Bienvenido Flaco, l’Italia ti riaccoglie da grande. Adesso tocca a te

Simone Indovino – Premessa: la cessione di Radja Nainggolan non sarà certo semplice da metabolizzare. Il belga ha dato tanto, anzi tantissimo, in campo e ai tifosi. Gol importanti, tackle, dichiarazioni forti e chi più ne ha più ne metta. La realtà adesso è una, che il Ninja non fa più parte della Roma e, che si voglia o meno, bisogna accantonarlo definitivamente. Chi potrebbe aiutare i supporter capitolini in questo è sicuramente Javier Pastore, l’ultimo gioiello acquistato da Monchi, proprio per sopperire in rosa all’assenza di Nainggolan e per ridare un po’ di linfa vitale alla gente, palesemente affranta in questi ultimi giorni.

STORIA – Aveva da poco spento 20 candeline quando mise piede per la prima volta in Italia, portato a Palermo da Walter Sabatini, uno che le dinamiche di mercato giallorosse le conosce piuttosto bene. Anzi, è proprio l’ex direttore sportivo che negli anni della sua gestione che avrebbe fatto carte false per riaverlo tra i suoi giocatori. Ma questo è un discorso che attualmente esula dalla panoramica del giocatore. Dicevamo, a Palermo. Col sole siciliano e una panella qua e là il suo talento sboccia, a tal punto da essere notato dal Psg. I francesi, che di certo non sono noti per il loro braccino corto, sborsano 42 milioni e lo portano all’ombra della Tour Eiffel nel 2011. L’acquisto da parte degli sceicchi di campioni su campioni nel corso degli anni sicuramente non lo aiuta, e si ritrova spesso relegato in panchina, frenando leggermente quella crescita prevista e annunciata dai tempi rosanero. Ma il suo bottino personale recita comunque circa 270 partite col Psg, di cui 37 in Champions League, realizzando 45 gol e 62 assist. Mica spicci, eh.

SCENARI – Adesso, una nuova pagina della sua carriera è pronta per essere scritta. Per la prima volta dopo diversi anni al patron francese Al Khelaifi è stato imposto di vendere qualche elemento della rosa per rientrare nel Fair Play Finanziario. E potrebbe mai un vecchio lupo come Monchi starsene in disparte a guardare? Assolutamente no. Il d.s. ha regalato a Di Francesco quel giocatore che coniuga alla perfezione la tecnica con l’esperienza, considerati gli ormai 29 anni sulla carta d’identità. Al mister, adesso, l’“arduo” compito di metterlo in campo. Proviamo ad ipotizzare: Pastore potrebbe essere schierato da mezz’ala nel modulo difrancechiano 4-3-3, così come da trequartista in 4-2-3-1 o in un 4-3-1-2. I numerosi esterni presenti in squadra potrebbero anche aprire le porte a uno sfrontatissimo 4-2-4. Tutto in divenire, le prime indicazioni si potranno avere da luglio in poi, quando i calciatori, tranne quelli impegnati al Mondiale russo, si ritroveranno a Trigoria per un nuovo inizio. Un inizio in cui farà parte anche Javier Pastore, tornato in Italia per dimostrare a tutti che El Flaco è diventato definitivamente grande.

INARRESTABILE – Coric, Marcano, Cristante, Kluivert, Mirante, Santon, Zaniolo, a cui presto si aggiungerà Pastore (doveroso aspettare i comunicati ufficiali, per ovvi motivi). Ne La casa di carta, una nota serie televisiva spagnola spopolata negli ultimi mesi, il cosiddetto Professore assolda dei ladri professionisti per tentare la rapina del secolo, accogliendoli con un “Bienvenidos” sulla lavagna. Ecco, forse Monchi lo potremmo immaginare proprio così. In un’aula di Trigoria in versione accademica, una lavagna con scritto proprio Bienvenidos e una prima regola infrangibile. “Ragazzi, vi ho raccolto oggi qua perché abbiamo un obiettivo. Dobbiamo lottare e fare grande la Roma”.

Roma, all’attacco. Con Kluivert il reparto è completo, ma attenzione al mercato

Simone Indovino – Ogni squadra che si rispetti ha bisogno di due calciatori forti per ruolo, e questo Monchi lo sa bene. Il lavoro del direttore sportivo in queste prime e intense settimane di mercato è orientato al rinforzo della squadra in ogni zona del campo. Justin Kluivert è diventato giallorosso già una decina di giorni fa, ma il comunicato ufficiale è arrivato solamente nella giornata di venerdì. Col suo acquisto si completa il reparto offensivo, composto da giocatori giovani e di qualità, affiancati da qualcuno più esperto.

ALI A DESTRA – Cengiz Under ha già confessato più volte di voler rimanere alla Roma, per proseguire il suo processo di crescita iniziato appena 365 giorni fa. Un inizio stentato e poi l’esplosione, che l’ha consacrato esterno titolare nel 4-3-3 di Di Francesco. Il turco, la stagione scorsa, era l’unica vera ala destra per caratteristiche tecniche, e spesso ha dovuto fare gli straordinari. Ragion per cui è logico pensare che sia proprio Kluivert il designato per farlo rifiatare. Vero, l’olandese mostra le sue più grandi qualità nella corsia opposta, ma ha dimostrato di saper giocare elegantemente anche sulla destra.

ALI A SINISTRA – Saranno nuovamente El Shaarawy e Perotti a contendersi un posto sulla fascia. Entrambi hanno mostrato difficoltà a giocare dall’altro lato, per questo motivo tra loro si è instaurata una sana competizione che non può che far bene alla RomaDi Francesco avrà un grosso impegno nello scegliere il giocatore più in forma in un determinato momento, ma tanto meglio per la sua squadra considerato l’ampio numero di partite da giocare. Doverosa puntualizzazione: mancano ancora quasi due mesi alla conclusione del mercato, e le vie di quest’ultimo sono infinite. Sia Perotti sia ElSha hanno diversi estimatori ma, a oggi, Monchi non vuole privarsi di loro.

CENTRAVANTI – Passato lo spauracchio invernale riguardo la cessione di Dzeko, il bosniaco dopo quel momento di stress personale ha continuato a essere una colonna portante della Roma, di certo non ha intenzione di smettere. Sarà lui a fare da chioccia aPatrik Schick, che quest’anno, a differenza della scorsa stagione, avrà la possibilità di allenarsi sin da subito coi compagni ed entrare al meglio nei meccanismi di gioco di Eusebio Di Francesco. La società ha puntato tanto sul ceco e adesso tocca a lui ripagare la fiducia in campo. Nelle occasioni in cui si alternerà col compagno dovrà essere bravo e cinico nel dimostrare tutte le sue qualità, viste troppo a sprazzi nell’ultima annata.

JOLLY – A coronare la fantasia e la qualità di un reparto offensivo già ben pieno di queste caratteristiche, ci penserà Javier Pastore. L’argentino è il disegnato per rimpiazzare in rosa il partente Nainggolan, e le sue capacità gli permettono di ricoprire diversi ruoli in mezzo al campo. Sarà curioso capire come Di Francesco voglia utilizzare l’ex Palermo, se da mezzala nel suo classico 4-3-3 oppure da trequartista in un ipotetico 4-3-1-2, che a quel punto cambierebbe gli scenari. Situazione in divenire, solo il tempo e il lavoro dell’allenatore potrà farci capire qualcosa in più.

Simone Indovino

Roma, attenta: CR7 quando vede giallorosso si scatena

(Keivan Karimi) – Ora la Juventus sarà ancora più temibile, a tratti imbattibile. Cristiano Ronaldo ha detto sì ai bianconeri e la Serie A italiana si arricchirà con la presenza di un campione assoluto, celebrato in tutto il mondo. Molti dirigenti, allenatori e calciatori nostrani hanno dato parere positivo, proprio per il prestigio che uno come Ronaldo potrà portare ad un campionato recentemente considerato in crisi.

La Roma però dovrà stare molto attenta alla presenza di CR7 in Italia, visto che nei pochi ma significativi incroci tra i giallorossi e il fenomeno portoghese spesso quest’ultimo ha lasciato il segno. Basti pensare alla Champions League 2006-2007, quando Ronaldo schiantò la Roma nel clamoroso 7-1 subito ad Old Trafford ad opera del Manchester United, con doppietta del numero sette. Un anno dopo un’altra furiosa doppietta, stavolta all’Olimpico, permise a Ronaldo ed allo United di superare ancora la Roma.

Giallorossi e CR7 si sono ritrovati gli uni di fronte all’altro nel 2015-2016, ottavi di Champions: la Roma spaventa il Real Madrid, ma sia all’andata che al ritorno a risolvere il match a favore dei futuri campioni d’Europa ci pensa sempre Ronaldo, implacabile ed evidentemente scatenato quando vede i colori giallorossi.

 

Calciomercato Juventus, ufficiale l’acquisto di Ronaldo: colpo da 112 milioni

Gianluca Notari – Quello di Cristiano Ronaldo era un sogno a cui in pochi avevano creduto. Eppure, da ieri, il sogno è diventato realtà: CR7 è un ufficialmente un nuovo giocatore della Juventus. Artefice di tutta l’operazione è stato il potentissimo agente FIFA Jorge Mendes: dopo l’acquisto di Cancelo e ora quello di Ronaldo, il manager portoghese si è aperto un importante canale di contatto con uno dei più grandi club al mondo, sinergia che potrebbe fare la fortuna di tutte le parti coinvolte in causa. Lo sa bene Andrea Agnelli, presidente del club bianconero: appena fiutato l’affare, il patron si è messo in volo per la Grecia e raggiungendo Costa Navarino, l’isola in cui Mendes e CR7 stavano passando le vacanze. Accordo fatto, brindisi di rito e il portoghese che potrebbe sbarcare in Italia già domani per le visite mediche a la firma sul contratto.

La cifra complessiva sborsata dai bianconeri per l’acquisto di Ronaldo è di 112 milioni di euro, così divisi: 100 al Real Madrid, pagabili in due tranche, più 12 milioni di oneri accessori accessori previsti dalla FIFA. L’asso portoghese ha firmato un contratto fino al 2022, con uno stipendio che, anche se non c’è ancora nessuna cifra ufficiale, dovrebbe ammontare a 31 milioni di euro a stagione. Una vera e propria rivoluzione quindi in casa Juventus, che con l’acquisto di Ronaldo dà una dimostrazione di forza incredibile per puntare dritta alla conquista della Champions League, diventata ormai un’ossessione nei dintorni della Continassa. Fino allo scorso anno la Juve ci è arrivata vicina, perdendo però entrambe le finali conquistate da Allegri.
Adesso la musica è cambiata: Cristiano Ronaldo è un nuovo giocatore della Juventus, e con lui non c’è obiettivo che non possa essere raggiunto.

Gianluca Notari