Atletico Madrid-Roma 2-0: le pagelle. Sbagliato accontentarsi, ottavi (si spera) rimandati

Simone Indovino – Non può ancora festeggiare la Roma come d’altronde la sua storia insegna. I giallorossi cadono contro l’Atletico Madrid al Wanda Metropolitano per 2-0, maturato con le reti di Griezmann e Gameiro. La squadra di Di Francesco spreca troppe occasioni golose nella prima frazione di gioco ed è puntualmente punita dal team di Simeone, bravo anche a cambiare la partita con alcuni cambi. L’appuntamento con i tanti agognati ottavi di finale è costretto ad essere rimandato: appuntamento allo Stadio Olimpico contro il Qarabag.

ROMA

Alisson 5.5 – Non può nulla sul primo gol, forse poteva essere leggermente più reattivo e vivace su Gameiro, che lo salta con troppa facilità.

Bruno Peres 5 – Poca la concretezza messa in atto dal terzino ex Torino, che appare troppo morbido in fase difensiva ed è sempre impreciso col pallone tra i piedi. Ha inoltre il demerito di lasciare in 10 i suoi compagni nel momento del possibile assalto finale.

Fazio 6.5 – Tiene a galla la difesa fino al momento in cui è in grado di farlo. Straordinario un suo intervento nella propria area di rigore quando stoppa un’azione pericolosissima dell’Atletico. Naufraga nel finale con il resto della squadra.

Manolas 5.5 – Subisce un cartellino giallo a pochi minuti dall’inizio e questo lo frena leggermente, nonostante si immoli spesso e volentieri per respingere conclusioni insidiose degli avversari. Non è posizionato benissimo in occasione del primo svantaggio.

Kolarov 5.5 – Probabilmente il match più sottotono da quando è approdato nella Capitale. Buone le sovrapposizioni dove tuttavia non riesce mai a cogliere nessun compagno in area di rigore. Scarsa la qualità dei suoi cross da calcio da fermo.

Gonalons 6.5 – Una sbavatura a parte, è il migliore della squadra odierna per quanto riguarda la gestione della palla, sempre mossa con qualità ed intelligenza.

Pellegrini 6 – Inizia a mille, rendendosi protagonista nel centrocampo della Roma alternando corsa e giocate di qualità. Scende con il passare dei giri d’orologio e la manovra in mediana capitolina ne risente. Sostituito a metà secondo tempo da Strootman.

Nainggolan 5.5 – Appare scarico mentalmente e fisicamente dopo il derby. Troppi i palloni persi in mezzo al campo che mettono in difficoltà i propri compagni; non si fa vedere praticamente mai in zona pericolosa.

Gerson 5.5 – Non una delle migliori apparizioni del brasiliano, schierato nella posizione offensiva dal mister. Utile in manovra e in ripiegamento, sciupa alcune buone occasioni che si rendono decisive al fine del risultato.

Perotti 6 – Partenza a razzo, dove mette in costante difficoltà Thomas. Non riesce comunque a incidere in maniera decisiva e l’incisività delle sue giocate scende in maniera drastica.

Dzeko 5 – Non è sembrato il solito bosniaco dal punto di vista della fame e della convinzione. I compagni non lo servono praticamente mai in maniera utile ma lui fa poco per rendersi protagonista

Strootman 5.5 – Entra in campo nel momento più difficile della sua squadra.

Defrel s.v. – Pochissimi palloni toccati dal francese.

El Shaarawy s.v. – Il Faraone non ha il tempo necessario per provare ad imprimere una svolta al match.

Di Francesco 5.5 – La posizione nel girone rimane più che favorevole, vero, ma si poteva tuttavia tentare di fare di più per evitare qualsiasi rischio all’ultima giornata, considerando che fino al 70° minuto la Roma era pienamente in gioco. Peccato per il calo fisico e di concentrazione, come se i suoi giocatori si stessero accontentando del pareggio.

Simone Indovino

CONI, termina il Consiglio straordinario. Nessun commissariamento della FIGC

Simone Burioni – Come già preannunciato pochi giorni fa dal presidente del Coni Giovanni Malagò, si è svolto il Consiglio straordinario che deciderà se commissariare o meno la FIGC, dopo le dimissioni del presidente Carlo Tavecchio. Oltre a Malagò, presenti altri 18 consiglieri che stanno prendendo parte alla riunione.

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Ore 18:20 – Prende la parola Giovanni Malagò: “Penso fosse doveroso che il presidente del Coni convocasse una giunta straordinaria. Tutti i membri di Giunta, tecnici, editoriali, olimpici estivi e invernali hanno espresso la loro opinione. C’è stata una individuazione di opionioni personali molto importanti su questa vicenda, su quella che era stata la mia narrazione dei fatti, che molto in sintesi vado a raccontare. Ci sono due problematiche, una sostanziale, oggettiva, cioè che questa vicenda del mondo del calcio sicuramente coinvolge il sistema non del Comitato Olimpico e del sistema sportivo italiano, ma il sistema Paese in un modo assolutamente diverso e imparagonabile con qualsiasi altro sport e federazione. In questi giorni c’è un onda, una piena che i media hanno riportato e coinvolge travolge tutto e tutti. Sarebbe da persone non serie fingere che non sia successo niente, soprattutto per chi ha responsabilità istituzionali e pubbliche come me e gli altri organi di Giunta. Sotto questo punto di vista la mia posizione è netta, se volete categoria, per me il calcio italiano va riformato, vanno cambiate le cose sotto tanti punti di vista. Come si deve arrivare a questo? Non si può che passare per un commissariamento. Un commissariamento con poteri ampi e lungo, non uno che passa per i normali avvicendamenti di altre federazioni. Il male è profondo, esiste ha radici di carattere statutario. C’e’ un problema formale, amministrativo, che riguarda i pezzi di  carta. Gli uffici legali sostengono che oggi non ci sono i presupposti per il commissariamento della Federcalcio.  Cosi’ come sono scritte le regole, se noi oggi avessimo portato in Giunta una delibera di  commissariamento della Figc, saremmo stati oggetto di un ricorso da parte di uno di questi signori che vogliono evitare tale scenario. Così come sono scritte le carte, sappiamo che il ricorso avrebbe grande possibilità di successo. Io non posso esporre il Coni a questo rischio, perché questa è un’organizzazione seria, solida, e non puoòfinire in un disastro. Ma questa situazione fa riflettere. So che per la Lega di Serie A è stata convocata un’assemblea elettiva il 27, so che c’è la possibilità fino al 30 di mettere le X nelle caselle. Le caselle mancanti sono ben 9: presidente, amministratore delegato, consigliere di Lega che deve essere un terzo indipendente in base al nuovo statuto, i quattro membri delle società in rappresentanza del consiglio di Lega, i due rappresentanti delle società nell’ambito federale. Se succede tutto questo, in bocca al lupo calcio, non possiamo fare niente. Noi siamo molto dispiaciuti che si debba percorrere un’altra strada ma non abbiamo gli strumenti giuridici per impedirlo. Nel caso questo non accada, dato che l’esercizio del commissario è di natura straordinaria, se non si arriva a dama, quel commissariamento non può essere procrastinato, perché si va nella straordinaria amministrazione, mentre il presidente dimissionario può solo svolgere funzioni di ordinaria amministrazione. A quel punto si riconvoca una Giunta e si faranno le dovute considerazioni.”

Si sente preso in giro dalla Serie A?
Assolutamente no, anzi penso che in questo momento la Serie A, con tutte le sue responsabilità in questa vicenda, sia vittima. Non ha potuto partecipare alle dimissioni di Carlo Tavecchio non avendo i rappresentanti e adesso deve porsi il problema. Se io nomino gli organi a me va bene che la FIGC vada a regolari elezioni, e a quel punto la Serie A non può lamentarsi se ha sempre una percentuale di voto e le cose in Federcalcio non funzionano. La Serie A adesso ha l’occasione di dimostrare che conta.

Tutto quello di cui ha parlato deve succedere entro l’11 dicembre?
Sì, è così. Fermo restando che ci sono passaggi tecnici-statutari che sono al vaglio degli avvocati. C’è un rimbalzo tra Federazione e Lega che prevede dei passaggi che devono essere verificati, ma la finestra è quella che va dal 30 novembre all’11 dicembre.

Il nome buono può essere quello di Cosimo Sibilia?
Il più grande errore che uno possa fare oggi è indicare un nome. Non ci penso a fare queste considerazioni. Sicuramente la Lega Dilettanti è quella che in termini di forza di numeri maggiormente impatta in questa vicenda.

Ore 16.35 – Il presidente Giovanni Malagò apre il consiglio che deciderà le sorti della FIGC.

Ore 16.30 – Il vice Presidente vicario del Coni, Franco Chimenti, prima dell’inizio della riunione è stato intercettato dai microfoni dei cronisti presenti:

Propenso al commissariamento o meglio aspettare l’assemblea di Lega di lunedì?
Sinceramente vorrei adeguarmi a ciò che dicono i legali. Bisogna agire con attenzione.

Lei è un possibile commissario?
Assolutamente no, potete star tranquilli.

Simone Burioni