Roma-Torino 3-2. I giallorossi inciampano ma si rialzano, terza vittoria di fila in Serie A

Gianluca Notari – Non convince, ma vince la Roma che batte il Torino per 3-2. Gara complicata dall’inizio per i giallorossi, che dopo i primi minuti di sofferenza riescono però a mettere la testa fuori dalla propria metà campo. Poco dopo, in una delle prime azioni pericolose, arriva il gol di Nicolò Zaniolo: sugli sviluppi di una punizione calciata dalla trequarti da Kolarov, Fazio fa la sponda sul secondo palo per l’accorrente Zaniolo, ma il suo tiro è ribattuto da Sirigu. Ma il giovane centrocampista è lesto nell’andare sulla palla vagante, e dopo l’aggancio con la suola del piede destro, infila il portiere granata con un sinistro da terra che si infila sotto la traversa: 1-0 Roma. La squadra di Mazzarri accusa il colpo e comincia a sbandare: così, dopo una palla geniale di Karsdorp, El Shaarawy anticipa Sirigu che butta giù il classe ’92. Dal dischetto si presenta Kolarov, che prende la mira e batte l’ex PSG. Il primo tempo si conclude sul velluto per gli uomini di miste Di Francesco, che lasciano spazio anche ad alcuni preziosismi come il dribbling sulla trequarti di uno Zaniolo sugli scudi.

Ma come troppe volte accade, la Roma si trasforma e nel secondo tempo torna sul campo di gioco molle ed impacciata. Il Torino ne approfitta dopo pochi minuti e trova il gol con Rincòn, che sfrutta la ribattuta della difesa giallorossa dopo una conclusione del capitano granata, Andrea Belotti. I capitolini accusano il colpo e non riescono a ritrovare il filo del gioco, complice anche una pioggia torrenziale che si abbatte sullo Stadio Olimpico. Gli uomini di Mazzarri capiscono che il momento è propizio e si fiondano in avanti cercando il gol del pari, che non tarda ad arrivare: dopo una punizione dal limite di Ansaldi che sfiora il palo alla sinistra di Olsen, è lo stesso argentino a punire il portiere svedese con un sinistro da fuori, sul quale l’estremo difensore ex Copenaghen si fa trovare leggermente impreparato, complice anche la foresta attraverso cui sfila il pallone. La Roma però non si dà per vinta, in primis il suo allenatore: fuori uno spento Kluivert e dentro Patrik Schick, che dopo pochissimi minuti dal suo ingresso in campo riceve palla sulla destra, smista al centro per Pellegrini il quale serve una palla perfetta in verticale per El Shaarawy che segna e raggiunge quota 6 reti in campionato.

Il finale della partita non vede particolari momenti di interesse, con una Roma attenta e con la difesa sempre alta, che non permette al Torino di avvicinarsi troppo alla porta difesa da Olsen nonostante la trazione super-offensiva data dagli ingressi in campo di Zaza, Edera e Berenguer. La Roma vince quindi la terza vittoria di fila in Serie A, tante quante nelle ultime 10 partite del torneo. Per il Torino, invece, arriva la prima sconfitta in trasferta.

Gianluca Notari

Calciomercato, i tre obiettivi della Roma

Gianluca Notari – Quella della Roma è stata fino ad ora una stagione da alti – pochi – e bassi – molti. La rosa messa a disposizione di Eusebio Di Francesco da parte del direttore sportivo Monchi sembra non aderire bene alle idee del tecnico: alcuni giocatori non hanno reso come ci si aspettava, come ad esempio Nzonzi, altri invece, come Pastore, si sono visti poco o niente. Nonostante questo, il tecnico abruzzese è stato bravo nel capire la tendenza e cambiare modulo in corsa, abbandonando il caro 4-3-3 per adottare un 4-2-3-1 che sembra meglio sposarsi con le caratteristiche della squadra. Con il cambio di tattica, però, la rosa ha presentato lacune che prima venivano nascoste: ad esempio, in linea mediana è lampante la mancanza di un rubapalloni che sia però bravo anche a far ripartire l’azione. Inoltre, la linea difensiva subisce gol in maniera sistematica, sintomo che qualcosa andrà fatto anche in quel reparto: l’errore di Monchi e del suo staff è stato quello di fare cieco affidamento su alcuni elementi, come Fazio, che non sempre riescono a garantire una continuità di prestazioni duratura. Ma per fortuna è gennaio, il mercato è aperto e la Roma non si lascerà certo scappare l’occasione di puntellare la rosa.

Uno degli obiettivi conclamati è Gianluca Mancini: forte difensore centrale, il classe ’96 in forza all’Atalanta è uno degli elementi rivelazione del campionato. Mancini, originario di Pontedera, si è dimostrato uno dei punti fermi della formazione di Gasperini, facendo schizzare la sua valutazione a 25 milioni di euro. Inoltre, con i 4 gol segnati finora, Mancini ha dimostrato una certa attitudine in fase realizzativa, caratteristica certamente apprezzata dai ds che lo stanno monitorando. I discorsi con la Roma sono avviati già da qualche tempo e, anche se se ne parla per l’estate, non è escluso che Monchi non riesca a portarlo nella Capitale già a gennaio. In questo, un aiuto potrebbe arrivare dalla Sampdoria: con il ritorno in blucerchiato di Manolo Gabbiadini, Gregoire Defrel potrebbe anticipare il suo rientro a Roma ed essere dirottato direttamente a Bergamo, rientrando così proprio nell’operazione Mancini.

Un altro nome di cui si è ultimamente parlato in orbita Roma è quello di Matheus Guedes: anche lui difensore centrale, anche lui giovanissimo. Brasiliano classe ’99 in forza al Santos, da tempo il suo nome è stato annotato sul taccuino di Monchi. Come riportato dal quotidiano brasiliano Gazeta Esportiva, il suo entourage ha stoppato ogni discorso sul rinnovo di contratto con la dirigenza del Santos proprio perché starebbero aspettando una chiamata dal direttore sportivo spagnolo. Prima del suo acquisto, però, ci sarà da piazzare Marcano, che ha ricevuto alcune offerte da Spagna e Turchia.

L’ultimo dei rumors sul mercato della Roma riguarda invece un centrocampista: si tratta di Thiago Maia, regista brasiliano del Lille, considerato da Eusebio Di Francesco il sostituto naturale di De Rossi, il quale è ancora alle prese con i problemi al ginocchio. La sua valutazione si aggira attorno ai 15 milioni, ma su di lui sono attente già da tempo sia Paris Saint-Germain che Monaco, anche loro alla ricerca di un mediano bravo in entrambe le fasi.

Gianluca Notari

Primavera, Juventus-Roma 1-3. La doppietta di Celar e un gol di Pezzella stendono i bianconeri

Simone Burioni – La Roma Primavera batte a Vinovo la Juventus di Baldini. I ragazzi di mister Alberto De Rossi hanno sconfitto i bianconeri per 3-1 grazie alla doppietta di Celar e al gol di Pezzella. Inutile la rete di Nicolussi che ha solo illuso i padroni di casa. I giallorossi si avvicinano così alla vetta della classifica guidata dall’Atalanta e raggiungono quota 26 punti scavalcando proprio la Juventus. Da segnalare l’assenza di Bianda a causa di un’influenza che lo ha costretto al forfait.

TABELLINO

JUVENTUS FC (4-3-3): Loria; Rafael Bandeira (75′ Meneghini), Capellini, Boloca, Anzolin; Nicolussi Caviglia, Morrone (75′ Leone), Portanova (45′ Pablo Moreno); Fagioli, Monzialo (54′ Baden Frederiksen), Petrelli.
A disposizione: Garofani, Gozzi Iweru, Boloca, Makoun, Pinelli, Francofonte, Penner, Di Francesco, Tongya, Markovic.
Allenatore: Baldini.

A.S. ROMA (4-3-3): S.Greco; Parodi (88′ Santese), Trasciani (79′ Coccia), Cargnelutti, Semeraro; Riccardi, Pezzella, F.Greco; D’Orazio (63′ Cangiano), Celar, Besuijen (63′ Sdaigui).
A disposizione: Zamarion, Masangu, Nigro, Simonetti, Chierico, Silipo, Bucri, Bamba, Meo, Buso.
Allenatore: Alberto De Rossi.

Arbitro: Giacomo Camplone di Pescara.
Assistente 1: Dario Gregorio di Bari.
Assistente 2: Giovanni Mittica di Bari

Marcatori: 43′ e 48′ Celar (Roma); 56′ Nicolusso (Juventus); 58′ Pezzella (Roma).
Ammoniti: 26′ Morrone (Juventus); 28′ Trasciani (Roma); 66′ Cargnelutti (Roma), 69′ Rafael Bandeira (Juventus).
Espulsi: –

LIVE

SECONDO TEMPO

90 + 4′ – Termina qui il match. La Roma batte la Juventus 3 a 1.

90′ – Saranno quattro i minuti di recupero.

88′ – Altro cambio per la Roma: fuori Parodi, dentro Santese.

88′ – Petrelli trova lo spazio alle spalle della linea difensiva della Roma, viene servito e lascia partire un buon tiro, ma Greco è bravissimo a bloccare la conclusione in due tempi.

85′ – Semeraro si smarca sulla sinistra e lascia partire un tiro che termina sul fondo.

84′ – La Roma mantiene la palla lontana dalla propria area guadagnando un corner con Cangiano.

82′  La Juventus reclama per un presunto rigore. Il direttore di gara però non concede il penalty e fa cenno a Petrelli di rialzarsi.

79′ – Cambio anche per la Roma: fuori Trasciani, dentro Coccia.

75′ – Doppio cambio per la Juventus: escono Rafael Bandeira e Morrone, entrano Meneghini e Leone.

71′  Petrelli lascia partire un tiro dal limite dell’area, ma la conclusione è centrale e non impensierisce Greco.

69′ – Ammonito anche lo juventino Rafael Bandeira.

66′ – Giallo per Cargnelutti per un fallo sulla linea mediana.

63′ – Doppio cambio per la Roma: escono Besuijen e D’Orazio, entrano Sdaigui e Cangiano.

61′ – Celar raccoglie un ottimo cross di Riccardi. Il giallorosso stoppa e lascia partire un buon tiro, Loria è bravo a respingere.

58′ – GOOOOOL!!!!! La Roma risponde subito a Nicolussi con Pezzella. 3-1 per i giallorossi adesso.

56′ – Gol della Juventus! Nicolussi trova la rete e accorcia le distanze.

54′ – Cambio per la Juventus. Esce Monzialo ed entra Baden Frederiksen.

48′ – GOOOOOOOL!!!!! Raddoppio della Roma, di nuovo Celar! Il giallorosso vince un duello di forza, supera i due centrali bianconeri e a tu per tu con Loria non sbaglia.

47′ – Subito Roma in avanti con Greco che conclude di poco a lato da posizione defilata.

45′ – Inizia il secondo tempo.

45′ – Primo cambio per la Juventus all’intervallo: esce Portanova, entra Pablo Moreno.

PRIMO TEMPO

45′ – Roma vicinissima al 2-0. Conclusione insidiosissima di Semeraro da fuori area, il pallone sfiora la traversa nella discesa e termina sulla rete esterna. Si chiude qui la prima frazione di gioco.

44′ – Ottimo intervento di Greco che alza il tiro di Fagioli sopra la traversa.

43′ – GOOOOOOL!!!! La Roma è in vantaggio grazie alla rete di Celar!

41′ – Petrelli colpisce di testa al centro dell’area giallorossa ma il suo tiro è troppo morbido e diventa facile preda di Greco. Sul capovolgimento di fronte è bravo Loria ad uscire al limite della propria area e a sventare il pericolo.

36′ – Roma ad un passo dal vantaggio con D’Orazio! Il calciatore giallorosso fa partire un magnifico tiro indirizzato verso il sette della porta bianconera, ma Loria compie un autentico miracolo e devia la sfera sulla traversa.

33′ – Rinvio corto di Trasciani, la Juventus recupera il pallone e arriva al tiro con Portanova, ma la sua conclusione termina alta.

28′ – Ammonito anche un calciatore della Roma. Si tratta di Trasciani che ha atterrato un bianconero in posizione defilata.

26′ – Fallo tattico di Morrone che blocca una ripartenza giallorossa. Giusta l’ammonizione.

23′ – Petrelli vicinissimo al gol! Il suo tiro a giro sfiora il palo alla sinistra di Greco e termina sul fondo.

19′ – Ancora giallorossi in avanti! D’Orazio sposta la palla e tira un bolide da fuori area, ma è bravissimo Loria a deviare il pallone in corner.

14′ – Gran tiro di Riccardi da fuori area, ma Loria è bravo ad alzare la sfera sopra la traversa.

12′ – Cargnelutti allontana un pallone pericoloso a pochi passi dalla porta di Greco. Contropiede della Roma che entra in area con Celar ma il suo tiro viene ribattuto.

10′ – Roma frizzante in questo avvio soprattutto sulla fascia destra: Riccardi guadagna una punizione sulla trequarti.

7′ – La Roma protesta per un presunto rigore su Trasciani, ma l’arbitro concede una punizione per la Juventus.

5′ – Ottima parata di Greco che risponde a Fagioli, l’azione viene però fermata per fuorigioco dell’attaccante bianconero.

4′ – La Juventus risponde subito con Anzolin che conclude da ottima posizione superando Greco, ma il tiro viene salvato sulla linea dalla difesa giallorossa.

2′ – Parte fortissimo la Roma che va subito vicina al gol. Riccardi crossa dalla destra, Loria non trattiene la sfera e Celar batte a colpo sicuro, ma il tiro si infrange sulla schiena di Capellini. Corner per i giallorossi.

0′ – Inizia il match.

Simone Burioni

Parma-Roma 0-2, Di Francesco salva la panchina: “Alla faccia dei nemici”

Simone Burioni – Servivano i tre punti e così è stato. La Roma esce vittoriosa dallo Stadio Tardini di Parma grazie alle reti di Bryan Cristante e Cengiz Under, i quali firmano lo 0-2 che permette a Eusebio Di Francesco di salvare la propria panchina. “E io sono ancora qua, eh già” ha detto il tecnico ex Sassuolo, citando Vasco Rossi togliendosi qualche sassolino dalla scarpa rispetto alle voci insistenti sul suo possibile esonero in caso di sconfitta: “Niente rancori, ognuno è stato libero di pensare quello che ha voluto ma anche io lo sono. Ce l’ho con tutti, amici e nemici, dentro e fuori Trigoria“. Forse questa partita riuscirà ad alleggerire un clima che si era fatto piuttosto pesante in casa Roma, figlio di un inizio di campionato ampiamente al di sotto delle aspettative di tutto l’ambiente giallorosso.

La gara di ieri è iniziata bene per la Roma, la quale ha tentato più volte di fare male alla formazione emiliana già nel primo tempo con un Edin Dzeko un po’ distratto in un paio di potenziali occasioni. La prima vera chance della partita è però del Parma, che va vicino al gol al minuto 28 con Siligardi: lancio di Gagliolo dalle retrovie, Gervinho buca l’intervento ma permette al suo compagno di reparto di ritrovarsi a tu per tu con Olsen. Il portiere svedese è bravo a rimanere in piedi fino all’ultimo, smanacciando il tiro di Siligardi, potente ma troppo centrale. Ad inizio ripresa è nuovamente la Roma a farsi avanti e al minuto 58 i giallorossi trovano il gol con Cristante, bravo a colpire di testa sul corner battuto da Under. Ancora un paio di potenziali occasioni per Dzeko, ieri non proprio nella sua forma ideale, dopodiché è Under a rendersi pericoloso ma il suo sinistro a giro viene deviato da un difensore del Parma. Al 76° i giallorossi trovano il raddoppio proprio con il turco, uno dei più pericolosi dei suoi: Pellegrini – subentrato al posto di uno spento Zaniolo – serve un assist al bacio per il compagno che, solo davanti a Sepe, scaraventa il pallone in rete. La partita si chiude sullo 0-2, nonostante un’occasione nel finale per il Parma non sfruttata da Ceravolo.

Abbiamo ritrovato l’identità: la squadra mi è piaciuta in maniera eccelsa, specie nella ripresa, abbiamo concesso solo l’occasione di Siligardi. Zaniolo? Deve continuare ad allenarsi, normale fare degli errori. Non è abituato a giocare a certi ritmi, sarebbe stato più logico farlo partire dalla panchina ma avevo bisogno di lui. Mi aspettavo un suo calo. Vedo la crescita di Kluivert, Under, lo stesso Pellegrini, che è diventato un leader“: è soddisfatto Di Francesco, che vede forse per la prima volta in stagione il frutto del suo lavoro. La Roma non dovrà però adagiarsi sugli allori proprio adesso, visto che il quarto posto – occupato dalla Lazio, fermata dal Torino – adesso dista solamente 2 punti. Un po’ di vacanze faranno bene a tutto l’ambiente giallorosso: appuntamento al 14 gennaio, data in cui la Roma affronterà in Coppa Italia la Virtus Entella.

Simone Burioni

Roma, la panchina trema: i possibili sostituti di Di Francesco

Gianluca Notari – Sono quasi le ore 21 e a Plzen fa un freddo boia. Al Mesta Stadion i giocatori della Roma sono negli spogliatoi e hanno appena perso per 2-1 contro i padroni di casa del Viktoria. Sul groppone, oltre all’umidità del campo, una bordata di fischi da parte dei circa 700 tifosi che hanno raggiunto la Repubblica Ceca nonostante il periodo nero che la squadra sta attraversando.
Nella testa di Monchi, così come in quella degli altri dirigenti, la domanda – uguale ormai da diverse settimane – è la stessa: andare avanti o cambiare allenatore?
La risposta, come è evidente, finora è sempre stata quella della continuità. Ma la pazienza ha un limite, e potrebbe non durare per sempre. E allora, su chi puntare in caso di esonero di Di Francesco?

Il primo nome che rimbalza su radio, tv e giornali è sempre quello di Paulo Sousa: amico di Franco Baldini, braccio destro – nascosto, ma neanche troppo – di James Pallotta, l’ex Fiorentina sembra essere il nome più accreditato in caso di cambio allenatore. Le sue squadre, come il Basilea o la Fiorentina, hanno sempre mostrato un bel gioco ed una spinta attitudine offensiva. Per dirne una, Bernardeschi con Sousa faceva l’esterno destro di un centrocampo a 5. Il suo sembra il percorso più fattibile, anche perché non più di qualche settimana fa il tecnico ha scoperto le carte: “Io alla Roma? Un giorno mi piacerebbe allenarla“.

Un altro nome attorno a cui si discute parecchio è quello di Laurent Blanc: fermo da un paio di stagioni, il francese ha allenato Bordeaux e Paris Saint-Germain, intervallando le due esperienze con il biennio alla guida della Nazionale della Francia. Con i due club ha vinto molto: 4 campionati francesi, 4 coppe di Lega, 5 Supercoppe e due Coppe di Francia. Un curriculum niente male ed un profilo certamente appetibile. C’è poi Vincenzo Montella, uno che la Roma l’ha già allenata e che, soprattutto, l’ambiente giallorosso lo conosce bene. Le sue ultime esperienze sulle panchine di Milan e Siviglia, però, fanno tentennare la dirigenza giallorossa, nonostante l’idea di calcio che l’areoplanino imprime alle sue squadre piaccia molto a Monchi ed al suo staff. Altri nomi che sono circolati sono quelli di Jardìm, Donadoni e Sampaoli, ma tutti e tre, per ragioni diverse, non sembrano rientrare nei piani del club capitolino.

Il sogno, come è noto a tutti, rimane sempre quello di Antonio Conte. La pista però sembra al momento impossibile sia per il budget a disposizione che per le esigenze del tecnico pugliese, il quale non avrebbe nessuna fretta di accasarsi – forte dello stipendio che ancora percepisce da parte del Chelsea -, specialmente se la situazione appare complicata come quella della Roma. Per il momento dunque Di Francesco resta, ma la panchina traballa: se nella gara con il Genoa le cose andassero male, il filo che lo lega ai giallorossi potrebbe spezzarsi definitivamente.

Gianluca Notari

Allenamento Roma, sala video e lavoro tecnico-tattico nella rifinitura in vista del Viktoria Plzen. Coric e Karsdorp in gruppo

Luca Fantoni – Vigilia di Champions League per la Roma di Eusebio Di Francesco che è chiamata a dare uno scossone alla propria stagione nonostante la qualificazione agli ottavi sia già ampiamente archiviata. La squadra questa mattina ha lavorato nel centro sportivo di Trigoria per svolgere la rifinitura, poi nel pomeriggio partirà alla volta della Repubblica Ceca. I calciatori hanno iniziato la seduta prima in sala video e poi sono scesi in campo per svolgere un torello di riscaldamento, seguito da un percorso con ostacoli bassi. Successivamente spazio ad un lavoro tecnico-tatticoCoric e Karsdorp, come anticipato nella giornata di ieri, sono regolarmente in gruppo, mentre gli altri infortunati continuano il proprio percorso di recupero in palestra.

Luca Fantoni

Entella, Icardi: “Possiamo mettere in difficoltà anche la Roma. Al gol di Manolas con il Barcellona mi ha sentito tutta Chiavari”

Luca Fantoni – Simone Icardi è stato il protagonista dell’incredibile vittoria dell’Entella contro il Genoa in Coppa Italia. Il centrocampista romano ha timbrato il passaggio del turno con una doppietta e ora, agli ottavi di finale, si troverà contro proprio la Roma, squadra di cui è tifoso. Questa l’intervista che ha concesso alla nostra redazione:

Dalla Racing Roma alla doppietta contro il Genoa in Coppa Italia. Come e quanto è cambiato Simone Icardi in questi tre anni e mezzo?
Sono cambiato parecchio già da quando ho vinto il campionato in Serie D e mi sono rapportato alle prime partite in Serie C. La cosa che mi ha cambiato di più è stata quando da una “squadretta” di Roma senza storia, senza un grande pubblico, senza nulla, sono passato ad una squadra del blasone del Catanzaro che ha una grande storia alle spalle, che ha una curva che fa 5000 abbonati all’anno e lì ho cominciato a capire com’è il calcio. Poi sono arrivato all’Entella e ho visto il palcoscenico della B e quanto è difficile il campionato e estenuante per la sua lunghezza, fino all’altra sera contro il Genoa che è stata un sogno.

Dopo l’estate turbolenta per il caos dei ripescaggi in Serie B, vivete questo successo in Coppa Italia come una rivincita?
Si, la rivincita è un po’ totale anche per quanto riguarda i risultati in campionato. Lo abbiamo iniziato a fine ottobre e abbiamo fatto tante vittorie, 6 di fila, e una sola sconfitta. Siamo andati a Genova, abbiamo fatto la nostra partita e abbiamo portato a casa un risultato storico. Tutte queste cose per noi sono una rivincita per quello che ci è stato fatto quest’estate e per quello che ci aspetta perché noi ora giocheremo ogni tre giorni. Finiremo i recuperi delle partite ad Aprile, dovremmo giocarne tante ravvicinate ma dobbiamo trasformare questo fattore in un punto di forza per arrivare all’obiettivo che è la Serie B. Quello che è successo quest’estate è inspiegabile.

Quali sono i tuoi obiettivi futuri? E quelli dell’Entella?
Quelli della squadra sono di salire il prima possibile in Serie B e, visto che siamo andati avanti in Coppa, vogliamo toglierci lo sfizio di giocare all’Olimpico e di fare una figura come quella che abbiamo fatto a Genova. Personalmente voglio continuare come sto facendo, lavorando sempre per arrivare ad un qualcosa che mi dirà il tempo in base a quello che metterò io sul campo. Il sogno è arrivare più in alto possibile, mantenendo i piedi per terra e lavorando.

Tu sei nato qui a Roma. Qual è il tuo rapporto con la città? Torni spesso?
Fino allo scorso anno quando avevo l’opportunità tornavo insieme alla mia ragazza, sopratutto per la famiglia e per gli amici che ho a Roma. Adesso con il fatto che abbiamo iniziato il campionato e abbiamo molte partite non riusciamo quasi mai a tornare e ci siamo stabiliti a Chiavari in maniera fissa. Però tornerò sempre a Roma. Chi nasce a Roma muore a Roma.

Oltre ad essere romano, sei anche romanista e il caso ha voluto che nel prossimo turno affronterete proprio la società giallorossa. Quali saranno le emozioni nel venire all’Olimpico?
Penso di non essere in grado di descriverlo. Me ne renderò conto nel momento in cui salirò le scalette ed entrerò in campo per fare riscaldamento. Ho fatto il raccattapalle quando ero più piccolo e sono stato a bordocampo ma dall’interno sarà diverso. Entrare in campo, vedere quella curva dove sono stato per tanto tempo con mio padre e con gli amici, sarà una cosa unica e la porterò sempre dentro.

Come si può battere questa Roma?
Come c’è stato un modo per mettere in difficoltà e battere il Genoa, forse c’è anche per la Roma. Poi certo la difficoltà aumenta perché i giallorossi sono superiori e anche lo stadio farà il suo effetto. Mai dire mai però perché anche del Genoa si diceva che era impossibile. Magari riusciremo a metterli in difficoltà in qualche modo anche se ancora non ci stiamo pensando a come affrontare questa partita. Quando arriverà il momento sarà bello capire come giocarla.

Sei cresciuto nel settore giovanile della Roma e sei stato allenato anche da Montella. Cosa ricordi di quel periodo?
Ho un ricordo molto bello di Montella. Io con lui ho giocato e mi sentivo apprezzato. Anche quando allenava noi aveva dei concetti che poi ha riportato in Serie A e si vedeva la differenza, si vedeva che poteva fare bene a livello internazionale. Mi sono trovato veramente bene.

Un tuo ex compagno delle giovanili è Lorenzo Pellegrini che sta stupendo tutti. Ti aspettavi questa sua grande crescita?
Con Lollo siamo compagni dai pulcini. Sinceramente, avendolo conosciuto dal settore giovanile, non così tanto perché me lo ricordavo diverso. Poi però al Sassuolo è stato bravissimo con Di Francesco a capire subito quello che doveva fare per rimanere in Serie A e per diventare un giocatore così bravo come sta dimostrando. Quando ho visto come stava andando in neroverde ho pensato che potesse arrivare e infatti il suo percorso l’ha fatto e lo sta facendo molto bene.

Come credi che continuerà la stagione giallorossa?
Sono sempre stato fiducioso per quanto riguarda la Roma. Non ho mai criticato nessuno neanche quando si andava veramente male. Da quando la vedo, la Roma è sempre stata una squadra forte con bei giocatori e secondo me li ha anche quest’anno. Hanno cambiato tanto a livello di mercato: hai perso Alisson che forse è il portiere più forte al mondo al momento, hai perso giocatori come Nainggolan e Strootman che ti tiravano il carro nei momenti di difficoltà e magari adesso hai giocatori che devono capire come tirarlo. Ci sono molti giovani che se dovessero esplodere nell’arco di uno o due anni potrebbero portare la Roma anche ai livelli della Juventus, vedi Kluivert, Under o Schick anche se ultimamente sta facendo fatica. Io reputo Di Francesco un grandissimo allenatore e se la squadra tiene botta in questi ultimi incontri un po’ sfortunati arriverà dove deve arrivare, non al primo posto perché la Juventus è imprendibile, ma tranquillamente in Champions. Si sono qualificati nel girone e non era semplicissimo. Se ci si gioca le partite tra andata e ritorno non è poi impossibile passare gli altri turni. Ci vuole un po’ di pazienza anche se so benissimo che ai tifosi della Roma non si può chiedere, soprattutto se gli si promettono cose che non arrivano mai (ride ndr). Ormai io la Roma la vedo molto da esterno, da osservatore, anche se ovviamente lo scorso anno al gol di Manolas con il Barcellona mi ha sentito tutta Chiavari.

Luca Fantoni

Di Francesco, poco allenatore e poco condottiero

Gianluca Notari – Non sono un granché le condizioni meteo a Cagliari: l’umidità è molto alta, la temperatura invece è bassa e tira un forte vento di maestrale. A Roma, dalle parti di Trigoria, il meteo invece non è un granché ormai da settimane. Mala tempora dicevano i latini, ma non serve certo la lingua dei nostri avi per raccontare una situazione così barbara. Gli spunti negativi che purtroppo regala questa partita sono tanti: le scelte dell’allenatore, gli errori individuali, la mancanza di personalità, l’ennesimo pareggio. Ciò che invece non si è visto dalle parti della Sardinia Arena è stata l’umiltà.

Quella dei giocatori, ad esempio: il Cagliari, sulla carta, è una squadra inferiore alla Roma. Anche il campo ha raccontato che per 70 minuti i capitolini sono di un’altra categoria, ma anche i più giovani dovrebbero aver contezza che le partite ne durano 90, di minuti. Ha quindi poco senso la difesa a metà campo al minuto 95, specialmente se ci sono 6 difensori in campo, e poco senso ha anche la mancanza di coraggio nella gestione della palla quando il campo ti ha dimostrato che sei superiore.
Ma non si tratta di una novità, perché oltre alle gare disastrose con Spal, Chievo, Bologna e Atalanta, sono state le parole dei giocatori, a più riprese, a destare imbarazzo. Come quelle di Dzeko, che qualche settimana fa ha dichiarato che comunque, in qualche modo, la Roma arriverà quarta. O come quelle di Cristante, che ha ripetuto la stessa cosa appena due giorni fa.

Ma c’è un’altra persona che meriterebbe un bagno di umiltà: Eusebio Di Francesco. Dopo la partita, il tecnico ha detto che “Certo, delle colpe le avrà anche il tecnico, ma certi gol non si possono prendere“. La frase di per sé non ha nulla di terribile, si può essere d’accordo o meno. Ciò che fa specie è lo sparare a zero contro la propria squadra: i migliori tecnici hanno spesso utilizzato la propria figura come paravento per il proprio gruppo, tenendo al riparo il gruppo dalle critiche e dalla gogna mediatica. Invece Di Francesco dimostra di pensare solamente a sé, a difendere le proprie idee e la propria immagine, quando un po’ di sana autocritica – e di umiltà – sarebbe evidentemente necessaria. Perché il modo migliore di difendere la propria immagine è quello di vincere le partite. E per quello non servono le parole, tanto meno il latino. Ma i fatti.

Gianluca Notari

Roma-Inter, ex ed Europa

Simone Burioni – Tutte le gare valgono tre punti, sì, ma esistono partite che possono significare molto di più. Per diversi motivi, Roma-Inter è una di queste: da Spalletti a Santon, da Zaniolo a Nainggolan. Da qualunque parte la si osservi, questo Roma-Inter sarà uno di quei Roma-Inter: non più decisivo per lo scudetto come fino a qualche anno fa, ma ugualmente emozionante ed estremamente importante.

Passato, presente e futuro – Partiendo dagli ex, la gara tra nerazzurri e giallorossi di quest’anno non può non avere il nome di Radja Nainggolan: dopo tre stagioni di amore, il Ninja ha dovuto lasciare la Capitale per scelte calate dall’alto. Non ci sarà, ma se Nanni Moretti ci ha insegnato qualcosa, forse la sua assenza sarà notata più della sua presenza.
L’altro grande ex della serata sarà Luciano Spalletti: dopo la prima, bellissima esperienza nei primi anni 2000, il tecnico di Certaldo è tornato dalle parti di Trigoria nel gennaio del 2016, rimanendo per un anno e mezzo sulla panchina della Roma e siglando il record di punti della storia del club, 87. Andato via tra le polemiche per il burrascoso rapporto con Totti, Spalletti si è accasato all’Inter, dove sembra aver finalmente trovato la quadra.

Un altro ex, ma a casacche invertite, è Davide Santon. La sua storia è quella di un talento sbocciato in giovanissima età, bruciatosi in un club troppo grande per lui, emigrato all’estero e poi tornato a casa per cercare il riscatto. Ma Roma-Inter è da sempre una partita dove è facile che i destini che si insi incrocino: Santon arriva a Roma nell’operazione Nainggolan e, insieme a lui, Nicolò Zaniolo: enfant prodige classe 2000, Zaniolo è stata la carta che ha convinto Monchi a cedere il belga all’Inter. Fino ad ora il giovane trequartista ha convinto tutti, dimostrando una maturità difficile da trovare in un ragazzo di appena 18 anni.

A caccia di punti – Se l’Inter gode di una certa tranquillità, per quanto riguarda la classifica della Roma la situazione è molto differente: i giallorossi sono momentaneamente al nono posto, ma vincendo tornerebbero in zona Europa, a meno 3 punti dal Milan quarto. Le tante assenze certo non aiutano, ma Di Francesco dovrà necessariamente inventarsi qualcosa: non solo per non perdere di vista le prime quattro della classifica, ma anche per restare saldamente sulla panchina dei capitolini. Uomo avvisato.

Simone Burioni

Roma, quanti errori con il Real Madrid. E l’infermeria è sempre più piena

Simone Burioni – Poteva essere la partita della svolta, invece è stato solamente un altro buco nell’acqua. Certo, sembra strano avere recriminazioni in un Roma-Real Madrid, ma le tante occasioni sprecate e gli errori grossolani lasciano ai tifosi sensazioni di amarezza che difficilmente riusciranno a mandar giù.

Ci sono stati, però degli aspetti positivi: il primo da annoverare è sicuramente quello del passaggio agli ottavi di Champions. Nel pomeriggio, la vittoria del Plzen sul campo del CSKA Mosca aveva infatti sancito il passaggio al prossimo turno sia dei giallorossi che dei blancos, che all’Olimpico si giocavano il primo posto e con questo la possibilità di affrontare, nel turno successivo, una squadra più abbordabile rispetto ai top club europei.
Altra nota positiva sono state alcune (poche) prestazioni individuali: Under, fino all’erroraccio nel finire di primo tempo, ha giocato su livelli discretamente alti dimostrando una certa affidabilità. Conferme sono inoltre arrivate da Zaniolo, decretato unanimemente come migliore in campo, e da Florenzi, che ha coperto bene e attaccato con continuità nonostante gli avversari che si ritrovava di fronte non fossero dei più facili da affrontare. In ripresa anche Cristante, nonostante sia ancora lontano da quello ammirato nella scorsa stagione.

Passiamo alle note dolenti. Il primo punto è che la difesa continua a traballare: oltre ai meccanismi collettivi che necessitano di una profonda revisione, gli errori individuali cominciano ad essere un problema non più trascurabile. Prima Jesus in Udinese-Roma, ieri lo sciagurato retropassaggio di Fazio: così diventa troppo facile per gli avversari e troppo difficile per i giallorossi. Specialmente se quando vai in attacco poi non la butti dentro: tante le occasioni sciupate dalla squadra di Di Francesco, su tutte quella di Under, che non può permettersi leggerezze in nessun momento, figurasi con il Real Madrid.
Ultimo aspetto da dover considerare sono gli infortuni: nelle ore prima della gara la Roma ha saputo di non poter contare su Dzeko, fermato da un fastidio muscolare, mentre durante il match si è fermato anche El Shaarawy. Entrambi, saranno difficilmente recuperati per la partita di domenica contro l’Inter.

La situazione in infermeria si fa sempre più critica, così come quella in campo. Di Francesco è chiamato a trovare soluzioni, ed in fretta anche: il tempo passa e la Roma non può permettersi ulteriori passi falsi.

Simone Burioni