Figo: “Mourinho in giallorosso? La Roma è una grande squadra, ma non so nulla. Zaniolo è un grandissimo giocatore”

Luca Fantoni – Luis Figo, ex centrocampista di Inter e Real Madrid, ha parlato a margine della conferenza di presentazione de “La Notte dei Re“. Queste le sue parole:

Contento ed emozionato di tornare a giocare in Italia?
Sempre, sarà una bella esperienza. Tornare è sempre bello.

Cosa ne pensi di questo momento dell’Inter?
Adesso lavoro nell’Uefa, sono imparziale.

Si parla di Mourinho alla Roma…
Alla Roma? La Roma è una grande squadra, ma non so nulla, dovete chiedere a lui. La Roma è una squadra grande e lo è sempre stata. Dipende dagli obiettivi e dalla voglia che ha Mourinho di allenare o meno la Roma.

Per lui sarebbe una sfida allettante?
E’ una piazza difficile, dicono sempre che Roma è una piazza difficile! Ma credo anche che ci siano più soddisfazioni quando si vince.

Cosa ne pensi di Zaniolo? 
E’ un grandissimo, credo che abbia qualità. Deve seguire il suo cammino per fare una grande carriera.

Vedresti Zaniolo al Real Madrid?
Non so, posso parlare solo da fuori perché al momento non seguo la società e il mercato. Quando si tratta di un giocatore bravo, ovviamente le grandi squadre lo vogliono acquistare.

A Mourinho consiglieresti un ritorno all’Inter o un approdo alla Roma?
Come ex giocatore dell’Inter, ovviamente all’Inter, però non lo so. Sono sempre decisioni personali, dipende dalle opportunità.

Pensi che l’Inter arriverà tra le prime 4?
Penso e spero di sì.

Luca Fantoni

Candela: “In Champions andrà la Roma. È ancora lì per arrivare tra le prime quattro e salvare la stagione”

Luca Fantoni – Vincent Candela, campione d’Italia con la Roma, ha parlato a margine della conferenza di presentazione de “La Notte dei Re“. Queste le sue parole:

Hai scelto con quale squadra giocare? Sei molto conteso…
Sì sì, ho scelto. Francesco è un mio amico da tanto tempo e non ho avuto dubbi. Lui tutta la vita, senza dubbio.

E’ un passaggio funzionale per la creazione del marchio Legends, ex giocatori che continuano a lavorare per il calcio?
Ognuno deve fare il suo, l’hanno inventato e ci siamo adattati a questo perché il calcio è la nostra passione e in questo contesto troviamo anche una maniera diversa di viverlo. Si gioca 6vs6, con le sponde, è molto piacere e ci mettiamo tutta la passione e il cuore possibile. E’ molto piacevole, anche se scendiamo in campo con un po’ più di pance, ma con più testa. Ci divertiamo molto.

La tua Roma è risalita nel segno di De Rossi: come lo vedi?
E’ importante finire la stagione e arrivare in Champions prima di parlare di futuro, quello è l’obiettivo di De Rossi e della squadra. Non mi piace parlare del passato ma anche del futuro. Rimangono sette partite fondamentali. Lui è un ragazzo intelligente e sa che non è ora il momento di parlarne. Poi ci sarà gente al suo fianco che gli consiglierà la soluzione migliore. Penso solo a quello che può dare ora alla Roma.

Francesco può essere l’uomo giusto…
Lui va bene con tutti e in ogni situazione, ma devo dire che è un peccato non sfruttarlo a pieno. Ora si sta trovando meglio nel suo ruolo che deve essere però ben definito, ma non so fra di loro come sono rimasti. Lui è un patrimonio del calcio, come vede lui i giocatori ci sono poche persone al mondo che riescono a farlo. Deve essere pronto per cogliere l’opportunità.

Sul futuro di Zaniolo invece?
Sono quindici partite che gioca con continuità, ora deve proseguire su questa strada ma soprattutto deve essere contento di essere con la Roma e ringraziare Di Francesco e Ranieri.

Chi va in Champions?
La Roma, perché come dico da inizio anno ha la rosa e la base migliore. Poi sì, ha sbagliato moltissimo quest’anno, ma come tutte le altre in quella posizione di classifica. Siamo ancora lì per arrivare tra le prime quattro e salvare la stagione.

Luca Fantoni

Ranieri: “Under? Sta lavorando bene ma non ha i 90 minuti nelle gambe”

Simone Burioni – Claudio Ranieri, allenatore della Roma, ha parlato in conferenza alla vigilia della gara contro la Sampdoria. Queste le sue parole:

Quali sono le condizioni degli infortunati Santon, Perotti, El Shaarawy, Pastore e Florenzi?
Santon avrà l’esame strumentale oggi e ho paura che sia qualcosa di importante, anche perché è un ragazzo indistruttibile, gioca con tutto e non si ferma mai. Per essersi fermato deve esserci qualcosa di importante. Per Diego Perotti nulla di grave ma non è disponibile per domani, spero e credo di riaverlo per la prossima partita. El Shaarawy è recuperato, per cui starà con me. Pastore ancora no, sta cercando la migliore condizione fisica, per cui sta lavorando. Florenzi rientrerà con me nella prossima settimana.

Che fattori positivi ci sono dopo la Fiorentina?
Capisco possa sembrare non sufficiente un punto, ma per come era la situazione un punto con una prestazione così importante, a migliorare nel secondo tempo, fa capire ai ragazzi che stanno bene e fisicamente ci sono. Purtroppo è la testa che tante volte ti fa o sentire stanco o non positivo. Aver rimontato per due volte significa che stanno facendo un grande lavoro mentale e di questo ne sono molto contento.

Schick è un ex della Sampdoria, esplose lì a Marassi. Queste motivazioni extra che sicuramente avrà sono un elemento che l’allenatore va a considerare?
Certamente, queste sono considerazioni importanti che ogni allenatore prende in esame, per cui anche io prenderò in esame anche io questo fattore.

De Rossi è pronto per giocare 90 minuti?
Bisogna vedere tra tutti i giocatori che ho a disposizione quali ho recuperato. Sicuramente non hanno i 90 minuti a disposizione. Daniele voleva esserci anche l’altro ieri, non molla mai e sicuramente può darci una mano in questo finale di campionato.

Under dal primo minuto?
Under sta lavorando molto bene, sicuramente non ha i 90 minuti. Valuterò stasera e domani mattina gli undici titolari.

Hanno fatto discutere le dichiarazioni di Zaniolo, poi rettificate da lui stesso. Si sente di dire che Zaniolo sarà un punto fermo nel futuro?
Per quanto riguarda le dichiarazioni di Nicolò a fine partita, è normale che il ragazzo, aveva finito l’intervista, gli hanno fatto un’altra domanda e lui ha detto “Sì vedrò”. Lui ha detto più e più volte che ama restare a Roma. Il ragazzo ha un contratto massimo, fino al 2023. Capisco che tutte queste cose facciano notizia, ma la società non ha intenzione di venderlo e lui non ha intenzione di andar via. Facciamolo arrivare a luglio, in modo che magari possa fare un altro anno di contratto, perché adesso non è possibile. La legge la legge non lo permette. Restiamo tranquilli, il ragazzo vuole restare qua e la Roma lo vuole trattenere qua. Spero che questo sia il punto di questa vicenda.

Giocherà Mirante?
Mirante ha fatto bene, penso di confermarlo. Altrimenti facendo così scontento uno o scontento l’altro. Io invece sono molto restio a cambiare, perché la psicologia di un portiere è particolare. Ho voluto dare un po’ di riposo a Robin, ma ha tutta la mia considerazione.

Under e Kluviert possono essere decisivi nel finale di stagione? Ha parlato con la società per valorizzare qualche giocatore che in futuro può essere importante per la Roma?
Non ho capito se il mugugno era per lui o per me che l’ho cambiato, stava facendo una bella prestazione. Lo dico chiaramente ho fatto un errore, perché dovevo togliere Diego. Dovevo togliere Diego perché non aveva i 90 minuti e l’ho portato io a fare quell’ultimo sforzo e spero non si sia fatto più male del previsto. Di Kluivert sono molto contento, è un ragazzo di 18,19 anni e non è facile uscire dalla casa madre, dove sei coccolato, e venire a giocare in una piazza grande come Roma. Se andiamo ad analizzare la sua prova sì, ha sbagliato dei palloni, sì, avrà fatto, come tutti, degli errori, ma se andiamo a vedere è stato l’uomo che ci ha permesso di fare due gol, ha fatto due assist. Credo che sia una cosa importante per un ragazzo giovane come lui. Ha una vivacità impressionante, ha un’accelerazione devastante. Lui e Under, ma come tutti gli altri, mi saranno molto utili da qui alla fine del campionato.

La squadra crede nel quarto posto o prevale la paura di continuare a sbagliare?
Io credo che la partita con la Fiorentina abbia dato una buona iniezione di fiducia e consapevolezza alla squadra. È logico che voglio vedere la conferma adesso a Genova contro la Sampdoria. Sarà una partita importante proprio per dire che cosa è stata la partita con la Fiorentina.

Come sta Dzeko? Continua a vivere un momento non positivo sopratutto per i gol…
Sono sincero, l’ho visto muoversi bene, con volontà e determinazione. Non ha fatto gol e sappiamo tutti che per un goleador è importantissimo e quest’anno non ne sta facendo tanti, ma nella vita di ogni goleador c’è un anno nì. Si sta muovendo, gioca per la squadra, può darsi che a volte sia un pochino egoista, perché gli attaccanti devono esserlo. Per cui va tutto bene ed ecco che dai la palla al tuo compagno e quando le cose vanno male vuoi sbloccarti. Mi auguro che possa star bene, perché vi dico che è, come si dice a Roma, “pisto”, pisto di botte e mi dovete credere. Mi auguro che possa star bene e che ci possa dare una grossa mano.

L’imperativo contro la Fiorentina era stare corti. Qual è l’imperativo contro la Sampdoria?
Stimo molto Giampaolo, tutte le sue squadre giocano un ottimo calcio e pressano molto. Noi dovremo essere molto attenti, molto lucidi a far girare e a verticalizzare velocemente la palla. Come teniamo troppo palla facciamo il gioco della Sampdoria.

Come sta Pellegrini? Può partire dal primo minuto?
Sta bene, naturalmente non ha i 90 minuti e valuterò se farlo partire dall’inizio oppure a partita in corso. Quando è entrato è cambiata la partita, perché un ragazzo molto intelligente, sa giocare in quel ruolo difficilissimo che è il trequartista, ha facilità di corsa e di smarcarsi notevole. È un altro pezzo importante della Roma.

Chi sarà il compagno di Manolas? Chi è il suo compagno ideale tra Marcano, Jesus e Fazio?
Sono tutti e tre buonissimi giocatori. Fazio ha fatto un secondo tempo sontuoso, ho rivisto il Fazio dei bei tempi: determinato, cattivo, ha vinto tutti i duelli. Jesus ogni volta in cui l’ho chiamato in questo piccolo periodo in cui sono qua ha risposto sempre molto bene. Ivan è un ragazzo mlto intelligente, forse più bravo nel giocare la palla. Quindi possono giocare tutti e tre con Manolas. Ho detto tutto e non ho detto nulla, come al solito (ride, ndr).

Simone Burioni

La Giovine Roma, Ranieri riparte dai ’99. Kluivert e Zaniolo per risorgere

Simone Burioni – Un punto per ripartire. Come nella Giovine Italia di Giuseppe Mazzini, momento fondamentale per il Risorgimento italiano, Claudio Ranierivuole riportare la Roma a brillare e per farlo ricomincia – mantenendo la richiesta di supporto alla Curva Sud – dal punto conquistato con la Fiorentina di Stefano Pioli (2-2) dove Nicolò Zaniolo e Justin Kluivert hanno trascinato i giallorossi nella doppia rimonta completata dal gol di Diego Perotti. Il tecnico romanista si è detto soddisfatto dei due classe ’99 al termine del match: “Bene i due ragazzini, ho fiducia in Kluivert, è acerbo ma ha velocità e fa buoni cross. Avevo bisogno di coprire e attaccare Biraghi e lo ha fatto molto bene”. E se prima l’olandese veniva richiamato sulla tattica, adesso si riscopre attento anche alla fase di non possesso. 

Inoltre anche le statistiche pendono dalla parte di Justin. Con lui in campo dal primo minuto la Roma ha conquistato 6 delle 13 vittorie finora realizzate in Serie A (rispettivamente con Sampdoria, Genoa, Parma, Torino, Bologna nel match di ritorno ed Empoli). Altri due punti ottenuti (con Cagliari e Fiorentina) nelle 5 partite rimanenti dove Kluivert è partito titolare. Ammontano invece a tre le sconfitte, registrate con Bologna (nel match di andata), Udinese e SPAL. La media punti in campionato con il giovane orange in campo dall’inizio è di 1,8 punti a partita, quasi due vittorie ogni tre match, superiore alla media punti totale realizzata dalla squadra giallorossa che ammonta a 1,6 punti a partita.

Tutto questo sembra esser stato notato da Claudio Ranieri che ha schierato titolare Kluivert in tre delle quattro partite di campionato disputate fino ad oggi con la Roma: l’attaccante infatti non è partito dall’inizio solo nel match con il Napoli. La percentuale di utilizzo dal primo minuto dell’esterno olandese dal tecnico giallorosso è del 75%, mentre con Eusebio Di Francesco l’ex Ajax era partito dal fischio iniziale solamente 8 volte su 26 gare di Serie A, per una percentuale pari a circa il 30%. Intanto chi è sicuro del posto è Nicolò Zaniolo che si gode il quarto sigillo in campionato e ha chiarito la situazione rinnovo attraverso un post su Instagram: A pochi minuti dal fischio finale mi sono espresso in una maniera che è stata male interpretata. Sono un giocatore della Roma, un professionista e mi esprimo in campo. Poi ci sono altri professionisti, come il mio agente e la dirigenza, che si occupano dei contratti e che sapranno gestire al meglio la situazione”. 

Simone Burioni

Ranieri: “I tifosi vogliono una reazione. Non siamo compatti”

Simone Burioni – Claudio Ranieri, tecnico della Roma, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del match contro la Fiorentina, in programma domani alle ore 21. Queste le parole dell’allenatore giallorosso:

Pastore, Pellegrini e Under come stanno?
Li ho avuti a disposizione pochissimo tempo quindi il mio compito è fare il lavoro del farmacista: valutare bene chi può giocare dall’inizio e chi può subentrare ricordandomi che ho solo tre cambi da fare. Sono a disposizione ma tra virgolette.

La sconfitta di domenica e la famosa debacle in Coppa Italia possono essere una spinta per la squadra?
Mi auguro che queste sconfitte siano la benzina che ti fa reagire, ci dobbiamo proiettare su questo. Sette gol in Coppa sono tanti e molti sono stati fatti sempre nello stesso modo: palla lunga a scavalcare la difesa. Questa è un’arma che la Fiorentina utilizza molto bene, anche contro l’Inter dopo pochi secondi, è un modello che ripetono molte volte al di là di chi gioca, se Chiesa, Simeone, Muriel, Mirallas o tutti gli altri. Dobbiamo stare attenti a non dargli la profondità per farci male.

Manca un rubapalloni alla Roma? Nzonzi e De Rossi possono giocare insieme o a livello di passo la squadra non se lo può permettere?
Indubbiamente è vero quello che dici, ma due mediani possono far filtro. Alcune volte riesce e altre no. E’ logico che avere tutti a disposizione permette di fare scelte differenti.

I giocatori che saltano l’uomo sono più importanti degli altri in questo momento?
E’ una mia convinzione, ma sopra c’è chi sta bene fisicamente. Chi ha fatto una partita e può giocare ogni due giorni. Le mie considerazioni sono varie e devo valutare bene tutto: chi è molto bravo nel fare l’uno contro uno, chi mi può dare mezz’ora o quarantacinque minuti e chi ha bisogno di un recupero più lungo perché hanno dato tanto e non hanno allenamento.Tutte queste considerazioni mi porteranno a scegliere la formazione domani.

Uno dei due tra Dzeko e Schick va in panchina?
Potrebbe, vedremo come stanno. Dzeko ha giocato con una botta all’anca e a fine partita aveva un versamento incredibile, oltre ad avere anche un ‘meloncino’ sopra la caviglia per la botta che aveva preso. Devo vedere come sta, dopo sceglierò.

Sta pensando di cambiare qualcosa nel modulo?
Sto pensando 25 ore al giorno come aiutare la squadra, credetemi. Non è facile, ma ci sto mettendo tutto me stesso. Valuterò bene tutto, gli uomini, il sistema di gioco e gli avversari.

Domani giocherà Olsen o Mirante?
Adesso vediamo. Ci sarà l’ultimo allenamento e, come faccio ogni volta la sera prima della partita, vedremo che sceglierò. Forse questa volta, non parlo di Olsen o Mirante ma di tutta la squadra, dovrò aspettare l’allenamento di domani mattina.

Totti ha chiesto un incarico più incisivo. Come lo vede in questa figura?
Ha già assunto un ruolo importante. Ha smesso da un anno e mezzo se ricordo bene e c’è un processo passo dopo passo per entrare in sintonia con la società e pensare bene quello che deve fare. E’ un punto importante per me, per i giocatori e per la società, ma sarà quest’ultima, insieme a lui, a decidere dove sarà meglio che agisca.

Ha sentito il Presidente dopo il Napoli?
No, non l’ho sentito.

Faticano ad uscire gli attributi come dice il Presidente?
Questa è una squadra che sta vivendo un momento particolare. Ho letto le analisi su velocità, potenza e corsa. Siamo uguali al Napoli, ma non corriamo da squadra al contrario loro. Loro hanno avuta una percentuale di passaggi riusciti notevole, mentre noi siamo stati carenti. Questo dipende da una mancanza o perdita di fiducia che i ragazzi hanno, ma voglio uomini ed una squadra che sappia reagire alle avversità. Quando le cose vanno bene potrei tornare a giocare anche io, quando le cose vanno male devono sapersi aiutare l’un l’altro. Lo chiederò questo alla squadra: un aiuto reciproco.

Kluivert, Marcano, Coric, Riccardi e così via. Si può puntare anche su questi profili se il resto della rosa è scarico mentalmente?
Kluivert l’ho utilizzato immediatamente, Zaniolo non appena si è sentito a disposizione e pronto per essere utilizzato. Voglio dire una cosa: quando le cose vanno bene qualsiasi giocatore metti dentro l’orologio funziona. Quando non vanno così ci devono stare alcuni giovani ma soprattutto giocatori d’esperienza che sappiano guidare gli altri.

Con il recupero di qualche centrocampista è possibile vedere un rombo in quella zona?
Sto pensando a tutto, ma per pensare bene prima devo fare allenamento oggi e vedere le risposte dei giocatori, per poi decidere.

Come mai la squadra non riesce ad essere corta e compatta?
Io voglio la squadra corta e compatta ma è facile da dire, ma non da fare. Chi fa l’allenatore anche nelle giovanili e nei dilettanti sa che vede delle cose, ci lavora e poi la squadra è costruita per fare un certo tipo di gioco, per pressare in avanti. I difensori però hanno paura e restano dietro. Dobbiamo riuscire ad essere compatti e a non dare opportunità all’avversario di infilarti.

Vuole coinvolgere i tifosi per motivare la squadra a Trigoria?
I tifosi hanno capito che la squadra ha bisogno di loro. Devo essere sincero, la Curva Sud fino all’ultimo ci ha incoraggiato. Ha fatto due o tre cori quando non ne potevano più ma anche se stavamo 4-1 ci hanno incoraggiato. Io lo chiedo sempre il supporto, ma il pubblico vuole vedere che la squadra reagisca, che abbia una ribellione e che faccia qualcosa, fare qualcosa per trascinarti dietro il pubblico. Io chiedo solamente questo.

La Roma di Di Francesco prendeva molti gol. Non pensa che bisogna ripartire da questo problema?
Io non gli chiedo nulla quando abbiamo la palla, gli dico di non giocarla nella nostra metà campo. Sono pochissime le squadre che dal portiere riescono a fare gol. Non capisco perché ora tutte le squadre vogliono giocare da dietro, vogliamo tutti imitare il tiki taka, poi ogni allenatore fa le sue scelte. Io voglio rimanere compatto per aiutarci l’uno con l’altro. Se hai delle difficoltà e sei compatto le riesci a mascherare bene. Il fatto è che noi non riusciamo ad essere compatti.

Simone Burioni

Zaniolo e Pellegrini le fondamenta per costruire la nuova Roma

Luca Fantoni – Chi pensava che la sosta per le Nazionali potesse aiutare la Roma a ritrovarsi è rimasto deluso. La squadra giallorossa cade contro il Napoli e lo fa senza lottare, senza un’anima. Eppure la Champions League resta sempre lì, a soli quattro punti, perché in questa strana stagione, si fa a gara per non entrarci. Le prospettive, comunque, non sono delle più rosee. La sconfitta contro i partenopei ha fatto scivolare i capitolini al settimo posto, dietro anche ad Atalanta e Lazio, ed ora la rincorsa alla quarta posizione si fa più complicata. Se non dovesse arrivare la qualificazione nella massima competizione europea assisteremmo ad un’altra rivoluzione. Molti giocatori partiranno e ne arriveranno altri con ingaggi più bassi (diminuire il monte ingaggi sarebbe una priorità). Il futuro direttore sportivo della Roma, chiunque sia, dovrà quindi superare un difficile banco di prova. Sabatini era un mago in questo: scovare giocatori molto forti, contenendo i costi (Marquinhos e Alissoni due casi più eclatanti). Certo è che anche con una rivoluzione non si potranno cambiare tutti i giocatori della rosa; si dovrà costruire intorno a coloro che questa stagione hanno dimostrato di poterci stare alla grande in una squadra come la Roma: Nicolò Zaniolo e Lorenzo Pellegrini.

ZANIOLO – Fino al 19 settembre 2018, giorno del suo esordio contro il Real Madrid, non era nessuno o quantomeno era un giovane di cui si parlava bene, alla pari di altri acquisti estivi come Bianda e Coric. Passati 6 mesi, Nicolò Zaniolo è diventato uno dei centrocampisti più forti di tutta la Serie A e uno dei punti cardine della prossima Nazionale. 20 partite, 3 gol e 2 assist solo in campionato, più le due reti nella sfida d’andata contro il Porto. È un giocatore che nasce centrocampista centrale ma che si è adattato a giocare più avanti. Per la Roma è stato fondamentale tanto in fase di creazione di gioco quanto in quella di rottura. Non è un caso che abbia il maggior numero di contrasti vinti (1,5 a partita) rispetto a tutti gli altri esterni in rosa: Under 0,3, Schick 0,6, Kluivert 0,8, Perotti 0,8 ed El Shaarawy 1.1. Qualità ma anche quantità, quindi, per uno dei pochi che questa stagione ha mostrato di avere il cambio di passo. Il rinnovo di contratto deve essere una priorità. La Roma del futuro non può prescindere da un giocatore come lui, deve diventare il faro che guida la nave verso il porto.

PELLEGRINI – Probabilmente il pensiero di gran parte dei tifosi della Roma che questo sarebbe stato l’anno della sua consacrazione lo ha condizionato. L’inizio di stagione di Pellegrini non è stato certo da ricordare ma tutto è cambiato dopo il gol di tacco al derby. È diventato, per distacco, il giocatore della Roma che crea più azioni pericolosecon una media di passaggi chiave a partita di 2,9, più del doppio di ogni suo altro compagno di squadra. Nel nuovo ruolo di trequartista sta trovando la sua dimensione e se qualche problema fisico di troppo non l’avesse fermato per alcune giornate, molto probabilmente staremmo parlando di una stagione individuale non più buonissima, ma straordinaria. Rispetto a Zaniolo lui ha più esperienza e può provare a prendere il posto di Daniele De Rossi come futuro leader della Roma. La clausola fissata a circa 30 milioni presente nel suo contratto mette paura ai tifosi ma, almeno per il momento, tutte le dichiarazioni che il centrocampista ha rilasciato sembrano portare verso un rinnovo e un proseguimento della strada giallorossa. Se sarà rivoluzione la Roma deve ripartire da loro due, possono diventare le fondamenta di una squadra più forte, più giovane ma soprattutto, e qui il forse è d’obbligo, anche vincente.

Luca Fantoni

Roma, possibile il rientro di Bruno Peres già in estate. Attesi dei contatti con i giallorossi

Simone Burioni – Passa di nuovo per l’Italia il futuro di Bruno Peres. Il terzino di proprietà della Roma, con ogni probabilità non sarà riscattato dal San Paolo, con cui ha un contratto fino al 31 dicembre 2019, e sarà quindi costretto a rientrare nella Capitale. Tuttavia, le speranze dell’entourage del calciatore sono quelle di anticipare i tempi e di riportarlo all’ombra del Colosseo già in estate, per poi farlo muovere verso altre destinazioni, visto che il legame tra le due parti è fino al 30 giugno 2021. Il ragionamento è semplice: a forza di prestazioni negative e non convocazioni, il valore del cartellino di Bruno Peres si sta abbassando e potrebbe convenire anche alla Roma anticipare i tempi del rientro per poter limitare il deprezzamento del cartellino, in vista di una futura rivendita. Dal lato del brasiliano il discorso è estremamente logico: in Brasile non trova spazio e non è felice. L’idea dei giallorossi, invece, è tutta da valutare. In settimana ci sarà un contatto telefonico tra l’agente del terzino e la Roma e, ad aprile, è previsto un incontro a Trigoria per capire se le volontà di entrambe le parti coincidono. Nello scacchiere però, va incluso anche il San Paolo, che dovrà rinunciare con mesi d’anticipo alle prestazioni del calciatore.

Simone Burioni

Ranieri: “Il rapporto tra tifosi e squadra a Roma è tutto”

Simone Burioni – Claudio Ranieri, tecnico della Roma, ha parlato in conferenza stampa in vista del match con il Napoli. Queste le sue parole:

Dopo la sosta come ha trovato la squadra?
Finalmente ho rivisto lo spogliatoio pieno, chi era stanco ha fatto soltanto massaggi e cure, oggi li ritrovo tutti in campo. Li ho visti belli propositivi, è la cosa più importante.

Domenica sfiderà Ancelotti…
Ritrovare Carlo è sempre un piacere, grande ex giocatore, grande allenatore, sono molto contento di salutarlo. Spero che sarà una partita positiva per noi.

Ha usato toni forti dopo Ferrara, che cosa si aspetta ora?
Naturalmente ho usato una comunicazione forte e mi aspetto una risposta forte, un allenatore non fa nulla per nulla. Mi aspetto cose importanti dai giocatori che giocano nella Roma, risposte di carattere e personalità.

Olsen giocherà?
Per me Robin è un buonissimo portiere, non sto mettendo in discussione la sua titolarità. Lo seguivo prima che venisse alla Roma. Ha la mia fiducia.

Che cosa possono dare De Rossi e Kolarov?
Sono due giocatori importanti, sono due pezzi da novanta di qualsiasi squadra. Sarebbe una grossa gioia per me, per la squadra e per i tifosi se dovessero esserci. Dovrò valutare bene le condizioni, stanno tornando tutti, ma non sono al 100%. Devo valutare bene le risorse a disposizione, a me non piace rischiare di perdere un giocatore per 3-4 partite, meglio fargliene saltare una. Valuterò bene ogni scelta, sperando di non portarli ad una fase critica.

Se lei riuscisse di arrivare in Champions con questa Roma sarebbe uno dei successi più grandi in carriera? El Shaarawy-Dzeko?
Io credo che questa squadra abbia le potenzialità per lottare per entrare in Champions. Le altre, davanti e dietro, spingono forte. Quindi mi auguro che i miei giocatori reagiscano forte alle avversità. Il fatto di El Shaarawy e Dzeko è uno scazzo normale che avviene in ogni famiglia, ora è tutto a posto. Va tutto bene.

Ha mai detto “Chi me l’ha fatto fare?”?
No, mai. La Roma l’ho sempre seguita, anche da lontano. Sapevo dove venivo, sapevo che era una situazione eccezionale, per cui mi sono messo al lavoro. Per cui spero che il mio lavoro dia i frutti.

Quanto sarà importante l’apporto dei tifosi?
Il rapporto tifosi-squadra a Roma è tutto. Lo è sempre stato e lo sarà sempre. L’ho sempre detto e sempre pensato. Cambiano giocatori, allenatori, presidenti, ma il tifoso resta. Il tifoso resta sempre, il tifoso romanista è passionale. Lo dico sempre alla squadra: il tifoso a Roma vuole vedere che dai tutto sul campo, poi se sbagli viene accettato. Loro capiscono che stai dando tutto. I nostri tifosi sono la nostra arma in più, possono darci fiducia e consapevolezza nei nostri mezzi, quando c’è un errore il pubblico deve incoraggiare. Se il pubblico rumoreggia ai tuoi errori subisci un colpo, spero che i tifosi capiscano il momento psicologico della squadra e ci stiano dietro con fiducia e amore.

All’intervallo di Ferrara ha sostituito El Shaarawy dopo la lite con Dzeko, perché questa scelta? E’ stata una scelta tattica?
E’ stata solo una riflessione tattica, loro sono abituati a giocare col 4-3-3, in cui gli esterni fanno un lavoro diverso rispetto al 4-4-2. Avevo già parlato con El Shaarawy prima, gli avevo chiesto determinate cose come quarto di sinistra, non facendole e avendo già in mente di mettere Perotti, ho fatto questo cambio. Solo un cambio tattico, non riguarda la discussione che hanno avuto.

Quante possibilità ci sono che Manolas sia al centro della difesa?
Ho diversi giocatori che stanno rientrando, Kostas ancora non sta in gruppo con me, verrà oggi fuori. Ho la piacevole visione che tutti vogliono giocare e tutti vogliono esserci in questo momento di difficoltà. Questo è un buon motivo di soddisfazione. Non posso mettere tutti insieme tutti gli infortunati, ho solo tre cambi a disposizione e non voglio perderli per più tempo. Lui vuole giocare, già me l’ha detto, ma io devo valutare bene tutto. Tutti i difensori sono bravissimi, non ci sarebbero problemi per Fazio e Ivan (Marcano, ndr).

Come affronterete il Napoli? Si può chiedere qualche corsa in più ai giocatori offensivi?
Il Napoli è cambiato con Ancelotti, è molto più verticale e vanno subito al dunque mettendo la palla per gli attaccanti. Dobbiamo essere molto attenti tra le linee perché cercheranno di dare palla attraversando il nostro centrocampo. Pressare sì, ma si fa pressing quando hai 90 e passa minuti di pressing offensivo. Sennò bisogna stare attenti.

Quali sono gli elementi positivi a cui i tifosi possono appellarsi per questo finale di stagione?
Il tifoso della Roma è sempre positivo, per cui dopo ci resta male. Ci sono ottimi scontri nelle partite che restano, mi auguro che noi tifosi saremo fiduciosi e speranzosi e si riesca a raggiungere l’obiettivo che abbiamo posto.

Perché fa la conferenza due giorni prima della partita?
Per dirvi meno cose (ride, ndr). Preparare una partita non è uno scherzo, stando all’estero mi sono abituato a farla due giorni prima, ti puoi concentrare di più sulla squadra. So che siete comprensivi e vi ringrazio.

Simone Burioni

Ranieri: “La squadra? Ha risposto bene nelle prime cose che gli ho chiesto”

 

Simone Burioni –  Claudio Ranieri, allenatore della Roma, è intervenuto in conferenza stampa per parlare della partita contro la Spal. Queste le sue parole:

 

Che indicazioni ha ricevuto dalla partita con l’Empoli e dagli allenamenti?
La squadra ha risposto sufficientemente bene nelle prime cose che gli ho chiesto. Non posso chiedere molto di più perché sono abituati a giocare in una certa maniera, vedo una buona predisposizione e molta disposizione nel cercare di fare le cose che chiedo.

Schick e Dzeko devono giocare insieme. In quale modo?
Non importano gli schemi, l’importante è che i ragazzi si riconoscano nelle loro posizioni e che possano fare il meglio. Il sistema non è importante, ma è importante che la squadra sia compatta ed abbia equilibrio.

Un aggiornamento sulle condizioni di Kolarov e Zaniolo?
Devo valutare oggi e domani. Non si sono ancora allenati con me, quindi se non si allenano mi lasciano il dubbio se utilizzarli o meno. Sono tutte cose che devo valutare.

Florenzi è squalificato. Il sostituto è Karsdorp o Santon?
Potrebbe essere una buona idea, ma devo sapere se Kolarov è disponibile.

La scelta degli esterni può essere condizionata dalla presenza di Schick e Dzeko?
Non sono scelte relative, sono importanti che si fanno in base a come stanno i giocatori e alla squadra che affrontiamo. Sono tutte situazioni che vanno calibrate per dare equilibrio alla squadra.

Fazio è un pezzo da novanta come diceva di altri dopo l’Empoli? Può giocare?
Sì, lo è. Ci sta che per una parte di campionato non renda, i giocatori non sono macchine e possono avere momenti no. Lui per me è molto importante, è intelligente e sa leggere l’azione bene. Sono convinto che può far bene con me. Ieri si è allenato, oggi si allena, perciò dovrebbe stare bene.

Visti i tanti infortuni, i giocatori hanno paura di farsi male? Come affronta questa cosa?
Come ha fatto Di Francesco, bisogna stare attenti. Se i giocatori si fanno male e sono un po’ ansiogeni di carattere, bisogna stare attenti. Lui non ha avuto nulla al polpaccio, ma una botta alla caviglia, che non sta al 100% e nella corsa si ripercuote sul polpaccio. Lui lo sente un po’ indurirsi e giustamente chiede il cambio. Ma è logico che io arrivando da fuori e sapendo che ci sono un po’ di giocatori con problemi fisici vado avanti con il mio programma ma devo stare attento ai piccoli problemi, che non voglio diventino grandi.

Under come sta?
La cosa importante è che continui il suo protocollo di recupero, non andrà in nazionale. Spero di riaverlo pronto dopo la sosta.

Nella Roma c’è una componente di paura psicologica?
Dalla Roma ci si aspetta sempre tanto, io arrivo dopo due sconfitte consecutive ed è logico che senza giocatori importanti in campo, mettendo dentro una squadra con parecchi giocatori che non sono abituati a giocare insieme e senza punti di riferimento, è logico che io debba dirgli “Giocate senza paura, anche se sbagliate non mi interessa“. Io voglio una squadra libera da condizionamenti, senza paura.

Quant’è importante stare corti e non concedere appoggi a Petagna?
L’analisi è perfetta. Ho visto la partita d’andata ed altre partite della Spal. Sono molto abili nel trovare la posizione e prenderti in velocità. Cercheremo di stare accorti, attenti e compatti.

Immaginava questa situazione prima di arrivare? Alcuni giocatori si sentono di passaggio a Roma?
Non credo che il giocatore si senta di passaggio, ma anche se così fosse dovrebbe rendere di più: se fa bene attira altre squadre, altrimenti non lo prende nessuno. Io credo sempre nella voglia di mettersi in mostra, che è la cosa più importante.

La Spal potrebbe recuperare Lazzari. L’unico sostituto è Santon oppure possono giocare anche Juan Jesus o Marcano?
Potrebbe essere Juan Jesus, che ha già giocato da esterno sinistro anche se a tre. Se non sbaglio quando allenavo l’Inter gliela feci fare una partita sulla sinistra. Quindi sì, potrebbe essere lui.

Chiude Ranieri:
Volevo dirvi che sabato con la Spal ricorderemo Taccola, morto nel ’69, che io ricordo perfettamente. E’ una figura che è sempre stato nel mio cuore e mi colpì molto.

Simone Burioni

Campagna “No Bulli”, per la Roma presenti Baldissoni e Florenzi: “Il gruppo può salvarti la vita”

Luca Fantoni – Il Consiglio regionale del Lazio si è fatto promotore di una campagna di prevenzione e contrasto del fenomeno del bullismo e del cyberbullismo. Per l’occasione, saranno presenti i calciatori Daniel Ciofani del Frosinone, Alessandro Florenzi della Roma e Ciro Immobile della Lazio.L’incontro si sta tenendo alla sede della Regione Lazio in via della Pisana, presso la Sala Mechelli. Oltre ai rappresentanti delle società di Serie A, ci saranno anche il Presidente del Consiglio regionale Giuseppe Cangemi e il Garante dell’infanzia e dell’adolescenza Jacopo Marzetti. Inoltre, presenti i dirigenti di Lazio e Roma Claudio Lotito e Mauro Baldissoni, i responsabili dei settori giovanili Mauro Bianchessi e Massimo Tarantino, il presidente dell’Accademia Frosinone Calcio Luigi Lunghi e il direttore Rapporti istituzionali Frosinone Calcio, Salvatore Gautieri. Molto significativa la testimonianza di Florenzi: “Sono caduto due volte nella mia vita e nella mia carriera. Se vicino non avessi avuto dei compagni che mi avessero tirato su anche con una pacca o battuta sarebbe stato difficile, li ringrazio ogni giorno”, mentre Baldissoni ha ribadito come l’impegno sociale sia uno degli obiettivi principali della società: “Consideriamo la Roma come società una piattaforma sociale in grado di veicolare i messaggi alla comunità”.

Luca Fantoni