Roma, le pagelle della stagione: Pastore e Schick i peggiori, bene El Shaarawy e Zaniolo

Luca Fantoni – La stagione della Roma si è conclusa. è stata un’annata caratterizzata da molte delusioni e pochi lampi di luce. Tanti giocatori da cui si pretendeva tanto hanno reso sotto le aspettative, mentre quelli più insospettabili si sono rivelate le sorprese del campionato. Questi sono i voti della stagione romanista:

OLSEN: 4.5 Sostituire Alisson era impossibile, ma lui neanche ci si avvicina. Il portiere svedese non è ovviamente l’unico colpevole dei tantissimi gol subiti ma non riesce mai a dare un senso di sicurezza alla difesa. 7 clean sheet in tutte le competizioni sono veramente pochi.

MIRANTE: 7 Era arrivato a Roma per fare il secondo e si è ritrovato a concludere la stagione da titolare indiscusso. Beneficia dell’effetto Ranieri che aiuta a compattare la difesa ma anche lui si rende protagonista di ottime prestazioni come quella contro la Juventus. 

FUZATO: S.V. Giudizi rimandati (forse) alla prossima stagione. Non vede mai il campo.

FLORENZI: 6 La stagione del terzino romano è discreta, nulla di più. Segna 3 gol, fa 2 assist ma sulla sua valutazione pesa anche il rigore causato nel ritorno degli ottavi di finale di Champions League contro il Porto. 

KARSDORP: 4 È passato un anno ma la situazione non è cambiata: l’olandese è spesso infortunato e le sue presenze sono ridotte al minimo. Scende in campo solo 14 volte, giocando solamente una volta tutti i novanta minuti e non lascia mai il segno, anzi, lascia alcune perplessità in fase difensiva, come quando si fa sovrastare da Fares contro la Spal.

SANTON: 6 Inizia alla grande con un’ottima prestazione nel derby d’andata. Cala alla distanza per poi concludere il campionato con due mesi di anticipo per un infortunio. Fa il suo, ma il voto non può andare oltre il sei. 

MANOLAS: 6.5 La sua stagione non sarà stata perfetta ma è sempre l’unico a rimanere in piedi quando la difesa della Roma sbanda. Può e deve sicuramente rappresentare le fondamenta dalle quali ricostruire la difesa giallorossa.

FAZIO: 5 Nonostante il record di gol segnati in campionato, la stagione del centrale argentino è negativa. La solidità difensiva della colonna portante della scorsa annata ha lasciato il posto a un insieme di errori e disattenzioni che costano alla Roma parecchi punti. Migliora con Ranieri ma non basta.

JUAN JESUS: 5.5 Non combina disastri ma neanche brilla. Viene utilizzato poco anche se in certi momenti della stagione sarebbe potuto servire per far riposare un Fazio in evidente difficoltà. 

MARCANO: 5.5 Lo spagnolo arrivato a parametro zero non dà mai l’idea di essersi integrato con il resto della squadra. Le prime prestazioni spaventano ma piano piano acquisisce sicurezza, migliorando il suo livello di gioco ma i minuti giocati restano comunque troppo pochi.

KOLAROV: 7.5 Lo stakanovista giallorosso prende mezzo voto in meno per qualche amnesia difensiva di troppo. La sua stagione però è più che positiva: 9 gol e 2 assist sono numeri importanti per un terzino che non si è potuto mai riposare per la mancanza di un’alternativa nel ruolo. Molto importante la rete nel derby contro la Lazio che ha permesso alla Roma di tornare subito in vantaggio dopo il pareggio di Immobile.

NZONZI: 5 Il francese in queste ultime partite ha anche dimostrato di essere in crescita ma le prestazioni di inizio campionato pesano tanto. Pagato 26,5 milioni, fino a febbraio non riesce minimamente ad adattarsi ai ritmi del campionato italiano, più veloci rispetto a quelli della Liga. Per quello visto nelle ultime partite merita forse un’altra chance.

DE ROSSI: 8 È vero che molto spesso è infortunato, ma quando c’è fa tutta la differenza del mondo. Con lui in campo, su 18 partite, arrivano solamente 4 sconfitte. Nel suo ruolo è il giocatore più forte che ha (ormai aveva) la Roma.

PELLEGRINI: 6.5 La stagione di Pellegrini si divide in tre parti: la prima in cui fatica da morire, la seconda, dopo il derby di andata, in cui, nel ruolo di trequartista, riesce finalmente a dimostrare le sue qualità, e la terza, dopo l’ultimo infortunio, nella quale cala un po’. Ha imboccato sicuramente la strada giusta per diventare un punto fermo della squadra giallorossa.

CRISTANTE: 6 Arrivato a Roma da trequartista, a causa dell’abbondanza nel ruolo è costretto a reinventarsi mediano. Alcune prestazioni sono decisamente sottotono ma alla fine, tra i nuovi acquisti, è uno di quelli che se la cava meglio, anche e soprattutto dal punto di vista dell’impegno.

ZANIOLO: 8 È scontato dire che è lui la sorpresa più piacevole di questa nefasta stagione romanista. Fa il suo esordio da titolare contro il Real Madrid per poi trovare il primo gol contro il Sassuolo, con un tocco sotto da campione. La sua gara contro il Porto all’Olimpico può essere considerata senza dubbio la miglior prestazione individuale della stagione.

PASTORE: 4 Quando gioca al top della forma e nel ruolo a lui più congeniale dimostra di essere ancora un giocatore valido. Peccato che questo succeda al massimo tre o quattro volte in tutta la stagione. Dal 24 novembre al 27 aprile gioca un totale di 76 minuti, basta questo dato per analizzare la stagione di Pastore.

CORIC: 5 Sarà giovane, si dovrà abituare ai metodi di lavoro italiani, ma se due allenatori su due non lo fanno mai scendere in campo la colpa è anche un po’ sua.

UNDER: 6 Non si ripete su i livelli della stagione passata dal punto di vista della continuità ma riesce a mettere a referto comunque 6 gol e 11 assist. Peccato per l’infortunio che lo tiene fermo da gennaio a marzo, nel momento decisivo della stagione della Roma. 

KLUIVERT: 5.5 Inizia bene con l’assist per Dzeko contro il Torino. Alla distanza si perde un po’, trovando pochissimo spazio con Di Francesco. La situazione migliora con Ranieri dove si ricomincia a vedere qualche spunto interessante. Per essere il primo anno poteva andare sicuramente meglio ma poteva andare anche molto peggio. La prossima stagione dovrà essere quella della consacrazione.

EL SHAARAWY: 7.5 Stagione eccellente quella dell’ala giallorossa. Da tanti visto solo come un giocatore discontinuo, arriva per il quarto anno consecutivo intorno ai 10 gol stagionali. Per la Roma è fondamentale trovare un accordo sul rinnovo di contratto.

PEROTTI: 5.5 In realtà la stagione di Diego Perotti è difficilmente valutabile. Appena torna in campo si infortuna e alla fine vede poco il campo. Mezzo voto in più per la rete che rimette sui giusti binari la festa di addio di Daniele De Rossi. Ormai l’argentino si è specializzato in questo tipo di gol.

DZEKO: 5 Un’annata da 14 gol in 40 partite non può essere considerata positiva. Trova il gol in casa solo alla terzultima giornata, dopo più di un anno di astinenza. Il bosniaco paga anche alcuni atteggiamenti avuti durante le partite in cui è sembrato svogliato e particolarmente nervoso.

SCHICK: 4 Doveva essere l’anno del riscatto, è stato quello della definitiva bocciatura. Sono solo 3 i gol segnati dal ceco che in campo diventa quasi irritante per gli atteggiamenti che ha. Difficilmente lo si vede andare a contrasto o attaccare il primo palo. I piccoli miglioramenti che si erano visti dopo l’assunzione del mental coach sono scomparsi nell’arco di due o tre partite.

Luca Fantoni

Roma, sfuma anche Gasperini: tutte le alternative per la panchina giallorossa

Gianluca Notari – Solo qualche giorno fa l’arrivo di Giampiero Gasperini sulla panchina della Roma sembrava cosa fatta. Ieri, invece, è arrivata la doccia gelata per i dirigenti giallorossi: l’incontro con il presidente Percassi è stato molto positivo e Gasperini è pronto a firmare oggi un rinnovo di contratto che lo legherà all’Atalanta fino al 2022. La Roma, dal canto suo, dovrà ora ricominciare la ricerca dell’allenatore per la prossima stagione, scandagliando al meglio il mercato e individuando il profilo giusto per ripartire dopo un’annata da dimenticare.

SARRI IN POLE – Il primo candidato rimane Maurizio Sarri. L’attuale tecnico del Chelsea è certamente la prima scelta dei dirigenti giallorossi, considerata anche la sua amicizia con Franco Baldini, consigliere personale di James Pallotta. Stasera Sarri giocherà la finale di Europa League a Baku contro l’Arsenal, dopodiché dovrà capire il suo futuro: se non fosse confermato da Abramovich e se la Juventus decidesse di non puntare su di lui, ecco che a questo punto la Roma diverrebbe un’opportunità concreta. Per quanto riguarda i costi non ci dovrebbero essere problemi: se i giallorossi avevano provato a prendere Antonio Conte, allora potranno pagare serenamente anche l’ingaggio di Sarri, inferiore rispetto a quello dell’ex Juventus.

Un altro nome che a Trigoria metterebbe d’accordo tutti è quello di Massimiliano Allegri: il suo nome era già stato molto vicino alla Roma, tanto che qualcuno parla addirittura di un contratto firmato tra le parti e nascosto poi in qualche cassetto. In ogni caso, Allegri è un allenatore che farebbe contenti i tifosi in quanto top, ma il suo approdo alla Roma sembra complicato anche da possibili inserimenti del Milan.
A proposito di Milan, un terzo profilo accostato a più riprese alla Roma è quello di Rino Gattuso: dimessosi dal club rossonero non più tardi di un paio di giorni fa, quest’anno ha lottato con due potenze come Inter e Napoli nonostante la sua rosa non fosse all’altezza delle due avversarie. Non è un allenatore che ama molto l’estetica, ma così come era in campo è un tecnico tosto e che bada al concreto. Può avere ancora delle pecche vista la poca esperienza, ma un progetto a medio-lungo termine potrebbe fare al caso suo.

ALTERNATIVE – Le alternative non sono poi molte. O meglio sono diverse, ma per un motivo o l’altro non sembra convincere a pieno i dirigenti capitolini. Un nome che potrebbe stuzzicare la fantasia dei tifosi è quello di Roberto De Zerbi: autore di un campionato rivelazione con il Sassuolo, il tecnico bresciano è un allenatore tatticamente preparatissimo. Il suo calcio è molto offensivo, fatto di possesso e superiorità numerica in zona palla, ma la poca esperienza accumulata finora lo rendono un profilo forse troppo acerbo. Ci sono poi i nomi di Giampaolo – anche lui già vicino ai giallorossi nelle stagioni passate -, Mihajlovic, Fonseca, Blanc e Benitez. Profili tra loro molto diversi con storie e curriculum più o meno importanti, ma che per svariati motivi non riescono a riscuotere il favore assoluto della piazza e ad accendere le speranze di una tifoseria fiaccata da una stagione molto negativa.
La ricerca dunque continua, ma il tempo non è tantissimo: se il Milan fosse confermato nelle coppe europee, la stagione della Roma inizierà il prossimo 25 luglio. Ai dirigenti della Roma serve un nome, e serve anche in fretta.

Gianluca Notari