La Roma in attesa dell’Atletico Madrid

Lavinia Colasanto – Carica e riposata. Così si presenterà la Roma all’esordio in Champions League contro l’Atletico Madrid, dopo non aver giocato la terza giornata di campionato per maltempo.

Simeone e Di Francesco dovranno decidere con cura l’11 da schierare per partire col piede giusto anche se è il tecnico giallorosso ad avere più difficoltà. La Roma sta cercando ancora il perfetto equilibrio dopo molti cambiamenti estivi e la condizione fisica dei giocatori non aiuta. Contro gli spagnoli non ci sarà Schick, per un edema al retto femorale sinistro, mentre è aperto un ballottaggio tra Florenzi e Bruno Peres per la fascia destra, con Karsdorp a fare da spettatore interessato. Stessa battaglia per chi affiancherà Manolas al centro della difesa. Il posto se lo giocano Fazio, Moreno e Juan Jesus con quest’ultimo favorito. Non ha problemi Kolarov essendo l’unico terzino sinistro a disposizione. I tre califfi del centrocampo saranno De Rossi, Nainggolan e Strootman che sta scalpitando. La sua ultima apparizione nei gironi di Champions è datata 25 novembre 2014 contro il CSKA Mosca dove, da un suo errore, scaturì il gol dei russi che mise la Roma con un piede e mezzo fuori dagli ottavi. In attacco il conto è presto fatto. Perotti, Defrel e Dzeko garantiscono copertura, qualità e quantità e starà a loro cercare di fare male alla difesa dell’Atletico. Il bosniaco è diventato da poco papà per la seconda volta e questo potrebbe dargli nuova forza, come quando nacque la sua prima figlia. I due esterni dovranno fare entrambe le fasi e cercare di mettere in difficoltà le corsie della squadra spagnola, forti delle presenze di Filipe Luis e Juanfran, due baluardi di Simeone.

Il Cholo può sorridere perché, a differenza del campionato, potrà contare su Griezmann, vero spauracchio della difesa romanista. Lo zoccolo duro dell’Atletico è sempre lo stesso: Oblak in porta, Godin e Gimenez, che piace molto a Monchi, in difesa, Koke e Saul a centrocampo e Ferreira Carrasco, ad un passo dalla Roma qualche anno fa, in attacco. Molti di questi giocatori hanno fatto la fortuna dei Colchoneros che negli ultimi anni ha conquistato una Liga, due finali di Champions League, due Europa League e due supercoppe europee.

I precedenti tra le due squadre non sorridono alla Roma che è sotto due a zero. L’ultimo incontro è datato 3 marzo del 1999, nei quarti di ritorno di Coppa UEFA. L’arbitro della sfida era l’olandese van der Ende, ricordato con poco affetto dal popolo giallorosso per aver mostrato un cartellino rosso a Wome ed aver annullato un gol a Delvecchio. Il direttore di gara questa volta sarà un serbo, Milorad Mazic che in passato ha già arbitrato la Roma nella sfida decisiva, poi persa, contro il Manchester City.

Sotto gli occhi del Presidente Pallotta, e di un pubblico molto caldo, anche se al momento si contano soltanto 30 mila presenze, Di Francesco farà il suo esordio assoluto in Champions League e chissà che non cominci una favola come la sua storia con la Roma.

Lavinia Colasanto

Mahrez, un mese dopo

Simone Burioni – Sembra ormai passata un’eternità da quando è spuntato fuori il nome di Riyad Mahrez per la fascia destra della Roma. Un obiettivo irraggiungibile, si diceva, vista la concorrenza dell’Arsenal (smentita pochi giorni fa da Wenger, ndr) e di numerosi club europei. Un mese esatto, per la precisione. 31 giorni di offerte, rifiutate, e di rilanci. Classe, velocità e dribbling, l’algerino sembra la fotocopia a colori di Mohamed Salah. E’, anzi, sarebbe, il giocatore ideale per riaccendere il cuore dei tifosi giallorossi. La trattativa però è bloccata: Shakespeare, l’allenatore delle Foxes, fa muro e difende il suo giocatore con le unghie e con i denti. La speranza del club inglese è che si scateni un’asta e che il prezzo lieviti. Con il tempo la Roma ha cambiato diverse strategie: all’inizio hanno lavorato sotto traccia (“Mahrez? Chi sarebbe?” del Presidente Pallotta) e dopo qualche settimana sono usciti allo scoperto, dichiarando interessamenti e persino cifre in conferenza stampa.

“La Roma ha offerto 30 milioni fissi più bonus. Non ci saranno altre proposte”, ha ribadito qualche giorno fa in conferenza stampa il ds Monchi. L’accordo con il giocatore c’è, ma non si può remare controcorrente. Se non bastano 35 milioni di euro, l’accordo e la volontà del giocatore, allora forse è meglio lasciar perdere e virare verso altri lidi. E’ un po’ la storia della Volpe e dell’Uva di Esopo riadattata ai tempi moderni. L’uva, Mahrez, vuole andare via, ma la Volpe, invece di dire che è acerba, perché non ci arriva, fa di tutto per tenerla solo per sé. Schierarlo contro l’Arsenal è una semplice e pura provocazione di una società che “non ha bisogno di vendere“. Sarà difficile per il Leicester trattenere un giocatore scontento e la cessione sembra inevitabile, ma, si sa, nel calcio può succedere di tutto. Nel frattempo, però, la Roma ha lanciato l’ultimatum: entro Ferragosto deve arrivare l’ultima, definitiva, risposta all’offerta giallorossa di 35 milioni di euro. Monchi si guarda attorno e valuta le possibili alternative. In pole ci sono Promes dello Spartak Mosca e Cuadrado della Juventus, anche se Di Francesco non molla l’opzione Berardi.

Simone Burioni