La Roma vince a Parma, ma la crisi è ancora aperta

(Jacopo Venturi) – La Roma batte il Parma 0-2 e inanella la seconda vittoria consecutiva. Un'”impresa” quella delle due vittorie in fila, che ai giallorossi non riusciva da ottobre. Questo dato, insieme alle prestazioni generali non esaltanti della squadra tra novembre e dicembre, non può far gioire Di Francesco. La crisi giallorossa non è alle spalle, sebbene questi sei punti abbiano riavvicinato la Roma alla zona Champions. Le problematiche più profonde della squadra sono rimaste dove erano due settimane fa e dunque per parlare di una Roma guarita servirà maggiore continuità. Inoltre una mano potrebbe arrivare dal mercato. L’infortunio di De Rossi a centrocampo ha evidenziato una certa fragilità del reparto, ma anche in attacco potrebbe rivelarsi più che utile un innesto pronto da subito a incidere, vista l’inesperienza del reparto, escludendo Dzeko.

(Jacopo Venturi)

Parma-Roma 0-2, Di Francesco salva la panchina: “Alla faccia dei nemici”

Simone Burioni – Servivano i tre punti e così è stato. La Roma esce vittoriosa dallo Stadio Tardini di Parma grazie alle reti di Bryan Cristante e Cengiz Under, i quali firmano lo 0-2 che permette a Eusebio Di Francesco di salvare la propria panchina. “E io sono ancora qua, eh già” ha detto il tecnico ex Sassuolo, citando Vasco Rossi togliendosi qualche sassolino dalla scarpa rispetto alle voci insistenti sul suo possibile esonero in caso di sconfitta: “Niente rancori, ognuno è stato libero di pensare quello che ha voluto ma anche io lo sono. Ce l’ho con tutti, amici e nemici, dentro e fuori Trigoria“. Forse questa partita riuscirà ad alleggerire un clima che si era fatto piuttosto pesante in casa Roma, figlio di un inizio di campionato ampiamente al di sotto delle aspettative di tutto l’ambiente giallorosso.

La gara di ieri è iniziata bene per la Roma, la quale ha tentato più volte di fare male alla formazione emiliana già nel primo tempo con un Edin Dzeko un po’ distratto in un paio di potenziali occasioni. La prima vera chance della partita è però del Parma, che va vicino al gol al minuto 28 con Siligardi: lancio di Gagliolo dalle retrovie, Gervinho buca l’intervento ma permette al suo compagno di reparto di ritrovarsi a tu per tu con Olsen. Il portiere svedese è bravo a rimanere in piedi fino all’ultimo, smanacciando il tiro di Siligardi, potente ma troppo centrale. Ad inizio ripresa è nuovamente la Roma a farsi avanti e al minuto 58 i giallorossi trovano il gol con Cristante, bravo a colpire di testa sul corner battuto da Under. Ancora un paio di potenziali occasioni per Dzeko, ieri non proprio nella sua forma ideale, dopodiché è Under a rendersi pericoloso ma il suo sinistro a giro viene deviato da un difensore del Parma. Al 76° i giallorossi trovano il raddoppio proprio con il turco, uno dei più pericolosi dei suoi: Pellegrini – subentrato al posto di uno spento Zaniolo – serve un assist al bacio per il compagno che, solo davanti a Sepe, scaraventa il pallone in rete. La partita si chiude sullo 0-2, nonostante un’occasione nel finale per il Parma non sfruttata da Ceravolo.

Abbiamo ritrovato l’identità: la squadra mi è piaciuta in maniera eccelsa, specie nella ripresa, abbiamo concesso solo l’occasione di Siligardi. Zaniolo? Deve continuare ad allenarsi, normale fare degli errori. Non è abituato a giocare a certi ritmi, sarebbe stato più logico farlo partire dalla panchina ma avevo bisogno di lui. Mi aspettavo un suo calo. Vedo la crescita di Kluivert, Under, lo stesso Pellegrini, che è diventato un leader“: è soddisfatto Di Francesco, che vede forse per la prima volta in stagione il frutto del suo lavoro. La Roma non dovrà però adagiarsi sugli allori proprio adesso, visto che il quarto posto – occupato dalla Lazio, fermata dal Torino – adesso dista solamente 2 punti. Un po’ di vacanze faranno bene a tutto l’ambiente giallorosso: appuntamento al 14 gennaio, data in cui la Roma affronterà in Coppa Italia la Virtus Entella.

Simone Burioni

Parma-Roma 0-2: le pagelle. Cristante leader, Under la chiude. Buona prova mentale da parte dei capitolini

Simone Indovino – Sei punti nelle due partite più delicate dell’anno: un chiaro segno che questa squadra, quando vuole, può fare molto bene. La gara è una perfetta sintesi di una crescita psicologica non indifferente, con la Roma capace di mantenere la calma nonostante il super catenaccio del Parma. Poi i centimetri aiutano, e così Cristante realizza il vantaggio da corner. Normale che da quel momento la partita si indirizzi nei binari congeniali, e in alcune ripartenze la squadra di Di Francesco può affondare come nel frangente del raddoppio, che porta la firma di Under. Dzeko disputa 80 minuti e scalda i motori, così come Lorenzo Pellegrini che entra benissimo in gara. Ora la pausa, poi gli ottavi di Coppa Italia. Non ci si può fermare adesso.

ROMA

Olsen 6.5 – Se non avesse sfoggiato tutti i suoi riflessi a metà primo tempo, forse staremmo parlando di un altro risultato. Invece lo svedese si è rivelato ancora una volta decisivo negando quel gol a Siligardi. Per il resto, si limita a fare lo spettatore interessato.

Florenzi 6 – Match senza infamia e senza lode, in cui si limita con precisone a svolgere i suoi classici compiti. Non ci sono troppi pericoli dal suo lato e per questo è facilitato.

Manolas 6.5 – Il solito leader difensivo, fino a quando il fisico gliel’ha consentito. Bravo ad arginare le avanzate in velocità di Gervinho e a lottare con Siligardi. Poi, a inizio ripresa, è costretto ad arrendersi al problema muscolare che già l’aveva tormentato nelle battute finali della prima frazione di gioco.

Fazio 6.5 – Si rivedono piacevolmente discrete attenzioni difensive da parte dell’argentino, che rimane sull’attenti anche quando il più dotato compagno di reparto esce dal campo.

Kolarov 6 – Si risparmia un po’ in determinate situazioni, per poi accelerare improvvisamente. Tuttavia non è precisissimo, specialmente nei cross in mezzo, quella che dovrebbe essere la specialità della casa.

Cristante 7 – Un altro gol, a testimoniare (qualora se ce ne fosse ancora bisogno) quanta importanza ricopre adesso nella Roma. L’incornata da calcio d’angolo è semplicemente perfetta, e sblocca una partita fino a qual momento molto rognosa. Anche col possesso tra i piedi è bravissimo a gestire tutte le situazioni che gli si mostrano davanti.

Nzonzi 6.5 – Non è e non sarà mai il giocatore brillante da ammirare, ma il suo lavoro è encomiabile. Partita da vero leader del centrocampo, quella messa in mostra dal francese. Altissimo il dato di recupero palloni ai danni dei giocatori del Parma.

Under 7 – Partita lunatica quella del giovane turco, che nei primi 60 minuti è praticamente evanescente. Poi suona la sveglia e regala l’assist a Cristante da corner, realizza la rete con un preciso tocco, e sfiora la doppietta con un colpo da biliardo.

Zaniolo 5.5 – Un pelo meno brillante del solito, ma è comprensibile considerata la grande mole di partite consecutive disputate dal giovane. Avrà tempo e modo di riposare per ritrovare la condizione migliore in vista della ripresa.

Kluivert 6 – Primo tempo pigro, poi nella ripresa innalza le sue qualità. Eccezion fatta per un grosso peccato di egoismo, mostra buoni spunti offensivi e dà preziosi aiuti a Kolarov sulla corsia di sinistra.

Dzeko 6 – La condizione fisica è quella che è, anche comprensibile dopo il lungo stop. Ottanta minuti abbondanti sono un ottimo inizio per tornare alla brillantezza di sempre. All’interno della gara va a sprazzi: alcune pause intervallate da una grande voglia di tornare al gol.

Juan Jesus 6 – Entra benissimo in gara in un momento più che delicato, quando ancora il vantaggio era scarno. Argina bene le poche avanzate avversarie.

Lo. Pellegrini 6.5 – Bentornato Lorenzo. C’era bisogno della sua freschezza per dare il cambio a Zaniolo, e infatti è immediatamente decisivo. Entra in maniera incisiva nell’azione del secondo gol.

Schick s.v – Pochissimi minuti a disposizione, con qualche buon movimento mostrato.

Di Francesco 6.5 – La panchina della Roma non voleva proprio lasciarla, e l’attenzione con cui sono state preparate le gare dell’ultimatum lo testimoniano. Sei punti. cinque gol fatti e uno soltanto subito, e tutti a stappare lo spumante con un sorriso in bocca. Ma guai ad abbassare la guardia, perché a questi risultati si dovrà soltanto dare continuità dopo la sosta.

Simone Indovino

Zaniolo, dall’esordio al Bernabeu al gol capolavoro contro il Sassuolo: il giovane brucia le tappe

(Jacopo Venturi) – La Roma potrebbe aver fatto un clamoroso affare nello scambiare Radja Nainggolan con (tra le altre cose) Nicolò Zaniolo. Un’affermazione del genere in estate non era pensabile, mentre dopo qualche mese in giallorosso del giovane centrocampista, è un pensiero più che legittimo. Il talento del giocatore non era in dubbio, ma in pochi pensavano potesse essere già così pronto e di questo livello. Già dall’esordio si era capito che fosse un ragazzo speciale: non è da tutti mettere nell’album dei ricordi la prima tra i grandi in Champions League al Santiago Bernabeu contro il Real Madrid. Ma dopodiché sono arrivate altre conferme: Zaniolo è entrato pienamente nelle rotazioni di Di Francesco e qualche giorno fa ha anche messo a segno la sua prima rete da professionista e con la maglia della Roma, contro il Sassuolo. Anche in questo caso non è riuscito a farlo in maniera normale: la sterzata e il pallonetto con i quali ha battuto la difesa neroverde e Consigli sono un mix delle sue migliori qualità. Qualità che a Roma sperano di poter ammirare sempre di più nei prossimi anni.

(Jacopo Venturi)

Zaniolo show e la Roma va: 3-1 al Sassuolo (VIDEO)

(Keivan Karimi) – Torna a vincere e convincere la Roma, che frena le critiche e le voci su presunti cambi in panchina con un successo meritato in casa contro il Sassuolo. 3-1 il punteggio finale all’Olimpico nel ‘boxing day’ di Serie A, anche se la vittoria poteva essere ancora più rotonda.

Mister Di Francesco prepara bene la gara da ex di turno, ritrovando Perotti dal 1′ minuto e confermando Schick come centravanti. Proprio lo slovacco parte forte guadagnandosi dopo pochi minuti un rigore netto per fallo di Ferrari: penalty che proprio Perotti trasforma con la sua consueta freddezza per il vantaggio giallorosso. Schick è finalmente in palla e lanciato da Cristante raddoppia sfruttando l’occasione e zittendo chi lo vuole lontano da Roma già nella prossima sessione di gennaio.

Il Sassuolo, pericoloso solo in avvio ma privo di tanti titolari, non è pervenuto e la Roma ad inizio ripresa dilaga: Zaniolo, ancora tra i migliori in campo, segna la sua prima rete in Serie A con un’azione capolavoro. Scatto in contropiede, doppia finta che mette a sedere portiere e difensori emiliani e scavetto vincente per il terzo gol della serata. Nel finale i giallorossi con Under, Kluivert e Dzeko sfiorano il poker, ma è Babacar ad approfittare di un delle poche dormite difensive per battere Olsen. Un 3-1 giusto che riporta serenità in casa Roma: ora sotto con il Parma.

Roma-Sassuolo 3-1: le pagelle. Schick protagonista in tutte le sue sfaccettature. Zaniolo non fa altro che confermare la sua classe

Simone Indovino – Eusebio Di Francesco passerà una serata di Santo Stefano sereno, ma lo sarebbe stata di più senza il gol subito all’ultimo che l’ha fatto sbraitare non poco. Per fortuna che la Roma stesse già sopra di 3 reti in quel momento, firmate da Perotti (su rigore procurato da Schick), dallo stesso ceco e da Zaniolo. La scena se la prende decisamente l’attaccante, che è abilissimo a procurarsi il tiro dal dischetto con un bel movimento in profondità nei confronti di Ferrari che lo atterra. Il rientrante argentino lo trasforma con freddezza, e la partita prende una piega diversa. Dopo aver sfiorato un clamoroso autogol, è lui stesso a raddoppiare con un movimento da vero centravanti. Speriamo non sia solo un evento natalizio. Che dire poi su Zaniolo, che mette a sedere portiere e difensore e realizza il tris con uno scavetto. Da applausi.

ROMA

Olsen 6.5 – Il bello e il cattivo tempo, tutto in un minuto, quello iniziale del match. Poi non è (per fortuna) troppo impegnato dagli avversari, e si limita ai compiti ordinari. Guizzo finale a negare a Federico Di Francesco il più classico dei gol familiari.

Florenzi 6 – Buona spinta offensiva, condita da scambi importanti nella corsia con Under. Fase difensiva da rivedere, specialmente nel primo tempo. Poi per fortuna gli avversari premono di meno da quel lato.

Manolas 7 – Le prende tutte lui. Che siano cross, che siano filtranti in velocità, ma il greco c’è sempre. Partita ancora una volta utile a rimarcare l’importanza del greco all’interno di questa squadra. Babacar e Berardi devono piegarsi alla sue netta superiorità.

Fazio 6 – Avvio non brillantissimo, dove manca spesso l’intervento. Aumenta successivamente il suo rendimento in retroguardia, rendendo comunque positiva la sua prova. Si perde Babacar a tempo scaduto, che realizza il gol della bandiera.

Kolarov 6.5 – Senza sbavature: precisione in difesa, tanti affondi in avanti.

Cristante 6.5 – Non fa altro che confermarsi. Ormai ha la capacità di gestire palloni anche scottanti con calma olimpica e sopratutto, con moltissima qualità. L’intesa con Nzonzi, inoltre, pare migliorare gara dopo gara.

Nzonzi 6.5 – È questa la versione del centrocampista di cui ha bisogno la Roma. Fisico, corsa e capacità di sradicare palloni battendosi centimetro dopo centimetro con gli avversari. Chiaro che il rendimento non può essere sempre eccelso a causa dei tanti impegni.

Under 6 – Ha tanta voglia di far gol e mettersi alle spalle il periodo non troppo brillante. Ci prova più e più volte, senza fortuna. Tornerà la brillantezza che lo contraddistingue.

Zaniolo 7 – Non è stata la sua migliore prestazione in giallorosso, poiché nel primo tempo non è troppo preciso. La ripresa è molto più convincente e sopratutto realizza il primo gol in Serie A con una giocata che non fa altro che testimoniare la sua immensa classe che aspetta soltanto di sbocciare definitivamente.

Perotti 7 – Dopo qualche apparizione qua e là, il suo ritorno dal primo minuto si dimostra subito importantissimo per la Roma. 65 minuti circa di alta qualità, contraddistinti dalla sua velocità sulla fascia sinistra e la sua freddezza dagli undici metri. Importantissimo aver realizzato quel rigore in avvio che ha regalato fiducia alla squadra.

Schick 7 – È il protagonista assoluto della partita, nel bene o nel male. La partenza è sprint, in cui il ceco mostra subito discreti movimenti offensivi. Ha l’abilità di vincere il contrasto con Ferrari e procurarsi il rigore, poi con un intervento goffissimo rischia l’autogol: è salvato soltanto dalla fortuna. Pochi secondi dopo realizza un gol di pregevole fattura, poi se ne divora un altro nella ripresa. Per oggi va bene così…

Pastore s.v. – Difficile giudicare l’argentino, poiché entrato a gara ampiamente decisa. Si limita a qualche trottata palla al piede.

Kluivert s.v. – Una buonissima intesa con Kolarov sulla corsia, dove in combutta si rendono pericolosi.

Dzeko s.v. – Qualche minuto solo per mostrare una condizione che sembra piuttosto positiva.

Di Francesco 6.5 – Era una partita a dir poco pesante, e la sua squadra ha risposto in maniera esatta. Non è un caso che la prestazione sia coincisa col rientro a pieno regime di un giocatore come Perotti, che ha dato un netto cambio di marcia. Ci sarà ancora la gara di Parma a decidere tutto quanto, ma intanto questo è un buonissimo punto di partenza.

Simone Indovino

Panucci e Nainggolan: la nuova Roma guarda al passato?

(Keivan Karimi) – C’è chi, dalle parti di Roma, attende con ansia il 3 gennaio prossimo, quando inizierà ufficialmente il calciomercato invernale. La voglia dei tifosi è quella di vedere sbarcare a Trigoria almeno un paio di rinforzi che possano donare alla squadra capitolina più soluzioni di alto rango dopo un girone d’andata a dir poco deludente.

Ma non è da escludere che il futuro dei giallorossi sia collegato strettamente al loro ‘passato’. Le ultime clamorose voci parlano di una candidatura di Radja Nainggolan come nuovo colpo di mercato a gennaio. Il motivo di questa pazza indiscrezione? Il rapporto ‘nato morto’ tra il belga e l’Inter, l’esclusione per motivi disciplinari dal match di oggi contro il Napoli e un audio (CLICCA QUI PER SENTIRLO) che sta facendo discutere nel quale Nainggolan riferisce privatamente di voler tornare nella capitale anche per i buoni rapporti con Francesco Totti.

Il ritorno di Nainggolan ad oggi è solo utopia, ma nel mercato tutto può succedere, soprattutto se Monchi decidesse di riaccogliere un calciatore che i tifosi romanisti ancora oggi amano particolarmente. E non finisce qui: Eusebio Di Francesco deve cogliere 6 punti contro Sassuolo e Parma prima di capodanno per potersi considerare salvo. Se dovesse fallire il doppio appuntamento potrebbe rischiare davvero l’esonero. Ed a sostituirlo, secondo le ultime indiscrezioni, potrebbe essere un altro vecchio idolo della tifoseria giallorossa: Christian Panucci, che lascerebbe la panchina dell’Albania per tornare a Trigoria, portando con se’ anche Marco Cassetti, ennesimo ex calciatore della Roma vicino al rientro.

SERIE A Roma, prosegue la maledizione Stadium: alla Juve basta Mandzukic (VIDEO)

(Keivan Karimi) – 8 sconfitte in 8 stagioni, la Roma all’Allianz Stadium non riesce proprio a fare punti. Anzi, la squadra di Di Francesco, in un momento delicatissimo, tira fuori una prestazione d’orgoglio ma esce ancora una volta battuta nella tana della Juventus.

Basta una rete di Mario Mandzukic in un primo tempo giocato molto bene dai bianconeri, mentre gli ospiti giallorossi faticano ad uscire palla al piede e non danno mai noia al portiere Szczesny. Una zuccata del croato, che sovrasta Santon, porta avanti la Juventus, che aveva già sfiorato più volte il vantaggio, ma Alex Sandro e Dybala si erano dovuti fermare di fronte ad un super Olsen.

Nella ripresa una Roma più brillante esce dal guscio, anche grazie agli ingressi di Kluivert e Perotti: costringe la Juve nella propria metà campo e limita Ronaldo (altri due super interventi di Olsen), ma il gol del pareggio non arriverà visto il momento abulico degli attaccanti giallorossi. Buona prova ma senza concretezza, mentre la Juve si vede annullare dal VAR il 2-0 di Douglas Costa e si porta a casa la 16esima vittoria stagionale in 17 giornate.

https://www.youtube.com/watch?v=XymVRTjCwT4

Juventus Roma 1-0: le pagelle. Stessa partita in loop da anni. Santon vanifica un’ottima partita con la dormita sul gol di Mandzukic

Simone Indovino – Ormai è sempre la stessa storia. Da tanti, troppi anni. Il risultato è il medesimo, così come l’epilogo delle sfide tra Juventus e Roma. I bianconeri partono decisamente meglio dei giallorossi, e a furia di macinare occasioni su occasioni inevitabilmente la rete arriva. Peccato soltanto che nasca da una dormita non indifferente di Santon, che si fa anticipare da Mandzukic. L’attacco giallorosso è inconcludente, con Schick e Under che sono sempre sovrastati sia fisicamente sia in velocità dagli avversari. Per lo meno nella ripresa si vede un po’ più di orgoglio anche se, a conti fatti, le occasioni da gol non si vedono proprio. Sarà per il prossimo anno, di nuovo. 

ROMA

Olsen 7 – Un bravo a Robin, che ha saputo rialzarsi dopo una settimana certamente difficile facendo parlare il campo. Ingaggia una personalissima battaglia con Cristiano e ne esce ampiamente vincitore; il primo intervento su Alex Sandro è di altissima qualità tecnica.

Santon 5.5 – Se isoliamo l’episodio in cui si addormenta e consente a Mandzukic di segnare, la sua partita è ottima. Difende con intelligenza su Ronaldo, spinge con costanza. Ma il gol subito è sulla sua gobba, e questo è irrimediabile ai fini del risultato.

Manolas 6.5 – Sicuramente il migliore in retroguardia, come ormai spesso capita. È l’unico in grado di contrastare in velocità le avanzate di Ronaldo prima e Douglas Costa poi, anche se quest’ultimo è colpevolmente lasciato troppo libero in occasione del 2-0 poi annullato col Var.

Fazio 5.5 – Niente da fare, passano le giornate ma la sicurezza che l’argentino regalava fino allo scorso maggio continua ad apparire come una fontana d’acqua in mezzo al deserto, ovvero uno splendido miraggio.

Kolarov 5.5 – La Juventus affonda molto di più dall’altro lato, ragion per cui è piuttosto facilitato in retroguardia. In fase avanzata non regala tuttavia la qualità che tanto bene ha sempre fatto alla Roma. Peccato anche per i tanti cross non calciati con precisione.

Cristante 6 – Bene, ancora una volta, col pallone tra i piedi. Ormai le chiavi del centrocampo sono totalmente sue: anche in fase di pressione è sempre molto abile a gestire la sfera.

Nzonzi 5.5 – Facile annoverare un miglioramento del suo rendimento nel secondo tempo rispetto la prima frazione di gioco, ma purtroppo l’impressione è che non metta mai il massimo. In avvio, ha la possibilità di calciare da ottima occasione e arriva all’appuntamento scarichissimo.

Florenzi 5 – Nella posizione in cui è schierato, tra l’altro già ricoperta contro l’Inter, è un pesce fuori d’acqua. Inoltre, non dà mai qualità alle sue giocate commettendo tantissimi errori nei soli 45 minuti in cui rimane in campo.

Zaniolo 6 – Sempre al centro del gioco, sempre a far sentire la sua imponente fisicità sugli avversari.

Under 5 – Non ha smalto, non è lucido. Ma quello che forse fa riflettere di più è il fatto che sembra non crederci mai. E questo, nell’esatto periodo storico in cui si trova la Roma, non va affatto bene.

Schick 5 – Tocca pochissimi palloni, e molti li sbaglia pure. Ancora una volta non è mai pericoloso in attacco: si annovera solamente una conclusione piuttosto moscia. Continuano a essere tantissime le sfere sbagliate.

Kluivert 5 – Difficile pensare che il suo ingresso in campo possa stravolgere tutto, specialmente se sballottolato da destra a sinistra in pochi minuti.

Perotti s.v. – Un quarto d’ora certamente più positivo rispetto all’ultima uscita. Un suo totale recupero potrebbe rivelarsi fondamentale per Di Francesco.

Dzeko s.v. – Qualche minuto, giusto per fargli riassaggiare il campo. C’è bisogno di lui.

Di Francesco 5.5- C’è una cosa piuttosto preoccupante che ormai va avanti da diverse partite: la Roma inizia con un modulo sperimentale e finisce la gara con un altro schema di gioco, segnale irreversibile che questa squadra non riesce ancora a trovare un’identità. Facile però costatare che con l’ormai collaudato 4-2-3-1 la squadra giri meglio, anche se ancora una volta latitano le occasioni da gol.

Simone Indovino