La Roma vince in rimonta contro la Sampdoria grazie a un super Dzeko

Pagine Romaniste (F. Belli)  – La Roma supera la Sampdoria per 2-1. I giallorossi, nella prima partita della ripresa del campionato dopo lo stop dovuto al Covid-19. Questi tre punti sono importantissimi per la squadra di Fonseca che rischiava di vedere il distacco dall’Atalanta aumentare fino a 9 punti. A passare in vantaggio nel primo tempo sono i doriani grazie ad un’amnesia difensiva giallorossa con Gabbiadini che ne approfitta e mette la palla in porta quasi dalla linea di fondo. La rimonta capitolina arriva nella ripresa grazie a quel fantastico attaccante che è Edin Dzeko. Due gol, uno con il sinistro e uno con il destro, entrambi al volo sul lancio di Pellegrini prima e Cristante poi. Da segnalare un Edin Dzeko sempre di più nella storia della Roma. La doppietta contro la Sampdoria gli vale l’aggancio a Manfredini nella classifica dei goleador di tutti i tempi della squadra giallorossa. Il bosniaco ha segnato i gol numeri 103 e 104 con la maglia capitolina. Leader nello spogliatoio e trascinatore in campo, il cigno di Sarajevo si è preso definitivamente la Roma. Da quando ha indossato la fascia di capitano al braccio ha segnato 8 reti in altrettante partite di campionato. Come se l’addio di Florenzi ed il passaggio di consegne lo abbiano in qualche modo responsabilizzato. In questa parte finale della stagione proverà a spingere la Roma in Champions League, attraverso la Serie A o l’Europa League, perché accontentarsi di un quinto posto sarebbe un passo indietro troppo grande per la società capitolina. Questa l’analisi della gara di Fonseca: “È stata una partita difficile, ma non possiamo dimenticare che è stata la prima dopo il lockdown. Non abbiamo fatto partite di preparazione e siamo entrati molto bene, abbiamo creato tre o quattro situazioni per fare gol, poi abbiamo preso gol e la squadra è stata meno tranquilla e lunga. Abbiamo lasciato spazio alla Sampdoria per creare due o tre situazioni. Poi la squadra ha trovato la strada per l’area avversaria. Nel secondo tempo abbiamo giocato sempre vicino all’area, giocando bene bene. Penso che abbiamo meritato il risultato. Rosa lunga? Utile in questo momento. Non abbiamo i giocatori nelle migliori condizioni adesso, quindi è molto importante. Abbiamo scelto questa squadra in un momento in cui abbiamo quasi tutti a disposizione, solo Pau Lopez e Zaniolo non si sono allenati con noi. Devo dire che abbiamo anche giocatori che si sono allenati solo tre giorni, come Pellegrini, Mancini e Zappacosta, che sono stati infortunati in questo periodo per due o tre giorni. Tutti i giocatori hanno avuto un buon atteggiamento, credendo sempre che fosse possibile cambiare il risultato. Abbiamo meritato”.

 

Francesco Belli

Le statistiche di Roma-Sampdoria 2-1: Fonseca indovina i cambi e Dzeko trascina al successo

(S. Valdarchi) – Dopo tanta attesa, riparte il campionato anche per la Roma, che contro la Sampdoria vince in rimonta, grazie alla doppietta di Edin Dzeko in risposta al vantaggio iniziale firmato da Gabbiadini. Gli uomini di Fonseca centrano il terzo successo consecutivo in Serie A, raggiungendo quota 48 punti, a -6 dall’Atalanta quarta in classifica. Vittoria figlia di una prestazione non brillante, in cui sono state messe a nudo le difficoltà dal punto di vista fisico dovute ai mesi di stop, ma citando il coro di una Curva Sud la cui assenza rende lo spettacolo meno avvincente: “Dammi tre punti, non chiedermi niente”, soprattutto questa volta, soprattutto in questa situazione. Non c’è il tempo per festeggiare però, perché i capitolini sono subito chiamati ad un altro impegno, domenica alle ore 17:15 a San Siro, dove saranno ospiti del Milan.

I numeri

Il pallino del gioco è stato, fin dal fischio d’inizio, in mano ai padroni di casa, ma guardando le statistiche la Sampdoria si è resa pericolosa quasi quanto la Roma. I dati infatti raccontano di una Samp in grado di andare al tiro 13 volte, contro le 16 dei capitolini, che hanno inquadrato lo specchio della porta una volta in più: 10 a 9. Il possesso palla è appannaggio della Roma, 61%, grazie anche all’atteggiamento dei blucerchiati che, passati in vantaggio dopo 11 minuti, si sono rinchiusi nella loro metà campo, provando a chiudere gli spazi e sperando di colpire in contropiede. Il baricentro dei doriani, infatti, è rimasto sempre piuttosto basso, 48,32 metri, con la differenza che nella ripresa gli uomini di Ranieri si sono allungati, circa 7 metri in media, lasciando margine tra le linee alla manovra giallorossa.

Anche il numero di passaggi riusciti è nettamente a favore della Roma, 520 contro i 282 degli avversari, mentre le formazioni hanno colpito un palo a testa, Jankto nel primo tempo e Kolarov da calcio piazzato sul risultato di 1 a 1. 10 a 8 i calci d’angolo battuti, con gli ospiti in grado di rendersi pericolosi nel finale di gara, a differenza dei romanisti che dalla bandierina non hanno mai impensierito seriamente Audero. Parità per quel che riguarda le parate7 a 7, con l’estremo difensore blucerchiato chiamato a due interventi decisivi. Nonostante i due squilli della Roma siano arrivati per vie centrali, Dzeko e compagni hanno preferito le fasce, in modo particolare la corsia mancina, per attaccare: 19 attacchi a sinistra, 10 a destra e 14 al centro.

Infine, nota sui cambi: delle cinque sostituzioni a disposizione, Ranieri ne ha utilizzate soltanto quattro a differenza del collega portoghese, che proprio con le forze fresche è riuscito a ribaltare il risultato e portare a casa i tre punti.

Le prestazioni individuali

Analizziamo le prestazioni di tre dei migliori interpreti romanisti, partendo da Jordan Veretout. Il centrocampista francese non ruba l’occhio, passa sottotraccia, ma effettua un lavoro fondamentale per gli equilibri della squadra. L’ex Fiorentina è, per distacco, l’uomo con più palle giocate nella gara, a quota 105 palloni toccati, dopo di lui Smalling a 79. Con il possesso a favore, la Roma di Fonseca si schiera a tre in difesa e ad abbassarsi ed impostare ci pensa proprio Veretout, con Diawara, nella sua serata peggiore da quando è a Roma, lasciato leggermente più alto. Un lavoro di impostazione della manovra che gli frutta 88 passaggi riusciti, ancora una volta il migliore tra i 31 scesi sul terreno verde dell’Olimpico. Sono 5 le palle recuperate e 2 i falli subiti. Veretout percorre 10,706 chilometri, appena 41 metri in meno rispetto a Ibanez, recordman giallorosso in questo dato. A dirla tutta, il numero 21 aveva anche provato a prendersi la scena, con un destro perfetto all’incrocio dei pali, ma Calvarese, applicando alla lettera un regolamento dissennato che già dal prossimo campionato verrà modificato, gli annulla il gol del pari per un tocco con il braccio di Carles Perez.

Altra nota positiva per la Roma sono i 29 minuti più recupero disputati da Lorenzo Pellegrini. Il numero 7 entra al 61′ al posto di un Pastore poco brillante e in una manciata di minuti illumina la serata romanista, ispirando la rimonta. Fonseca non lo rischia dall’inizio, per colpa di un recente affaticamento muscolare, ma l’estro e la tecnica sono rimasti quelli di sempre. Pellegrini, con la metà del tempo a disposizione rispetto al trequartista argentino, effettua 2 passaggi chiave ed al 64′, dopo circa 180 secondi dal suo ingresso in campo, offre ad Edin Dzeko un cioccolatino per la rete del pareggio. Nono assist per il romano in Serie A, terzo in questa speciale classifica a -1 dal Papu Gomez.

Chiudiamo in bellezza con Edin Dzeko. Il cigno di Sarajevo, da capitano e giocatore straordinario qual è, prende per mano una Roma impacciata, che fatica a costruire occasioni da gol e la trascina alla vittoria con due perle. Prima doppietta in stagione per il bosniaco, che sale a quota 14 reti in Serie A, a cui vanno aggiunte le 3 in Europa League, tutte quante realizzate su azione. Contro la Samp, oltre a finalizzare il gioco, funge da sponda per i compagni, da riferimento e uomo a cui affidare il pallone quando la squadra di Ranieri non concede spazi per le giocate nello stretto. Calcia 5 volte, prendendo sempre lo specchio della porta e battendo in due occasioni Audero. Crea 4 delle 7 occasioni da gol della Roma. Arrivato nell’estate del 2015 nella Capitale, il numero 9 continua ad infrangere record ed entrare di diritto nella storia romanista: con le ultimi due reti arriva a quota 104 realizzazioni con la maglia giallorossa, agganciando Pedro Manfredini alla quinta posizione della classifica marcatori all-time del club.

(S. Valdarchi)

Roma-Sampdoria, il ritorno della Roma è il ritorno di Dzeko

(Jacopo Venturi) – Torna la Serie A, tornano i suoi campioni. Torna la Roma, torna quindi, immancabilmente, il suo Campione: Edin Dzeko. Dopo tre mesi e mezzo di stop il campionato italiano riparte, tra mille incertezze. Chi invece ha preso il via con una certezza sono proprio i giallorossi, che sin dalla prima partita hanno ritrovato i gol, l’estro, il talento e la forza del numero nove bosniaco. La partita si era messa male per i padroni di casa, causa la rete di Gabbiadini. Nel secondo tempo però si è accesa la punta ex City. Dzeko ha sfoderato due gol che lo descrivono in pieno: difficili, volanti, spettacolari. Il secondo più bello del primo, per delicatezza e precisione. E la Roma dunque si ritrova a sperare ancora una volta nel suo “vecchio” capitano per la difficilissima missione che, se dovesse andare a buon fine, la porterebbe in Champions. Nessuna vergogna però, perché aggrapparsi a un giocatore del genere è naturale ed è imposto dal giocatore stesso, che con il suo modo di stare in campo si rende indispensabile. Chi altri infatti, tra coloro che sono a disposizione di Fonseca, potrebbe fare quello che fa lui per novanta e più minuti? Nessuno. Ed è normale, perché di calciatori come Edin Dzeko, ce ne sono davvero pochi.

(Jacopo Venturi)

Le imprese della Roma in Europa: Totti riscrive la storia al Bernabeu

Alice Dionisi – Quando la Roma ha affrontato il Real Madrid in occasione della Guinness International Champions Cup nell’estate del 2014, vincendo 1-0 grazie ad un gol di Francesco Totti, il pensiero del capitano sarà stato “Déjà-vu”. Nella stagione 2002/2003 gli avversari dei giallorossi in Champions League nella prima fase a gironi (ne erano ancora previste due, con la seconda al posto degli ottavi di finale), oltre ai Blancos, erano AEK Atene e Genk. L’avventura in Europa non inizia nel migliore dei modi: una sconfitta per 3-0 contro i Galacticos allo Stadio Olimpico e un pareggio 0-0 in Grecia. La prima vittoria arriva grazie ad una rete di Antonio Cassano in casa contro il Genk, poi al ritorno contro i belgi la Roma non va oltre lo 0-0.

NOTTE DI SOGNI, DI COPPE E DI CAMPIONI

Il 30 ottobre del 2002 Fabio Capello è pronto per sfidare nuovamente i campioni in carica del Real Madrid. Al Santiago Bernabeu Vicente Del Bosque sfodera l’artiglieria pesante: Casillas tra i pali, Salgado, Hierro, l’ex giallorosso Helguera, Roberto Carlos, Cambiasso, Makelele, Figo, Raul, Zidane e Ronaldo. La Roma risponde Antonioli, Panucci, Aldair, Samuel, Candela, Cafu, Tommasi, Emerson, Delvecchio, Montella e Totti. Durante i primi minuti di gioco Raul si rende protagonista, prima con un tentativo di testa, poi con un gol annullato per fuorigioco. La reazione dei giallorossi arriva prontamente qualche minuto dopo. Al 27’ del primo tempo Montella serve a Totti la palla gol e il numero 10 non si lascia sfuggire l’occasione, siglando la rete della vittoria. I padroni di casa provano a recuperare la partita, ma Antonioli nega insistentemente il pareggio a Ronaldo e Raul, salvando il risultato. Il fischio dell’arbitro Dallas sancisce la fine e avvicina la Roma alla qualificazione per il turno successivo.

STORICA

I 3 punti conquistati sono fondamentali per il passaggio del turno (come secondi, a pari punti con gli spagnoli) ma sono anche una conquista storica: erano 35 anni che una squadra italiana non vinceva a casa del Real Madrid. La Grande Inter nel ’67 era stata l’ultima a trionfare al Bernabeu ma il gol di Totti sfata il mito dei Galacticos. Il capitano lo sapeva, “Mi sono regalato un sogno, me lo sentivo che avrei segnato qui a Madrid come era accaduto lo scorso anno” (ottobre 2001, Real Madrid-Roma 1-1, ndr). Gli avversari si tolgono il cappello, Casillas ammette: “Mi ha fatto venire i brividi”. Se ne ricorderanno anche i tifosi spagnoli, quando nel 2016 omaggeranno Totti con una standing ovation al momento del suo ingresso in campo. Una vittoria di misura ma anche un’impresa. Capello è certo “Qui non si vince se non si è grandi” e la Roma la sua grandezza quella sera l’ha mostrata.

Alice Dionisi