Disfatta giallorossa a Bergamo, la Roma si scorda di tornare in campo dopo l’intervallo

Alice Dionisi – La Roma conferma il trend negativo, incapace di vincere contro le squadre che occupano le posizioni d’alta classifica, incassando un sonoro 4-1 in casa dell’Atalanta. Così come successo nella sconfitta a Napoli, i giallorossi perdono i punti e la faccia, incassando altri quattro gol. Prima il gol del momentaneo vantaggio, poi nella ripresa il crollo mentale e fisico. La Roma segna la rete dello 0-1, illudendosi di poter conquistare lo scontro diretto con i bergamaschi, con un gol di Edin Dzeko dopo 3 minuti di gioco. Il bosniaco sfrutta l’assist di Mkhitaryan e batte Gollini davanti alla porta, eguagliando il record di Montella come quarto miglior realizzatore con la maglia della Roma in Serie A, ma non basta contro un’Atalanta che domina nella ripresa. Gasperini fa dimenticare ai tifosi la questione Gomez (l’argentino non è neanche stato convocato) e travolge Fonseca. Nel secondo tempo i nerazzurri pareggiano grazie ad una rete di Zapata al 59’, poi si portano in vantaggio al 70’ con Robin Gosens. Completamente assenti i giallorossi, non reagiscono e soccombono all’Atalanta che segna altri due gol: al 72’ Muriel, appena entrato in campo, all’85’ Ilicic (in campo dal secondo tempo), che firma il 4-1 per i padroni di casa. Gasperini azzecca i cambi, male invece quelli operati da Fonseca, con la Roma non riesce a stare al passo della sua avversaria. Insufficiente la prestazione di Mirante e torna in auge l’argomento portiere per la finestra di mercato invernale. L’Atalanta conferma le statistiche: i giallorossi sono la vittima preferita in Serie A, la squadra contro cui hanno segnato più gol in campionato (136). Nessun alibi per Fonseca: Una squadra che fa un primo tempo da guerrieri con grande intensità poi non può giocare una ripresa da bambini. È una questione di atteggiamento, abbiamo giocato soltanto 45 minuti e non 90, non puoi farlo contro l’Atalanta”.

Alice Dionisi

Champions League, sorteggio duro per Lazio e Atalanta

Alice Dionisi – Dalla Svizzera non arrivano buone notizie per Gasperini e Inzaghi. La Juventus, testa di serie, nei sorteggi per gli ottavi di finale di Champions League pesca il Porto (andata il 17 febbraio 2021 in Portogallo, ritorno il 9 marzo). La Lazio trova i campioni in carica del Bayern Monaco di Lewandowski, l’Atalanta il Real Madrid del tecnico Zidane. Andata in casa per i bergamaschi, che affronteranno gli spagnoli il 24 febbraio e il 16 marzo, mentre la Lazio affronterà la formazione tedesca prima allo Stadio Olimpico, il 23 febbraio, con il ritorno in trasferta il 17 marzo. Il Liverpool, vincitore del titolo nella stagione 2018/2019, affronterà il Lipsia, mentre il Manchester City di Guardiola se la vedrà con gli altri tedeschi del Borussia Moenchengladbach. Atletico Madrid-Chelsea, Barcellona-PSG e Siviglia-Borussia Dortmund gli altri accoppiamenti che chiudono il quadro degli ottavi.

Nel 1974 l’unico precedente tra Lazio e Bayern Monaco, in occasione di un’amichevole allo stadio Olimpico che terminò 1-1. Lewandowski non abbassa la guardia: “Sarà una partita molto complicata, è una squadra davvero forte e hanno giocatori super in rosa. Vogliamo passare il turno, ma rispettiamo questa squadra”. Il CEO del club bavarese, Karl-Heinze Rummenigge, non prende alla leggera il sorteggio e avverte i suoi: “La Lazio viene sottovalutata, hanno vinto col Borussia Dortmund che negli ultimi anni è sempre arrivata seconda in Germania”. Nel 1992 i biancocelesti avrebbero dovuto affrontare i tedeschi in un’ulteriore amichevole di prestigio, capace di far registrare il tutto esaurito, ma che venne poi annullata da un divieto della FIFA. Il Bayern Monaco avrebbe schierato Maradona, “in prestito” dal Siviglia per una sola partita, che avrebbe affrontato la Lazio dell’inglese Paul Gascoigne in una sfida tutta tra stelle. Il Napoli, però, lamentò il mancato pagamento della prima rata che il Siviglia avrebbe dovuto versare per Maradona e la FIFA negò il permesso all’argentino di disputare la partita, che venne di conseguenza annullata.

Alice Dionisi

 

Sorteggi Champions League, i gironi delle italiane

Alice Dionisi – Il Napoli nel girone dei campioni in carica del Liverpool, per l’Inter ci sono Barcellona e Borussia Dortmund. A Montecarlo prendono forma i raggruppamenti per la fase a gironi della Champions League 2019/2020, che vedono Atalanta, Juventus, Napoli e Inter a rappresentare l’Italia. I bergamaschi, allo storico esordio nella massima competizione europea, pescano Manchester City, Shakhtar Donetsk e Dinamo Zagabria nel turno C. La Juventus di Maurizio Sarri, testa di serie nel gruppo D, dovrà invece vedersela con Atletico Madrid, Bayer Leverkusen e Lokomotiv Mosca. Girone di ferro per l’Inter, che affronterà Barcellona, Borussia Dortmund e Slavia Praga. Il Napoli, oltre ai vincitori della scorsa edizione, si giocherà l’accesso agli ottavi contro Salisburgo e Genk.

Gironi complicati per le italiane, ma non impossibili. L’Inter potrà puntare sulla doppia sfida contro lo Slavia Praga, battendosi con i tedeschi del Borussia Dortmund (che nella scorsa edizione della Bundesliga sono arrivati al secondo posto, a soli due punti dal Bayern Monaco) per la qualificazione al turno successivo. L’Atalanta, nonostante partisse dalla quarta fascia, superato l’ostacolo City può giocarsela ad armi pari con Dinamo Zagabria e Shakhtar. Il Napoli ha già affrontato il Salisburgo agli ottavi di finale di Europa League la scorsa stagione, vittoria per 3-0 al San Paolo e sconfitta per 3-1 in trasferta. Genk avversario alla portata dei partenopei. Nonostante fosse testa di serie, la Juventus dovrà mantenere la concentrazione alta: oltre al pericolo Atletico Madrid, dalla terza fascia non bisogna sottovalutare neanche il Bayer Leverkusen.

Premiati anche i miglior calciatori della scorsa stagione a Montecarlo: Virgil Van Dijk è stato eletto giocatore dell’Anno dalla UEFA, vincendo anche nella categoria difensori. Premiato anche il portiere del Liverpool, ex Roma, Alisson, come il migliore tra i pali nella scorsa edizione della Champions League. A centrocampo vince De Jong (ex Ajax, oggi al Barcellona), mentre Messi ottiene il riconoscimento come miglior attaccante, battendo Cristiano Ronaldo e Sadio Manè.

Negli altri gironi, riflettori puntati su PSG-Real Madrid, nel gruppo A insieme a Brugge e Galatasaray. Il Bayern Monaco affronterà il Tottenham, l’Olympiakos e lo Stella Rossa (gruppo B), Zenit con Benfica, Lione e Lipsia (girone G), chiude il Chelsea, contro Ajax, Valencia e Lille.

Alice Dionisi

Atalanta-Roma 3-3, un tempo ciascuno. I nerazzurri rimontano tre gol

Alice Dionisi – La Roma affronta l’Atalanta allo Stadio Atleti Azzurri d’Italia per la seconda partita del girone di ritorno di Serie A. I giallorossi arrivano da tre vittorie consecutive in campionato contro Sassuolo, Parma e Torino; l’Atalanta aspetta la sua vittima preferita: 125 i gol segnati dai nerazzurri in 113 sfide disputate contro la Roma. 3-3 il risultato finale, come nel match d’andata, con il club capitolino che si fa rimontare il 3-0 iniziale. Edin Dzeko sblocca subito il risultato al terzo minuto di gioco grazie all’assist di Nicolò Zaniolo, beffando Berisha che non può fare nulla per salvare il risultato: è 0-1, ma l’Atalanta cerca subito di recuperare e si rende pericolosa con Ilicic e Zapata. Manolas e Karsdorp si fanno trovare pronti e salvano il risultato. Mezz’ora dopo la prima rete, al 33’ Dzeko raddoppia per la Roma. Il bosniaco raccoglie il lancio in profondità di Nzonzi e insacca alle spalle di Berisha. Al 40’ i giallorossi ripartono in contropiede e Stephan El Shaarawy sfrutta il cross dell’assist-man Zaniolo per segnare il gol dello 0-3. Il primo campanello dall’allarme per gli uomini di Eusebio Di Francesco però arriva allo scadere del primo tempo, con Castagne che supera Olsen e accorcia le distanze, portando il risultato sull’1-3 ad un minuto dall’intervallo. Nella ripresa Toloi di testa sul primo palo trova subito la rete del 2-3 (59’). Contatto tra Kolarov e Ilicic in area e con l’ausilio del VAR l’arbitro Manganiello assegna il rigore all’Atalanta, dopo aver inizialmente ammonito il calciatore nerazzurro per simulazione. Zapata sbaglia dal dischetto al 70’, ma l’illusione di poter portare a casa i tre punti dura poco per i giallorossi, perché appena un minuto dopo il penalty sbagliato, è proprio Zapata a siglare la rete del pareggio dei padroni di casa, rimontando la partita. Di Francesco fa entrare Fazio e schiera la difesa a tre per salvare il risultato, ma la Roma paga il calo fisico nel secondo tempo. Situazione analoga al girone di andata, dove i giallorossi erano riusciti a recuperare il 3-1 dell’Atalanta. Dzeko non ci sta: “Sbagliano un rigore, sei sul 3-2, puoi vincere la partita e prendi gol: è inspiegabile, non so che dire. Noi non abbiamo giocato nel secondo tempo, non abbiamo fatto 2-3 passaggi di fila e così non si può giocare”.

Alice Dionisi

1986, Roma-Atalanta 4-0. Doppietta di Boniek, poi Giannini e Pruzzo, la Befana è giallorossa

Luca Fantoni – Inizio del 1986. La Spagna e il Portogallo entrano nell’Unione Europea, da poco è stato lanciato il primo sistema operativo “Windows 1.0”, i Queen stavano per monopolizzare le classifiche di tutto il mondo con il loro album “A Kind of Magic” e la Roma, con Eriksson in panchina, cercava di ritornare a vincere dopo lo scudetto del 1983. La prima partita di quell’anno vedeva come avversario l’Atalanta di Nedo Sonetti. Si giocava il 5 Gennaio. All’andata, nella prima giornata di campionato, i giallorossi avevano vinto a Bergamo con un gol di scarto e con la rete del loro terzino, Sebino Nela. Notate delle similitudini? Tranquilli, non siete gli unici. I capitolini scendevano in campo con Tancredi in porta. La difesa a 4 era formata da Nela e Oddisulle fasce con Bonetti e Righetti al centro. L’altro quartetto, questa volta di centrocampo, era composto da Gerolin, che sostituiva Conti, Ancelotti, Boniek e Cerezo. Pruzzo e Tovalieri costituivano il temibile duo d’attacco. Gli orobici rispondevano con un undici di tutto rispetto che annoverava tra i giocatori migliori gente del calibro di Gentile, Prandelli e Donadoni.

LA PARTITA – Con Paulo Roberto Falcao sugli spalti, la Roma e il pubblico sembrano subito ritrovare entusiasmo dopo il deludente pareggio per 0-0 contro il Como nella giornata precedente. Il dominio dei giallorossi, evidente sin dalle prime battute, si concretizza al 42°. Ancelotti serve l’accorrente Nela sulla sinistra, il quale mette un cross sul secondo palo dove Boniek si fa trovare pronto ed insacca. Il polacco si ripete al 59°. Dopo una serie di confusi rimpalli in area infatti, il centrocampista si avventa su una palla vagante a mezza altezza e al volo, di destro, la manda sotto l’incrocio dei pali. Passano 12 minuti e l’Atalanta subisce il tris. Questa volta è il turno di Giannini, subentrato all’infortunato Oddi, di battere il portiere Malizia con un bel tiro di esterno da fuori area. Al 78° ci pensa Pruzzo con un colpo di testa, la specialità della casa, a calare il definitivo poker che regala la vittoria alla squadra di Eriksson. Nel finale si fa male il portiere degli ospiti e Sonetti, non avendo più cambi disponibili, decide di mandare in porta il terzino destro Osti.

Alla Roma di Di Francesco una vittoria del genere servirebbe come il pane. Bisogna allontanare le critiche piovute sulla squadra dopo le ultime deludenti prestazioni. L’osservato speciale, è inutile negarlo, sarà Patrik Schick. Il ceco non sta attraversando un periodo facile ma il pubblico giallorosso si è dimostrato maturo, applaudendolo durante l’uscita dal campo contro il Sassuolo. L’attaccante, sia che parta dall’inizio sia che entri a partita in corso, ha estremamente bisogno di una prestazione al suo livello per riprendersi psicologicamente e per non aggravare ulteriormente la situazione. Questo precedente tra le due squadre, sempre a ridosso della Befana, fa sperare per il meglio. Le premesse ci sono tutte, è arrivato il momento di trasformarle in fatti.

Luca Fantoni