E’ fatta: Cristiano Ronaldo è della Juventus: affare da 112 milioni

(Keivan Karimi) – L’affare più clamoroso dell’estate si è concluso positivamente: Cristiano Ronaldo sarà un calciatore della Juventus. L’ok alla trattativa, dopo il CdA odierno in casa Real Madrid, è arrivato grazie al blitz di Andrea Agnelli, presidente bianconero, volato fino in Grecia per trovare l’accordo con il fenomeno portoghese.

CR7 ha messo nero su bianco il suo contratto da quattro anni a 31 milioni netti di ingaggio, una cifra spasmodica per un calciatore che cambierà le sorti e le attenzioni sul calcio italiano del presente e del futuro. Al Real andranno 100 milioni di euro più altri 12 per oneri accessori previsti dalla Fifa. Grande regista dell’affare l’agente Jorge Mendes, che ha lavorato in maniera rapida per regalare alla Juve uno dei calciatori più forti della storia.

 

In attesa di vittoria, Di Francesco contro Donadoni

Lavinia Colasanto – Altro giro e altra partita allo Stadio Olimpico. A fare visita alla Roma è il Bologna di Donadoni, sabato sera alle 20.45. I giallorossi, dopo i tre punti contro il Crotone, vogliono continuare a vincere mentre i rossoblù vengono dalle sconfitte contro Atalanta e Lazio e sono pronti a reagire.

Le tante partite ravvicinate porteranno Di Francesco ad un nuovo turnover. Chi è sicuro del posto in difesa è Alisson, portiere meno battuto della Serie A. A proteggere il brasiliano, sulla fascia destra, dovrebbe tornare Peres mentre al centro non si rivedrà Manolas, che potrebbe finire al massimo in panchina. Al suo posto sta convincendo Moreno mentre l’altra maglia da titolare se la contenderanno Fazio e Jesus. Nessun dubbio sulla sinistra: giocherà Kolarov con Emerson ancora assente ma sulla via del pieno recupero. Davanti alla difesa tornerà De Rossi, nonostante la buona prova di Gonalons contro il Crotone. Ai suoi lati Nainggolan ed uno tra Pellegrini e Strootman che si candida per partire dal primo minuto. Poche sorprese in attacco, ci saranno i punti fermi Perotti e Dzeko, che durante la partita potrebbe lasciare spazio a Schick. Florenzi, invece, dopo la prova opaca di Under nel mercoledì di campionato, è pronto a prendersi il posto vacante, ma se la dovrà vedere con El Shaarawy che non va in gol dalla partita casalinga contro l’Udinese.

Molte defezioni per Donadoni che dovrà rinunciare allo squalificato Gonzalez e agli infortunati Torosidis, Taider, Mbaye, Palacio e Keita. Il tecnico lombardo farà affidamento al tridente offensivo composto da Verdi, dall’ex di turno Destro e da Federico Di Francesco, che ha riposato contro la Lazio per essere pronto a sfidare papà Eusebio. Il centrocampo si reggerà sul fisico e il dinamismo di Donsah, coadiuvato dalle geometrie di Pulgar e Poli. Il reparto difensivo, che in Serie A non sfigura avendo preso soltanto 11 gol, vedrà protagonisti Kraft, Helander, De Maio e Masina con Mirante in porta.

Nella loro storia Roma e Bologna si sono affrontare 142 volte col bilancio in perfetta parità, 49 vittorie a testa. All’Olimpico, però, la musica cambia perché i giallorossi hanno trionfato 30 volte contro le 18 dei felsinei che non si impongono in casa capitolina dal 16 settembre 2013 quando sulla panchina della Roma c’era Zeman. Equilibrato lo scontro tra Di Francesco e Donadoni. Sono due le vittorie per il tecnico abruzzese e tre quelle dell’attuale allenatore del Bologna.

Continuità contro riscatto, padre contro figlio, Roma contro Bologna. Questi sono gli ingredienti per una partita che si prospetta interessante e che i giallorossi dovranno assolutamente portare a casa per scacciare definitivamente il mal d’Olimpico.

Lavinia Colasanto

Cristante: “La Roma mi ha fatto una grande impressione. Il mister ci chiede pressione alta”

(Keivan Karimi) – E’ il giorno della conferenza stampa di presentazione di Bryan Cristante, uno dei 10 neo acquisti della Roma:

Il ds Monchi presenta Bryan Cristante: “Siamo qui per la presentazione del giocatore, è un giorno importante. Abbiamo preso il centrocampista più forte dello scorso anno. I numeri parlano chiaro. Il giocatore ha avuto un percorso molto importante anche in Nazionale. Siamo molto contenti”.

A Cristante: Che impressione ti aveva fatto da avversario la Roma?

Ringrazio il direttore per le belle parole. Sicuramente mi aveva fatto una grande impressione, il mister ha fatto un gran lavoro e si è visto. Sia in Champions che in campionato.

A Monchi: Cosa può portare Cristante?

Può portare quello che ha fatto nel suo percorso, soprattutto l’anno scorso. Ha tanto inserimento, ha forza, ha calcio, ha gol. Insieme ai giocatori che abbiamo oggi possiamo fare un centrocampo forte.

A Cristante: Che cosa ti ha chiesto Di Francesco?

Ancora siamo all’inizio, ci stiamo un po’ rimettendo in moto e riattivando. Ci ha dato l’input delle sue idee e di quello che vuole. Vuole il bel calcio e la pressione alta. Abbiamo il tempo per lavorarci bene.

A Monchi: Come ha visto la squadra in questo ritiro?

E’ ancora presto, ma ho visto un buon impegno e un buon ambiente. Soprattutto ho visto lavorare Di Francesco, che è qualcosa che mi fa tanto piacere. Abbiamo la fortuna di avere un allenatore che lavora con tanta voglia. Ci sono stati dieci acquisti nuovi e questo allenatore lavora insieme ai giocatori, è importante. Siamo una società forte a livello economico, ma siamo ancora lontani dalle big d’Europa. Noi abbiamo a Trigoria due cose importanti: il lavoro e il collettivo. Sono due cose fondamentali per arrivare dove vogliamo arrivare. L’ho percepito e l’ho visto, sono due valori che non possiamo dimenticare. Questa sarà la strada più vicina per arrivare al successo.

A Cristante: La tua prima missione è portare più gol al reparto?

Il mio obiettivo qui è fare il meglio possibile, gol e prestazioni aiutano solo. Se si portano dei gol è un aiuto maggiore alla squadra. Fa parte dei miei obiettivi.

A Monchi: Valutando il centrocampo che ha creato pensa che è il migliore d’Italia?

Credo che abbiamo un buon centrocampo, ma non posso dire se è il migliore. Dobbiamo essere contenti di quello che abbiamo, c’è qualità, abbiamo diversi tipi di giocatori, siamo forti, ma non c’è bisogno di paragonarsi agli altri. L’importante è essere contento di quello che abbiamo fatto e di quello che ho portato, sono contento.

A Cristante: Che cosa è cambiato nella tua carriera con l’arrivo all’Atalanta?

E’ stata una crescita normale di un giovane. Ho fatto le mie esperienze, mi hanno dato tutte quel qualcosina in più. All’Atalanta è stato il momento giusto per esprimere il mio potenziale, sono stato poi aiutato da un grande ambiente e da un grande allenatore. Ma tutte le esperienze mi hanno aiutato.

A Monchi: Nella vostra testa c’è la possibilità di vedere Cristante e Pastore insieme dietro a tre attaccanti?

Una volta che finisce il campionato abbiamo l’obbligo di prendere decisioni per vedere che cosa è mancato. Non solo a centrocampo, ma in tutti i ruoli. Con gli acquisti abbiamo cercato di avere cose diverse. Bryan calcia in porta, fa gol e si inserisce, Pastore ha qualità. Volevamo avere più soluzioni. Abbiamo perso sette partite all’Olimpico, qualcosa non è andato bene, dobbiamo cercare soluzioni per trovare una strada che porterà a vincere di più all’Olimpico, che per me è stato il problema più grande dell’anno scorso.

A Cristante: Sei stato accostato a Juventus e Lazio, perché hai scelto la Roma?

Non ho mai guardato più di tanto le notizie, i giornali e le varie tv. Non ho esitato quando c’è stata l’offerta della Roma, è il posto giusto per me, per la mia crescita e per l’allenatore che c’è. E’ il posto giusto.

A Monchi: Ci sarà ancora qualche movimento a centrocampo? Herrera è un nome?

In entrata posso promettere di no. In uscita non so. Dobbiamo parlare con il mister e capire la sua idea. In entrata dico di no.

A Cristante: Ti può pesare il fatto che sei stato il centrocampista più costoso?

I tempi sono un po’ cambiati, con i mercati di adesso i prezzi sono più alti, non si possono fare paragoni. La vivo normalmente, posso crescere ancora tanto e lo devo dimostrare adesso.

A Monchi: E’ stata una trattativa difficile?

Ci sono momenti più facili e altri più difficili. Quando un giocatore vuole venire è tutto più facile, io ho sempre sentito la sua voglia di venire qui, era felice, questo mi dà forza e fiducia.

A Cristante: Che cosa dà Gasperini a voi centrocampisti?

Mister Gasperini lo sappiamo che è un bravissimo allenatore, soprattutto coi giovani, dà una grossa mano a crescere ancora di più. Non ci sono pozioni magiche, c’è il lavoro e il gioco. Lavorando e crescendo si può fare bene in ogni squadra.

A Monchi: C’è una questione aperta sul contratto di Pellegrini o siete tranquilli?

Su Lorenzo non c’è niente di nuovo. Ho letto con tanta soddisfazione le sue parole dell’altro giorno a Villa Stuart. Per la Roma avere Cristante e Pellegrini nella stessa rosa è importante, sono le due mezzali dell’Italia. Mi fa piacere e sono contento. Lorenzo penso che rimarrà qui tanti anni, c’è tempo per parlare. Per un romanista, che è anche tifoso della Nazionale, avere Pellegrini e Cristante deve essere un motivo di felicità, sono il futuro dell’Italia.

A Cristante: C’è un po’ di paura nel passare in una squadra diversa dall’Atalanta? Gagliardini e Kessie hanno faticato…

No, sono tranquillo. Lavorando nel modo giusto posso fare bene, c’è un allenatore che sa valorizzare i centrocampisti. Penso sia più un fatto personale. Con il lavoro e la voglia si può fare benissimo, anzi si deve fare bene.

A Monchi: Chiesa è un giocatore che le piace o è un potenziale obiettivo?

Mi piace (ride, ndr). Chiesa è un giocatore della Fiorentina. Mi piace, è un giocatore forte, è il futuro della Nazionale. Non posso dire di più, non è nella mia testa la possibilità di prenderlo. Oggi è un giorno veramente importante per la direzione sportiva della Roma, abbiamo qui Bryan. Questo è il motivo principale.

A Cristante: Hai scelto un numero di maglia abbastanza pesante, senti il peso di questa responsabilità?

Nei confronti dei tifosi c’è in qualsiasi caso, chiunque arriva deve dimostrare ai tifosi di giocare anche per loro. A livello di peso non sento nulla, arrivo qui per fare il mio percorso e non per fare una guerra al passato. Penso a fare bene, a me stesso e al presente.

A Monchi: Se dovesse arrivare un’offerta per un giocatore importante a fine mercato accettereste comunque l’offerta?

Tutto ha un tempo, non siamo esasperati. Non ti posso dire “fino al 4 agosto…” ma tutto ha un tempo, è logico.

A Cristante: Che cosa non ha funzionato al Benfica? 

Ero un giovane di 18 anni che arrivava in uno dei top club europei, non sono andato lì con l’obiettivo di diventare un titolare fisso. Ho fatto la mia esperienza e sono cresciuto. Quando ho avuto l’esigenza di giocare sono andato via. Ma non sono andato lì con l’obiettivo di giocare titolare in modo inamovibile.

A Monchi: Parlare di scudetto è utopia?

Niente è utopia, l’anno scorso è mancato poco per arrivare in finale di Champions. Sono convinto che il tifoso più positivo della Roma non era fiducioso di arrivare in finale di Champions ed è mancato poco. E’ difficile, negli ultimi 7 anni ha vinto la stessa squadra. Ognuno di noi deve mettere tutto quello che ha dentro per provarci. La Roma merita di fare cose importanti, cose che fanno sognare i tifosi. Ma credo che i tifosi meritino che noi lasciamo fuori le parole e facciamo i fatti. Questo dobbiamo fare, lavorare insieme. Utopia nella vita non c’è, non ci sono cose impossibili se uno lavora per farlo. E’ difficile.

A Cristante: C’è un calciatore con cui puoi creare un rapporto sul campo come quello che avevi con Gomez?

Ci sono tanti grandi campioni qui alla Roma, non sarà difficile trovare chi mi mette le palle giuste. Adesso sono i primi giorni, ce ne sono tanti, davvero tanti forti.

A Monchi: Il centrocampo della Roma è più forte dello scorso anno?

L’anno scorso avevamo un centrocampo fortissimo, quest’anno abbiamo un centrocampo fortissimo. Più o meno forte non cambia niente, l’importante è essere contenti di quello che abbiamo.

Florenzi ancora in stallo

Margherita Bellecca – Stallo. E’ questa la situazione tra Florenzi, con un contratto in scadenza nel 2019, e la Roma. Dopo i rinnovi, in rapida successione, di Fazio, Manolas, De Rossi, Strootman, Nainggolan e Perotti, ora tocca al nuovo “Capitan Futuro” fare il passo decisivo per sposarsi per sempre con la sua squadra del cuore. Ripercorrere le orme dell’attuale capitano della Roma è difficile, fare la stessa strada di Totti è praticamente impossibile. Il mercato dalla cifre impazzite rimane imprevedibile e a Florenzi di certo non mancano delle offerte da leccarsi i baffi. In passato anche la Juventus ha bussato alle porte di Trigoria per informarsi, ma la Roma ha resistito considerando l’esterno un punto fermo della squadra e, soprattutto, un giocatore da far diventare bandiera.

La trattativa è tutt’altro che scontata e le parti devono intavolare una discussione non essendosi ancora sentite. I precedenti rinnovi fanno si che Florenzi ed il suo entourage possano chiedere un ingaggio alto, si parla di 4 milioni a stagione, mentre la Roma, dal canto suo, vuole ragionare e giungere a dama con calma e senza strafare, perché uno dei diktat di Pallotta è quello di abbassare il monte ingaggi per ridurre i costi di una gestione che paga a caro prezzo gli stipendi dei calciatori. E’ il contratto della vita, quello con cui ti leghi alla squadra fino a superare i 30 anni e Florenzi lo sa. Quella maglia che indossa con tanto orgoglio, la vuole vestire per il resto della sua carriera ma, come cita un vecchio proverbio “Roma non è stata costruita in un giorno” e quindi, anche il contratto di uno dei giocatori più rappresentativi non può essere scritto in fretta e furia.

Quello che può essere considerato un tuttofare, Florenzi ha ricoperto ogni ruolo possibile in campo, è ora senza una riserva. Bruno Peres, con bravate notturne e prestazioni negative, non lo impensierisce, Karsdorp, fermo per infortunio, non lo preoccupa. Questo, però, toglie la possibilità all’azzurro di essere incisivo in altre parti del campo, come in attacco o incursore di centrocampo. 206 presenze con la maglia della Roma, 25 gol e 27 assist. Tutti sperano che questi numeri continuino ad aumentare e che si arrivi ad una conclusione positiva di una trattativa che vale tutto: soldi, carriera, ambizione e cuore.

Margherita Bellecca