Kolarov, tutte le strade portano a Roma. Le due facce del derby

Alice Dionisi – La Roma ufficializza la cessione di Aleksandar Kolarov all’Inter di Antonio Conte, a fronte di un corrispettivo fisso di 1.5 milioni e di un variabile di 0.5 di bonus. Arrivato a Roma nell’estate del 2017, ha collezionato 132 presenze in giallorosso, con 19 reti e 20 assist.

Capitano della nazionale serba, Kolarov inizia la sua carriera nelle giovanili dello Stella Rossa, per poi debuttare nella massima serie del campionato serbo-montenegrino nel 2004 vestendo la maglia Cukaricki Stankom. Nel 2006 si trasferisce a Belgrado, dove rimarrà per una stagione prima di essere acquistato dalla Lazio nell’estate del 2007. L’11 aprile del 2009 va a segno nel derby capitolino contro la Roma, segnando il gol del 4-2 per i biancocelesti. Nella sua prima esperienza nella Capitale vince una Coppa Italia e una Supercoppa. A luglio del 2010 viene acquistato dal Manchester City allenato da Roberto Mancini per 18 milioni di euro. Con i Citizens vince due volte il titolo nazionale (2011-12 e 2013-14), due Coppe di Lega, una Coppa d’Inghilterra e una Community Shield. Record di presenze e reti in carriera con il City, dove in 247 apparizioni totali colleziona 21 gol.

Dopo 7 anni in Inghilterra fa il suo ritorno in Italia e torna nella Capitale, sponda Roma questa volta. Un segno del destino: il terzino ha infatti un tatuaggio sul braccio destro raffigurante un Colosseo che recita la scritta “Tutte le strade portano a Roma” in latino. I giallorossi lo acquistano per 5 milioni di euro e mette subito a tacere tutti i possibili dubbi sul suo passato alla Lazio segnando il gol -decisivo- dell’1-0 alla prima di campionato contro l’Atalanta (e all’esordio in giallorosso) con una punizione rasoterra che beffa la difesa bergamasca. Va a segno nel derby disputato il 29 settembre 2018 contro la Lazio, diventando il secondo calciatore nella storia, dopo Arne Selmosson, ad andare a segno nella stracittadina con entrambe le squadre.

Alice Dionisi

Le statistiche di Roma-Inter 2-2: lo stacanovista Veretout e Miki-gol non bastano. Una Roma in crescita perde due punti

(S. Valdarchi) – Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto? Questione di punti di vista, di stato d’animo e di momenti. Nel calcio, come nella vita, esistono episodi e giornate che possono essere valutate in modo positivo o negativo e Roma-Inter 2-2 è una di quelle partite che lascia il dubbio. Certamente, vedendo l’andamento della gara, i giallorossi hanno buttato due punti, come ammesso da Fonseca nelle interviste post-gara. Ma ora chiudete gli occhi, tornate con la mente a 15 giorni fa. La squadra capitolina usciva battuta dal San Paolo, collezionando la terza sconfitta consecutiva. Una formazione priva di idee, fragile mentalmente e tatticamente lasciava poche speranze per il futuro. Si parlava già del dopo-Fonseca, analizzando i profili disponibili per la panchina romanista. Proprio nel momento più buio invece, la Roma in due settimane è riuscita a rialzarsi, risorgendo dalle sue ceneri ritrovando convinzione e gioco. Da quel momento in poi 3 vittorie e mezza, dove la mezza è rappresentata dal pareggio casalingo contro l’Inter, la seconda forza del campionato allo stato attuale delle cose. Ecco valutando nell’insieme la situazione romanista, forse si può vedere il bicchiere mezzo pieno anche dopo il disastroso errore di Spinazzola nel finale che ha consegnato un punto alla squadra di Conte. Detto questo, all’Olimpico la Roma trova il quarto risultato utile di fila, rimane quinta a +2 da Milan e Napoli a quattro giornate dalla fine. Il prossimo impegno è fissato mercoledì sera, a Ferrara, contro una SPAL già matematicamente retrocessa.

I numeri

La Roma avrebbe meritato la vittoria, senza dubbio. Oltre al già citato andamento della gara, che vedeva i padroni di casa in vantaggio fino al minuto 88, anche le statistiche pendono a favore di Dzeko e compagni. I giallorossi hanno creato più occasioni da gol4 a 3tirando di più rispetto agli avversari, 6 a 4. In parità il numero di tiri in porta, 3 a 3. Per quel che riguarda il possesso palla, invece, gli uomini di Conte hanno avuto la meglio, 55%, con 457 passaggi riusciti, contro i 330 della Roma.

Continua a sorprendere, in senso positivo, la condizione fisica dei giocatori romanisti che a differenza di alcune gare post-lockdown arrivano spesso primi sulle seconde palle, pressano alti e tentano sempre l’anticipo sui portatori di palla avversari. 39 a 34 in favore della Roma il computo di palloni recuperati, con una più alta capacità di transizione (11 a 7 il numero delle ripartenze). Sul piano atletico i dati tra le due squadre in campo sono pressoché identici: 105,801 km percorsi dai nerazzurri, contro i 105,585 km dei capitolini; anche le velocità medie sono analoghe (6,8 km/h l’Inter, 6,7 km/h la Roma).

Le prestazioni individuali

Sono diversi i giocatori della Roma che stanno beneficiando del nuovo modulo ideato da Fonseca, il 3-4-2-1. Tra questi, c’è sicuramente Henrikh Mkhitaryan. Il trequartista armeno, accentrato rispetto al ruolo di esterno, si trova a meraviglia con Edin Dzeko e complice una buona tenuta fisica che lo sta sostenendo in questo periodo, incide con facilità negli ultimi venti metri. Contro l’Inter trova il suo 9° gol stagionale, a cui vanno aggiunti i 5 assist confezionati, per un totale di 14 reti in cui si è reso protagonista. Avendo disputato, per i diversi infortuni, 1576′ fino ad ora, Mkhitaryan fa una giocata decisiva (gol o assist) ogni 110 minuti circa, quasi una a partita. Se il fisico regge, il numero 77 può risultare decisivo con la sua esperienza anche per la fase finale di Europa League. Tornando alla sua prestazione, oltre al gol l’armeno calcia per due volte fuori dallo specchio della porta, creando un’altra occasione da gol. Gioca 43 palloni e raggiunge l’84% di precisione nei passaggi (percentuale calcolata in base al rapporto tra passaggi riusciti e quelli tentati).

Un altro calciatore in gran spolvero è Jordan Veretout. A differenza di Miki, il centrocampista francese è uno dei giocatori con più minutaggio nella Roma. In stagione ha già raccolto 41 presenze. Dopo le prime due gare di campionato, in cui Fonseca lo lasciò in panchina per un ritardo di condizione, Veretout ha saltato soltanto la partita casalinga contro l’Udinese, per squalifica. Sempre per squalifica, purtroppo, sarà costretto a saltare anche la sfida in gara secca contro il Siviglia, negli ottavi di Europa League. Nonostante tutte queste gare disputate, l’ex Fiorentina appare brillante fisicamente. Nel pareggio dell’Olimpico percorre 11,141 km, risultando il migliore dei suoi. Gioca quasi sempre in linea con Diawara, occupando tutto il campo in verticale. Recupera 8 palloni, facendo un lavoro prezioso davanti alla difesa, ma allo stesso tempo è pronto ad inserirsi alle spalle della difesa avversaria. In un suo inserimento nel secondo tempo, crea un’occasione da gol, con l’unico tiro in porta del suo match, trovando un’ottima risposta da parte di Handanovic.

(S. Valdarchi)

Spinazzola: “Io rotto? Mi sembra una follia”

Alice Dionisi – Da ceduto all’Inter a titolare nella gara al Marassi contro il Genoa, Leonardo Spinazzola ha risposto sul campo ai dubbi sulla sua condizione fisica. “Ormai sto alla Roma e penso alla Roma, il direttore ha già parlato, non voglio aggiungere altro” ha dichiarato il terzino nel post-partita contro i rossoblù, dove i tifosi giallorossi lo hanno votato come migliore in campo. “Io rotto? Mi sembra una follia, sto bene. Mi sono allenato da solo a Milano e l’ho fatto quando sono tornato a Roma”. Il calciatore non si è lasciato amareggiare da quanto successo con l’Inter, anzi, è tornato nella Capitale con la giusta motivazione e Fonseca l’ha premiato con un posto da titolare. “Sono tornato con una carica di rabbia, perché mi hanno detto che sono rotto, che sono difettoso. Sono chiacchiere. Gioco nella Roma, ho giocato nella Juventus e nell’Atalanta, gioco in Nazionale. Tutti i medici sono incompetenti? Tutti i direttori, tutti i presidenti, tutte le società sono incompetenti? Mi sembra esagerato. Sono sereno anche di testa, oggi ho corso fino alla fine, mi ha dato una grossa carica”. La squadra di Fonseca ritrova la vittoria in campionato battendo il Genoa 3-1, Spinazzola non riesce a mettere a segno la rete personale, ma il cross da cui nasce l’autogol di Biraschi porta la sua firma. Apre le danze Cengiz Under al 4’, poi l’autorete per il 2-0, ma sullo scadere del primo tempo Pandev segna il gol dell’1-2. Nella ripresa Pau Lopez salva il risultato con un intervento su Goldaniga, poi ci pensa Dzeko a chiudere la partita al 74’. Rimane ottimo il rapporto tra il terzino e i compagni: “Ho passato la settimana della moda a Milano. Quando sono tornato mi sono ripresentato e tutti mi hanno dato il benvenuto come nuovo giocatore, sono così. Tutti ci tengono, mi faccio voler bene perché sono sempre allegro e educato, non rispondo mai male a nessuno, sono amico di tutti. Ci tenevano che oggi facessi una grande partita”. Non ha deluso le aspettative.

Alice Dionisi

 

 

 

 

Spinazzola, andata e ritorno

Alice Dionisi – Antonello Venditti cantava “Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano”. Così ha fatto Leonardo Spinazzola, partito il 15 gennaio in direzione Milano per svolgere le visite mediche prima di poter firmare con l’Inter. Antonio Conte ha richiesto che il terzino svolgesse un ulteriore test di condizione ad Appiano Gentile, dopo quelli di rito già previsti, ma la Roma ha negato il permesso al suo calciatore. È saltato lo scambio con i nerazzurri anche a causa del mancato accordo sui termini del prestito, costringendo Politano a rinunciare al suo sogno di tornare nella Capitale. Il danno d’immagine procurato a Spinazzola (ritenuto idoneo dal Coni) potrebbe spingere i giallorossi a fare causa all’Inter. Il terzino ha così fatto ritorno a Roma, dopo un’avventura durata appena due giorni, ed è già pronto per tornare ad allenarsi a Trigoria. “Deluso? Penso solo a domenica e al Genoa” ha dichiarato il calciatore, che cercherà la rivincita sul campo del Marassi. Tiene banco la questione legata alle foto ritraenti Politano nella clinica di Villa Stuart con la sciarpa della Roma, scattate prima della firma sul contratto. Il direttore generale dell’Inter Beppe Marotta lancia una frecciatina al club capitolino: “Non dipende dalla nostra gestione, Spinazzola non ha fatto nessuna foto con noi”. Amareggiato Matteo Politano, su cui adesso si è fatto avanti il Napoli. Il calciatore, classe 1993, è cresciuto nelle giovanili della Roma e avrebbe voluto fare ritorno nella sua squadra del cuore, ma le tensioni tra i due club per le questioni legate a Spinazzola lo hanno costretto a tornare a Milano. “Nella sua testa era già a Roma– ha dichiarato il tecnico nerazzurro Conte in conferenza stampa, in vista del match contro il Lecce- e voleva restare. C’è ancora tempo per trovare una soluzione. Io ho fatto una scelta tecnica”.

Alice Dionisi

Sorteggi Champions League, i gironi delle italiane

Alice Dionisi – Il Napoli nel girone dei campioni in carica del Liverpool, per l’Inter ci sono Barcellona e Borussia Dortmund. A Montecarlo prendono forma i raggruppamenti per la fase a gironi della Champions League 2019/2020, che vedono Atalanta, Juventus, Napoli e Inter a rappresentare l’Italia. I bergamaschi, allo storico esordio nella massima competizione europea, pescano Manchester City, Shakhtar Donetsk e Dinamo Zagabria nel turno C. La Juventus di Maurizio Sarri, testa di serie nel gruppo D, dovrà invece vedersela con Atletico Madrid, Bayer Leverkusen e Lokomotiv Mosca. Girone di ferro per l’Inter, che affronterà Barcellona, Borussia Dortmund e Slavia Praga. Il Napoli, oltre ai vincitori della scorsa edizione, si giocherà l’accesso agli ottavi contro Salisburgo e Genk.

Gironi complicati per le italiane, ma non impossibili. L’Inter potrà puntare sulla doppia sfida contro lo Slavia Praga, battendosi con i tedeschi del Borussia Dortmund (che nella scorsa edizione della Bundesliga sono arrivati al secondo posto, a soli due punti dal Bayern Monaco) per la qualificazione al turno successivo. L’Atalanta, nonostante partisse dalla quarta fascia, superato l’ostacolo City può giocarsela ad armi pari con Dinamo Zagabria e Shakhtar. Il Napoli ha già affrontato il Salisburgo agli ottavi di finale di Europa League la scorsa stagione, vittoria per 3-0 al San Paolo e sconfitta per 3-1 in trasferta. Genk avversario alla portata dei partenopei. Nonostante fosse testa di serie, la Juventus dovrà mantenere la concentrazione alta: oltre al pericolo Atletico Madrid, dalla terza fascia non bisogna sottovalutare neanche il Bayer Leverkusen.

Premiati anche i miglior calciatori della scorsa stagione a Montecarlo: Virgil Van Dijk è stato eletto giocatore dell’Anno dalla UEFA, vincendo anche nella categoria difensori. Premiato anche il portiere del Liverpool, ex Roma, Alisson, come il migliore tra i pali nella scorsa edizione della Champions League. A centrocampo vince De Jong (ex Ajax, oggi al Barcellona), mentre Messi ottiene il riconoscimento come miglior attaccante, battendo Cristiano Ronaldo e Sadio Manè.

Negli altri gironi, riflettori puntati su PSG-Real Madrid, nel gruppo A insieme a Brugge e Galatasaray. Il Bayern Monaco affronterà il Tottenham, l’Olympiakos e lo Stella Rossa (gruppo B), Zenit con Benfica, Lione e Lipsia (girone G), chiude il Chelsea, contro Ajax, Valencia e Lille.

Alice Dionisi

L’Inter-Roma degli ex finisce 1-1. Il pareggio fa sorridere il Milan

Alice Dionisi – Un pareggio equo dopo una gara altrettanto equilibrata, che permette al Milan di mantenere il quarto posto in solitaria. Nella trentatreesima giornata di Serie A Inter e Roma si affrontano nello scontro diretto per un posto in Champions League, nel tentativo di sfruttare gli errori di Lazio e Milan, rispettivamente contro Chievo e Parma. I giallorossi affrontano l’ex tecnico Spalletti, che preferisce Lautaro Martinez ad Icardi, mentre Ranieri è costretto a fare a meno anche di Manolas (risentimento muscolare nel riscaldamento), dopo aver rinunciato anche a De Rossi, che segue il match dalla tribuna. Dentro Juan Jesus insieme a Fazio, panchina per l’altro grande ex del match, Nicolò Zaniolo, a cui il tecnico testaccino ha preferito Cengiz Under. Nei primi minuti di gioco ci provano Dzeko e Kolarov, ma Handanovic si fa trovare pronto, poi Mirante nega il gol a Lautaro Martinez su cross di Lautaro, salvando il risultato. Al 14’ i giallorossi passano in vantaggio grazie ad uno tiro a giro di El Shaarawy che sorprende il portiere nerazzurro. Il numero 92 giallorosso trova il gol grazie ad un’azione personale, da sinistra supera palla al piede D’Ambrosio e si accentra, inganna la difesa interista e da fuori area la spedisce di destro in rete. Nella ripresa dentro Zaniolo per Pellegrini, che serve Pellegrini la palla per il potenziale raddoppio, ma il numero 7 non trova la conclusione. Esce Nainggolan, spento contro la sua ex squadra, per fare posto ad Icardi. Al 61’ i nerazzurri trovano la rete del pareggio grazie ad un gol di Perisic, che batte di testa Mirante sul secondo palo. Un risultato giusto, figlio delle occasioni mancate da entrambe le squadre: brivido nel finale (90’) con il sinistro in diagonale di Kolarov, che però non riesce a trovare la porta. Nel post-partita Spalletti si dichiara soddisfatto del risultato: “Nel secondo tempo abbiamo fatto meglio, siamo stati più ordinati. Potevamo fare di più, ma per noi è un risultato prezioso visto come si era messa la partita.

Alice Dionisi

Inter-Roma, intervista a Riccardo Ferri

Gianluca Notari – Riccardo Ferri, ex difensore di Inter e Sampdoria e attuale opinionista di Premium Sport, è stato intervistato dai microfoni della nostra redazione. Naturalmente, argomento principe dell’intervista è stata la gara di San Siro tra Inter e Roma. Le sue parole:

La partita tra Inter e Roma di questa sera è stata dipinta da molti come uno spareggio per la Champions League. Sei d’accordo?
E’ una partita che probabilmente non rappresenta il bivio finale, ma è certo che conti molto, specialmente per queste due squadre che prima della sosta avevamo lasciato l’impressione di aver perso un po’ le proprie caratteristiche, chi per convinzione, per fisicità o per velocità di manovra. E’ chiaro che questa partita può riaccendere un po’ di consapevolezza in entrambe. Detto questo, Inter-Roma è sempre stata una partita molto combattuta, dove le due squadre vorranno imporsi. La Roma è una squadra aggressiva, che ti attacca molto alta e che vuole sempre fare la partita, mentre l’Inter è molto brava a rispondere con delle ripartenze in velocità. Ricordando la partita d’andata, immagino che la Roma vorrà rifarsi, dopo una gara che l’ha vista un po’ delegittimata: colpì tre pali e fu certamente molto più protagonista dell’Inter. C’è curiosità di capire in che modo sarà affrontata la partita, sia dal punto di vista tattico che nell’atteggiamento.

Hai una tua idea riguardo alla flessione che entrambe le squadre hanno avuto?
Credo sia abbastanza fisiologico, anche se in maniera differente. La Roma arrivava da una stagione da protagonista, dove ha chiuso il campionato al secondo posto e, anche se eliminata ai preliminari in Champions League, ha portato al termine una stagione importante nonostante le diverse problematiche: il caso Totti, ad esempio, o altri piccoli problemi che dovevano essere gestiti all’interno dello spogliatoio. Dall’altra parte c’è un Inter neonata, con un progetto nuovo nato quest’estate. E’ cambiato l’allenatore, sono cambiati diversi giocatori, mentre quelli che c’erano lo scorso anno non avevano reso come invece stanno rendendo oggi: questo è senza dubbio merito di Spalletti. Inoltre, la partenza è stata davvero inaspettata da tutti: nessuno pensava che l’Inter potesse avere un tale approccio. Poi c’è stato un calo fisiologico probabilmente dettato dal fatto che la rosa è molto corta. Gli interpreti dall’inizio dell’anno sono quasi sempre gli stessi, specialmente sulle fasce che sono quelle che forniscono i palloni per Icardi, che se non fornito bene rimane isolato.

Credo che non ci siano dubbi sul fatto che il filo conduttore di questa partita è rappresentato da Luciano Spalletti…
Assolutamente. L’impressione che ho avuto su di lui fino ad oggi è estremamente positiva, ma lo era già lo scorso anno quando allenava la Roma. Lì vedevo un allenatore lasciato alla deriva, e che combatteva contro tutto e tutti portando avanti le proprie convinzioni. Partendo dall’inizio, quando Dzeko era spesso individuato come un problema, Spalletti lo ha sempre difeso fino all’ultimo, e Dzeko ha risposto con la cattiveria e la personalità che l’allenatore gli chiedeva. E poi il caso Totti, non facile da gestire. Per questo ho apprezzato molto Spalletti, perché nonostante le difficoltà è riuscito a non perdere di vista l’obiettivo finale che era quello della squadra, e non dei singoli. Non era facile, anche perché ho spesso avuto l’impressione che fosse lasciato solo dalla società che non aveva naturalmente intenzione di schierarsi contro Totti. La piazza per questo lo vedeva spesso come un nemico, ma lui ha portato a casa la stagione centrando l’obiettivo del secondo posto. Quest’anno  arrivato all’Inter, e come ho detto prima è stato determinante nel riportare alcuni giocatori su dei livelli altissimi: Perisic, Candreva, Handanovic, Icardi, Miranda. E poi gli acquisti, scelti in comune accordo con la società: Skriniar, Borja Valero, Vecino, tutti giocatori importanti. Questo mi sembra la dica lunga sulla qualità di questo allenatore.

Corsa scudetto: è ormai una questione tra Juventus e Napoli o pensi che Inter e Roma possano ambire al titolo fino all’ultimo?
Credo che il nostro sia un campionato 11 contro 9: 11 squadre che lottano per il titolo e per i posti per l’Europa e le altre 9 che lottano per non retrocedere. Al di là di questo, penso che fino alla fine Juve, Napoli, Inter, Roma e Lazio lotteranno per i primi 4 posti. Certo, al momento mi viene da pensare che Juventus e Napoli lotteranno per il titolo con le altre tre a scontrarsi per il terzo ed il quarto posto, a meno di clamorose sorprese. Mi auguro che a calare non siano Roma ed Inter: in quel caso la Lazio, vincendo il recupero, potrebbe lottare in maniera importante per un posto Champions.

Classifica finale per le prime quattro posizioni?
Vedo Napoli, Juventus, Inter e Roma. Ma la Lazio mi spaventa molto, specialmente dal punto di vista fisico, quindi vedo una Lazio equivalente a Roma e Inter: saranno queste tre a giocarsi gli ultimi due posti valevoli per la Champions fino a fine campionato. Fondamentali, in questo senso, saranno gli scontri diretti, come sono sempre stati. Già la partita di oggi potrebbe dire tanto: se l’Inter vincesse andrebbe a 45 punti, e toglierebbe inoltre un po’ di convinzione a questa Roma che è squadra davvero molto forte.

Gianluca Notari

2005, Inter-Roma 2-3. Totti diventa architetto, storia di un arco perfetto

Luca Fantoni – Riuscireste a mandare il pallone in uno spazio di poco più di 20 centimetri? Questa era la distanza tra la mano di Julio Cesar e la traversa. Impossibile, almeno per gli umani. In quella sera di ottobre di 13 anni fa però,Francesco Totti trascese il semplice essere calciatore, trasformandosi in un architetto capace di disegnare un arco perfetto. Solo 8 mesi dopo scoppierà il caso “Calciopoli” e questo Inter-Roma fu l’antipasto di un duello che divenne poi la sfida per eccellenza negli anni seguenti. Da una parte i campioni, dall’altra il bel gioco. A trionfare furono quasi sempre i nerazzurri ma i capitolini, a Milano, qualche soddisfazione sono riusciti a togliersela. Sulla panchina della Roma sedeva Luciano Spalletti, al suo primo anno in giallorosso. Il consueto 4-2-3-1 era formato da Doni in porta. Al centro della difesa c’erano Chivu e Kuffour (in una delle sue poche partite degne di essere chiamate tali), con Panucci e Cufrè come terzini. In mediana agivano De Rossi e Perrotta, ancora non reinventato trequartista, mentre dietro Montella giocavano Mancini, Totti e Taddei. La squadra di Roberto Mancini rispondeva con Julio Cesar tra i pali. La difesa a 4 era formata da Cordoba, Materazzi, il grande ex Samuel e Favalli. Sulle fasce giocavano Figoe Ze Maria con Veron e Cambiasso in mezzo. Dietro a Cruz c’era la fantasia di Recoba.

LA PARTITA – Erano 11 anni che la Roma non vinceva a Milano, ma fin dai primi minuti si capisce che quella poteva essere la serata giusta per invertire questa tendenza. Dopo 12 minuti gli ospiti sono già in vantaggio. De Rossi inventa una splendida verticalizzazione per Taddei che mette in mezzo per Montella che appoggia facilmente in porta. La partita è frizzante e le due squadre prendono un palo per parte con Mancini e con “El Jardinero” Cruz. Al 30° il calcio si trasforma in arte. Totti prende palla a centrocampo, salta Cambiasso, resiste all’attacco di Veron, punta Materazzi, il movimento a portar via l’uomo di Mancini riesce a fargli avere quel minimo di spazio in più per provare l’impensabile e il pallonetto del capitano conclude la sua dolce traiettoria in fondo alla rete, è 2-0. Con ancora negli occhi la prodezza del numero 10, la ripresa si apre con un calcio di rigore (generoso) su Montella. Totti dagli undici metri non sbaglia. A quel punto, in pieno stile Roma, arriva il momento di soffrire. Il primo gol di Adriano è altrettanto bello. La punizione del brasiliano sbatte sul palo ed entra in rete. A 13 minuti dalla fine Doni esce in presa alta ma cadendo perde il pallonepermettendo all’Imperatore di segnare il definitivo 2-3. Nel finale scintille tra Veron e Totti che vengono espulsi.

Da un arco all’altro. Quello che sta percorrendo la Roma in questo momento volge pericolosamente verso il basso. Da quella festa sotto la Curva Sud per il passaggio del girone di Champions League, la squadra di Di Francesco sembra non essere più quella di prima. La speranza dei tifosi giallorossi è che la sconfitta con l’Atalanta sia il punto più basso dell’arco, e che ora si possa solo risalire. Le voci di mercato sicuramente non aiutano i giocatori a ritrovare la tranquillità. Prima Emerson, poi Nainggolan, poi Dzeko e poi ancora Emerson. È chiaro che se uno di questi giocatori dovesse andare via la rosa si indebolirebbe ma i capitolini hanno retto a cessioni ben più dolorose. In questo momento la mancanza di fiducia verso Monchi e soci è totale. Del resto quando i risultati non arrivano è facile criticare tutto e tutti. L’atteggiamento deve essere diverso perché, come cantava Dolores O’Riordan dei Cranberries, in uno dei suoi ultimi brani, “Tomorrow could be great, if only you had some faith”. Bisogna avere fede nella squadra, è arrivata l’ora di reagire.

SERIE A I risultati della 13^. La Juve vola. Pari un derby di Milano infuocato. Crollo Roma a Bergamo.

La Serie A è tornata in campo dopo la sosta per la Nazionale. Dopo gli anticipi con i successi della Juve sul Pescara per 3-0, del Napoli in trasferta a Udine 1-2 e del Chievo in casa col Cagliari (1-0). Ecco i risultati degli incontri. Stamane come antipasto c’è stata la partita tra Sampdoria e Sassuolo, vinta dai blucerchiati 3-2 dopo un doppio svantaggio.

Tutti i risultati: 

ATALANTA-ROMA 2-1 – Cade la Roma a Bergamo. Vince l’ Atalanta grazie ad un secondo tempo in cui ha ribaltato il match contro una formazione giallorossa che aveva dato tutto. Dopo la rete di Perotti su rigore, nella ripresa Caldara firma il pari, poi Kessie, sempre dal dischetto, sigla il 2-1 al 45′ del secondo tempo. La Juve scappa a +7 e l’Atalanta sale a 25 punti al quinto posto in classifica, con i giallorossi appena un punto avanti. Disordini si sono registrati al termine dell’incontro con tanto di lancio di fumogeni e cariche della polizia.

BOLOGNA-PALERMO 3-1 –  Il Bologna torna alla vittoria superando 3-1 il Palermo. La squadra di Donadoni si allontana dalla zona calda, in cui invece resta impantanata la formazione di De Zerbi. Siciliani in vantaggio al 9′. Un erroraccio di Gastaldello spiana la strada a Bruno Henrique che, a tu per tu con Da Costa, appoggia a Nestorovski libero di appoggiare il pallone in rete. Il Palermo gioca in scioltezza, ma al 20′ subisce il gol del pareggio che sblocca il Bologna: lancio lungo di Viviani per Destro che anticipa Cionek di testa e supera Posavec.  Nella ripresa i ritmi si abbassano. Al 22′  Dzemaili pesca il jolly che vale il 2-1. L’ex mediano di Napoli e Genoa calcia di prima intenzione verso la porta un pallone ribattuto dalla difesa su spunto di Destro e fa esplodere il pubblico del Dall’Ara.

CROTONE-TORINO 0-2 – Una doppietta di Andrea Belotti consente al Torino di espugnare lo Scida di Crotone e confermarsi settima forza del campionato. Seconda vittoria di fila per i granata di Sinisa Mihajlovic, anche se sui tre punti c’è la macchia del primo gol di Belotti segnato in fuorigioco.

EMPOLI-FIORENTINA 0-4 –  Derby toscano alla Fiorentina di Paulo Sousache passa al Castellani di Empoli con un netto 4-0, conquistando la terza vittoria esterna consecutiva. Dopo il vantaggio siglato da Bernardeschi al 27′, nella ripresa raddoppio immediato di Ilicic, al 2′, su rigore. Al 16′ è ancora Bernardeschi (gran gol) a chiudere la partita siglando lo 0-3 e la doppietta personale. Non è finita, perche’ arriva anche la doppietta di Ilicic (destro sotto l’incrocio). Viola a quota 20 e in corsa per l’Europa, l’Empoli resta quartultimo.

LAZIO-GENOA 3-1 – Vince, invece, l’altra romana, la  Lazio di Simone Inzaghi che batte 3-1 in casa il Genoa di Juric (fermo a quota 16), riprendendosi il quarto posto (25) e tornando a scavalcare il Napoli, ieri vittorioso a Udine per 2-1. La partita dell’Olimpico la sblocca il bel gol di Felipe Anderson all’11’ del primo tempo. Nella ripresa il pareggio di Ocampos bravo a libersari per il tiro e a battere di destro Strakosha. Non ci sta la Lazio che al 12′ torna in vantaggio grazie al rigore di Biglia e poi va sul 3-1 al 21° con Wallace.

MILAN-INTER 2-2 Un gol di Perisic al 92esimo evita all’Inter la sconfitta nel derby con il Milan, avanti due volte con Suso (43esimo e 56esimo): finisce 2-2. I nerazzurri di Pioli avevano trovato il primo pareggio Candreva al 53′.

SERIE A I risultati dell’ottava giornata. La ROMA espugna il San Paolo. La Juve a fatica sull’Udinese. Ko Inter, la Lazio inciampa sul Bologna

L’ottava giornata di Serie A dà qualche certezza in più per qualcuno, vedi Roma, e porta a galla qualche magagna per Napoli e Inter, finite ko. Il turno si è aperto sabato proprio con Napoli-Roma, che ha visto i giallorossi espugnare il San Paolo per 3 a 1. Gli uomini di Spalletti hanno così superato in seconda posizione la truppa di SArri. Alle 18 Pescara e Sampdoria hanno pareggiato 1 a 1 mentre alle 20.45 la Juventus ha battuto l’Udinese per 2 a 1, dopo essere stata in svantaggio nel primo tempo. Oggi alle 15 si sono giocate quattro partite: Lazio e Bologna hanno pareggiato 1 a 1, il Cagliari ha vinto 2 a 1 in casa dell’Inter, il Sassuolo ha battuto 2 a 1 il Crotone e Genoa ed Empoli hanno pareggiato 0 a 0. Domenica sera, il Milan ha battuto per 3 a 1 il Chievo, in trasferta. L’ultima partita dell’ottava giornata sarà Palermo-Torino, in programma domani alle 20.45.

Sabato
Ore 15
Napoli 1 – Roma 3
Ore 18
Pescara 1 – Sampdoria 1
Ore 20.45
Juventus 2 – Udinese 1

Domenica
Ore 12.30
Fiorentina 0 – Atalanta 0
Ore 15
Genoa 0 – Empoli 0
Inter 1 – Cagliari 2
Lazio 1 – Bologna 1
Sassuolo 2 – Crotone 1
Ore 20.45
Chievo 1 – Milan 3

Lunedì
Ore 20.45
Palermo – Torino

In classifica la Juventus è in testa con cinque punti in più della Roma, che è a pari merito con il Milan. Il Napoli è sceso al terzo posto a pari merito con la Lazio. A un punto di distanza ci sono Chievo e Cagliari . Genoa e Fiorentina continuano ad avere una partita in meno delle altre diciotto squadre, e la recupereranno il prossimo 15 dicembre.