La Roma è atterrata a Fiumicino, Totti e Di Francesco con la squadra. La dirigenza esce da una porta secondaria

Luca Fantoni – La Roma ha fatto rientro in Italia sul charter Alitalia AZ8951, dopo essere decollata da Oporto alle ore 11.53 italiane e aver subito la contestazione pesante dei tifosi presenti nella città portoghese. La squadra, dopo essere atterrata nella Capitale alle ore 14.09, è salita immediatamente sul pullman per lasciare l’aeroporto. Normalmente presenti Di Francesco e Totti, mentre il resto della dirigenzanon è salita nello stesso mezzo, uscendo da una porta secondaria. Nessun supporter ad attendere la squadra a Fiumicino.

Luca Fantoni

Allenamento Roma, riscaldamento e partitella a tema. Under lavora a parte, individuale in palestra per Pastore

Luca Fantoni – La Roma è scesa in campo per l’allenamento di rifinitura in vista del match di Champions League contro il Porto, in programma per domani sera alle ore 21. I giallorossi proveranno a rifarsi dopo il 3-0 subito dalla Lazio e, forti del 2-1 del match di andata, cercheranno di battere gli uomini di Conceiçao a Oporto. La seduta è iniziata con un riscaldamento con ostacoli ed è poi continuata con una partitella a tema 11 vs 11. Cengiz Under ha lavorato individualmente sul campo,mentre Pastore ha svolto un individuale in palestra.

Luca Fantoni

Primavera, Palermo-Roma 0-0. Pareggio a reti bianche, Celar sbaglia un calcio di rigore

Luca Fantoni – La Roma Primavera ha affrontato i pari età del Palermo, allenati dall’ex Giuseppe Scurto. Nonostante il terzultimo posto dei padroni di casa, i giallorossi non sono riusciti ad andare oltre a uno 0-0 con poche occasioni da una parte e dall’altra. Alberto De Rossi, dopo aver iniziato con il solito 4-3-3, finisce la gara con la coppia di bomber Celar-Estrella, con Cangiano e Ricardi a supporto. L’occasione si presenta sotto forma di calcio di rigore al minuto 92, ma Celar spara alto sopra la traversa, condannando i suoi al pari.

TABELLINO

U.S. CITTÀ DI PALERMO (4-3-3): Al-Tumi (Dal 30′ Avogadri); Sicuro, Fradella, De Marino, Gallo; Mendola, Ruggiero, Santoro; Rizzo, Lucera, Cannavò.
A disposizione: Bruno, Angileri, Gambino, Garofalo, Birligea, Petrucci, Leonardi, Correnti, De Stefano, Montaperto, Giuliano.
Allenatore: Giuseppe Scurto.

A.S. ROMA (4-3-3): Greco; Parodi, Trasciani, Cargnelutti, Semeraro; Riccardi, Pezzella, Greco; D’Orazio, Celar, Besuijen.
A disposizione: Cardinali, Zamarion, Coccia, Santese, Chierico, Darboe, Nigro, Sdaigui, Simonetti, Cangiano, Bucri, Felipe Estrella.
Allenatore: Alberto De Rossi.

Arbitro: Davide Curti della sezione di Milano.
Assistenti: Cosimo Cataldo e Massimo Salvalaglio.

Marcatori: –
Ammoniti: 18′ Parodi (ROMA); 24′ Trasciani (ROMA); 54′ Fradella (PALERMO); 90′ Cargnelutti (ROMA).

LIVE

SECONDO TEMPO

95′ – L’arbitro fischia la fine del match.

93′ – Celar calcia dal dischetto, ma spara alto.

92′Calcio di rigore per la Roma: atterrato Cangiano.

90′ – Ammonito Cargnelutti per un fallo su Cannavò.

83′ – Buona trama dei giallorossi, con Estrella che controlla in area ma cade dopo l’uscita del portiere avversario. Per l’arbitro non si tratta di calcio di rigore.

80′ – Bel tiro di Cangiano, che finisce però alto.

76′ – Cambio offensivo per De Rossi: fuori Freddi Greco e dentro Felipe Estrella.

75′ – Azione pericolosissima del Palermo, che arriva a calciare in porta, ma la palla finisce a lato.

71′ – Doppio cambio per i padroni di casa: fuori Fradella e Lucera, dentro Petrucci e Birligea.

69′ – Calcio d’angolo dei giallorossi, ma il colpo di testa di Trasciani finisce fuori.

65′ – Cambio Palermo: entra Gambino, esce Ruggiero.

62′ – Altro cambio in casa Roma: Darboe al posto di D’Orazio.

61′Riccardi rimane a terra dopo un violento scontro con un avversario, ma si rialza poco dopo. Ammonito Ruggiero.

59′ – Buon possesso del Palermo, ma il tiro verso la porta di Greco finisce fuori.

54′ – Ammonito Fradella del Palermo.

46′ – Inizia la ripresa, con Cangiano in campo al posto di Besuijen.

PRIMO TEMPO

45’+2′ – Dopo due minuti di recupero termina il primo tempo. Meglio la Roma che però non riesce a finalizzare.

36′ – Si vede anche il Palermo. Il colpo di testa in torsione di Cannavò finisce però sul fondo.

30′ – Il portiere Al-Tumi è costretto ad uscire per infortunio. Al suo posto il Palermo mette dentro Avogadri.

27′ – Gran tiro dalla distanza di Riccardi ma Al-Tumi si distende e devia in angolo.

24′ – Ammonito anche Trasciani per un fallo su Gallo.

22′ – Ancora Celar! Cross teso di Pezzella ribattuto dalla difesa rosanero, la palla arriva a Celar che di destro manda alto da buonissima posizione.

18′ – Ammonito Parodi per un fallo di mano.

12′ – Sugli sviluppi di un calcio d’angolo la palla arriva a D’Orazio ma l’esterno giallorosso tira male e il pallone finisce sul fondo. La Roma attacca.

7′ – Celar stoppa di petto un cross dalla destra, si coordina e conclude verso la porta ma la sua conclusione finisce alta.

6′ – Azione pericolosa per il Palermo con una palla che attraversa tutta l’area di rigore.

1′ – Inizia la partita, la Roma batte il calcio d’inizio.

Luca Fantoni

Primavera, Sassuolo-Roma 0-3: una doppietta di D’Orazio e un gol di Celar regalano i tre punti a De Rossi

Luca Fantoni – La Roma Primavera si porta sul 3-0 e stavolta non si fa rimontare. Vendicata la clamorosa sconfitta dell’andata quando il Sassuolo ribaltò la partita e vinsero per 5-3. Nel primo tempo è D’Orazio, entrato al posto di Chierico, a spaccare la partita con una doppietta. Nella ripresa poi Celar ha chiuso i conti con il suo 19esimo gol in campionato. Doppia espulsione per gli emiliani: rosso per Ferraresi e Giani.

TABELLINO

U.S. SASSUOLO CALCIO (4-3-3): Campani; Mastrippolito, Pilati, Perazzolo, Merli (Dal 46′ Ferraresi); Ahmetaj (Dal 46′ Giani), Ghion (Dal 81′ Artioli), Viero; Aurelio, Raspadori  (Dal 77′ Pellegrini), Manzari (Dal 69′ Romeo).
A disposizione: Montanari, Turati, Agnelli, Bellucci, Giordano, Bartoli, Mattioli.
Allenatore: Stefano Morrone.

A.S. ROMA (4-3-3): Greco; Santese (Dal 72′ Trasciani), Bianda, Cargnelutti, Greco (Dal 37′ Semeraro); Darboe (Dal 72′ Sdaigui), Pezzella, Chierico (dal 26′ D’Orazio); Riccardi, Celar, Cangiano (Dal 72′ Besuijen).
A disposizione: Zamarion, Coccia, Nigro, Simonetti, Bucri, Buso.
Allenatore: Alberto De Rossi.

Arbitro: Cristian Cudini.
Assistenti: Giuseppe Trischitta e Milos Tomasello Andulajevic.

Marcatori: 30′ e 34′ D’Orazio, 52′ Celar.
Ammoniti: 39′ Pezzella (ROMA), 56′ Ferraresi (SASSUOLO).
Espulsi: 59′ Giani (SASSUOLO), 74′ Ferraresi (SASSUOLO).

LIVE 

SECONDO TEMPO

93′ – Dopo 3 minuti di recupero finisce la partita. ROMA BATTE SASSUOLO 3-0.

88′ – Besuijen se ne va sulla fascia e serve Celar in posizione arretrata. Il tiro d’esterno dell’attaccante finisce fuori di poco.

81′ – Ultima sostituzione per il Sassuolo. Esce Ghion ed entra Artioli.

77′D’Orazio cerca la conclusione al volo di esterno ma la palla finisce sull’esterno della rete. Cambio per il Sassuolo: entra Pellegrini ed esce Raspadori.

74′ – Espulso anche Ferraresi per doppia ammonizione. Il Sassuolo chiude in 9.

70′ – Crampi per Darboe. Buona la prova del giovane giallorosso che viene sostituito da Sdaigui. Escono anche Santese e Cangiano ed entrano Trasciani e Besuijen.

69′ – Cambio per il Sassuolo. Entra Romeo ed esce Manzari.

62′ – Aurelio prova la percussione in area e il tiro ma la sua conclusione viene deviata in angolo da Greco.

59′Espulso Giani del Sassuolo dopo che da terra aveva provato a dare un calcio a Bianda che gli aveva rubato il pallone.

56′ – Bruttissimo intervento di Ferraresi su D’Orazio. Il terzino viene solamente ammonito.

52′ – LA ROMA CALA IL TRIS! Cross preciso dalla destra di D’Orazio e Celar deve solo appoggiare la palla in rete per la sua 19esima rete in campionato.

48′ – Giani di testa sfiora subito il gol che avrebbe accorciato le distanze.

46′Inizia la ripresa. Per il Sassuolo entrano Giani e Ferraresi ed escono Merli e Ahmetaj.

PRIMO TEMPO

47′ – Al secondo minuto di recupero Darboe va vicino al tris ma il portiere avversario devia in angolo che non c’è tempo di battere perché l’arbitro fischia la fine della prima frazione.

39′ – Ammonito Pezzella per un fallo a centrocampo.

37′ – Altro problema fisico per la Roma. Infortunio al ginocchio per Freddi Greco che viene sostituito da Semeraro.

34′ – 2-0 DELLA ROMA! D’Orazio è straripante. Il neo entrato se ne va in contropiede e serve Cangiano sulla fascia. La palla gli ritorna in mezzo all’area e di piatto batte Campani.

30′ – ROMA IN VANTAGGIO. Appena entrato in campo Ludovico D’Orazio segna l’1-0 sfruttando un fortunato rimpallo su Cangiano

26′Chierico è costretto ad uscire per un problema al ginocchio. Al suo posto entra D’Orazio che giocherà nel tridente con Riccardi che scala a centrocampo.

21′ – Cross di Aurelio dalla sinistra ma la girata di Raspadori viene bloccata dalla difesa. Ritmi bassi in campo.

9′ – Roma pericolosa ma in difficoltà quando deve costruire dal basso.

5′ – Sul seguente angolo la palla arriva a Pezzella che tira centralmente permettendo a Campani di bloccare.

4′Celar si rende subito pericoloso ma il suo tiro ravvicinato è deviato in angolo da un difensore.

1′ – Al via la sfida tra Sassuolo e Roma, si parte!

Luca Fantoni

Di Francesco: “La Juve? Non mi meraviglia, siamo noi ad essere mancati”

Simone Burioni – Eusebio Di Francesco, allenatore della Roma, oggi ha parlato in conferenza stampa in vista della gara di domani in casa della Juventus. Queste le sue parole:

 

El Shaarawy, Dzeko, Pellegrini e De Rossi come stanno? 
Le possibilità più grandi le abbiamo su Dzeko che oggi farà il primo allenamento con la squadra, valuteremo se portarlo in panchina. Viene da più di venti giorni di sosta, è impossibile poterlo utilizzare dal primo minuto. Quasi sicuramente sarà tra i convocati. Per gli altri, abbiamo speranze su De Rossi, anche lui oggi farà un allenamento con la squadra, valuteremo le sue condizioni giorno per giorno legate al suo problema alla cartilagine che non dà sempre risposte continue per il problema che ha. Per gli altri non c’è speranza in questa partita, vedremo per la prossima contro il Sassuolo.

Che tipo di partita serve contro la Juventus? 
Credo che la Juventus abbia dimostrato di essere la più forte di tutti, non solo quest’anno. Si è rafforzata e negli anni ha acquisito una grande mentalità. Non sarà una partita facile, la Roma non ha mai fatto risultato in questi anni, magari in un momento più difficile tireremo fuori una grande prestazione. Servirà una prestazione di altissimo livello. Allegri ha parlato di una partita da fare bene tecnicamente, fisicamente e mentalmente. Sono elementi imprescindibili per fare una grande gara.

Schick centravanti è la soluzione più logica o può essere riproposto Zaniolo?
Più difficile quella di Zaniolo. A volte si pensano tante formazioni, c’è Football Manager, ma nel calcio valuti e vedi. Quando provi delle cose ti rendi conto che non è la soluzione giusta. Non avendo avuto delle risposte giuste con Zaniolo in quel ruolo, si giocheranno i due posti da attaccante o giocheranno tutti e tre: Under, Schick e Kluivert. Under ha avuto qualche problemino in questi giorni ed è da valutare, non si è allenato con la squadra fino a ieri.

Florenzi in avanti è un’ipotesi che state considerando? 
Vorrei tenere una formazione top secret, ma è difficile per le disponibilità che ho. Florenzi potrebbe anche essere utilizzato in quel ruolo, si adatta con più facilità ai ruoli rispetto ad altri che hanno più bisogno di tempo per assimilare alcuni concetti. Lui in questo è molto bravo.

Se ad inizio stagione le avessero detto che la Juventus avrebbe avuto questo distacco? 
Loro non mi meravigliano, forse siamo mancati noi. Legato a tante situazioni, a momenti particolari, oppure a partite dove abbiamo buttato dei punti. E’ più demerito nostro piuttosto che merito di una squadra che ha comunque grandissime potenzialità. Spesso Allegri cambia giocatori ma hanno tutti un gran profilo, un livello alto e lo sta dimostrando sia in campionato che in Champions. Non mi sorprende nella classifica che ha, noi possiamo fare molto meglio.

La Juventus ha cambiato due allenatori, la Roma cinque. Può essere una chiave? 
Questo non lo so, ma alla fine sì, è normale, c’è anche uno stadio che la favorisce come clima. Mi ricordo quando ci ho giocato col Sassuolo per la prima volta che quando entri nello spogliatoio degli ospiti ti fanno vedere le coppe e gli scudetti. Già questo fa un po’ soggezione. E’ normale che un conto è andarci col Sassuolo alla prima esperienza in Serie A e un conto andarci con la Roma che ha un’esperienza totalmente differente, dobbiamo essere bravi a cancellare le situazioni negative intorno alla squadra ed ambire ad un risultato importante che sarebbe storico in questo momento.

Si sente più rassicurato dopo il rientro del direttore sportivo da Boston? 
Per il lavoro che faccio tutte le mattine mi sento in discussione quando mi sveglio. Non solo legato alla posizione ma anche in quello che devi fare quotidianamente perché quando vedi che le cose non girano ti fai sempre delle domande e cerchi di trovare soluzioni giuste. Detto questo penso a guardare avanti e cerco di fare meglio: nel calcio l’allenatore è sempre davanti a tutti per le responsabilità.

Florenzi alto implica una difesa a quattro o si può giocare anche con la linea a tre dietro?
Tutto può avere una logica. In questi giorni ho provato tutte e due le soluzioni. Non cambiano i concetti, non cambia la logica, possono cambiare gli interpreti. La Roma deve difendere meglio e basta, si difende in undici, compreso il portiere. La Roma ha avuto difficoltà maggiormente in difesa, non in fase realizzativa, anzi stiamo facendo anche meglio in termini di gol fatti, il problema sono i gol subiti. Per poter lavorare meglio non contra a tre o a quattro, ma come si muove tutta la squadra insieme per andare a difendere. Ho cambiato perché ho visto delle difficoltà in entrambe le occasioni e sto cercando di migliorare qualcosa. E’ un po’ top secret in questo senso, lo scoprirete quando la squadra scenderà in campo.

Da Boston Monchi le ha riportato qualche notizia di mercato?
E’ inevitabile che qualcosa questa squadra dovrà fare. Del mercato non gliel’ho chiesto e lui non me ne ha parlato. Abbiamo parlato di quello che dobbiamo fare in questo momento, ovvero arrivare al 29 con più punti possibile, dopo faremo valutazioni importanti. Al mercato, per forza di cose, è inevitabile che si debba fare qualcosa sul mercato anche per i problemi fisici, non possiamo non muoverci.

Tu hai capito qual è il motivo del rendimento difensivo così distante rispetto allo scorso anno? Quali sono i modi in cui si può lavorare per migliorare?
Il campo è l’unico modo. Ieri abbiamo lavorato su alcuni concetti anche solo con la linea difensiva, che era importantissimo da poter valutare. Al di là delle caratteristiche dei calciatori in campo, difensivamente abbiamo fatto tanti errori individuali che hanno compromesso o spostato alcune partite. Sui calci piazzati non abbiamo fatto bene, prima eravamo quasi invalicabili in questo senso, ogni tanto paghiamo un qualcosa che ci è mancato nella continuità, l’errore più grande è valutare solamente la linea difensiva. E’ un discorso generale, di centrocampo, di attacco e di andare a difendere con maggiore aggressività su tutte le zone del campo.

Che cosa prenderebbe a modello della Juventus? Ronaldo giocherà, è contento o avrebbe preferito di no?
Ronaldo per me è il pericolo numero uno. Ha la capacità di un grande fuoriclasse, magari lo vedi assente o non determinante per 35 minuti e poi tira fuori dal cilindro un colpo fenomenale. E’ un giocatore che tutti gli allenatori fanno fatica a sostituire, perché da un momento all’altro può determinare. Preferirei che stesse fuori in questo senso. La Juventus ha costruito tanto in mentalità, vincere aiuta a vincere. Gli Agnelli sono a capo della società da una vita, riescono a dare continuità, hanno uno stadio di proprietà e questo li fa crescere in maniera esponenziale. La Juve fa la differenza con tutte le società che ci sono in Italia, lo dimostra sia in campo che fuori.

C’è il massimo impegno da parte della squadra? De Rossi ha parlato di addii difficili da assimilare…
Daniele ne ha parlato perché si è appianata e perché non si può pensare sempre a quello che è stato, lasciamo il passato indietro e viviamo le situazioni che ci sono adesso. Se l’ha detto il capitano è stato un errore e inconsciamente avremmo potuto pagare situazioni del genere. Credo che sia una cosa positiva e che sia venuta fuori dal nostro capitano. Pallotta chiede l’impegno e vorrei girare questo a tutto l’ambiente, a partire dagli addetti stampa, la sua richiesta era di attenzione massima a tutto quello che si fa e non solamente ai calciatori ed allenatore. Noi siamo i principali artefici e dobbiamo dare qualcosa in più tutti per portare questa squadra dove merita di stare, non ai livelli della Juventus, ma può fare sicuramente meglio. Tanti obiettivi li abbiamo superati, tante squadre hanno fatto investimenti per stare agli ottavi di Champions. Si può dire quello che ci pare, girone facile eccetera, ma tante volte abbiamo perso il preliminare. Abbiamo fatto qualcosa di importante in Champions ma possiamo fare meglio in campionato per stare dove meritiamo di essere, ovvero nei primi quattro posti.

Come stanno Pastore e Perotti?
Hanno avuto continuità negli allenamenti, sono contento della loro crescita, ma difficilmente potranno partire dal primo minuto. Sono veramente contento di come si stanno allenando, specialmente per Diego, che non trovava continuità negli allenamenti. Per uno come lui, che ha caratteristiche particolari nell’uno contro uno, se non stai bene fisicamente poi fai anche fatica a ricercare queste cose, sono contento della loro crescita. I 90 minuti in questo momento sono difficili.

Potrebbe essere una possibilità vedere Kluivert e Under più in mezzo al campo? I suoi attaccanti possono rincorrere di più l’avversario?
Prima di tutto dobbiamo tenere la palla e gestirla. A rincorrere si fa sempre più fatica. Analizzate alcune partite: è successo a El Shaarawy, prima di fare il gol sembrava morto per rincorrere, ma la palla conquistata gli ha dato coraggio. E’ l’aspetto psicologico. Noi stiamo lavorando sotto questo aspetto e condivido che abbiamo bisogno dell’aggressività degli attaccanti. Prendo come esempio Mandzukic che contro il Torino difendeva dentro all’area di rigore, ha fatto il terzo centrale in area di rigore. Dobbiamo prendere esempio da questi attaccanti, per giocare a certi livelli e poter vincere bisogna arrivare anche a questo.

Simone Burioni

Di Francesco: “Domani scenderà in campo la Roma. Siamo tutti in discussione”

Simone Burioni – Eusebio Di Francesco, allenatore della Roma, ha parlato in conferenza stampa in vista della gara di domani contro il Genoa. Queste le sue parole:

Le condizioni di De Rossi…
Ieri ha fatto un terzo dell’allenamento, non tutto. Sarà sicuramente convocato al di là delle risposte che mi darà nel primo allenamento completo con la squadra. Ho il desiderio che lui stia con la squadra e lui ha il desiderio di stare con noi. Credo sia la cosa più importante al di là del suo utilizzo.

Che Genoa si aspetta? 
Hanno avuto un’ottima reazione domenica scorsa essendo sotto di un uomo e di un gol, sono stati bravi a riprendere la partita. Hanno due attaccanti che si integrano benissimo, un grande uomo d’area come Piatek e Kouame, giovane di grandi prospettive Dobbiamo stare molto attenti a questi due calciatori.

Le dichiarazioni del post Plzen hanno lasciato scorie? 
Al di là che non credo che siano state parole esagerate, quando si analizzano le partite ci si mette tutti davanti a quella che è la realtà. Abbiamo valutato gli errori fatti e gli atteggiamenti sbagliati che ci sono stati, che vanno al di là della voglia di fare una prestazione differente da quella di Plzen. Ci siamo confrontati e ci siamo parlati, ho visto dai ragazzi una grande voglia di rivalsa e voglia di dimostrare che non sono quelli dell’ultima gara.

Domani si può tornare alla difesa a tre? 
Tutto è possibile, al di là del discorso tecnico-tattico, dobbiamo ritrovare grande spirito di squadra e abnegazione, attenzione e la capacità di vincere i duelli individuali, che è quello che ci è mancato nella gara di Plzen. Abbiamo perso troppi duelli individuali. Tutto l’aspetto tecnico-tattico va a morire se non ci sono determinate caratteristiche. Abbiamo lavorato sia sulla difesa a tre che quella a quattro nell’ultimo periodo, possiamo metterci in base a quelli che saranno i giocatori in campo, può essere una soluzione.

Che cosa rappresentano questi 90 minuti?
Rappresenta il pensiero di vincere una partita importante, che deve essere un nuovo inizio, una ripartenza. Giustamente siamo tutti in discussione, fa parte del nostro lavoro, a partire dalla partita col Milan sono in discussione. Fa parte del nostro lavoro e bisogna affrontarla nel modo giusto. Bisogna caricarla, ma non troppo dal punto di vista emotivo.

Perotti in che condizioni è?
Diego dopo quella partita ha avuto bisogno di due giorni di recupero dopo aver fatto un quarto d’ora, per far capire che la sua condizione non era ottimale. Avendo la necessità e poca scelta, sia davanti che in mezzo ho cercato di metterlo in campo. Ma ci siamo resi conto con il calciatore che aveva bisogno di più tempo. Il fatto che sia andato in tribuna a Plzen significa che non ha ancora la condizione ottimale. L’ho rivisto negli ultimi due-tre giorni si è allenato con maggiore continuità, ricercare la sua qualità migliore, il dribbling mi auguro di avere da lui risposte importanti per utilizzarlo domani a partita in corso.

Sentite la distanza fisica con Pallotta? Sarebbe meglio se fosse qui? 
Questa società è stata strutturata sempre in un certo modo, dirlo adesso che le cose non vanno bene serve a poco. E’ un concetto di fondo che andrebbe attuato anche quando le cose vanno bene. I miei riferimenti in società ce l’ho, in primis è Monchi.

Come sta affrontando lei questo momento a livello personale? In che circostanza farebbe un passo indietro lei?
Io credo di sentire molto vicini i ragazzi, a volte si vuole dare tanto ma non sempre ci si riesce, come nella vita, si vuole dare quel qualcosa in più che non riesce. Adesso pi che loro a darmi qualcosa devo essere io bravo a dare qualcosina in più a loro, è il mio lavoro ed è giusto che lo debba fare. Io personalmente sono abituato ad affrontare le cose e non scappare, in tutti i sensi, il rispetto della maglia e del lavoro è guardare le cose in faccia, negli occhi, e affrontarle. Per quanto riguarda i tifosi, al di là che non siano soddisfatti, mi aspetto grande sostegno al di là del loro pensiero, abbiamo bisogno dei nostri tifosi, e ho anche ricevuto messaggi da tifosi veri di sostegno e vicinanza per quello che sono e ho rappresentato per questa squadra. Oltre a essere l’allenatore della Roma sono Difra, chiamatemi come vi pare, e sento il dovere di dover dare ancora qualcosa a questa squadra.

Che bilancio si può fare su Schick dopo diverse partite giocate di fila? Cosa gli manca per fare il salto di qualità? 
Mi avete fatto sempre domande su Schick quando non giocava, adesso me le fate perché gioca, si parla sempre di Schick, è l’argomento cardine di ogni conferenza. A me interessa prima di tutto la Roma. Ha certe caratteristiche, ma può avere in certi momenti determinate difficoltà, da lui tutti quanti noi, l’ho detto anche prima di Plzen, ci aspettiamo molto di più. Sta al ragazzo e anche a noi cercare di dargli una mano. Non so se possa giocare o meno domani, nessuno ha il posto assicurato. Domani non scenderanno in campo dei nomi, ma una squadra, che porta una maglia prestigiosa dove c’è scritto AS Roma.

Che cosa l’ha deluso di più fino a questo momento? Lo scarso attaccamento o il calciomercato? 
Non ho tempo di pensare alle delusioni, devo pensare solo in maniera positiva cercando di concentrarmi sulla gara. Nella vita ci sono persone che possono deluderci ma che staranno al nostro fianco tutta la vita. Bisogna avere la capacità e l’intelligenza di farle passare e capire realmente chi si ha davanti. Voi magari estrapolate le mie dichiarazioni quando vengo a parlare a fine partita della squadra. Io analizzo. Non posso dire che se prendiamo il secondo gol a Plzen “oh poverini ci siamo sbagliati”, si analizza e ci prendiamo le nostre responsabilità. In primis sono io, poi nello stesso tempo analizzo, cerco di far capire perché c’è l’errore, non per puntare il dito su qualcuno. Quando si responsabilizzano i ragazzi si va direttamente alla persona, non si va per giri di parole. Si responsabilizzano i ragazzi e si fanno maturare, questo è un momento di grande crescita.

Che cosa manca ai nostri giovani per essere continui? 
Credo che dipenda da un insieme di cose. Dalla cultura che c’è in Italia, a partire dalla stampa e dai settori giovanili. Il giovane ha un tempo di maturazione dove ci sono anche gli errori che fanno crescere. Qua nessuno ha mai detto che i giovani sono responsabili o che i giovani ci hanno fatto pareggiare a Cagliari, non condivido questo aspetto. Dico che i giovani hanno un tempo differente e metterne tanti tutti insieme non è giusto. Come chi mi ha detto di far giocare Riccardi in certe partite, non è giusto responsabilizzare dei ragazzi in un momento come questo. Io lo farò perché spno costretto a farlo e credo che alcuni giovani abbiano caratteristiche veramente importanti. A Cagliari abbiamo preso gol con una linea difensiva di grande esperienza, non è giusto analizzare dare la colpa ai giovani. In Italia si fanno errori. L’Ajax è vero che fa maturare i giovani, ma poi quando arrivano da noi ci sono altri passaggi, non è che sono completi. Ogni nazione ha un suo gioco. Stiamo cercando di fare dei passi in avanti.

Simone Burioni

Allenamento Roma, sala video e lavoro tecnico-tattico nella rifinitura in vista del Viktoria Plzen. Coric e Karsdorp in gruppo

Luca Fantoni – Vigilia di Champions League per la Roma di Eusebio Di Francesco che è chiamata a dare uno scossone alla propria stagione nonostante la qualificazione agli ottavi sia già ampiamente archiviata. La squadra questa mattina ha lavorato nel centro sportivo di Trigoria per svolgere la rifinitura, poi nel pomeriggio partirà alla volta della Repubblica Ceca. I calciatori hanno iniziato la seduta prima in sala video e poi sono scesi in campo per svolgere un torello di riscaldamento, seguito da un percorso con ostacoli bassi. Successivamente spazio ad un lavoro tecnico-tatticoCoric e Karsdorp, come anticipato nella giornata di ieri, sono regolarmente in gruppo, mentre gli altri infortunati continuano il proprio percorso di recupero in palestra.

Luca Fantoni

Entella, Icardi: “Possiamo mettere in difficoltà anche la Roma. Al gol di Manolas con il Barcellona mi ha sentito tutta Chiavari”

Luca Fantoni – Simone Icardi è stato il protagonista dell’incredibile vittoria dell’Entella contro il Genoa in Coppa Italia. Il centrocampista romano ha timbrato il passaggio del turno con una doppietta e ora, agli ottavi di finale, si troverà contro proprio la Roma, squadra di cui è tifoso. Questa l’intervista che ha concesso alla nostra redazione:

Dalla Racing Roma alla doppietta contro il Genoa in Coppa Italia. Come e quanto è cambiato Simone Icardi in questi tre anni e mezzo?
Sono cambiato parecchio già da quando ho vinto il campionato in Serie D e mi sono rapportato alle prime partite in Serie C. La cosa che mi ha cambiato di più è stata quando da una “squadretta” di Roma senza storia, senza un grande pubblico, senza nulla, sono passato ad una squadra del blasone del Catanzaro che ha una grande storia alle spalle, che ha una curva che fa 5000 abbonati all’anno e lì ho cominciato a capire com’è il calcio. Poi sono arrivato all’Entella e ho visto il palcoscenico della B e quanto è difficile il campionato e estenuante per la sua lunghezza, fino all’altra sera contro il Genoa che è stata un sogno.

Dopo l’estate turbolenta per il caos dei ripescaggi in Serie B, vivete questo successo in Coppa Italia come una rivincita?
Si, la rivincita è un po’ totale anche per quanto riguarda i risultati in campionato. Lo abbiamo iniziato a fine ottobre e abbiamo fatto tante vittorie, 6 di fila, e una sola sconfitta. Siamo andati a Genova, abbiamo fatto la nostra partita e abbiamo portato a casa un risultato storico. Tutte queste cose per noi sono una rivincita per quello che ci è stato fatto quest’estate e per quello che ci aspetta perché noi ora giocheremo ogni tre giorni. Finiremo i recuperi delle partite ad Aprile, dovremmo giocarne tante ravvicinate ma dobbiamo trasformare questo fattore in un punto di forza per arrivare all’obiettivo che è la Serie B. Quello che è successo quest’estate è inspiegabile.

Quali sono i tuoi obiettivi futuri? E quelli dell’Entella?
Quelli della squadra sono di salire il prima possibile in Serie B e, visto che siamo andati avanti in Coppa, vogliamo toglierci lo sfizio di giocare all’Olimpico e di fare una figura come quella che abbiamo fatto a Genova. Personalmente voglio continuare come sto facendo, lavorando sempre per arrivare ad un qualcosa che mi dirà il tempo in base a quello che metterò io sul campo. Il sogno è arrivare più in alto possibile, mantenendo i piedi per terra e lavorando.

Tu sei nato qui a Roma. Qual è il tuo rapporto con la città? Torni spesso?
Fino allo scorso anno quando avevo l’opportunità tornavo insieme alla mia ragazza, sopratutto per la famiglia e per gli amici che ho a Roma. Adesso con il fatto che abbiamo iniziato il campionato e abbiamo molte partite non riusciamo quasi mai a tornare e ci siamo stabiliti a Chiavari in maniera fissa. Però tornerò sempre a Roma. Chi nasce a Roma muore a Roma.

Oltre ad essere romano, sei anche romanista e il caso ha voluto che nel prossimo turno affronterete proprio la società giallorossa. Quali saranno le emozioni nel venire all’Olimpico?
Penso di non essere in grado di descriverlo. Me ne renderò conto nel momento in cui salirò le scalette ed entrerò in campo per fare riscaldamento. Ho fatto il raccattapalle quando ero più piccolo e sono stato a bordocampo ma dall’interno sarà diverso. Entrare in campo, vedere quella curva dove sono stato per tanto tempo con mio padre e con gli amici, sarà una cosa unica e la porterò sempre dentro.

Come si può battere questa Roma?
Come c’è stato un modo per mettere in difficoltà e battere il Genoa, forse c’è anche per la Roma. Poi certo la difficoltà aumenta perché i giallorossi sono superiori e anche lo stadio farà il suo effetto. Mai dire mai però perché anche del Genoa si diceva che era impossibile. Magari riusciremo a metterli in difficoltà in qualche modo anche se ancora non ci stiamo pensando a come affrontare questa partita. Quando arriverà il momento sarà bello capire come giocarla.

Sei cresciuto nel settore giovanile della Roma e sei stato allenato anche da Montella. Cosa ricordi di quel periodo?
Ho un ricordo molto bello di Montella. Io con lui ho giocato e mi sentivo apprezzato. Anche quando allenava noi aveva dei concetti che poi ha riportato in Serie A e si vedeva la differenza, si vedeva che poteva fare bene a livello internazionale. Mi sono trovato veramente bene.

Un tuo ex compagno delle giovanili è Lorenzo Pellegrini che sta stupendo tutti. Ti aspettavi questa sua grande crescita?
Con Lollo siamo compagni dai pulcini. Sinceramente, avendolo conosciuto dal settore giovanile, non così tanto perché me lo ricordavo diverso. Poi però al Sassuolo è stato bravissimo con Di Francesco a capire subito quello che doveva fare per rimanere in Serie A e per diventare un giocatore così bravo come sta dimostrando. Quando ho visto come stava andando in neroverde ho pensato che potesse arrivare e infatti il suo percorso l’ha fatto e lo sta facendo molto bene.

Come credi che continuerà la stagione giallorossa?
Sono sempre stato fiducioso per quanto riguarda la Roma. Non ho mai criticato nessuno neanche quando si andava veramente male. Da quando la vedo, la Roma è sempre stata una squadra forte con bei giocatori e secondo me li ha anche quest’anno. Hanno cambiato tanto a livello di mercato: hai perso Alisson che forse è il portiere più forte al mondo al momento, hai perso giocatori come Nainggolan e Strootman che ti tiravano il carro nei momenti di difficoltà e magari adesso hai giocatori che devono capire come tirarlo. Ci sono molti giovani che se dovessero esplodere nell’arco di uno o due anni potrebbero portare la Roma anche ai livelli della Juventus, vedi Kluivert, Under o Schick anche se ultimamente sta facendo fatica. Io reputo Di Francesco un grandissimo allenatore e se la squadra tiene botta in questi ultimi incontri un po’ sfortunati arriverà dove deve arrivare, non al primo posto perché la Juventus è imprendibile, ma tranquillamente in Champions. Si sono qualificati nel girone e non era semplicissimo. Se ci si gioca le partite tra andata e ritorno non è poi impossibile passare gli altri turni. Ci vuole un po’ di pazienza anche se so benissimo che ai tifosi della Roma non si può chiedere, soprattutto se gli si promettono cose che non arrivano mai (ride ndr). Ormai io la Roma la vedo molto da esterno, da osservatore, anche se ovviamente lo scorso anno al gol di Manolas con il Barcellona mi ha sentito tutta Chiavari.

Luca Fantoni

Di Francesco: “Cagliari sarà importante per dimostrare il salto mentale. Il Var? Mi auguro ci siano meno errori”

Simone Burioni – Eusebio Di Francesco, allenatore della Roma, oggi ha parlato in conferenza stampa in vista della gara di campionato in casa del Cagliari. Queste le sue parole:

Il centrocampo è cresciuto molto? 
Direi che stiamo crescendo tantissimo negli automatismi, in quello che cerchiamo nelle due fasi. È ovvio che devono ancora migliorare in tanti aspetti e devono diventare ancora più bravi a proteggere la nostra linea difensiva. Per quello dobbiamo lavorare ancora tanto anche se sto vedendo una buona crescita da parte di tutti.

Il Cagliari ha segnato tanti gol di testa ma la Roma è la prima squadra in Serie A come percentuale di duelli aerei vinti. Si aspetta una partita fisica?
Non ho mai visto partite non fisiche. Contro squadre di alto livello la fisicità e l’aspetto tecnico fanno la differenza. Pavoletti ha grandi qualità specialmente nel terzo tempo, lo conosco benissimo perché l’ho allenato per due anni, e dovremo stare molto attenti. È la loro qualità migliore sia sui calci piazzati che sulle palle laterali.

C’è un aspetto che vorrebbe veder sistemato domani a Cagliari? 
Dobbiamo migliorare in tante cose, anche nelle scelte finali, in quello che facciamo. Non puoi pretendere tutto e subito come ognuno di noi vorrebbe, dobbiamo essere un pochino più bravi, come ho detto prima, a proteggere la linea difensiva con i centrocampisti e dare meno possibilità agli avversari di arrivare alla conclusione. Stiamo lavorando in questo senso e vorrei che la squadra migliorasse questo aspetto. l’ho sottolineato anche prima dell’ultima partita con l’Inter: parlavamo del fatto che non facevamo gol ma noi certe situazioni le riusciamo a creare. Dobbiamo essere bravi a concedere il meno possibile agli avversari. Dobbiamo lavorare più da squadra.

La soluzione Florenzi avanzato può essere riproposta domani? 
Domani è più difficile ma in futuro o durante la partita si. Contro il Cagliari giocherà da terzino.

Fazio è totalmente recuperato? 
Sì. Sono passato al Divino Amore prima di venire in conferenza perché Manolas ha avuto un colpo in partitella. A oggi la sua possibilità di utilizzo è al 50%. Valuteremo tra oggi e domani la fattibilità perché ha preso un brutto colpo sulla gambe e gli si è gonfiata, quasi non cammina, ma spero possa recuperare in tempi brevi. Abbiamo bisogno di calciatori perché siamo in pochi.

Perotti e Pastore possono avere più minutaggio con una settimana in più di allenamento?
Minutaggio sì, forse più Pastore che Perotti perché ha avuto più continuità negli allenamenti, ma nessuno dei due giocherà dall’inizio.

Cristante e Nzonzi hanno giocato quasi sempre da titolari e sono gli unici centrocampisti a disposizione. Sta pensando a soluzioni alternative?
L’unica soluzione è mettersi con un difensore in più. Vorrei lavorare un pochino di più anche con Riccardi, che è un ragazzo di ottima prospettiva ma è stato in Nazionale fino a ieri ed è tornato oggi. Tutto quello che a volte vorresti provare si lega anche ad altre situazioni che non ti aiutano. E’ un ragazzo che teniamo in considerazione, ma è un 2001, un altro esordiente che a Roma riusciamo ad esaltare, come con Zaniolo che è diventato il fenomeno dell’anno, e poi a buttarlo giù in un attimo. Dobbiamo essere bravi ad avere molto equilibrio. Tantissime soluzioni non ne ho ma sto vagliando tante cose che possono aiutarci in questo periodo. La cosa migliore è una bella preghiera fatta bene che ci rimette un po’ a posto, questo può aiutarci.

Marcano come sta? 
Si è allenato benissimo e sto valutando di farlo giocare dall’inizio domani. Ho più scelta dietro rispetto ad altri ruoli, vediamo come sta Manolas e in base a quello deciderò anche chi giocherà tra i due centrali.

Hai individuato il problema per i problemi muscolari? 
Mettiamoci un po’ tutto. Diamo una percentuale a tutto, anche agli errori umani di scelte fatte: Pellegrini voleva recuperare, io pure volevo recuperarlo ed è stato fatto un percorso per farlo rientrare il prima possibile a Cagliari, c’è stato un imprevisto che fa parte del gioco perché si gioca un po’ sul filo del rasoio, un pochino al limite, in un momento in cui dobbiamo recuperare dei giocatori. A volte essere frettolosi ti fa incappare in questi rischi. Ad oggi dobbiamo essere bravi a non correre più rischi possibile ma c’è la necessità di recuperare giocatori perché abbiamo tante partite importanti in questo periodo e poterle giocare con tutti i calciatori sarebbe il massimo. Divino Amore perché ogni volta c’è una botta, una storta, una ricaduta, qualcosina ti fa pensare. E’ una battuta per sdrammatizzare, non mi lego a queste cose.

El Shaarawy e Dzeko sono andati a Barcellona, come stanno?
Hanno fatto una capatina da quello che so io. Quello che hanno fatto di preciso, tecnicamente, non ve lo saprei neanche spiegare, non sono un dottore. Facciamo tutto questo per farli recuperare il prima possibile, sono soluzioni alternative per migliorare questo aspetto. C’è voglia di recuperarli e rimediare ad errori commessi precedentemente, nessuno si deve tirare fuori, siamo tutti responsabili noi e i ragazzi che devono avere maggiore attenzione per quello che fanno.

Che idea si è fatto degli errori del Var? Ha qualche rimpianto per i punti persi?
Rimpianti ce ne potrebbero essere mille. Se dovessi dire delle cose mi sto attaccando a qualcosa, mi sto creando degli alibi. Non me li voglio creare. Obiettivamente ci sono stati tanti errori nei nostri confronti, dispiace perché si è parlato tanto della disponibilità del Var, di poter usare qualcosa che ti aiuta, ma perché non farsi aiutare? Questo è il rammarico più grande. Ci sono delle cose così evidenti che riguardarsele con un minimo di attenzione, visto che il primo responsabile alla fine diventa l’arbitro, si può fare con continuità. Si sono dette tante cose, forti e meno forti, ma il concetto è lo stesso: si chiede scusa, ma ci rimette l’allenatore e le partite e questo dispiace perché si potrebbero evitare determinati errori. Mi auguro che da ora in poi accadano il meno possibile, specialmente a noi.

Il nuovo banco di prova è la partita col Cagliari in cui la Roma parte da favorita?
I banchi di prova li vedo tutti i giorni. Oggi c’è Cagliari e mercoledì c’è Plzen. Noi dobbiamo fare tutte le partite in un certo modo, dare continuità di risultati. Cagliari è importante per dimostrare il salto mentale, quello auspicato e che ci è mancato in tante partite. Il primo tempo in Champions è stato positivo anche se abbiamo perso con il Real, nel secondo siamo crollati nelle nostre difficoltà. Con l’Inter abbiamo avuto una grande reazione mentale e di questo sono molto contento anche se certe partite si devono andare a chiudere, si deve concedere meno. Ci sono molti aspetti che vanno curati. All’interno della partita ho visto tante cose fatte bene.

Il gol di Icardi di testa che tipo di errore è stato? 
Di solito ci mettiamo a zona, in quel calcio d’angolo abbiamo sbagliato il posizionamento, specialmente i centrali che devono essere i più bravi a staccare nel terzo tempo. Manolas ha staccato con due piedi, e invece la forza quando si va ad impattare la palla è di farlo con uno solo. Eravamo posizionati male in partenza, abbiamo rivalutato questo errore ci abbiamo lavorato. Si marca a uomo ed abbiamo perso con la Juventus l’anno scorso su calcio d’angolo. E’ una questione di attenzione e di posizionamento corretto. In quel caso c’è il nostro errore principalmente ma anche il gol di un giocatore straordinario, che ha la capacità di staccare e di attaccare come pochi.

Simone Burioni

Di Francesco: “Tutti devono dare di più, siamo in debito con i tifosi della Roma”

Simone Burioni – Eusebio Di Francesco, tecnico della Roma, è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia della partita contro l’Inter. Queste le parole dell’allenatore giallorosso:

 

Quali sono le condizioni di Perotti e Pastore? 
Sono entrambi disponibili, ma il tempo di impiego è relativo in questo momento, perché sicuramente non potranno essere utilizzati dal primo minuto, né Pastore né Perotti. Oggi faremo l’ultimo allenamento mi darà delle risposte definitive, ma sicuramente se dovessero essere della partita non sarà dall’inizio.

Come sta lavorando per rafforzare l’aspetto psicologico? 
Non ho mai smesso. E’ un continuo lavoro, che a volte non da i suoi frutti. Ci sono tante componenti in questo momento, come le assenze e l’aspetto mentale, ma dobbiamo tirare fuori quel qualcosa in più. Lo diciamo spesso, ma bisogna dare continuità a questo pensiero, ma mentalmente bisogna uscire da queste difficoltà. E’ una squadra che con il Real fa un primo tempo in un certo modo ma alle prime difficoltà torna a quelle lacune che abbiamo avuto. Significa che bisogna ancora lavorare, che ci vuole ancora quel pizzico in più per fare entrare la palla dentro, ma sta a noi far girare questo in tutti i sensi.

Florenzi offensivo vi dà più equilibrio? 
Dirlo darebbe un vantaggio a Spalletti, per questo non parlerò di formazione. E’ possibile, l’ha fatto e l’ho fatto anche io specialmente in questo momento dove ho qualche difficoltà. Guardavo le statistiche e ho visto che Perotti ha fatto 910 minuti in meno rispetto all’anno scorso. Questo ci ha tolto qualcosa come squadra e come soluzioni offensive che ci sarebbero servite. Avere Diego a disposizione è un grosso vantaggio, ma è chiaro che deve crescere per la condizione fisica. Per quanto riguarda Florenzi tutto è possibile.

Schick si gioca un pezzo di futuro in questo ciclo di partite? 
Oggi sono venuto con un po’ di dati. Schick ha giocato 500 minuti in più rispetto allo scorso anno, che sono più di 4 partite, il che significa che ha avuto più continuità rispetto all’anno precedente. Quando l’ho fatto giocare ad Udine sono stato criticato perché dovevo far giocare Dzeko. Che cosa si vuole? In squadra abbiamo bisogno di tutti, ma abbiamo bisogno di giocatori che mentalmente, fisicamente e psicologicamente siano al top. Ora tante scelte non posso farle, ma Schick deve dare quel qualcosa in più e deve avere più determinazione in quello che fa, non solo calciare in porta. Deve credere nei suoi grandi mezzi, perché altrimenti stiamo sempre a dire che ha grandi qualità. Ma l’aspetto mentale in un giocatore deve essere predominante quando si va a fare una prestazione di alto livello. In questo deve migliorare e crescere.

Con questi calciatori la Roma che destino ha? 
Al di là dei discorsi precedenti credo che abbiamo bisogno di uomini forti, o per lo meno  dobbiamo aiutare quelli che in questo momento possono sentirsi più deboli. Io sono a capo di tutto questo e devo cercare di dare più forza e lavorare sulla testa con continuità, se pensassi il contrario e andassi dietro a questo discorso dovrei mollare. Credo che a questa squadra si può tirare ancora qualcosa fuori, anche se in questo momento ci sono poche scelte da fare ma quelle che devo fare le devo fare con grande convinzione per dare forza a questi ragazzi. C’è grande delusione, siamo in debito con i tifosi giallorossi, a cui dobbiamo dare qualcosa per il sostegno che ci hanno sempre dato e ora abbiamo anche bisogno di quello. Se indossiamo questa maglia dobbiamo dare il meglio cercando di ritornare dare grandi e gioie ai nostri tifosi. E’ un obbligo da parte di tutti e lo dobbiamo fare.

In che condizione è Fazio? Giocherà con l’Inter?
Non lo so, fa parte di una rosa di giocatori. E’ l’unico reparto dove posso scegliere di più, non lo so. Non so se Fazio farà parte della formazione come tanti altri. Potrei giocare a tre o a quattro, in base al sistema di gioco su cui sto lavorando vedrò quale sarà più opportuno. Avranno più chance i difensori se dovessi giocare con tre dietro.

El Shaarawy?
E’ infortunato non sarà né di questa partita né della prossima, vedremo, un po’ come Edin Dzeko.

La Roma fa poche rimonte…
Queste statistiche non le conoscevo con questa precisione ma mi rendo conto che non siamo usciti fuori in tante occasioni. Sarebbe fondamentale per invertire questo trend andare in vantaggio che il contrario e mettere la partita in un certo modo, viste le carenze. Poi viene fuori paura e timore di non riuscire a venirne fuori, si lavora con continuità. A Firenze abbiamo preso gol e pensato al rigore che ci aveva dato l’arbitro per trenta minuti. Voi scrivete, pensate e dite, io non ho l’anello al naso. Cerco di trasmettere determinati concetti che avevo anche da calciatore, l’idea di prendere la palla e dire “ho preso gol, prendo palla e ora riparto”, questa deve essere la mentalità e questo dobbiamo trasmettere noi allenatori ma non sempre è facile. Noi ci incazziamo coi nostri figli dalla mattina alla sera e prima o poi arriva la risposta. Nel nostro ambito però il tempo è breve e perciò dobbiamo essere bravi a cercare di accelerare la crescita che ci deve essere. È vero che andiamo in difficoltà quando prendiamo gol.

Nainggolan? 
E’ un grande giocatore, ha avuto un pizzico di sfortuna con gli infortuni e si vede durante la partita che non ha continuità, la forza e l’esuberanza che l’ha contraddistinto. Parliamo comunque di un giocatore di grandissimo livello.

Che cosa dovrebbe fare domani per non ripetere gli errori di un anno fa contro l’Inter? 
Non posso pensare ad una partita giocata più di un anno fa con elementi diversi e con una mentalità completamente differente. Nella partita di un anno fa non avremmo meritato la sconfitta, mi auguro di fare come l’Inter, vincere anche senza meritare. In questo momento è importante cambiare e riportare a casa una vittoria.

Vi siete confrontati sugli infortuni con lo staff? Come si può ovviare?
C’è uno studio Uefa che parla di statistiche legate agli infortuni che avvengono sempre in questo periodo. Sono alti in tutte le squadre che fanno l’Europa. Noi li abbiamo avuti nello stesso momento, è il dato che ci ha fatto riflettere. Poi è normale che facciamo tante valutazioni. Perotti e Pastore sono problemi pregressi, su cui abbiamo aspettato di più per metterli dentro cercando di farli guarire. Dzeko mi ha chiesto di riposare, c’era stanchezza. Sento dire di ex calciatori che parlano, era un calcio differente, non pensate che perché questi guadagnano tanto possono fare 100 partite, ci sono diverse caratteristiche, un uomo, una fisicità e non tutti riescono a sopportare tutte queste partite di fila. I ritmi si sono alzati tanto rispetto al passato, il livello è molto più alto sia in Italia che in Europa. Il rischio è quello di alzare il livello di allenamento e di farsi male. El Shaarawy ha giocato di più, lo scorso anno meno, e la sua poca abitudine a fare tantissime partite ha influito. Quest’anno ho dovuto schierarlo spesso con il rischio di quello che è successo adesso, ovvero avere più infortuni. Il dato che ho detto prima è emblematico, in particolare ai flessori, che è il muscolo più stimolato.

Ha mai pensato di cambiare qualcosa dal punto di vista psicologico? Sentite troppo quello che viene da fuori?
E’ inevitabile quello che dici. E’ inevitabile cercare di tapparsi le orecchie il più possibile e cercare di giustificare, ma io voglio spiegare, non giustificare. Io non devo giustificare niente quando uno fa il lavoro cercando di dare il meglio di sé stesso. Si chiede scusa quando uno cerca di non essere sé stesso e di non dare una mano. E’ facile dire ‘lo avevo detto’, ma io da allenatore, come è giusto che sia, devo risolvere le cose. La situazione di Fazio in quanto tempo la puoi leggere? L’attenzione che avevamo avuto nel primo tempo è svanita in un attimo. Non l’ha visto. L’errore è di concetto non psicologico. Il primo pensiero che devi avere quando il tuo portiere rinvia male e corri verso la tua porta è di metterla lateralmente o tirarla dall’altra parte senza sapere quello che succede dopo. In quel momento è una lettura tattica, non solamente individuale. Spesso quando devo analizzare un errore non ne faccio un discorso di reparto, mi piacerebbe fosse così perché ci potremmo lavorare e rimediare, ma è mentale. Sto cercando di muovere il più possibile all’interno dei ragazzi. La forza è cercare di eliminare gli errori e rischiare meno certe situazioni di gioco. Come quando si dice ai ragazzini di giocare a due tocchi e non dribblare, poi ci lamentiamo che non c’è fantasia e i calciatori non saltano più l’uomo. Si insegna quando, dove e come fare certe cose e non si smetterà di insegnare questo. Dovrei dire a Fazio di giocarla da un’altra parte, mai indietro ed è un concetto un po’ generale. Non sono capace a nascondere i miei sentimenti, non sono capace a non dire quello che penso, ma lo faccio sempre con onestà.

Politano? La Roma poteva crederci?
Sono stato uno di quelli che l’ha mandato via dalla Roma. Nel senso che quando ero a Sassuolo ho subito detto che bisognava riscattarlo. Sono quello che l’ha lanciato, non nel calcio giocato perché stato scoperto da Bruno Conti. Veniva a vedere le partite di nascosto quando giocava a Sassuolo. È legato a questa squadra e a questa città. Ha grande potenzialità inespresse da ragazzo, ha lavorato benissimo con grande abnegazione e si sta togliendo soddisfazioni purtroppo da un’altra parte. Ha avuto una grandissimo crescita sotto tutti i punti di vista. Gli faccio i complimenti, sono veramente affezionato a lui.

L’Inter? 
Ha dimostrato di essere più forte della Roma in campionato, in Champions simili con dei gironi differenti come potenzialità. L’Inter è cresciuta tanto. Ha dei giocatori forti, lo erano anche prima. Spalletti sta facendo un ottimo lavoro, la squadra si è modificata, ha un atteggiamento aggressivo ed è in crescita. Ha grandi potenzialità. Doveva essere quella che poter competere con la Juve poi la Juventus ha dimostrato di avere un passo differente, ritengo stia dimostrando di essere più forte di noi.

Come si arriva a giocare una partita che può condizionare il suo futuro?
Ho già parlato prima. Cercherò sempre di dare il massimo per quello che sarà, mi girano tanto per tutte le situazioni. Ma voglio una squadra con il sangue agli occhi per dimostrare che cambiamo passo. Mi auguro che scatti domani quel qualcosa per cambiare questa squadra.

Hai pensato come si batte questa Inter?
Si può fare di tutto. Possiamo farci gol da soli ma anche agli avversari. Dobbiamo dimenticare gli errori ma farne tesoro. Dobbiamo affrontare la partita con determinazione. Nella difficoltà è importante non poter rimproverare di non aver dato tutto.

Questa squadra può invertire la rotta? Ha delle soluzioni per la fase offensiva?
Siamo mancati nell’andare a chiudere, ma nelle giocate e nell’essere dall’altra parte è un sinonimo di voler fare la partita. Le situazioni le creiamo e non siamo stati bravi ad andarle a chiudere, ma il problema non è stata la fase offensiva, ma mentale. Il fatto di prendere gol facilmente, il gol da fallo laterale di Udine, ma sono errori di reparto e individuale. Non fai gol al 50esimo ma magari all’80esimo come hai fatto in tante occasioni. Per quanto riguarda il ritardo, c’è sempre il tempo di recuperare ma ogni volta che lo diciamo è una partita di meno. Quattro punti non sono tantissimi dalla Champions, ma possono diventarlo se non cambiamo marcia.

Quanto è importante cercare di costruire una manovra di reparto? 
L’Inter è una squadra che cerca di fare la partita, non parte solamente in contropiede. Anche noi abbiamo ribaltato l’azione quando trovi squadre che vengono di più a giocare, ma dobbiamo sfruttare le possibilità e gli spazi che ci lascerà l’Inter. La serenità ti permette di sbagliare meno e di avere più qualità nel palleggio, le insicurezze in più. Le squadre che sbagliano meno vincono, dobbiamo farlo perché di errori nel calcio ce ne saranno sempre ma dobbiamo ridurli.

Under è sembrato molto triste. E’ giusto farlo giocare per dimenticare? 
Non è che ho tante soluzioni (ride, ndr). Giocherà titolare, gli ho dato uno schiaffo affettuoso ieri, ma giocherà. Ha bisogno di sostegno, ma è uno di quelli che prende sempre iniziativa, deve migliorare perché ogni tanto sbaglia scelte e deve migliorarle. Noi possiamo dare delle soluzioni, ma la differenza sta nel chi la fa e dove la fa. Qualche errore ancora lo commettiamo, ma lo esamineremo anche oggi.

Simone Burioni