miracolo portando l’Atalanta in Champions League da terza classificata. Sono anni che l’allenatore piemontese fa parlar bene di sé e delle sue squadre, capaci di un’intensità e di una qualità fuori dalla norma nel panorama italiano. Ciò che è sempre mancato all’allenatore ex Genoa è una chance: Gasperini si è seduto per una manciata di partite sulla panchina dell’Inter, ma quella era una squadra problematica, costruita male e povera di talento e che a fine campionato aveva cambiato ben quattro allenatori. Un’annata sfortunata, in cui il Gasp non ha potuto lavorare seguendo la sua filosofia: servivano vittorie e c’era poco tempo, una situazione totalmente contraria a quanto abituato a fare il tecnico nerazzurro. Ora sulle sue tracce si è messa la Roma, e per Gasperini è forte la tentazione di poter firmare per una big e costruire un suo progetto, libero di seguire le proprie idee.

Ma i giallorossi, oltre che da Gasperini, sono rimasti impressionati da molti elementi di proprietà dell’Atalanta: rimane difficile pensare che il presidente Percassi, dopo un traguardo simile, decida di smantellare la squadra, ma è anche vero che, come il tecnico, anche alcuni giocatori potrebbero essere intrigati dalla possibilità di firmare per un club come la Roma, continuando inoltre il percorso di crescita iniziato all’Atalanta con lo stesso allenatore.

OBIETTIVI – Partiamo dalla porta: quello di Pierluigi Gollini è il primo nome accostato alla Roma che, dopo la cessione di Alisson, non ha ancora trovato un estremo difensore su cui puntare anche in ottica futura. Gollini ha raggiunto quest’anno una maturità che lo ha portato prima in Champions League e poi in Nazionale. Classe ’95, mezzi tecnici spaventosi, il suo potrebbe essere un nome spendibile per la porta della Roma.
Un altro profilo su cui i capitolini hanno messo gli occhi è quello di Gianluca Mancini, su cui i giallorossi lavorano dallo scorso gennaio. Difensore-goleador, Mancini sembra il più vicino a vestire la maglia della Roma per la prossima stagione, vista soprattutto la probabile partenza di Kostas Manolas. Per il centrocampo si è parlato di diversi elementi: Castagne, Freuler, Hateboer, ma al momento non sembrano nomi così caldi in ottica Roma, mentre sembra esserlo quello di Duvan Zapata. Con i suoi 23 gol è stato uno dei principali artefici della conquista del terzo posto in classifica: arrivato in Italia dopo esser stato acquistato dal Napoli, il colombiano ha girovagato la Serie A con le maglie di Sampdoria, Udinese e Atalanta. Anche lui sembra aver raggiunto la giusta maturità per il definitivo passaggio in una big: la Roma potrebbe cogliere l’occasione, visto che due giorni fa i tifosi giallorossi hanno anche salutato Edin Dzeko, sicuro partente in estate.

Insomma, l’estate è lunga e Gasperini non è ancora ufficialmente l’allenatore della Roma, ma sarà interessante porre l’attenzione sull’asse Roma-Bergamo: considerata la storica importanza che le province hanno avuto per la Capitale, non stupirebbe un rifornimento ad hoc per la prossima stagione.

Gianluca Notari

Roma, ora Conte è davvero vicino

Gianluca Notari – Acquisti, cessioni, politiche di trading, progetto per il nuovo stadio, giocatori, dirigenti: in queste 8 stagioni americane, James Pallotta le ha provate davvero tutte. Ha provato a mantenere la parola data quando si è insediato come presidente, quando promise che avrebbe fatto della Roma “La regina d’Europa” e che avrebbe voluto vincere lo Scudetto “entro i primi cinque anni, come ho fatto ai Boston Celtics“. A quanto pare le cose non sono andate esattamente così: le colpe non sono certo esclusivamente riconducibili unicamente a Pallotta, ma forse c’è qualcosa che il patron non ha mai fatto: puntare su un allenatore top. Ora, però, le cose sembrano cambiate: da diversi giorni, e sempre più insistentemente nelle ultime ore, si parla di Antonio Conte come molto vicino alla panchina della Roma. Addirittura, sarebbero uscite anche le cifre della proposta giallorossa: 9,5 milioni all’anno. Un sacco di soldi, giustificati però dal curriculum del tecnico salentino.

L’ingaggio da parte della Roma di Antonio Conte sarebbe un incentivo incredibile per tutto l’ambiente romanista dopo un’annata deludente sotto tutti i punti di vista. Così, anche chi aveva già le valigie in mano – come ad esempio Dzeko e Manolas – potrebbe decidere di rimanere. Il mister ex Juventus e Chelsea è una garanzia: ovunque è andato ha stupito, conquistando trofei in Italia e in Inghilterra e guidando l’Italia in un Europeo incredibile, abbandonato solamente ai rigori contro la Germania Campione del Mondo. Con lui, la Roma ingaggerebbe anche il suo staff, su tutti Paolo Bertelli, preparatore atletico che già in passato era transitato dalle parti di Trigoria.

Il punto di forza del progetto della Roma, che ovviamente non può contare sui budget a disposizione dei top club europei, è la carta bianca: Conte, se accetterà la proposta dei giallorossi, avrà mano libera su ogni scelta riguardante l’area tecnica e sportiva, condizione che altri club come il Manchester United o il PSG non gli garantirebbero. Inoltre, Conte è voglioso di tornare in Italia e questo sembra essere il momento più opportuno: anche l’Inter e il Milan si sono lanciate sul tecnico pugliese, ma per il momento la Roma sembra conservare un vantaggio su di lui che certamente non vuole sciupare. Se Pallotta vuole davvero fare grande la Roma, questa è la strada giusta.

Gianluca Notari

Roma, nuovo allenatore e mercato in uscita: gli scenari per una stagione senza Champions

Gianluca Notari – Con il match di lunedì tra Napoli e Atalanta – vinto dai bergamaschi per 1-2 – si è concluso il 33° turno di Serie A. Giornata importante specialmente per l’Europa: è andata in scena, infatti, la sfida tra Inter e Roma, terminata 1-1. Le contendenti cercavano punti importanti in ottica Champions League, ma oltre alle reti di El Shaarawy e Perisic si è visto poco altro. Tutto sommato, i nerazzurri posso ritenersi soddisfatti di aver superato indenni una gara che poteva rivelarsi una trappola: la squadra capitolina, in fiducia dopo la cura Ranieri, per larghi tratti della partita è sembrata davvero in grado di agguantare il bottino dei tre punti, salvo poi commettere l’ennesima ingenuità difensiva che ha permesso al croato di segnare la rete del definitivo pareggio. La situazione di classifica parla chiaro: l’Inter, a quota 61 punti, è già con un piede nella prossima Champions, mentre la Roma, ferma a 55, vede allontanarsi il treno del quarto posto, occupato attualmente da Milan e Atalanta, entrambe a 56 punti.

I giallorossi, dopo un’annata funesta che ha visto anche l’allontanamento di Eusebio Di Francesco e Monchi, si prepara per la concreta possibilità di non giocare la prossima Champions. Dopo cinque anni di presenza continua nella competizione – e dopo l’insperata semifinale dello scorsa edizione – il club  di Pallotta si prepara ad un passo indietro che sa di ridimensionamento. Senza quegli introiti gli obiettivi perseguibili sono sostanzialmente due: abbattere il monte ingaggi o realizzare un tot di plusvalenze che permettano di mantenere lo status quo. Come detto, però, al momento i giallorossi hanno un allenatore con le ore contate (è stato chiaro fin da subito che Ranieri avrebbe diretto la squadra solamente fino al termine del campionato) e un ds ad interim, Ricky Massara, che probabilmente comunicherà le proprie dimissioni il giorno dopo di Roma-Parma, ultima partita della stagione.

ALLENATORE – Insomma, una squadra da ricostruire a partire da chi dovrà ricostruire, ovvero allenatore e direttore sportivo. Per il ruolo da ds la scelta sembra ormai orientata sul nome di Petrachi del Torino, mentre per quanto riguarda il tecnico i nomi più in voga sono al momento tre: Conte, Sarri, Gasperini, anche se tutti e tre, per motivi diversi, non sembrano così vicini alla panchina giallorossa. Conte, oltre alla causa ancora in essere contro il Chelsea, si è affermato negli ultimi anni come un top coach di livello mondiale: ovunque sia andato ha vinto e la Roma al momento non sembra avere il giusto appeal per garantire al tecnico salentino un progetto vincente e duraturo. Un’altro scoglio potrebbe essere poi rappresentato dall’ingaggio: l’ex Juventus nell’ultimo anno al Chelsea guadagnava circa 10 milioni di sterline all’anno, somma a cui i dirigenti di Trigoria non possono nemmeno avvicinarsi. Inoltre, il probabile domino delle panchine europee della prossima estate potrebbe presentare scenari più appetibili rispetto a quello di una Roma fuori dalla Champions. Per Sarri il discorso è simile: anche lui, dopo l’esperienza al Napoli e il conseguente approdo al Chelsea, ha assunto una dimensione più grande rispetto a tre anni fa, quando fu molto vicino alla panchina giallorossa. Inoltre, Sarri è al momento in piena corsa sia per rientrare nei primi quattro posti della Premier League che per la vittoria dell’Europa League. Non è affatto scontato che Abramovich e soci decidano di separarsi da Sarri a fine stagione, anche se non è un segreto che l’amore tra il tecnico e l’ambiente Blues non sia mai scoppiato. Infine, rimane il profilo di Gasperini: il suo è certamente un nome più spendibile rispetto ai colleghi sopracitati e l’avventura con la Roma potrebbe rappresentare finalmente quella chance di allenare una grande che l’ex Genoa non ha mai avuto. Il legame con l’Atalanta è però forte, sia in termini affettivi che contrattuali, per questo non sarebbe facile per lui distaccarsi dal club orobico.

CESSIONI – Come detto, tornando al discorso sul bilancio, le strade percorribili dalla Roma sono essenzialmente due, ma portano in ogni caso allo stesso risultato: cessioni. Bisognerà però capire la linea che i giallorossi intendono intraprendere: da una parte c’è l’esigenza di liberarsi da ingaggi pesanti come quelli di Dzeko, Pastore, Nzonzi, Perotti, dall’altra c’è l’opportunità di perseguire la strada delle plusvalenze. In questo caso, il nuovo ds permetterebbe al club di ripartire da alcuni fermi, privandosi però di alcuni talenti che garantirebbero una certa futuribilità al progetto Roma come Zaniolo, Pellegrini e Under. La sensazione è che si cercherà di trovare una via di mezzo tra le due linee, ma è certo che i nuovi addetti ai lavori del club dovranno lavorare tanto per far dimenticare ai tifosi questa brutta stagione.

Gianluca Notari