Conference League, alla scoperta del Trabzonspor: dagli ex giallorossi al pericolo dei calci d’angolo. E il rito del 61’

Roberto Gentili – Per il primo impegno ufficiale la Roma vola in Turchia. Giovedì alle 19:30 è in programma l’andata del playoff di Conference League. La formazione capitolina dovrà superare l’ostacolo Trabzonspor, qualificatosi dopo la vittoria ai rigori contro il Molde.

Il match d’andata è terminato in parità (3-3), stesso risultato del ritorno (1-1). Data la fine della regola dei gol in trasferta in tutte le competizioni Uefa, il passaggio ai playoff si è dunque deciso ai calci di rigore. Ad avere la meglio è stato il Trabzonspor, vittorioso per 5-4. Vittoria che porta con sé anche un po’ di Roma. Tra i rigoristi dei turchi c’era infatti anche Bruno Peres.

Il terzino brasiliano è arrivato a Trebisonda questa estate dopo aver militato per tre stagioni complessive nella Roma. Non è però l’unico ex giallorosso. A fargli compagnia c’è infatti Gervinho. I due ex romanisti costituiscono la piccola colonia di conoscenze della Serie A. Il primo è Hamsik, seguito da Vitor Hugo – ex Fiorentina – e Cornelius. L’acquisto del centravanti danese ex Atalanta e Parma è stato ufficializzato pochi giorni fa. Inserito in lista Uefa, sarà dunque a disposizione di mister Avci.

IL TRABZONSPOR AI RAGGI X

Adbullah Avci è solito schierare il Trabzonspor con tre moduli: 4-3-3, 4-1-4-1 o 4-2-3-1. Contro il Molde sono stati usati i primi due, rispettivamente all’andata e al ritorno. Il reparto che mostra più carenze è quello difensivo. Come testimoniano le 4 reti totali subite con i norvegesi, la retroguardia non è il punto di forza della squadra. Parimenti vulnerabili le fasce. Non sempre ordinati Hugo e Ié, i due centrali. Assetto difensivo che vacilla anche a causa della sovente imprecisione con i piedi di Cakir, portiere e capitano.

Il Trabzonspor, inoltre, non disdegna lasciare il possesso palla – situazione in cui si dispone con un 4-1-4-1 – in modo tale da poter sfruttare la velocità dell’attacco, di Gervinho in particolar modo.

Attenzione soprattutto ai calci d’angolo. Sia nella partita d’andata che in quella di ritorno il vantaggio è arrivato da corner. Ad occuparsene è quasi sempre Bakasetas. Il centrocampista greco – già a quota tre assist in due partite – è solito mettere in mezzo dei cross taglienti sul primo palo. Quando i tiri dalla bandierina non producono gol, creano comunque scompiglio in area. In entrambe le partite, infatti, dagli sviluppi degli angoli sono arrivate due traverse.

Offensivamente, poi, il gioco si sviluppa perlopiù sulla catena di sinistra, alimentata dalle combinazioni di Peres, Hamsik e Nwakaeme. Il 32enne nigeriano può rappresentare uno dei maggiori pericoli con la sua vivacità ed imprevedibilità. È inoltre presente anche in fase difensiva, dando così supporto a Peres.

Seppur non partito titolare né all’andata né al ritorno, un giocatore cui occorre prestare attenzione è il 22enne franco-turco Sari. Brevilineo (168 cm) con la sua rapidità di gambe è in grado di causare molti pericoli nelle difese avversarie. Nei minuti finale della gara d’andata, ad esempio, ha guadagnato un calcio di rigore, sbagliato però da Bakasetas.

LA TRADIZIONE DEL MINUTO 61

Tra le squadre più seguite di Turchia (con 12 milioni di tifosi è il quarto club), come la maggior parte dei club turchi ha una tifoseria calda. Nota per una peculiarità. Al 61’ di ogni gara – quasi sempre in casa, ma non fa granché differenza – prende vita uno dei riti tra i più caratteristici.

Allo scoccare del suddetto minuto, i tifosi più accesi illuminano il proprio settore con luci, fumogeni, petardi e tutto quello che può rendere omaggio ad una data storica per la città di Trebisonda. Sì, perché questa tradizione affossa le propri radici nella storia cittadina. Nel 1461 cadde l’impero di Trebisonda, ultimo territorio dei bizantini. Da questo momento la questione religiosa cambiò: ogni chiesa divenne infatti una moschea.

Dal 1998 esiste anche un club denominato proprio 1461 Trabzonspor. Acquistato direttamente dal Trabzonspor nel 2008, milita attualmente nella quinta serie turca. Qualificatasi ai playoff della TFF 1.Lig 2012-13, non venne ammessa dalla federcalcio poiché seconda squadra di un club militante nello stesso campionato.

Gomez accusa Gasperini: “Ha tentato di aggredirmi”. E l’allenatore replica

 

Pagine Romaniste (F. Belli) – Le strade dell’Atalanta e di Alejandro Gomez si sono separate mesi fa, dopo una lite tra Gasperini e il Papu Gomez che ha diviso piazza e ha fatto parlare per mesi gli organi di stampa. Il giocatore si è trasferito al Siviglia a gennaio ma ora potrebbe partire di nuovo, essendoci più club interessati a tesserarlo. Tra questi vi è anche alla Roma, che sarebbe pronta a sfida Inter, Milan e PSG per portare alla propria corte il fantasista. Ma cos’è veramente successo nello spogliatoio dell’Atalanta, una squadra che per anni è sembrata sempre unita e compatta come poche altre in Europa? Per capirlo dobbiamo tornare indietro nel tempo alla gara della Dea in Champions: Ho sbagliato qualcosa presumo, perché in una partita di Champions League contro il Midtjylland ho disobbedito a un’indicazione tattica. Mancavano dieci minuti alla fine del primo tempo e l’allenatore mi ha chiesto di spostarmi a destra, mentre io stavo facendo molto bene a sinistraHo detto di no. Immagino che l’aver risposto così, a metà gara e davanti alle telecamere, abbia creato la situazione perfetta perché si arrabbiasse. In quel momento ho capito che sarei stato sostituito all’intervallo e così è stato. Negli spogliatoi però lui ha oltrepassato i limiti e ha cercato di aggredirmi fisicamente“. Secondo il Papu quindi non ci sono dubbi, la responsabilità sono da ricercare quasi integralmente in Gasperini, avendo anche lui stesso chiesto scusa per il comportamento dopo qualche momento: “Lì ho detto basta, si può discutere ok, ma l’aggressione fisica è intollerabile. Ho chiesto un incontro con il presidente Percassi e gli ho detto che non avrei avuto problemi ad andare avanti. Ho capito di aver sbagliato, che da capitano non mi ero comportato bene e che ero stato un cattivo esempio disobbedendo all’allenatore, ma gli ho anche detto che volevo le scuse di Gasperini”. Scuse che il giocatore sembrerebbe non aver mai ricevuto: “È stato brutto, dopo tutto quello che ho dato per il club. Si sono comportati male. Il presidente non ha avuto le palle di chiedere all’allenatore di scusarsi con me. Così è finito tutto“. Gasperini ha rimandato al mittente le accuse, spiegando quale sia la sua versione: “I comportamenti – dichiara Gasperini – e gli atteggiamenti di Gomez, in campo e fuori, erano diventati inaccettabili per l’allenatore e per i compagni. L’aggressione fisica è stata sua, non mia, ma il vero motivo per cui è andato via da Bergamo è per aver gravemente mancato di rispetto ai proprietari del club. Mi auguro che Gomez possa continuare a far parlare di sè con le prestazioni, come faceva all’Atalanta”. Una cosa è certa: l’allontanamento dell’argentino non ha influito più di tanto sulla rosa, visto che a fine stagione si è comunque qualificata alla Champions League. 

Francesco Belli

Ciampino, Tammy Abraham atterrato a Roma. Poi le visite mediche

(Federico Sereni) – È il giorno di Tammy Abraham. Il nuovo attaccante della Roma, che sostituisce Dzeko che ha lasciato i giallorossi dopo 6 anni e 119 gol per approdare all’Inter, è atterrato oggi, alle ore 13:00, all’aeroporto di Ciampino. Un centinaio di tifosi ad attendere l’inglese tra cori ed applausi. Arriva dal Chelsea nell’ambito di una trattativa che porterà nelle casse dei blues circa 45 milioni di euro complessivi e che prevede una clausola di recompra ad 80 esercitabile solo dopo due anni. Pronto un contratto da cinque milioni a stagione più bonus. Per l’inglese ora si attendono solo le visite mediche alla clinica di Villa Stuart. Ad oggi non è prevista alcuna quarantena per il giocatore. Resterà in Italia meno di 120 ore, perché nei prossimi giorni rientrerà a Londra per espletare le procedure burocratiche necessarie per ottenere il visto, in quanto calciatore extracomunitario. Si tratta del più oneroso rinforzo per Mourinho che a pochi giorni dall’inizio della stagione, il 19 c’è la sfida di Conference League contro il Trabzonspor, avrà una rosa al completo.

Sarà difficile colmare la lacuna lasciata dal cigno di Sarajevo, ma Abraham ha già una ottima esperienza e ha già segnato tanto in questi anni. Nel Chelsea sotto la gestione Lampard, complice il blocco del mercato, ha trovato molto spazio. In gare ufficiali il ragazzo ha segnato in totale 125 gol, di cui 26 in Premier League tra blues e Swansea. In Championship con l’Aston Villa ha invece siglato 25 reti.

 

BETIS SIVIGLIA-ROMA 5-2, le pagelle: nervi & disastri. Pellegrini e Mancini nevrotici.

Roma’s Italian midfielder Lorenzo Pellegrini (L) celebrates with Roma’s Armenian midfielder Henrikh Mkhitaryan after scoring during the Italian Serie A football match AS Roma vs Torino on December 17, 2020 at the Olympic stadium in Rome. (Photo by Vincenzo PINTO / AFP) (Photo by VINCENZO PINTO/AFP via Getty Images)

(R.Rodio) – Altra amichevole di lusso questa sera per la Roma. Alle ore 22 italiane i giallorossi scendono in campo contro il Betis Siviglia, allo stadio Villamarin.

La gara si è conclusa sul 5-2 per il Betis, ma è stata fortemente influenzata da due fattori: il nervosismo dilagante dei romanisti e le decisioni esagerate dell’arbitro Figueroa Vazquez. La Roma chiude in 8 per le espulsioni di Pellegrini (proteste), Mancini e Karsdorp. 

Il primo tempo aveva visto subito una partenza sprint del Betis, avanti al 5′ con un bel gol di Rodri. Pareggio romanista con la prima scintilla giallorossa di Shomurodov. Una magia di Fekir riportava avanti gli spagnoli. Nella ripresa, dopo il pari di Mancini, la partita cambiava per le decisioni arbitrali: convalidato il 3-2 Betis nonostante il tocco di mano di Alex Moreno. Poi, con gli ospiti in 8, arrivavano anche le reti finali di Tello e Rober.

Ecco le FORMAZIONI UFFICIALI:

BETIS (4-2-3-1): Rui Silva; Sabaly, Edgar, Victor Ruiz, Alex Moreno; Paul, Canales; Rodri, Aitor Ruibal, Fekir; Borja Iglesias.

ROMA (4-2-3-1): Rui Patricio; Karsdorp, Mancini, Smalling, Calafiori; Diawara, Cristante; Zaniolo, Pellegrini, Mkhitaryan; Shomurodov.

Le pagelle della Roma:

-TITOLARI-

RUI PATRICIO 5 – Poco può sul gran sinistro angolato di Rodri. Preoccupante come stia a guardare sul tiro beffardo di Fekir. Passo indietro rispetto alle uscite portoghesi.

KARSDORP 3 – Fuori fase e nervoso fin dall’inizio, senza un motivo spiegabile. Soffre da matti le sgroppare di Moreno e si fa cacciare stupidamente lasciando i suoi in 8. Così non va.

MANCINI 4 – Anche lui esageratamente manesco e nervoso. Non commette errori di marcatura, ma una sua manata evitabile garantisce all’estroso arbitro un altro ‘rosso’ e chiude di fatto la partita.

SMALLING 6 – Metà gara gestita senza affanni o colpe. Uno dei pochi lì dietro a mantenere la calma.

CALAFIORI 5 – Parte con personalità, ma commette troppi errori tecnici ed in marcatura. Anche lui nevrotico nel finale.

DIAWARA 4 – Il suo unico pregio è quello di non essere finito sul taccuino dei ‘cattivi’. La sua prova è una serie di errori banali con il pallone e senza.

CRISTANTE 5,5 – Si limita a qualche appoggio e movimento in verticale. Ha bisogno di benzina sulle gambe dopo le ferie post-Europeo. Sia chiaro: non può essere lui il regista che Mourinho cerca.

ZANIOLO 6 – La strada è giusta, anche se il cammino è lungo. Tra i pochi a poter accendere la Roma, fallisce una chance ghiotta a fine primo tempo.

PELLEGRINI 5,5 – Il suo primo tempo è tutto nei due assist al bacio che portano all’1-1 di Shomurodov e ad un’occasione ghiotta per Zaniolo. Da capitano sbaglia a protestare con veemenza e lasciare la sua squadra in 10. Personalità non vuol dire per forza nervi tesi.

MKHITARYAN 4 – Inspiegabile il suo momento negativo. Gioca un primo tempo intriso di distrazioni e scelte sbagliate. Mai lucido e rischia di aprire la serata degli orrori rischiando un rosso gratuito a fine frazione.

SHOMURODOV 7 – Mica male per essere al debutto. Un gol pregevole, con scatto, dribbling e conclusioni fredda sotto porta. Una traversa da corner che fa da preludio al 2-2 di Mancini. Ma anche tanto aiuto ai compagni e quei movimenti verticali che piacciono al mister. Se il buongiorno si vede dal mattino…

-SUBENTRATI-

FUZATO 4,5 – Entra a partita compromessa, ma subisce due reti francamente evitabili. Sicurezza vicina allo zero.

IBANEZ 5 – Complice della disfatta del Villamarin. Un suo colpo di testa in ripiegamento diventa un assist letale per il 3-2 avversario.

KUMBULLA S.V. – Entra solo per evitare di lasciare la difesa sguarnita nell’ultima mezz’ora.

BOVE 6,5 – Personalità da vendere ad inizio ripresa, con tanti palloni giocati e quasi tutti brillantemente. Dopo le espulsioni di Mancini e Karsdorp è costretto a scalare da terzino. Chiude con un guaio muscolare.

VERETOUT 5,5 – Gioca al piccolo trotto e con la Roma in 8 può solo stare a guardare. Non il miglior modo per rientrare dopo l’infortunio.

EL SHAARAWY 6 – Altro ingresso positivo e volenteroso, con tanto di serpentine che mettono in crisi la difesa del Betis. La stupidità di alcuni suoi compagni non gli permette di esprimersi.

C. PEREZ S.V. – Per lui resta solo il lavoro di contenimento.

ALL. MOURINHO –  La preoccupazione torna a crescere dopo una serata del genere. I risultati ad agosto non hanno alcuna importanza ma dei segnali si. Nervosismo esasperato e inspiegabile, sia suo che della squadra. Becca il rosso dopo essere entrato in campo ad applaudire la cacciata di Pellegrini. Sicuramente non è contento di quanto sta accadendo sul mercato ma una gara come quella di oggi esce da ogni logica. Correre ai ripari e trasformare questa aggressività in qualcosa di fruttuoso e non deprecabile atteggiamento anti-sportivo.

BELENENSES-ROMA 1-3, le pagelle: Pellegrini nel vivo

(R.Rodio) – Altro test estivo per la Roma che prosegue con il ritiro in terra portoghese. Oggi alle ore 12 (le 11 locali) i giallorossi di José Mourinho ha affrontato il Belenenses, piccolo club di Lisbona che milita nella prima divisione nazionale.

Vittoria di rimonta per la Roma, che allo stadio di Parchal va clamorosamente sotto: errore madornale di Rui Patricio che regala un gol facile a Ndour. La reazione arriva poco dopo: azione avvolgente dei giallorossi e Karsdorp trova Dzeko per l’1-1. Nel secondo tempo è la Roma ad approfittare di un regalo, un retropassaggio suicida dei portoghesi su cui Zaniolo è letale per il raddoppio. Borja Mayoral chiude i conti su assist di Mkhitaryan. 3-1 il finale.

Questa la formazione di partenza della Roma: Rui Patricio; Karsdorp, Mancini, Smalling, Tripi; Bove, Darboe; Perez, Pellegrini, El Shaarawy; Dzeko.

Le pagelle del match:

-TITOLARI-

Rui Patricio 5 – Sicuramente meglio commettere un errore del genere in amichevole. Ma per un portiere della sua esperienza è preoccupante.

Karsdorp 6,5 – Prestazione ai livelli della scorsa stagione. Sgroppa con facilità e regala un assist d’oro a Dzeko. Che la salute lo assista, visto che è l’unica reale soluzione a destra.

Mancini 6 – Tranquillo nel contenimento, cerca spesso il lancio verticale con fortune alterne, come richiesto da Mourinho.

Smalling 6 – Qualche contrasto e svettata aerea degna di nota. Ma gli avversari non lo mettono mai in difficoltà.

Tripi 5,5 – Ancora adattato a sinistra per esigenze di squadra, difficile chiedergli più di qualche appoggio.

Bove 5,5 – Cerca di sganciarsi ed accompagnare l’azione, ma non è incisivo come nelle uscite precedenti.

Darboe 5 – Deboluccio sia in impostazione che in contenimento. Il livello dell’avversario si abbassa ma la sua prova resta scialba. Involuto.

C. Perez 6 – Tutto sommato sufficiente, perché pericoloso con 2-3 conclusioni ben respinte dal portiere e tanto sacrificio in fase di contenimento.

Pellegrini 7 – Nota lieta di giornata. Il capitano quando si sgancia sa velocizzare e rendere letale la manovra, l’intesa con Dzeko c’è e si vede. Nella ripresa si abbassa sulla mediana e ciò limita il suo raggio d’azione.

El Shaarawy 5,5 – Fisicamente in crescita, ma conferma di dover ancora ritrovare guizzo e lucidità. Buone giocate sullo stretto, invisibile in zona conclusiva.

Dzeko 6,5 – Un gol da centravanti, qualche pallone perso e tanto movimento anche in vece di rifinitore. Si fa sempre in 4 per la sua squadra.

-SUBENTRATI-

Fuzato s.v. – Solo una parata semplice nel finale.

Reynolds s.v.

Ibanez 6 – Non commette sbavature contro i giovani talenti del Belenenses.

Kumbulla s.v. 

Calafiori 6,5 – La gamba c’è, la grinta anche. Deve migliorare nell’ultimo passaggio. Al momento unico vero terzino mancino a disposizione.

Diawara 6 – Non raffinato, ma atleticamente sembra migliorato rispetto allo scorso anno.

Zaniolo 6,5 – Altri passi in avanti. Un gol pregevole su regalo degli avversari, tanti scatti provati in profondità. Deve giocare meglio con i compagni.

Mkhitaryan 5,5 – Schierato da trequartista centrale, sembra perdere spesso la bussola. Così come tanti, troppi palloni in zone decisive. Buono l’assist per il 3-1 di Mayoral.

Zalewski 6,5 – Tra i ragazzi aggregati alla prima squadra è quello che ha convinto maggiormente. Entra bene in partita, tra dribbling, sterzate e buone giocate.

Borja Mayoral 6 – Il solito menù. Un gol facile, un paio di altre marcature sfiorate e molto movimento. Anche se tocca pochi palloni sa essere incisivo.

ALL. MOURINHO – La Roma chiude la permanenza in Portogallo con una vittoria. Ora sabato si sposterà in Spagna, contro il Betis Siviglia, prima di far ritorno a Roma. Chiede sempre attenzione massima alla sua squadra non accetta il minimo errore (Rui Patricio si è subito scusato). L’impostazione della squadra è ormai ben definitiva, ora però serve mettere le pedine giuste per alzare il livello. Ma su questo lui può poco se non aspettare i tanto richiesti “regali” dalla società.

Roma-Siviglia 0-0, le pagelle: giallorossi poco cinici. Zaniolo scalpita, Ibanez instancabile

Roberto Gentili – Ancora un pareggio per la Roma. Contro il Siviglia finisce a reti bianche. Il primo tempo è di matrice andalusa, soprattutto nei primi venti minuti. La Roma, dal canto suo, emerge nella ripresa. Arriva quindi qualche occasione – soprattutto con Zaniolo – destinata a rimanere tale. La squadra di Mourinho non è infatti stata cinica. Ritrovatasi in superiorità numerica per l’espulsione di Gudelj, la Roma ha peccato di mancanza di freddezza. Mourinho dovrà guarire anche questo male.

LE PAGELLE

Fuzato 6 – Già al secondo minuto deve intervenire con la mano di richiamo sulla conclusione di Ocampos. Non sbaglia poi la posizione sugli altri tiri. Frenetico con i piedi, rischia al ventesimo. (Dal 46’ Rui Patricio 6,5 – La Roma cresce nella ripresa e ha poche situazioni in cui deve intervenire. L’unica che arriva – negli ultimi minuti – la risolve deviando con prontezza sopra la traversa. Un secondo tempo che comunque vale per creare il rapporto con la difesa.

Reynolds 6 – Inizia in sordina sbagliando letture su letture che permettono al Siviglia di rendersi pericoloso. Rapido e preciso invece in fase offensiva. Questo gli dà la forza per rimediare ai precedenti errori: trova preziosi anticipi, soprattutto a fine primo tempo. (Dal 46’ Karsdorp 6 – Ha subito una buona chance, sulla quale è indeciso però cosa fare. Ne esce dunque un tiro-cross che non porta a nulla).

Ibanez 6,5 – Solido in difesa dove colleziona anticipi. Attorno al decimo minuto cerca di replicare il lancio per Mayoral contro il Debreceni, ma lo spagnolo non aggancia. Un colpo di testa crea occasione per En-Nesyri nel secondo tempo.

Kumbulla 6 – Respinge ogni pallone che gli capita. La scivolata al trentasettesimo evita un grattacapo a Fuzato. A fine primo tempo tenta il colpo di testa all’indietro: palla di poco alta. La ripresa lo vede più irruento e viene punito con l’ammonizione, ultima azione prima di uscire. (Dal 73’ Smalling 6 – Come Mancini, non è chiamato a grandi cose. Per lui però è una gara importante soprattutto per il lungo periodo).

Calafiori 6 – Sbroglia palle vacanti, non cerca più di tanto la spinta. Cambia nel secondo tempo: cross interessanti e più presenza in attacco. (Dal 60’ Mancini 6 – Gioca una gara ordinaria).

Bove 6,5 – Prova di fiducia. Non si fa ripetere due volte di verticalizzare. Lo fa per Mayoral, sbagliando di poco la misura. È combattivo su ogni pallone conteso. A Mourinho non può che fare piacere. Di qualità il lancio palla a terra per Zaniolo a circa venti minuti dalla fine.

Darboe 5 – Se la prova del compagno di reparto trasmette fiducia, da quella del guineano emerge la confusione. La stessa confusione che lo porta a perdere troppi palloni, anche in assenza del pressing andaluso. (Dal 46’Diawara 6 – Solita gara ordinata, non fa mancare gli spunti. Calcia da fuori area, non inquadrando per poco la porta. Preciso il lancio per Zaniolo, che tarda a prendere un decisione sul controllo da fare. Sporca la buona iniziativa perdendo palla in prossimità dell’area. Non scappa dall’ammonizione alla fine).

Perez 6,5 – Per il primo quarto d’ora lo si nota più per i falli tattici. Prese le misure, risulta essere – forse anche più di Mkhitaryan – il motore della crescita giallorossa. Impegna Dmtirovic su punizione a fine primo tempo. (Dal 76’ Zalewski 6,5 – Non abbassa il livello del precampionato. Si inserisce subito nelle trame offensive).

Mkhitaryan 6,5 – Arriva per fare respirare e proporre la manovra. Lesto nel recuperare il pallone fuori misura di Ocampos, ne approfitta per far affacciare la Roma dalle parti di Dmitrovic. A dieci minuti dalla fine del primo tempo, mette a disposizione di El Shaarawy prima e Mayoral poi due gioiellini, rimasti incartati per la mancata comprensione dei due compagni. (Dal 46’ Pellegrini 6,5 – Si nota subito che è entrato in campo. Con l’esterno manda in porta El Shaarawy, chiudendo una buona trama. Sta crescendo in leadership, come la fascia richiede).

El Shaarawy 5,5 – Prova due ripartenze, gestendole con troppa voglia di dimostrare. Quando ha l’occasione di calciare, è scoordinato. Non intuisce subito la palla di Mkhitaryan. Fa di più nella ripresa. (Dal 60’ Zaniolo 6,5  Messo nel mirino appena entrato, causa l’espulsione di Gudelj. Indeciso su come controllare il lancio di Diawara).

Mayoral 5,5 – Non riesce ad arrivare gli assist dei compagni. Nell’unica vera occasione che gli capita, è immediatamente chiuso. (Dal 60’ Dzeko 6 – È il punto di riferimento per l’attacco. Difende bene palla e smista palla, come suo solito).

Mourinho 6 – In Patria non trova la vittoria. Un altro pareggio dopo quello con il Porto. L’attacco è frizzante, ma manca il tocco in più. Soprattutto manca la cattiveria, fondamentale quando si è in superiorità numerica, anche in amichevole.

Roma-Siviglia, le probabili formazioni e dove vederla: Mancini e Smalling dal primo minuto

Roberto Gentili –  La Roma ha rotto il ghiaccio. Affrontate avversarie abbordabili nelle prime quattro uscite, la squadra di Mourinho prosegue con sfide che hanno il sapore di stagione ufficiale. Dopo la beffa con il Porto – che ha trovato il pareggio solamente nel finale con Ferreira – il fitto calendario delle amichevoli prevede un nuovo incrocio di levatura internazionale. Domani alle 18:30 (ore italiane) è in programma la sfida contro il Siviglia.

All’Estadio Algarve di Faro si incroceranno nuovamente così le strade della Roma e di Monchi. Il direttore sportivo spagnolo, però, non è l’unico ex nelle file andaluse. Pochi giorni fa il Siviglia ha ufficializzato l’acquisto di Erik Lamela, in giallorosso dal 2011 al 2013.

Roma e Siviglia tornano dunque a sfidarsi a distanza di un anno. Nell’edizione 2019-2020 dell’Europa League le due squadre si sono contese l’accesso ai quarti di finale. Inizialmente prevista per marzo, la gara venne rinviata ad agosto a causa del propagarsi del Covid-19. Ad avere la meglio nella gara secca è stato il Siviglia, vincitore per 2-0 contro la squadra di Fonseca. Gli spagnoli hanno poi vinto la competizione battendo (3-2) l’Inter.

Anche il Siviglia ha disputato una gara amichevole di lusso. Martedì ha affrontato il Paris Saint Germain, pareggiando per 2-2. Prima dei francesi, la squadra di Lopetegui è scesa in campo in altre due occasioni. A metà luglio contro gli inglesi del Coverty City (4-0) e la scorsa settimana, quando ha invece sfidato i connazionali de Las Palmas (1-0). L’inizio della stagione ufficiale per il Siviglia è imminente. Il 15 agosto è infatti previsto la prima giornata di Liga contro il Rayo Vallecano.

LE PROBABILI FORMAZIONI

Pochi i cambiamenti in vista. Rui Patricio – tra i migliori con il Porto – sarà confermato in porta. Anche la difesa sarà la stessa scesa in campo dall’inizio contro i Dragoes: Mancini – autore del gol – e Smalling al centro con Karsdorp e Calafiori, tornato in campo nell’ultima gara, laterali.

Non cambia neanche il centrocampo. Le chiavi del gioco verranno nuovamente affidate a Diawara e Darboe. Scelta pressoché obbligata. Nell’allenamento odierno, infatti, Villar è stato costretto a fermarsi. Il centrocampista spagnolo ha riportato una distorsione al ginocchio sinistro. C’è però una bella notizia: Veretout ha ripreso ad allenarsi con la squadra. Piccolo dubbio per l’attacco, dove comunque Dzeko sembra essere favorito su Mayoral. A supporto del centravanti la linea dei trequartisti composta da Zaniolo, Pellegrini e Mkhitaryan.

Verso la conferma dell’ultimo modulo utilizzato – il 3-4-2-1 – anche Lopetegui. Titolare due volte nelle tre amichevoli, Bono è favorito rispetto a Dmitrović. Retroguardia formata da José Ángel e Rekik alla destra e alla sinistra di Gudelj, nuovamente chiamato a fare gli straordinari in difesa. Davanti il centrocampo con Jordan e Rakitic, mentre sulle due fasce ci saranno Navas e Ocampos. Assente Óliver Torres, infortunatosi nell’amichevole contro il Las Palmas. La lesione alla caviglia sinistra lo costringerà a saltare il debutto in Liga.

Sulla trequarti agiranno l’ex milanista Suso, il quale potrebbe essere affiancato da Lamela, al debutto con la maglia biancorossa. Ballottaggio per il ruolo di centravanti: En-Nesyri è in vantaggio nel duello con El Haddadi.

DOVE VEDERE ROMA-SIVIGLIA

La gara sarà trasmessa da Sky su Sky Sport Uno (canale 201), Sky Sport Calcio (canale 202) e Sky Sport (canale 252). Gli abbonati potranno anche vedere la partita in streaming tramite l’app Sky Go. Chi non è in possesso di un abbonamento alla pay tv, potrà usufruire del servizio streaming gratuito offerto dalla Roma sui canali social e sul sito ufficiale.

LE PROBABILI FORMAZIONI DI ROMA-SIVIGLIA

AS ROMA (4-2-3-1): Rui Patricio; Karsdorp, Mancini, Smalling, Calafiori; Diawara, Darboe; Zaniolo, Pellegrini, Mkhitaryan; Dzeko.
A disposizione: Boer, Fuzato, Reynolds, Kumbulla, Ibanez, Tripi, Bove, Perez, Zalewski, El Shaarawy, Ciervo, Mayoral.
Allenatore: José Mourinho.
Indisponibili: Veretout, Villar.

SIVIGLIA FC (3-4-2-1): Bono; Ángel, Gudelj, Rekik; Navas, Jordan, Rakitic, Ocampos; Suso, Lamela; En-Nesyri.
A disposizione: Dmitrović, Gnagnon, Pozo, Koundé, Pérez, Aspar, Garcia, Rodriguez, Johansson, Idriss, Ortiz, Alvarez, Sanchez, El Haddadi.
Allenatore: Julen Lopetegui.
Indisponibili: Torres, de Jong.

La Roma pareggia col Siviglia. E Smalling è tornato

Pagine Romaniste (F. Belli) – Nel secondo impegno portoghese la Roma non va oltre il pareggio con il Siviglia. All’Estadio Municipal Algarve di Faro i giallorossi disputano un ottimo match, concedendo anche diverse occasioni, ma rimanendo sempre concentrati sulla partita. Nel primo tempo Mourinho schiera una formazione giovanissima e i primi minuti la Roma li passa a cercare di prendere le misure alla squadra di Lopetegui. Alla mezz’ora crescono i giallorossi (brilla ancora Bove) che vanno vicini al gol in contropiede dopo una buon’azione di Mkhitaryan, non sfruttata da El Shaarawy. Al duplice fischio è zero a zero e nella ripresa lo Special One schiera l’artiglieria pesante con Mancini, Smalling, Dzeko, Zaniolo e Pellegrini.  Al 66′ l’espulsione di Gudelj poteva sbloccare l’incontro, ma la squadra non è riuscita a fruttare la superiorità numerica. Rimane dunque il neo del reparto offensivo che non riesce a colpire come vorrebbe. Da segnalare però un ritorno importante per la difesa della Roma. Chris Smalling infatti sta tornando… Chris Smalling. Uno dei difensori centrali più forti, affidabili e concreti d’Europa. Il nuovo avvio di stagione è stato incoraggiante. Anzi, più che incoraggiante. Perché nelle prime amichevoli della Roma ha brillato come perno e scudo della retroguardia disegnata da Mourinho. Anche contro il Porto e il Siviglia si è distinto con interventi decisivi lì dietro. C’è da cancellare la scorsa stagione, contraddistinta da molti infortuni e problemi di natura fisica. Non tanto per le prestazioni, bensì per la continuità che non ha mai avuto. Infortuni più o meno pesanti, alla coscia e al ginocchio, hanno limato il suo minutaggio. Smalling, del resto, ha raccolto solamente 21 presenze. Quando lui è uscito dai radar dei convocati, la Roma è crollata. Guardando nel dettaglio, l’inglese ha giocato appena 4 partite di campionato nell’intervallo tra febbraio e maggio: praticamente ha saltato il rush finale. E ha chiuso la stagione da indisponibile. Insieme, al Manchester United, hanno vinto trofei. Hanno vissuto un’avventura profonda, intensa e ricca di soddisfazioni. Smalling ha giocato più di 100 partite nello United targato Mourinho. Smalling, di recente, ha usato parole che non si possono fraintendere: “Avere un allenatore che ti conosce è un bene, un tecnico tra l’altro di successo e determinato nel vincere trofei a tutti i costi. So quanto sarebbe importante portare un trofeo in questo club, la storia di José dice che la Roma ha scelto l’uomo perfetto per farlo“.

Francesco Belli

Edin Dzeko, il Benito Stirpe come talismano per ripartire

(Federico Sereni) – È stato proprio Edin Dzeko a chiudere ogni discorso di mercato dopo Roma-Debrecen: “Sono stanco di parlare di Dzeko, io penso solo alla Roma e nient’altro“. Il numero 9 ha spento così le voci che lo vogliono lontano dalla Capitale con possibile entrata di Mauro Icardi. Il suo ingaggio è molto pesante per le casse della società, ma d’altro canto un attaccante così importante e forte non si trova facilmente e Edin lo ha dimostrato anche domenica sera.

IL BENITO STIRPE

A Frosinone Dzeko viaggia e lo fa capire nel secondo tempo contro il Debrecen. Una doppietta d’autore e un palo a gioco fermo per fuorigioco. La prima rete, su imbucata precisa di El Shaarawy (anche lui in crescita), con tanto di stop a sorpassare il portiere e tocco di mancino a porta vuota. La seconda ha ancora più classe: pallone recuperato sulla trequarti e destro di una precisione clamorosa all’angolino. L’ultima apparizione nello stadio del Frosinone aveva visto un’altra grande doppietta per Dzeko. In campo c’era la squadra ciociara e la partita era valevole per la Serie A. Una Roma in difficoltà che andò sotto subito con gol di Ciano (erroraccio di Nzonzi e super papera di Olsen) prima del ribaltamento con Edin e Pellegrini nel giro di un minuto. Il match sembra in discesa, ma Pinamonti, uno che trova il gol molto facilmente contro i giallorossi, fa sprofondare nel buio la compagine che allora era di Di Francesco. Al 95esimo, però, è ancora il Cigno di Sarajevo a buttarla dentro con un tocco di tutto corpo. Dzeko si buttò praticamente a peso morto sul pallone per depositarlo in porta.

Dal Benito Stirpe del 2019 (la prima apparizione nessun gol in 57′ nel suo primo anno da romanista) al Benito Stirpe del 2021. Nulla sembra essere cambiato. Dzeko è il solito ed è pronto a prendersi la Roma ancora una volta sulle spalle in quello che potrà essere, questa volta veramente, il suo ultimo anno nella Capitale.

Roma Cares: iniziati i camp estivi per i bambini bisognosi

La Roma continua a rendersi protagonista di attività lodevoli grazie alla fondazione Roma Cares. Il comunicato del club giallorosso:

Sono partiti i camp estivi di Roma Cares dedicati ai bambini bisognosi delle periferie di Roma, interamente finanziati da Roma Cares e dalla Regione Lazio.

Con la data di avvio fissata per il 19 luglio, i corsi si protrarranno per due settimane e vedranno coinvolti 90 partecipanti (45 a settimana), provenienti da famiglie bisognose della Capitale.

I bambini sono stati individuati attraverso l’intermediazione del Forum Terzo Settore e di tre parrocchie delle periferie romane.

I camp avranno luogo presso il centro sportivo “Dabliù Eur” di Viale Egeo 98. Roma Cares metterà a disposizione dei bambini un bus che preleverà alcuni di loro dalla parrocchia di riferimento e li accompagnerà al campo. Al termine delle attività, la navetta li accompagnerà nuovamente al punto di partenza.

Le attività saranno guidate da uno staff di tecnici giallorossi e prevederanno due sessioni di allenamento, intervallate da un pranzo e da attività di intrattenimento nel corso di tutta la giornata.

Nell’arco di ciascuna settimana i ragazzi beneficeranno di focus formativi sulle lingue straniere più diffuse e parlate. Tra le novità, anche delle lezioni di giornalismo, cui prenderanno parte alcune delle più note firme nazionali.

I ragazzi si cimenteranno nella redazione di articoli, pagelle, provando anche a simulare una telecronaca. Inoltre, verranno approfonditi temi formativi e socialmente utili, come il contrasto al bullismo, promosso dalla campagna “No Bulli” del Consiglio della Regione Lazio.

Fonte: asroma.com

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