Viaggiando nella Hall of Fame: Amedeo Amadei, il fornaretto di Frascati naturalizzato testaccino

Pagine Romaniste (F.Belli) – “Chi ha volontà, non teme povertà”, recita un proverbio. Un’antica massima di saggezza popolare che calza a pennello ad Amedeo Amadei. Una stella di un calcio che non c’è più, entrato in punta di piedi nella Hall of Fame con i suoi 111 gol in maglia giallorossa e 200 totali in carriera. Eppure, prima di diventare calciatore, il destino aveva in riserbo per lui ben altri progetti. Il padre, Romeo, era proprietario di un antico forno di Frascati e di aiutare il figlio a coltivare questa passione proprio non ne voleva sentir parlare. Amedeo deve portare a casa la pagnotta, letteralmente, punto e basta. Nulla di strano: non sono tempi facili e non sempre, anche se c’è un amico in più, si può aggiungere un posto a tavola. Ma non importa. Un pomeriggio quell’impacciato ragazzino di 14 anni sale sulla bici che usa per le consegne e fa un giro più lungo del solito. Si è perso, dirà poi ai genitori, ma è una balla e nessuno ci crede. Conosceva troppo bene quelle vie il fornaretto, come lo chiameranno in seguito i tifosi, per perdersi. E’ andato a Testaccio, dove la Roma sta facendo dei provini per giovani emergenti. Amedeo è una forza della natura, è velocissimo e segna che è un piacere. Supera il provino, lui uno tra pochi, e a 15 anni e 9 mesi, esordisce in Serie A. Stabilisce così un record che sarà eguagliato da Pellegri solo 79 anni dopo. Sette giorni dopo segna e stabilisce anche il record di marcatore più giovane di sempre, che detiene ancora oggi non eguagliato da nessuno.

La consacrazione, la guerra e il giuramento

Nasce ala ma, quasi per grazia divina, è costretto a spostarsi al centro dell’attacco. Il guru del calcio argentino e compagno di squadra Providente è entrato infatti in rotta di collisione con l’ambiente, una sorta di Carlos Bianchi ante litteram, e serve un sostituto. Chi meglio di Amedeo? La consacrazione del fornaretto avviene nel 1941-1942 con la vittoria del primo scudetto della storia della RomaAl termine di quella stagione lui stesso si definirà un frascarese di nascita ma testaccino d’adozione. Spira un vento di guerra però, che tutto divora e niente lascia. La stagione successiva la Roma stenta, anche perché orfana dell’allenatore Scahffer, chiamato alle armi in madrepatria Ungheria. L’anno successivo nel corso di una gara col Torino, viene squalificato a vita per aver dato un calcio all’arbitro dopo un parapiglia generale. Quel calcio però, il fornaretto, non l’ha mai dato. E’ stato il suo compagno di squadra Diagianti, che lo ammetterà anni dopo. Ma il fornaretto tace, non mette nei guai un compagno e subisce il processo. Sarà poi amnistiato, ma l’onta resta. Sono mesi difficili e anche il forno che era del padre e prima di lui del nonno viene seppellito tra le macerie dei bombardamenti. Finita la guerra i capitolini scendono sempre più in basso nella classifica e il testaccino d’adozione è costretto ad andarsene. Con un giuramento però: quello di non poter mai giocare contro la Roma, “perché non si può chiedere a un figlio di pugnalare sua madre”. Del resto la fedeltà non ha scadenza, come quella del fornaretto per la sua Roma. 

Francesco Belli

La Roma rimane in 10 e travolge l’Udinese, sorpassato il Napoli

Alice Dionisi – Non c’è storia a Udine: la Roma batte 4-0 la formazione di Tudor nonostante l’inferiorità numerica e si porta in solitaria al quarto posto della classifica, scavalcando il Napoli. Saranno proprio i partenopei i prossimi avversari dei giallorossi, attesi sabato 2 novembre allo Stadio Olimpico per lo scontro diretto. Gli uomini allenati da Fonseca rimangono in inferiorità numerica dopo appena mezz’ora di gioco, con Irrati che espelle Fazio per un presunto fallo da ultimo uomo ai danni di Okaka. Secondo l’arbitro di Pistoia si tratta di chiara occasione da gol, ma non è fallo. Il direttore di gara non va a rivedere l’azione al VAR e i giallorossi restano in dieci, con Fazio che salterà la sfida contro il Napoli. Nicolò Zaniolo mette a segno la prima rete in trasferta, sfruttando l’errore difensivo di Samir e battendo Musso col mancino. Nella ripresa Tudor non riesce a sfruttare la superiorità numerica e la Roma fa una prova di grande carattere. In meno di 3 minuti arrivano il gol del raddoppio e quello del 3-0: al 51’ Smalling sfrutta il calcio d’angolo e trova la porta dopo la deviazione di Lasagna; 150 secondi dopo la ripartenza dei giallorossi permette a Pastore il cross in area per Kluivert, che calcia di destro sul primo palo, trovando la terza rete. Al 63’ Irrati indica il dischetto: fallo di mano di Becao in area, rigore per la Roma. Kolarov dagli 11 metri trova la rete del 4-0 e chiude definitivamente la partita. Grande prova di carattere per la squadra di Fonseca, che nonostante abbia disputato oltre 60’ di gara in inferiorità numerica, ha trovato il poker contro un’Udinese quasi nulla. Si complimenta anche il presidente James Pallotta, che ha commentato su Twitter: “Mi è piaciuto come la nostra squadra abbia reagito dopo il cartellino rosso. Abbiamo giocato duro fino alla fine, è stato bello da vedere. Complimenti alla squadra e allo staff”. Contento anche Smalling, che trova il suo primo gol in giallorosso: “Sono molto contento di questo gol, già nelle partite precedenti lo avevo sfiorato. È bello dare il mio contributo alla squadra anche in termini di gol. La squadra ha dimostrato di essere forte mentalmente, riuscendo a vincere anche con un uomo in meno”. Il difensore bene si è adattato bene nella Capitale: “Mi piace lo spirito della squadra, sin dal primo giorno ho capito che c’era voglia di vincere e fare bene. Non abbiamo ancora fatto nulla, la stagione è lunga, qui c’è un club ambizioso ed un mister intelligente, vogliamo fare molto bene in ogni competizione”.

Alice Dionisi

La Roma vince contro il Milan e si porta a -1 dalla zona Champions

Alice Dionisi – La Roma di Paulo Fonseca vince 2-1 in casa contro il Milan e rimane in corsa per un posto in zona Champions, con il Napoli che adesso dista solo un punto. Sprofonda invece il Milan, che adesso si trova a -7 dal quarto posto. Fonseca è costretto, tra infortuni e squalifiche, ad adattare i suoi calciatori per ovviare all’emergenza a centrocampo, schierando Mancini mediano davanti alla difesa (composta da Smalling e Fazio, con Kolarov e Spinazzola ai lati), mentre Perotti torna titolare per la prima volta in stagione.

Nel primo tempo i rossoneri provano a farsi pericolosi con una conclusione di Leao e un gol, annullato per fuorigioco, di Paqueta. Suona l’allarme per la Roma, che reagisce e risponde con Pastore, per poi trovare la rete del vantaggio al 38’ con un Edin Dzeko versione “Batman” (il bosniaco indossava la mascherina al carbonio a causa della doppia frattura allo zigomo). Sullo sviluppo di un corner battuto da Veretout, Mancini fa la sponda per Dzeko che colpisce di testa e trova il vantaggio dei giallorossi, il suo quinto gol stagionale in campionato. Prima dell’intervallo Pastore ha l’occasione per il raddoppio, ma Donnarumma salva i rossoneri. Nella ripresa il Milan pareggia al 55’ grazie ad una rete di Theo Hernandez, che si accentra in aerea e sfrutta la deviazione di Smalling per spiazzare Pau Lopez. Il risultato resta sulla parità per meno di cinque minuti, perché ci pensa Nicolò Zaniolo a riportare in vantaggio la Roma. Al 59’ il numero 22 sfrutta gli errori di Calabria e Musacchio per calciare di sinistro al limite dell’area. I giallorossi tornano alla vittoria dopo il doppio pareggio contro Sampdoria e Cagliari. Si unisce alla festa all’Olimpico anche un esordiente Mert Cetin, entrato al 77’ al posto di Spinazzola. La Roma reagisce compatta, da squadra, e riesce a portare a casa i tre punti nonostante le tante assenze. Il Milan fallisce l’aggancio agli avversari e il bottino rimane di un solo punto nelle ultime due partite.

Alice Dionisi

Lo scozzese Collum regala al Moenchengladbach un pareggio inesistente

Alice Dionisi – Un rigore inesistente blocca la Roma sull’1-1 nel match casalingo di Europa League contro il Borussia Moenchengladbach. I giallorossi ospitano i tedeschi allo Stadio Olimpico alle 18:55 per l’ultima partita del girone d’andata della competizione europea, dopo le vittorie contro il Basaksehir nella prima giornata (4-0) e il pareggio contro gli austriaci del Wolfsberger (1-1). Roma in emergenza a centrocampo (indisponibili Pellegrini, Cristante e Diawara), con Fonseca che è costretto ad avanzare nuovamente Mancini in mediana insieme a Veretout e ad affidarsi a Dzeko in attacco, nonostante la doppia frattura allo zigomo del bosniaco. Sponda Moenchengladbach invece, Rose deve rinunciare a Plea, bloccato in infermeria. Se nella fase a gironi di Europa League ci fosse il VAR, i giallorossi adesso starebbero festeggiando la vittoria. Ma l’arbitro scozzese Collum ha altri piani. I giallorossi si portano in vantaggio nel primo tempo grazie ad un gol del baby talento Nicolò Zaniolo. Nonostante i tentativi -falliti- degli avversari nei primi minuti, la Roma riesce a soffrire e trova il gol di testa dell’1-0 al 32’ su sviluppo di un corner calciato da Veretout. Due minuti dopo Dzeko trova la rete del raddoppio, che viene però annullata per fuorigioco. Non accenna a smettere la pioggia all’Olimpico nella ripresa, che scorre senza grandi emozioni fino ai minuti finali. All’89’ Florenzi spreca l’occasione di chiudere la partita su un’azione in contropiede, poi in pieno recupero l’arbitro Collum indica il dischetto per la formazione tedesca. Per lo scozzese è mani di Smalling, colpevole di aver colpito invece la palla con il viso. Stindl non si lascia sfuggire l’occasione e trasforma il rigore, regalando il pareggio al Moenchengladbach. Fonseca e i suoi restano comunque primi nel girone data la vittoria dell’Istanbul Basaksehir sul Wolfsberger per 1-0. Gianluca Mancini è duro nel post-partita: “Il rigore è un’ingiustizia. Smalling prende il pallone in faccia e una cosa così al livello internazionale è inaccettabile. Lavoriamo in settimana nella difficoltà perché siamo corti ma arrivare in partita e prendere questi rigori è inaccettabile. Magari non abbiamo fatto la partita che ci ha chiesto il mister, ma c’è stato impegno sia da parte di chi ha giocato dall’inizio sia da chi è subentrato, abbiamo dato il massimo e ricevere questa ingiustizia ci fa male perché la partita era finita”.

Alice Dionisi

“Falcao ottavo re”, mostra a Roma

Pagine Romaniste (F.Belli)E’ il giorno di San Lorenzo del 1980. Cadono le stelle, e ogni cuore giallorosso chiede al cielo un miracolo: la Roma campione. Questo rito si ripete ininterrotto da 4 decenni. Solo un miracolo può realizzare questo miraggio. Il miracolo si chiama Paulo Roberto Falcao da Xanxere. Non è quindi facile spiegare cosa abbia rappresentato quel genio con i capelli ricci per un tifoso della Roma. “Tu mi hai accompagnato negli anni più belli della vita”, questa la frase che racchiude il pensiero di qualsiasi tifoso che l’abbia visto solcare il prato dell’Olimpico incisa all’ingresso di una mostra a lui dedicata in Piazza Navona, nell’Ambasciata Brasiliana. L’esposizione, che terminerà il 13 settembre, contiene alcuni cimeli e 52 foto che ripercorrono tutta la carriera del fuoriclasse brasiliano, dagli esordi al Mondiale di Spagna ’82, alle esperienze con i club, passando per le spedizioni internazionali con la Selecao. Tutte le immagini sono racchiuse in due stanze principali e ognuna di esse racchiude un momento importante della carriera del giocatore. La mostra diventa una sorta di racconto del mito, la narrazione di una vita fuori dal normale. Sono tanti gli scatti iconici legati a Falcao ed esposti: l’esultanza per il momentaneo goal del 2-2 all’Italia nel Mondiale di Spagna, gli abbracci con i vecchi compagni Di Bartolomei e Conti e quelli con l’avversario di sempre, Maradona. C’è’ poi anche una terza stanza, all’interno della quale è proiettato un documentario prodotto da Roma TV.

Nella città eterna è stato battezzato come l’ottavo re di Roma, un soprannome pesante, il successore del Superbo a quasi tre millenni di distanza. Un regista elegante ma anche sintetico, sopraffino e duttile, ma soprattutto estremamente intelligente. Iconico il 5 preteso sulla maglia, numero che nella sua terra natia indicava “o comandante do jogo”, il comandante del gioco. Un servo naturale della bellezza, un po’ la personificazione della mentalità verdeoro di quella generazione, per la quale il divertimento era l’essenza pura del calcio. Ma anche concreto. Celebre l’aneddoto secondo il quale nel giorno della sua presentazione il patron Viola gli chiese di cimentarsi in qualche giocata spettacolare per entusiasmare i tifosi. Falcao rispose con un colpo di tacco e vari numeri ma alla fine ammonì il presidente, chiedendogli di non pretendere più che facesse la foca ammaestrata. Era fatto così il divino: grande personalità e classe ma poco incline alla goliardia. Un artista del pallone che ha cambiato il destino di tutte le società dove ha militato.

Esordisce all’Internacional de Porto Alegre con cui vince tre campionati e due premi come miglior giocatore del campionato. Il club brasiliano prima del suo avvento non aveva vinto nessun trofeo di tale portata. Nell’80’ lo sbarco in quella che anni dopo definirà la sua seconda casa. E pensare che a Fiumicino i tifosi aspettavano trepidanti un altro brasiliano, ben più celebre del suo connazionale, un certo Arthur Antunes Coimbra, più noto come Zico. Nessuno all’inizio ha vagamente percepito l’importanza del suo arrivo, salvo poi ricredersi. Uno straniero che avrebbe trasformato la Rometta scarsa e perdente dei decenni precedenti in un club capace di arrivare ad un gradino dal tetto d’Europa, bloccandosi contro l’invincibile Liverpool di Grobbelaar. – Pagine Romaniste (F.Belli) 

 

 

Bologna-Roma 1-2, le pagelle: Veretout da slalom gigante. Wow Lopez che miracolo su Soriano

Luca Fantoni – La Roma vince 2-1 all’ultimo secondo in casa del Bologna. Partita molto emozionante con i giallorossi che sono passati in vantaggio all’inizio della ripresa con una punizione di Kolarov ma si sono fatti recuperare a causa di un rigore, forse un po’ generoso, concesso a Soriano e realizzato da Sansone. Dopo un miracolo di Pau Lopez, quando la partita sembrava avviarsi verso un pareggio, al 93′ Dzeko ha sfruttato un cross di Pellegrini e di testa battuto Skorupski.

ROMA

PAU LOPEZ: 7 Compie il suo primo miracolo nell’esperienza romanista. La parata ravvicinata su Soriano è puro istinto. Dopo aver subito il pareggio, il secondo gol a distanza di pochissimi minuti avrebbe mandato sotto i tacchi il morale della squadra di Fonseca.

FLORENZI: 5.5 Inizia benissimo per poi calare con il passare dei minuti. È in ritardo in chiusura sull’azione del rigore del Bologna e nella ripresa soffre qualche folata offensiva di Destro e Orsolini.

MANCINI: 5.5 Meno in forma del compagno di reparto. Termina la partita con un’espulsione, forse anche questa un po’ troppo affrettata.

FAZIO: 6.5 Sulle palle aeree la fa da padrone. Molto bravo anche nel primo tempo quando in un uno contro uno con Orsolini, non sicuramente un cliente facile, regge benissimo, intercetta il pallone e non concede al Bologna un’occasione molto pericolosa.

KOLAROV: 7 Nonostante sia un difensore, nel primo tempo è il giocatore più pericoloso della Roma con i suoi affondi sulla fascia. Nella ripresa trova un altro splendido gol su punizione e si vede assegnare contro un rigore molto generoso per un presunto fallo su Soriano.

VERETOUT: 7 Partita senza infamia e senza lode fino al 93′, poi fa partire l’azione che porta al gol vittoria di Dzeko con uno slalom pazzesco, saltando tre avversari. Decisivo!

CRISTANTE: 6 Sbaglia qualche appoggio e argina come può a livello difensivo.

KLUIVERT: 6 In una partita molto tattica, dove gli spazi per correre sono pochi, l’olandese fa un po’ di fatica ad esprimere il calcio visto nelle ultime settimane. Il suo match non è comunque negativo, qualche buono spunto c’è.

PELLEGRINI: 7 Sempre più decisivo. Ormai ci ha preso gusto, la sua specialità è l’assist. Si procura la punizione da cui nasce il gol di Kolarov e serve una palla splendida, allo scadere, per il gol di Dzeko che regala tre punti alla Roma.

MKHITARYAN: 5 Impalpabile per tutti i 90 minuti. In avvio di partita sbaglia alcuni semplici appoggi e poi sparisce dal campo non entrando mai nelle azioni della Roma. Ha l’attenuante di dover trovare ancora la giusta chimica con i compagni, dopo solo pochi allenamenti insieme. Quello contro il Bologna è solo un piccolo passo falso.

DZEKO: 7 Fino al gol non aveva sicuramente giocato la sua miglior partita con la maglia della Roma, sbagliando anche un’occasione di sinistro e molte aperture nel primo tempo. Al 93′ però esce fuori il killer instinct che è in lui e il bosniaco di testa non sbaglia consegnando tre punti fondamentali alla Roma.

ZANIOLO (Dal 51′): 6 Prova a spaccare la partita come fatto contro il Sassuolo ma c’è più voglia che altro. Dopo la grande prestazione contro il Basaksehir, oggi è un po’ impreciso.

SPINAZZOLA (Dal 70′): 6.5 Dal suo ingresso in campo la Roma spinge molto di più anche sula destra. Molto bella la discesa che porta al tiro mancino di Dzeko.

JUAN JESUS (Dal 86′): S.V. Entra per sostituire Mancini espulso e si gode il gol vittoria di Dzeko.

ALL. FONSECA: 6.5 In un campo difficile come Bologna, Fonseca deve ringraziare Dzeko. La Roma non gioca una brutta partita anche se con ritmi un po’ troppo bassi. Complimenti per il carattere e la voglia di vincere della squadra.

Luca Fantoni

Roma-Istanbul Basaksehir 4-0, le pagelle: Dzeko e Zaniolo accendono l’interruttore. Turnover ragionato per Fonseca

Luca Fantoni – La Roma fa il suo esordio in Europa League vincendo per 4-0 contro l’Istanbul Basaksehir. La partita nel primo tempo ha ritmi bassissimi e si sblocca solo grazie ad un autogol di Caiçara che devia in rete un cross di Spinazzola. Nella ripresa il match si vivacizza e Dzeko trova il raddoppio dopo una splendida azione di Zaniolo. A venti minuti dalla fine i ruoli si invertono ed è il bosniaco a servire l’assist al numero 22 che cala il tris con un bel tiro a giro. Nel recupero Kluivert firma il definitivo poker.

ROMA

PAU LOPEZ: 6 Non deve compiere parate, se non per un colpo di testa centrale. Fa venire un brivido ai tifosi della Roma quando si fa scappare la palla dalle mani dopo un campanile alzato da Diawara.

SPINAZZOLA: 6.5 Rispetto a Florenzi ha compiti più offensivi e li svolge discretamente bene. Da una sua percussione sulla fascia nasce l’autogol di Caiçara che sblocca una partita fino a quel momento molto spigolosa.

FAZIO: 6 Conferma il trend positivo delle ultime uscite. Non particolarmente impegnato.

JUAN JESUS: 6.5 Alcune ottime chiusure tra cui quella su Guldbrandsen che era lanciato a rete. Sfrutta bene l’occasione che gli concede Fonseca.

KOLAROV: 6 Oggi deve più difendere che attaccare e lo fa bene, non concedendo situazioni pericolose agli avversari.

CRISTANTE: 6.5 Sempre meglio in fase di interdizione e contro i turchi si fa vedere anche in avanti. Solo una deviazione del portiere Günok non gli permette di trovare la gioia personale.

DIAWARA: 5.5 Per l’ex Napoli c’è sicuramente molto da lavorare. I limiti sono quelli visti in precampionato: impreciso in alcuni appoggi e poco propositivo nel cercare la giocata in verticale. I margini di miglioramento comunque ci sono.

ZANIOLO: 7 Il talento romanista continua come aveva finito la partita contro il Sassuolo, in maniera eccellente. È sua la prima occasione del match nonostante nel primo tempo non brilli particolarmente. Nella ripresa si accende insieme a Dzeko e chiude la pratica.

PASTORE: 6.5 La sua è una partita a diesel. Inizia a rilento ma quando sale il livello del gioco complessivo aumenta anche la sua qualità. Un paio di numeri sui difensori avversari sono da applausi.

KLUIVERT: 7 Non devastante come contro il Sassuolo ma comunque una partita più che sufficiente. Quando accelera è imprendibile per tutti. Nel finale riesce a trovare il meritato gol che fissa il risultato sul definitivo 4-0.

DZEKO: 7 Stesso identico discorso fatto per Zaniolo. Decide di accendersi nella ripresa e in cinque minuti chiude la partita dimostrando la totale superiorità a livello tecnico rispetto agli avversari. Da segnalare anche una bellissima apertura con le spalle alla porta.

PELLEGRINI (Dal 64′): 6 Un paio di tiri, qualche percussione e un bellissimo passaggio per Kalinic.

VERETOUT (Dal 72′): S.V. Prende un giallo, entra a partita praticamente chiusa.

KALINIC (Dal 74′): S.V. Sbaglia una grandissima occasione a tu per tu con Günuk.

All. FONSECA: 7 Con un turnover ragionato, senza rinunciare ai pilastri della squadra, si porta a casa la prima partita di Europa League. Importante anche per il morale non aver preso gol.

Luca Fantoni

La prima vittoria dell’era Fonseca. Esordio con gol per Mkhitaryan

Alice Dionisi – La Roma dilaga nel match casalingo contro il Sassuolo. 4 gol in 20 minuti e la partita è già decisa al primo tempo, nonostante i tentativi di Berardi di riaprirla nel secondo. Fonseca trova la prima vittoria sulla panchina giallorossa dopo i pareggi con Genoa e Lazio, portandosi a cinque punti in classifica in Serie A. Esordio e gol per Mkhitaryan, in rete anche Cristante, Dzeko e Kluivert. Inutile ai fini del risultato la doppietta di Berardi nella ripresa, ma dimostra che alla difesa giallorossa manca ancora un po’ di concentrazione, in attesa di Chris Smalling.

Pellegrini porta a casa tre assist contro la sua ex squadra ed esce tra gli applausi dei tifosi presenti all’Olimpico. “Sono molto felice. Quando faccio segnare sono contento come facessi gol. Era importante tornare alla vittoria” ha dichiarato il numero 7 della Roma. L’ultimo giocatore giallorosso a fare tre assist in una partita era stato El Shaarawy nel 2017, in Pescara-Roma 1-4. “Abbiamo fatto un primo tempo eccellente, si avvicina molto a quello che chiedo e pretendo dalla squadra. Esistono margini di crescita importanti, aver vinto oggi non significa che non possiamo migliorare. Dobbiamo correggere le note negative, anche se sono state poche” ha dichiarato il tecnico portoghese, “La squadra ha beneficiato dei movimenti di Mkhitaryan e Pellegrini. Speriamo che sia la prima di molte vittorie, abbiamo fatto una bellissima partita, potevamo segnare 7-8 gol. Alcuni giocatori di ritorno dalle Nazionali sono stanchi in questo momento, ma penso che tutti abbiano fatto una buona partita”.

Alice Dionisi

Roma-Sassuolo 4-2, le pagelle: Pellegrini trequartista disegna calcio. Kluivert imprendibile per tutti

Luca Fantoni – La Roma trova la prima vittoria in campionato, battendo con un netto 4-2 il Sassuolo. La squadra di Fonseca inizia alla grandissima il primo tempo trovando il vantaggio al 12′ con Cristante di testa su calcio d’angolo. Il raddoppio arriva con Dzeko al 20′ e due minuti dopo è Mkhitaryan a calare il tris con il gol all’esordio. Al 33′ Kluivert spegne definitivamente le speranze dei neroverdi, sfruttando un altro passaggio splendido, il terzo, di un Pellegrini in versione assistman. Nella ripresa una doppietta di Berardi accorcia le distanze senza però impensierire mai, realmente, la Roma.

ROMA

PAU LOPEZ: 6.5 Sulla punizione di Berardi può ben poco. Sicuro nelle uscite, sia basse che alte, non deve compiere parate particolarmente difficili.

FLORENZI: 6.5 Il Capitano della Roma spinge meno di Kolarov sull’altra fascia, anche per compensare la minore attitudine difensiva di Kluivert. Dietro non sbaglia nulla e quando si propone serve un bellissimo cross a Dzeko ma il colpo di testa del bosniaco termina sulla traversa.

MANCINI: 6.5 L’ex Atalanta dimostra di non essere abile solo nell’area avversaria ma anche in quella della propria squadra. Difensivamente praticamente perfetto, sfiora il primo gol in giallorosso ma il palo, l’ennesimo, glielo nega.

FAZIO: 6.5 Perfetto fino al secondo gol di Berardi. La marcatura su Caputo è troppo leggera e l’attaccante ex Empoli riesce a fare il velo per il 2-4 del Sassuolo. Per il resto nessun errore, anzi, da un suo anticipo parte l’azione del 2-0.

KOLAROV: 7.5 Il serbo sulla sinistra fa avanti e indietro ininterrottamente. L’ormai consolidata intesa con Dzeko si conferma ancora una volta letale e anche quella con Mkhitaryan sembra ottima.

VERETOUT: 7.5 L’esordio del francese è largamente positivo. Gioca tantissimi palloni sbagliandone veramente pochi. La sua grinta nell’arrivare primo sul pallone da il via all’azione del 4-0 di Kluivert. Se Veretout è questo, la Roma ha fatto un grande acquisto.

CRISTANTE: 7 Sblocca la partita con una delle sue doti migliori, il colpo di testa. Lascia a Veretout il compito di impostare e si dedica solamente alla fase di interdizione. Gli riesce alla perfezione, dimostrando di essere fondamentale quando c’è la necessità di difendere.

MKHITARYAN: 7 Sonnecchia per i primi 20 minuti poi con una fiammata cala il tris della Roma. Nei tre dietro Dzeko è quello che forse si mette meno in luce ma la qualità c’è e si vede. Bravo in fase difensiva e anche nel creare spazio per le avanzate di Kolarov.

PELLEGRINI: 8 Nel ruolo di trequartista è inarrestabile. Gioca una partita totale, è imprendibile per i giocatori del Sassuolo. Fornisce tre assist ai compagni e prende un palo in avvio di ripresa. Gli manca solo il gol ma se gioca sempre così è una mancanza accettabile.

KLUIVERT: 7.5 Corre più veloce di tutti, a volte anche del suo pensiero. Nel primo tempo Peluso non lo vede mai e l’olandese fa quello che vuole sulla fascia destra. Rimane freddissimo davanti a Consigli segnando il 4-0. Unica nota negativa la scelta sbagliata in avvio di ripresa quando serve Dzeko invece di Mkhitaryan.

DZEKO: 7.5 Segna al volo su cross di Kolarov, dà il là alla rete di Mkhitaryan e sfiora la doppietta di testa. Non deve neanche abbassarsi a creare gioco perché la squadra costruisce a meraviglia. È una certezza.

ZANIOLO (Dal 72′): 6.5 Il grande escluso di Fonseca entra bene in campo, dimostrando di essere pronto per la partita di Europa League di giovedì.

SPINAZZOLA (Dal 73′): S.V. Bene l’esordio in maglia giallorossa.

PASTORE (Dal 84′): S.V. Sbaglia un’occasione clamorosa dimostrando mancanza di cattiveria.

ALL. FONSECA: 7.5 Non sbaglia una scelta. Sceglie Kluivert dall’inizio e l’olandese fa una grande prestazione. Stessa cosa per Veretout, all’esordio in maglia giallorossa. Imbriglia il Sassuolo di De Zerbi, preparando una partita praticamente perfetta.

Luca Fantoni

Roma, acquisti e cessioni: il calciomercato dei giallorossi

Alice Dionisi – Suona la campanella che segna la fine della sessione estiva di calciomercato. La Roma del nuovo tecnico Fonseca e del direttore sportivo Gianluca Petrachi si è resa protagonista di molte operazioni, sia in entrata che in uscita.

Spiccano, tra i nomi dei calciatori sbarcati nella Capitale, quelli di Chris Smalling e Henrikh Mkhitaryan, rispettivamente dal Manchester United e dall’Arsenal. Con i Red Devils è stato trovato l’accordo per il prestito secco del difensore inglese, con un corrispettivo fisso di tre milioni di euro, così come anche il prestito di Mkhitaryan, al quale va aggiunto un corrispettivo variabile di 0.1 milioni di euro al raggiungimento di determinati obiettivi. Il vice-Dzeko sarà invece Nikola Kalinic. Il calciatore croato arriva dall’Atletico Madrid a titolo temporaneo: prestito di 2 milioni per un anno, con diritto di riscatto fissato a 9 milioni di euro. Dalla Premier League, sponda Chelsea, arriva anche Davide Zappacosta. Il terzino sbarca a Roma in prestito gratuito fino a gennaio 2020, ma con l’opzione per l’estensione fino a giugno. In difesa spazio anche a Gianluca Mancini, in arrivo dall’Atalanta in prestito per 2 milioni di euro, con obbligo di riscatto a 13 milioni, più un bonus variabile fino ad un massimo di 8 milioni. Nello scambio con la Juventus che ha portato Luca Pellegrini a Torino (valutato 22 milioni di euro), nella Capitale è arrivato anche Leonardo Spinazzola, a titolo definitivo, per 29.5 milioni di euro, pagabili in tre esercizi. Dalla Fiorentina arriva anche Jordan Veretout, che ha firmato con il club un contratto fino al 2024. Il francese arriva in prestito (1 milione) più obbligo di riscatto (16 milioni di euro), più bonus fino ad un massimo di 2 milioni. Dal Betis Siviglia arriva il nuovo portiere: Pau Lopez ha firmato con la Roma fino al 2025, costo dell’operazione 23.5 milioni di euro. La cessione di Kostas Manolas al Napoli (36 milioni di euro) è legata invece all’arrivo di Amadou Diawara in giallorosso: il guineano ha firmato un contratto quinquennale con il club, ai partenopei vanno 21 milioni. Chiude la lista degli acquisti Mert Cetin, difensore acquistato dal Gençlerbirliği per 3 milioni di euro. Al club turco il 10% del futuro prezzo di cessione eccedente i 5 milioni di euro.

Il ds Petrachi è riuscito a piazzare molti degli esuberi presenti a Trigoria al suo arrivo, a partire da Patrik Schik, ceduto in prestito al Lipsia per un anno, a fronte di un corrispettivo fisso di 3.5 milioni e un bonus di 0.5 milioni legati al raggiungimento di determinati obiettivi. Rimarranno in Serie A Defrel (in prestito al Sassuolo per 3 milioni, con obbligo di riscatto fissato a 9 milioni di euro) e Robin Olsen (in prestito al Cagliari). Stephan El Shaarawy è invece un nuovo giocatore dello Shanghai Greenland Shenhua FC: il club cinese ha versato nelle casse della Roma 16 milioni di euro per il classe 1992. Maxime Gonalons al Granada in prestito a titolo gratuito, con obbligo di riscatto fissato a 4 milioni di euro. Il Galatasaray invece è la meta scelta da Steven Nzonzi per il suo prestito, qualora il club turco lo riscattasse entro il 30 giugno 2020, il costo d’acquisto sarà di 16 milioni di euro, se esercitato invece entro il 30 giugno 2021 sarà di 13 milioni di euro. Ante Coric in prestito all’Almeria per 0.4 milioni di euro, con diritto di riscatto a 6 milioni. Gerson è stato invece ceduto a titolo definitivo al Flamengo per 11.8 milioni di euro: alla Roma rimarrà il 10% del prezzo di cessione qualora eccedesse il corrispettivo d’acquisto. Ezequiel Ponce è invece un nuovo giocatore dello Spartak Mosca: ai giallorossi 3 milioni di euro più 3 di bonus.

Alice Dionisi