Serie A, i risultati della 3^ giornata. Bene Inter e Juve. KO Milan con la Lazio

Sono terminate le partite della domenica pomeriggio, valide per la 3^ giornata di Serie A. La Fiorentina ha vinto la sua prima partita per 5-0 sul campo del Verona. Prima vittoria anche per Atalanta, Cagliari e Udinese. Èterminata anche la partita Lazio-Milan, cominciata con un’ora di ritardo a causa del maltempo: i padroni di casi si sono imposti per 4-1.

Alle 18 il Torino ha espugnato Benevento grazie ad un gol di Iago Falque a tempo scaduto.

Qui i risultati completi:

Questi i risultati finali:

AtalantaSassuolo 2-1 (35′ Cornelius, 77′ Petagna; 27′ Sensi)

CagliariCrotone 1-0 (33′ Sau)

Verona-Fiorentina 0-5 (2′ Simeone, 10′ Thereau (R), 24′ Astori, 62′ Veretout, 89′ Gil Dias)

UdineseGenoa 1-0 (15′ Jankto)

LazioMilan 4-1 (38′, 43′, 48′ Immobile, 49′ Luis Alberto; 56′ Montolivo)

Benevento-Torino 0-1 (93′ Iago Falque)

Da Spalletti a Di Francesco, così è cambiata la Roma

Gianluca Notari – Non sono bastati 87 punti e la qualificazione certa in Champions League per convincere Luciano Spalletti a rimanere sulla panchina della Roma. L’ormai conclamato litigio con Francesco Totti e le pressioni dell’ambiente derivate dall’alterco hanno fatto sì che le strade della Roma e del tecnico di Certaldo si dividessero nuovamente. Il toscano è ormai l’allenatore dell’Inter, mentre Pallotta e i suoi hanno scelto di puntare su Eusebio Di Francesco.

Allenatori per certi versi simili – poiché entrambi propongono un gioco rapido che cura spasmodicamente la fase offensiva – ma anche molto diversi, a cominciare dal modulo: Spalletti ha reso noto in tutto il mondo il suo personalissimo 4-2-3-1 già nella sua prima avventura romana, vincendo e convincendo in tutta Europa. Oggi il modulo è rimasto lo stesso, anche se i dettami tattici si sono evoluti rispetto a 8 anni fa: il gioco in verticale non è più ricercato in maniera ossessiva come un tempo, e nell’ultimo anno e mezzo nella Capitale è stato plasmato sulle caratteristiche dei giocatori. I gol di Dzeko, le accelerazioni di Salah, Emerson Palmieri e Florenzi, i dribbling di Perotti ed El Shaarawy, la dinamicità di Nainggolan e l’intelligenza tattica di De Rossi hanno rappresentato armi letali nel suo arsenale, riuscendo nella costruzione di una squadra che ha fatto registrare il suo record storico di punti in campionato.

Eusebio Di Francesco è invece un allenatore più dogmatico, che ama un certo tipo di calcio e adatta spesso i suoi calciatori alle proprie intuizioni, forte di un pensiero sistemico e calcolato al millimetro. Di Francesco si è fatto notare al grande pubblico per lo spumeggiante 4-3-3 sfoggiato a Sassuolo, con il quale è arrivato addirittura a giocarsi i gironi di Europa League. I punti forti del calcio dell’ex Lecce sono le mezzali e gli esterni d’attacco: questi ultimi si accentrano lasciando spazio ai lati dove si infilano i centrocampisti e il terzino che duettando possono arrivare al cross o a servire una delle ali al limite dell’area. Nelle prime uscite stagionali abbiamo visto fare molto bene questo lavoro a Nainggolan, mentre Strootman sembra avere un po’ di problemi in questa nuova veste. Dzeko, rispetto allo scorso anno, è meno libero di infilarsi alle spalle della linea difensiva, mentre è spesso chiamato in causa per fraseggiare e fare sponda con i compagni, lasciando spazio libero alle sue spalle che gli esterni possono sfruttare per arrivare in porta. Ma se sulla sinistra il ruolo è coperto da El Shaarawy, sulla destra la situazione non  ancora così chiara: per il momento dovranno essere Perotti e Defrel a giocarsi il posto ogni domenica, in attesa del rientro di Patrik Schick, vero fiore all’occhiello della sessione estiva di mercato.

Gianluca Notari

Dalla Lazio all’Atletico, Il Cholo sfida la Roma

Serena Randazzo – Diego Simeone torna a Roma per sfidare i giallorossi. L’allenatore dell’Atletico Madrid sarà di nuovo all’Olimpico, ma senza scendere sul terreno di gioco. L’ex calciatore della Lazio si dovrà accontentare di guidare i suoi uomini dalla panchina, la stessa da cui esultò in quel famoso derby del 2001, pareggiato in extremis dai biancocelesti, quando l’argentino si lasciò andare in un’esultanza colorita che i tifosi romanisti ricordano amaramente molto bene. È l’uomo in più dei colchoneros, date anche le sue ottime doti di motivatore e trascinatore. Per affrontare questa sfida, il tecnico sudamericano si è concesso un po’ di turnover: non sono scesi in campo in Liga contro il Valencia Gabi e Godin, oltre Griezmann squalificato. Tutti convocati invece per martedì, unico assente sarà Augusto Fernandez.

Se ci si affida alle statistiche il piatto piange perchè il Cholo ha battuto la Roma 7 volte su 13. Di male in peggio, se si guarda il cammino in Champions League del club spagnolo, che nelle ultime quattro edizioni è stato due volte finalista, una volta semifinalista e una volta eliminato ai quarti di finale. I giocatori di Pallotta partono più che sfavoriti. Starà a Di Francesco scegliere la formazione nel migliore dei modi A guidare il gruppo non potrà mancare capitan De Rossi, che conosce bene la competizione. Alla sua esperienza si affiancheranno Nainggolan e Strootman, che dovranno aiutare il più possibile il tridente offensivo Dzeko, Defrel e Perotti. In difesa avranno spazio Kolarov, Manolas e Juan Jesus. Unico dubbio per il mister sarà la scelta tra Florenzi, disponibile e con una gran voglia di tornare in una gara ufficiale, e Bruno Peres, che ha recuperato dal problema muscolare riscontrato nella partita contro l’Atalanta. È un incontro molto importante e lo sanno bene entrambe le squadre. Non resta quindi che aspettare il calcio d’inizio, dato che i presupposti, tempo permettendo, anticipano un grande spettacolo.

Serena Randazzo