1981, Torino-Roma 1-1 (3-5 d.c.r). Nessuna rivincita, i giallorossi vincono la loro 4° Coppa Italia

Luca Fantoni – Estate 1981. La Roma, che ha terminato il campionato al 2° posto dietro la Juventus, si appresta a giocare la finale di ritorno di Coppa Italia contro il Torino. All’ombra della Mole si respira aria di rivincita. È passato un anno infatti, da quando i giallorossi hanno sconfitto i granata ai rigori, aggiudicandosi il trofeo. La partita di andata, all’Olimpico, è terminata 1-1 con il gol di Ancelotti e l’autorete di Santarini. Il clima, sulle tribune dello Stadio Comunale, non è dei migliori. I rapporti tra le due tifoserie non sono mai stati idilliaci. La situazione si era però inasprita ulteriormente dopo il caso dell’accoltellamento del tifoso romanista Corrado Lentini, nei tafferugli occorsi in seguito alla partita di Serie A di tre mesi prima. In campo il match si preannuncia combattuto. Il Toro di Cazzaniga è una squadra forte. Viene dallo scudetto del ’76 e da una serie di ottimi piazzamenti, trascinati, in attacco, dal duo Pulici-Graziani. La Roma di Liedholm è l’embrione di quella che poi vincerà lo scudetto nel 1983. Tancredi difende i pali. Romano, Maggiora, Turone e Bonetti giocano in difesa. Falcao, Di Bartolomei e Ancelotti formano il trio di centrocampo mentre davanti Conti e Scarnecchia supportano bomber Pruzzo.

LA PARTITA – L’incontro inizia sotto una fitta nebbia, a causa dei fumogeni lanciati dai tifosi. A partire meglio sono i capitolini che si rendono pericolosi con gli inserimenti da dietro di Falcao e Ancelotti. Al 37° tuttavia, sono i padroni di casa a passare in vantaggio. Cuttone riceve palla da Pecci sulla destra e lascia partire un siluro che si infila sotto la traversa, con la leggera complicità di Tancredi. Nel secondo tempo la Romaprova a reagire e al 62° trova il pareggio. Falcao batte velocemente una punizione per Scarnecchia che viene steso in area da Zaccarelli. Michelotti fischia il calcio di rigore e Di Bartolomei non sbaglia, calciando forte e centrale. Nonostante un paio di gol salvati sulla linea dai difensori di Cazzaniga, e un possibile rigore per il Torino in area dei giallorossi, il risultato non cambia e la partita si trascina fino ai calci di rigore. Dagli undici metri falliscono prima Pecci e Di Bartolomei, che avevano sbagliato anche l’anno prima. L’errore decisivo lo commette però Graziani perché, dopo la parata di Tancredi, Falcao segna il 5° tiro dal dischetto e regala la Coppa Italia alla squadra di Liedholm.

Da quelle due partite vinte contro il Torino si costruì la Roma che conquistò poi lo scudetto nel 1983. Il match di domenica ha evidentemente meno importanza, anche se tre punti in casa granata potrebbero rilanciare i ragazzi di Di Francesco anche in campionato, dopo l’ottima prestazione con il Chelsea in Champions League.

Luca Fantoni