Berardi, la non-alternativa di Mahrez. Dal “Gran Rifiuto” al “Ti porto via con me” di Eusebio

David Moresco – La telenovela Riyad Mahrez non ci pensa proprio a voler finire. La Roma lo vuole, lui vuole la Roma, ma il Leicester non molla l‘osso e tiene duro. Le offerte di Monchi, tre fino ad ora, sono state tutte rispedite al mittente e si vocifera che in settimana arriverà l’ennesima, ultima, proposta dei giallorossi per aggiudicarsi l’esterno algerino. Nel frattempo si valutano le alternative, il profilo da cercare è chiaro. Proviamo ad aprire Transfermarkt, noto sito di statistiche tedesco, e scriviamo: attaccante esterno offensivo, piede destro o mancino, non c’è differenza, perché l’importante è che tenda ad accentrarsi”, con una valutazione tra i 20 ed i 40 milioni di euro. Caricamento in corso. 25 nomi. Da Angel, Di Maria, ad Angel, questa volta però Correa, passando per i vari LucasCuadradoThauvin, gli ex Lamela e Salah, fino ad arrivare a lui: Domenico Berardi.

Berardi. Destinato alla Juventus, promesso all’Inter e accostato alla Roma. I bianconeri li ha rifiutati lui: ha detto “no” alla prepotenza degli Agnelli per essere stato escluso dalla trattativa. Classica situazione di chi “fa i conti senza l’oste“. Dopo il “Gran Rifiuto” alla Vecchia Signora, anche perché “il suo cuore batte per l’Inter”, si aprono per lui le porte di Milano. Perisic out, Berardi in. Con Pioli sembrava fatta, ma Spalletti blocca tutto: non è ancora pronto per il salto di qualità. In giallorosso, nel frattempo, è arrivato proprio Di Francesco, che ha portato Domenico per mano fino al successo. Glielo ha detto spesso, Eusebio al suo pupillo, ai tempi del Sassuolo: “Aspetta a firmare per l’Inter, perché se vado in una big ti porto con me”. Glielo ha ripetuto quando si sono incontrati a Trigoria. “Mister, portami con te”, si vocifera abbia risposto il 22enne. Al giorno d’oggi però, contatti concreti tra il d.s. della Roma Monchi e il Sassuolo non ce ne sono stati. Berardi piace, più all’allenatore che al direttore sportivo, ma il costo del cartellino rallenta le avances: il Presidente Squinzi spara alto, chiedendo 45 milioni di euro. Se il prezzo scende intorno ai 35, si può chiudere. Per ora però la trama è bloccata: la Roma un pensiero, e solo quello per ora, lo ha fatto e lo continuerà a fare. Berardi, destinato alla Juventus, promesso all’Inter e accostato alla Roma, aspetterà, con ansia, il momento giusto per sbocciare, dove? Questo ancora non si sa.

David Moresco

Ecco Schick: come potrebbe cambiare la Roma col suo arrivo

Simone Indovino – 42 milioni, bonus compresi. A tanto ammonta il cartellino di Patrik Schick, giunto nella Capitale dopo settimane di estenuanti trattative, sorpassi e contro sorpassi tra le pretendenti (Inter su tutte) e incontri tra Monchi e i dirigenti della Sampdoria. Tramontata la pista Mahrez, il d.s. della Roma si è fiondato sul ceco per rimpiazzare Salah, approdato in terra inglese sponda Liverpool. Nella scorsa stagione si sono potute ammirare le qualità tecniche del classe ’96, ragion per cui diventa difficile pensare che possa essere il sostituto naturale dell’egiziano. Di Francesco ha adesso a disposizione un diamante grezzo su cui lavorare al meglio e, caratteristiche del giovane alla mano, potrebbe pensare di modificare qualcosa nell’assetto in campo. Proviamo a vedere come.

DIFRA DOCET – Tra il lungo pre campionato e le prime due giornate di Serie A si è ampiamente intuito che il modulo prediletto dal tecnico è il 4-3-3. Il tecnico sta utilizzando Defrel nel ruolo di ala destra: l’ex Sassuolo garantisce un prezioso aiuto al terzino basso. Basti pensare alle difficoltà che l’adattato Juan Jesus ha avuto sabato contro l’Inter nel momento in cui il francese ha lasciato il campo. Ipotizzando Schick in quella posizione, è difficile immaginare dei costanti ripiegamenti da parte del ceco, considerata soprattutto la sua enorme stazza fisica. La carta che potrebbe invece essere a suo favore è quella del dolce piede sinistro di cui è dotato. Da quella porzione di campo è infatti presagibile la classica azione a rientrare per calciare con la gamba prediletta.

ESPERIMENTI – Ma l’arrivo di Schick apre le strade a diverse soluzioni. Quella che stuzzica forse la fantasia della maggior parte dei tifosi è il passaggio al 4-3-1-2. In questo caso, l’attaccante si ritroverebbe ad agire in posizione leggermente arretrata rispetto Dzeko, il tal modo avrebbe l’opportunità di esprimersi da seconda punta come fatto nella Sampdoria con Giampaolo. Qualora Di Francesco decidesse di adattare questo schema di gioco, Nainggolan potrebbe tornare nella posizione dietro le punte che tante fortune gli ha regalato con Spalletti, mentre a centrocampo andrebbe inserito uno tra Pellegrini e GonalonsChi non beneficerebbe di questo modulo è Perotti, che si ritroverebbe relegato in panchina. E sarebbe pensabile lasciare fuori dal terreno verde un calciatore così valido come Diego?

ALBERO DI NATALE – Il 4-3-2-1 è un modulo che ha regalato tante fortune a numerosi allenatori, in primis Ancelotti che lo utilizzava per il suo Milan campione d’Europa. Chissà che il tecnico capitolino non possa adottarlo, emulando l’attuale mister del Bayern Monaco. In questa circostanza Dzeko diventerebbe il terminale offensivo “puro”, mentre Schick si troverebbe a muoversi immediatamente alle sue spalle. Ad affiancare l’ormai ex Samp potrebbe essere uno tra Nainggolan e Perotti, con quest’ultimo che tuttavia avrebbe poca porzione di campo per esprimere al meglio le sue qualità di dribblatore e velocista, limitando così le sue capacità. In definitiva, è ancora presto per trarre delle conclusioni; a partire dai primi allenamenti in cui Schick sarà in campo con la Roma a Trigoria si capiranno le intenzioni di Di Francesco, pronto a sfruttare al meglio l’ultimo regalo di Monchi e Pallotta.

Simone Indovino