1998, Roma-Milan 5-0. Zeman batte Capello, doppietta di Di Biagio poi Candela, Paulo Sergio e Delvecchio

Luca Fantoni – Mai un confronto tra Roma e Milan era finito con cinque gol di scarto, da una parte o dall’altra. Successe solo quel giorno di maggio del 1998. Era la Roma di Zeman, che lottava per entrare in Europa, contro il Milan, allenato da Capello, che invece si assestava a metà classifica. Uno scontro tra due tecnici che hanno segnato, e non poco, la storia giallorossa. Da una parte l’ideologia, il credo calcistico e il gioco spumeggiante ma non accompagnato da risultati, dall’altra il pragmatismo, la voglia di vincere e uno scudetto portato a casa. I capitolini, dalla difesa in su, avevano un’ottima squadra. In porta giocava Chimenti. La difesa a quattro era formata da Aldair a destra, spostato terzino per l’occasione, Petruzzi e Zago al centro con Candela a sinistra. I tre di centrocampo erano Tommasi, Di Biagio e Di Francesco mentre in attacco Paulo Sergio e Totti assistevano Delvecchio. I rossoneri rispondevano con un 5-3-2 con Rossi tra i pali. Cruz e Maldini erano i due esterni mentre i tre centrali erano Daino, Costacurta e Desailly. Bà, Donadoni e Ziege costituivano il terzetto di centrocampo mentre le due punte erano Maniero e Weah.

DOMINIO – Il primo tempo assomiglia molto ad un allenamento. Per la Roma è tutto troppo facile. Ci pensa subito Paulo Sergio a scaldare i guantoni di Rossi, poi al 16’ è Candela a salire in cattedra. Il francese infatti raccoglie un pallone che rimbalzava a circa venticinque metri dalla porta e al volo lo mette all’angolino. Dopo quattro minuti Totti viene stesso in area da Ziege e l’arbitro Farina concede il rigore. Dal dischetto lo specialista Di Biagio non sbaglia. Il centrocampista italiano si ripete poco dopo con un gran tiro di sinistro da fuori area, firmando la sua doppietta. A calare il poker ci pensa il brasiliano Paulo Sergio che con un dribbling salta secco Costacurta e poi batte facilmente Rossi. 4-0 alla fine del primo tempo, il dominio è totale. Nella ripresa i ritmi si abbassano vertiginosamente con i capitolini che si limitano ad amministrare il gioco, riuscendo però a trovare anche il quinto gol con Delvecchio che sfrutta un bellissimo cross di Di Francesco e di testa mette la palla in rete. Cinque gol e tre punti fondamentali per il quarto posto finale.

TRE PARTITE DECISIVE – Milan, Napoli e Torino. Queste sono le tre squadre che attendono la Roma nelle prossime giornate di campionato. Tre sfide difficili, quella a Napoli quasi proibitiva. Alla fine di questo mini ciclo potremmo avere indicazioni importanti sull’andamento della stagione dei giallorossi. Ad aiutare i ragazzi di Di Francesco c’è il fatto che il calendario non è agevole neanche per le dirette concorrenti con la Lazio che dovrà incontrare Sassuolo, Juventus e Cagliari (con Milan e Dinamo Kiev in mezzo) mentre l’Inter dopo il Benevento affronterà Milan e Napoli. Fare sette punti in questi tre match sarebbe fondamentale e potrebbe mettere una seria ipoteca sul terzo posto finale. La volata è partita, ora sta alla Roma dimostrare di essere superiore e cominciare a prendere il largo.

Luca Fantoni

Dimenticare la Champions League e subito rituffarsi nel campionato

Margherita Bellecca – La Roma ha un solo obiettivo in mente: vincere. Per farlo dovrà superare il Milan, domenica sera alle 20.45 allo Stadio Olimpico. I rossoneri sono in un buon momento di forma avendo superato facilmente il Ludogorets in Europa League, mentre in campionato arrivano da sette risultati utili consecutivi. In convalescenza i giallorossi che hanno vinto tre partite di fila: Verona, Benevento e Udinese prima dello stop europeo.

Di Francesco dovrà fare in conti con le fatiche patite contro lo Shakhtar e il freddo preso dai suoi giocatori, il termometro segnava -11 gradi. Nessun dubbio in porta, ci sarà ancora Alisson mentre qualcosa cambierà in difesa. Florenzi, debilitato da un’influenza intestinale in settimana, potrebbe lasciare spazio a Bruno Peres. Al centro Jesus è pronto ad insidiare uno tra Manolas e Fazio. Sulla sinistra Kolarov, niente da fare per Jonathan Silva che potrebbe essere convocato per la partita contro il Napoli. A centrocampo due match di fila dopo l’infortunio faranno sedere De Rossi in panchina a favore di Pellegrini. Il giovane azzurro farà coppia con Strootman, revitalizzato dal nuovo modulo. Sulla trequarti, nel 4-2-3-1, impossibile rinunciare ad Under in questo momento. Il turco ha segnato 5 gol nelle ultime 4 partite, Champions compresa, ed è pronto a prendersi ancora una volta la squadra sulle spalle. Anche Perotti è tornato su buoni livelli di gioco, un posto in attacco c’è anche per lui, così come per Nainggolan. Attenzione al ruolo di centravanti però, la sorpresa potrebbe essere la presenza di Schick al posto di Dzeko.

Anche Gattuso schiererà una formazione offensiva. Il Milan sta girando bene e, quindi, squadra che vince non si cambia. In attacco il tridente formato da Calhanoglu, Kalinic al rientro dopo l’infortunio, e Suso. Le punte saranno sostenute da un centrocampo che allo stesso tempo ha fisico e qualità. Bonaventura, Biglia e Kessie daranno battaglia mentre il quartetto difensivo composto da Rodriguez, Romagnoli, Bonucci e Calabria avrà il compito di proteggere Donnarumma. I precedenti sorridono al Milan che è avanti per 76 a 49. La Roma, dal canto suo, mette il bilancio in sostanziale parità in casa dove è sotto soltanto per 29 a 28, a fronte di 32 pareggi. Indietro anche Di Francesco nei confronti di Montella. Il campano ha vinto 5 volte contro le 3 dell’abruzzese.

L’andata è terminata col punteggio di 2-0 a favore della Roma in una partita giocata tatticamente in maniera perfetta dai ragazzi giallorossi. Di Francesco, oltre a prendere quel match come esempio, spera di ripartire anche dai primi 45 minuti contro lo Shakhtar, dove la sua squadra ha dimostrato di potersela giocare con tutti. Ora sta nei piedi e nella testa dei giocatori non mollare quel terzo posto in campionato che significa qualificazione diretta alla prossima Champions League ed un futuro più tranquillo.

Margherita Bellecca

Tutto pronto per il Camp Nou

Lavinia Colasanto – Mostri sacri, squadra più forte al mondo, blaugrana o più semplicemente Barcellona. Chiamiamoli come vogliamo, ma la cosa sicura è che la Roma, mercoledì alle 20.45 al Camp Nou, dovrà cominciare a scalare la più alta vetta calcistica nei quarti di finale di Champions League. L’avvicinamento, per i ragazzi di Eusebio Di Francesco, non è stato dei migliori col pareggio contro il Bologna. Anche per la squadra di Valverde è arrivato un punto nei minuti finali contro il Siviglia, a campionato praticamente già vinto e guarda caso dopo l’entrata di Leo Messi.

Complicata la situazione per il tecnico abruzzese. Il centrocampo è un enigma degno del miglior Bartezzaghi e non gode di ottima salute visti gli acciacchi di Pellegrini e Nainggolan. I due stringeranno i denti per poter giocare al fianco di Strootman e De Rossi, gli unici punti fermi in questo momento. I tre agiranno davanti alla difesa che sarà composta da Florenzi a destra, che sogna di replicare il clamoroso gol da centrocampo fatto proprio ai catalani due anni e mezzo fa, Manolas e Fazio al centro, da cui passa molto dell’obiettivo della Roma di tenere in vita la qualificazione, e Kolarov a sinistra. In porta Alisson pronto a trasformarsi in piovra per l’occasione. In attacco il riferimento sarà l’eroe della serata dell’Olimpico contro lo Shakhtar: Edin Dzeko. Impossibile rinunciare al bosniaco come il match contro il Bologna ha dimostrato. Ai suoi lati Perotti ed El Shaarawy proveranno a bucare in velocità la difesa del Barça. Attenzione alle diffide perché sotto la lente d’ingrandimento ci sono Manolas e Perotti.

Proprio dal reparto arretrato stanno arrivando le maggiori soddisfazioni per Valverde. Ter Stegen ha raggiunto la piena maturità ed è diventato uno dei top al mondo in porta. Davanti al tedesco Umtiti e Pique garantiscono classe e forza per fermare gli avversari, mentre sulle fasce, Jordi Alba e Nelson Semedo, danno spinta offensiva. A centrocampo aumentano i giri del motore con il metronomo Busquets, recuperato dalla frattura del quinto dito del piede destro. Con lo spagnolo Rakitic e Don Andres Iniesta. In attacco arriva il piatto forte perché, anche senza Coutinho che non può giocare la Champions dopo aver fatto i gironi con il Liverpool, c’è un ragazzo col numero 10, probabilmente il più forte giocatore al mondo: Leo Messi. La pulce è stato in dubbio fino a pochi giorni fa, poi l’entrata contro il Siviglia ha fatto capire che i guai ormai sono alle spalle. L’asso argentino sarà accompagnato da Dembelè e dal Pistolero Suarez.

Il bilancio tra Barcellona e Roma è in equilibrio, una vittoria per parte, pesantissima quella dei catalani per 6-1, e due pareggi.  Anche Di Francesco tiene testa a Valverde, 1-1 tra i due tecnici, maturato dopo le partite di Europa League tra Sassuolo e Athletic Bilbao.

Ci saranno 2.800 tifosi giallorossi che aiuteranno la squadra a scalare l’Everest spagnolo. L’alto prezzo dei biglietti non ha fermato l’amore del popolo romanista che sarà presente in massa anche una settimana dopo all’Olimpico. Al Camp Nou anche il Presidente James Pallotta, un ulteriore segno di compattezza, parola chiave per uscire dalla Catalogna con un grande risultato.

Lavinia Colasanto