2013, Roma-Genoa 3-1. Totti fa 225 gol in Serie A e raggiunge Nordahl

Luca Fantoni – Roma-Genoa è stata la partita d’addio di Totti, è vero. Ma sarebbe stato troppo facile, per la nostra rubrica, scegliere quella partita e troppo difficile poterla raccontare nel modo opportuno. Per metabolizzare emozioni del genere serve tempo. Questa volta torniamo indietro di cinque anni, ad un altro traguardo che l’ex capitano della Roma ha raggiunto contro il Grifone. 225 gol in Serie A, superato Nordahl, che era in seconda posizione da ben 55 anni, molti. Fu la serata che lo fece entrare definitivamente nell’olimpo dei marcatori del campionato italiano, battendo un altro record e dimostrando, qualora ce ne fosse ancora bisogno, il fuoriclasse che è. Quella stagione dei giallorossi fu forse il momento più basso di tutta l’era americana. In panchina sedeva Andreazzoli. In porta c’era Stekelenburg, la difesa a 3 era formata da Piris, Burdisso, Romagnoli con Torosidis e Balzaretti spostati come esterni a centrocampo. In mezzo c’erano Pjanic e De Rossi, con Totti e Lamela alle spalle di Osvaldo.

225 – E chi se non Daniele De Rossi poteva procurare il rigore per il 225° gol di Totti? Da romano a romano. Il numero sedici, al 7’, si incunea in area di rigore, salta due avversari ma viene steso dal terzo. Dal dischetto il capitano non sbaglia, esulta con il solito ciuccio in bocca e supera Nordahl. L’ennesimo muro abbattuto da Totti sembra stimolare tutti gli altri giocatori, tanto che anche Stekelenburg, non certo protagonista di una stagione esaltante fino a quel momento, si supera prima su un colpo di testa di Bertolacci e poi su una palla sbucata fuori da una mischia in area. Nulla può però il portiere olandese sul rigore guadagnato e calciato da Borriello, che manda le squadre al riposo sull’1-1. Nella ripresa a segnare il gol del vantaggio giallorosso è Alessio Romagnoli con un colpo di testa su calcio d’angolo, alla prima da titolare in Serie A. La squadra di Ballardini reagisce, ma continua a sbattere su uno strepitoso Stekelenburg. L’espulsione di Kucka nel finale fa ripendere l’ago della bilancia dalla parte dei capitolini che trovano il gol del 3-1 e della vittoria, con un tipico inserimento di Perrotta.

LIVERPOOL VIENE DOPO – Dal momento più basso, a quello più alto della gestione americana. Se fosse arrivata la vittoria nel derby, i tifosi della Roma avrebbero passato la settimana più bella della loro vita calcistica. Non è vero però il detto che bisogna sapersi accontentare. Non deve essere vero, specialmente in un momento come questo in cui il rischio di sentirsi già arrivati è troppo alto. Di Francesco parla spesso di mentalità e di come sia importante affrontare tutte le partite alla stessa maniera. Niente di più vero. La qualificazione in Champions League, la possibilità di fare una campagna acquisti estiva dispendiosa e il poter vivere le ultime partite in serenità, sono tutte cose che passano per i match contro Genoa e Spal che, fino a martedì prossimo, sono i più importanti della stagione.

Luca Fantoni

Roma mantieni la concentrazione

Margherita Bellecca – E’ tempo di accantonare una settimana pazzesca per la Roma e concentrarsi sul Genoa, prossimo avversario dei giallorossi mercoledì sera alle 20.45 allo Stadio Olimpico. Il pareggio ottenuto nel derby fa tornare i capitolini al terzo posto, grazie allo scontro diretto favorevole con la Lazio, mentre il Grifone è tranquillo a metà classifica con i suoi 38 punti ed è reduce dalla vittoria contro il Crotone.

Un finale di fuoco aspetta Di Francesco che è chiamato a ruotare i giocatori per tenerli freschi e sull’attenti. Previsti alcuni cambi rispetto alla stracittadina. Chi è ben saldo è Alisson, inoperoso contro Immobile e compagnia. In difesa si tornerà a 4 con un turno di riposo per Manolas, uscito anzitempo dal derby per dei crampi. Al centro ci saranno Fazio e Jesus, sulle fasce a destra tornerà Florenzi, che ha smaltito completamente la febbre, a sinistra impossibile rinunciare a Kolarov. Turnover anche a centrocampo perché nelle gambe dei calciatori si fanno sentire le fatiche di due partite toste come Barcellona e Lazio. In cabina di regia Gonalons è pronto a prendere le redini al posto di De Rossi. Il francese sarà accompagnato da Pellegrini e Nainggolan. In attacco Dzeko ha mostrato la voglia dei giorni migliori nel finale del derby, quindi Di Francesco punterà ancora sulla sua ariete. Un posto da titolare c’è anche per Under. Da decidere l’ultima freccia. El Shaarawy è in vantaggio su Schick mentre spera di recuperare, almeno per la panchina, Perotti.

Ragionamenti sulla formazione da schierare anche per Ballardini che punterà su Pandev per scardinare la difesa romanista. Da decidere il partner del macedone: Galabinov è favorito su Lapadula. A centrocampo attenzione al dinamismo di Laxalt con Bertolacci ed Hjilemark che proveranno ad accendere la squadra con la loro qualità. Davanti a Perin non mancherà la solita schiera di ex: Zukanovic, Spolli e Rosi partiranno dal primo minuto.

Sono 111 le volte in cui Roma e Genoa si sono incontrare. Avanti i giallorossi per 52 a 36, 23 i pareggi. All’Olimpico non c’è storia, 41 a 9 a favore dell’attuale squadra di Eusebio Di Francesco. Il Grifone non vince nella Capitale dalla stagione 89/90 mentre l’ultima partita disputata in casa è stata decisa da Perotti allo scadere, nel giorno dell’addio di Totti. L’andata, invece, è terminata per 1-1 con l’espulsione di De Rossi per schiaffo a Lapadula. Un episodio che potrebbe aver condizionato il difficoltoso inverno della Roma. Non sono concessi errori come quello perché alla fine del campionato mancano appena sei giornate. La volata per la Champions si fa calda con tre squadre in un punto. I giallorossi vorrebbero raffreddarla dando una scossa a partire da mercoledì dove i tre punti sono d’obbligo.

 

Margherita Bellecca

Champions League, è corsa a tre

Gianluca Notari – Serie A ancora apertissima per quanto riguarda il discorso Europa. Per la qualificazione alla Champions, però, alle spalle di Juventus e Napoli i posti rimasti sono due, con quattro squadre a contenderseli: il calendario e gli impegni europei, queste le due variabili che determineranno la corsa alla prossima Champions League per Roma, Lazio, Inter e Milan. Gare europee che riguarderanno solamente la Roma, unica italiana impegnata sul fronte internazionale, con le gare contro il Liverpool da giocare il 24 aprile ed il 2 maggio. Certamente, oltre che dal punto di vista fisico, queste due partite toglieranno tanto, tantissimo dal punto di vista mentale alla squadra di Eusebio Di Francesco, che dovrà esser brava a non perdere punti nel cammino in campionato.

Già, il campionato. Sarà probabilmente il calendario a fare la differenza nelle ultime 6 partite della Serie A. Il Milan, anche se sulla carta è la squadra con il calendario migliore, è piuttosto attardato rispetto alle altre tre compagini. Appaiate invece Roma e Lazio: i giallorossi hanno davanti a loro un percorso – sempre sulla carta – piuttosto semplice, intervallato dall’unico big match rimasto da giocare, quello dell’Olimpico contro la Juventus, mentre i biancoazzurri dovranno effettuare test certamente più impegnativi. Fiorentina, Sampdoria, Torino, Atalanta, Crotone ed infine, all’ultima giornata di campionato, l’Inter: sarà lì, probabilmente, che le due squadre si giocheranno l’accesso alla prossima Champions League se si dà per scontato, solamente per un attimo, che la Roma sia già dentro e che il Milan sia già fuori. Che poi, di scontato, non c’è davvero nulla: la Roma nelle ultime 3 gare di Serie A ha totalizzato solamente due punti, mentre l’Inter non vince da ormai diverse settimane. Anche la Lazio sta tenendo un cammino piuttosto balbettante, così come quello – manco a dirlo – del Milan di Gattuso, che ormai da inizio campionato procede a corrente alternata.
Insomma, l’impressione che rimane in queste ultime giornate possa succedere davvero di tutto, in campionato così come in Champions.

Gianluca Notari