Lecce-Roma, 0-1. La squadra di Fonseca vince grazie al gol di Dzeko

(Jacopo Venturi) – La Roma torna a vincere dopo la sconfitta casalinga con l’Atalanta. La squadra di Fonseca ottiene infatti il successo per 0-1 contro il Lecce allo Stadio Via del Mare, grazie alla rete del solito Edin Dzeko. Il primo tempo degli ospiti non è stato sicuramente brillante, con gli uomini di Liverani che hanno concluso più volte verso la porta nonostante l’inferiorità sul piano del possesso palla. La Roma è rientrata in campo con tutt’altro atteggiamento dopo l’intervallo e ha trovato dopo dieci minuti la rete del definitivo vantaggio. Nell’occasione del gol Dzeko ha beneficiato di un cross morbido di Mkhitaryan dalla destra: il bosniaco libero ha dunque appoggiato verso la porta, dove un Gabriel non perfetto ha lasciato passare il pallone per il vantaggio degli ospiti. Con questo risultato Florenzi e compagni si portano a 11 punti in classifica, a una sola lunghezza di distanza dal Napoli quarto.

(Jacopo Venturi)

Bologna-Roma 1-2, le pagelle: Veretout da slalom gigante. Wow Lopez che miracolo su Soriano

Luca Fantoni – La Roma vince 2-1 all’ultimo secondo in casa del Bologna. Partita molto emozionante con i giallorossi che sono passati in vantaggio all’inizio della ripresa con una punizione di Kolarov ma si sono fatti recuperare a causa di un rigore, forse un po’ generoso, concesso a Soriano e realizzato da Sansone. Dopo un miracolo di Pau Lopez, quando la partita sembrava avviarsi verso un pareggio, al 93′ Dzeko ha sfruttato un cross di Pellegrini e di testa battuto Skorupski.

ROMA

PAU LOPEZ: 7 Compie il suo primo miracolo nell’esperienza romanista. La parata ravvicinata su Soriano è puro istinto. Dopo aver subito il pareggio, il secondo gol a distanza di pochissimi minuti avrebbe mandato sotto i tacchi il morale della squadra di Fonseca.

FLORENZI: 5.5 Inizia benissimo per poi calare con il passare dei minuti. È in ritardo in chiusura sull’azione del rigore del Bologna e nella ripresa soffre qualche folata offensiva di Destro e Orsolini.

MANCINI: 5.5 Meno in forma del compagno di reparto. Termina la partita con un’espulsione, forse anche questa un po’ troppo affrettata.

FAZIO: 6.5 Sulle palle aeree la fa da padrone. Molto bravo anche nel primo tempo quando in un uno contro uno con Orsolini, non sicuramente un cliente facile, regge benissimo, intercetta il pallone e non concede al Bologna un’occasione molto pericolosa.

KOLAROV: 7 Nonostante sia un difensore, nel primo tempo è il giocatore più pericoloso della Roma con i suoi affondi sulla fascia. Nella ripresa trova un altro splendido gol su punizione e si vede assegnare contro un rigore molto generoso per un presunto fallo su Soriano.

VERETOUT: 7 Partita senza infamia e senza lode fino al 93′, poi fa partire l’azione che porta al gol vittoria di Dzeko con uno slalom pazzesco, saltando tre avversari. Decisivo!

CRISTANTE: 6 Sbaglia qualche appoggio e argina come può a livello difensivo.

KLUIVERT: 6 In una partita molto tattica, dove gli spazi per correre sono pochi, l’olandese fa un po’ di fatica ad esprimere il calcio visto nelle ultime settimane. Il suo match non è comunque negativo, qualche buono spunto c’è.

PELLEGRINI: 7 Sempre più decisivo. Ormai ci ha preso gusto, la sua specialità è l’assist. Si procura la punizione da cui nasce il gol di Kolarov e serve una palla splendida, allo scadere, per il gol di Dzeko che regala tre punti alla Roma.

MKHITARYAN: 5 Impalpabile per tutti i 90 minuti. In avvio di partita sbaglia alcuni semplici appoggi e poi sparisce dal campo non entrando mai nelle azioni della Roma. Ha l’attenuante di dover trovare ancora la giusta chimica con i compagni, dopo solo pochi allenamenti insieme. Quello contro il Bologna è solo un piccolo passo falso.

DZEKO: 7 Fino al gol non aveva sicuramente giocato la sua miglior partita con la maglia della Roma, sbagliando anche un’occasione di sinistro e molte aperture nel primo tempo. Al 93′ però esce fuori il killer instinct che è in lui e il bosniaco di testa non sbaglia consegnando tre punti fondamentali alla Roma.

ZANIOLO (Dal 51′): 6 Prova a spaccare la partita come fatto contro il Sassuolo ma c’è più voglia che altro. Dopo la grande prestazione contro il Basaksehir, oggi è un po’ impreciso.

SPINAZZOLA (Dal 70′): 6.5 Dal suo ingresso in campo la Roma spinge molto di più anche sula destra. Molto bella la discesa che porta al tiro mancino di Dzeko.

JUAN JESUS (Dal 86′): S.V. Entra per sostituire Mancini espulso e si gode il gol vittoria di Dzeko.

ALL. FONSECA: 6.5 In un campo difficile come Bologna, Fonseca deve ringraziare Dzeko. La Roma non gioca una brutta partita anche se con ritmi un po’ troppo bassi. Complimenti per il carattere e la voglia di vincere della squadra.

Luca Fantoni

Roma-Istanbul Basaksehir 4-0, le pagelle: Dzeko e Zaniolo accendono l’interruttore. Turnover ragionato per Fonseca

Luca Fantoni – La Roma fa il suo esordio in Europa League vincendo per 4-0 contro l’Istanbul Basaksehir. La partita nel primo tempo ha ritmi bassissimi e si sblocca solo grazie ad un autogol di Caiçara che devia in rete un cross di Spinazzola. Nella ripresa il match si vivacizza e Dzeko trova il raddoppio dopo una splendida azione di Zaniolo. A venti minuti dalla fine i ruoli si invertono ed è il bosniaco a servire l’assist al numero 22 che cala il tris con un bel tiro a giro. Nel recupero Kluivert firma il definitivo poker.

ROMA

PAU LOPEZ: 6 Non deve compiere parate, se non per un colpo di testa centrale. Fa venire un brivido ai tifosi della Roma quando si fa scappare la palla dalle mani dopo un campanile alzato da Diawara.

SPINAZZOLA: 6.5 Rispetto a Florenzi ha compiti più offensivi e li svolge discretamente bene. Da una sua percussione sulla fascia nasce l’autogol di Caiçara che sblocca una partita fino a quel momento molto spigolosa.

FAZIO: 6 Conferma il trend positivo delle ultime uscite. Non particolarmente impegnato.

JUAN JESUS: 6.5 Alcune ottime chiusure tra cui quella su Guldbrandsen che era lanciato a rete. Sfrutta bene l’occasione che gli concede Fonseca.

KOLAROV: 6 Oggi deve più difendere che attaccare e lo fa bene, non concedendo situazioni pericolose agli avversari.

CRISTANTE: 6.5 Sempre meglio in fase di interdizione e contro i turchi si fa vedere anche in avanti. Solo una deviazione del portiere Günok non gli permette di trovare la gioia personale.

DIAWARA: 5.5 Per l’ex Napoli c’è sicuramente molto da lavorare. I limiti sono quelli visti in precampionato: impreciso in alcuni appoggi e poco propositivo nel cercare la giocata in verticale. I margini di miglioramento comunque ci sono.

ZANIOLO: 7 Il talento romanista continua come aveva finito la partita contro il Sassuolo, in maniera eccellente. È sua la prima occasione del match nonostante nel primo tempo non brilli particolarmente. Nella ripresa si accende insieme a Dzeko e chiude la pratica.

PASTORE: 6.5 La sua è una partita a diesel. Inizia a rilento ma quando sale il livello del gioco complessivo aumenta anche la sua qualità. Un paio di numeri sui difensori avversari sono da applausi.

KLUIVERT: 7 Non devastante come contro il Sassuolo ma comunque una partita più che sufficiente. Quando accelera è imprendibile per tutti. Nel finale riesce a trovare il meritato gol che fissa il risultato sul definitivo 4-0.

DZEKO: 7 Stesso identico discorso fatto per Zaniolo. Decide di accendersi nella ripresa e in cinque minuti chiude la partita dimostrando la totale superiorità a livello tecnico rispetto agli avversari. Da segnalare anche una bellissima apertura con le spalle alla porta.

PELLEGRINI (Dal 64′): 6 Un paio di tiri, qualche percussione e un bellissimo passaggio per Kalinic.

VERETOUT (Dal 72′): S.V. Prende un giallo, entra a partita praticamente chiusa.

KALINIC (Dal 74′): S.V. Sbaglia una grandissima occasione a tu per tu con Günuk.

All. FONSECA: 7 Con un turnover ragionato, senza rinunciare ai pilastri della squadra, si porta a casa la prima partita di Europa League. Importante anche per il morale non aver preso gol.

Luca Fantoni

L’esordio di Veretout: una finestra sul futuro della Roma di Fonseca

(Jacopo Venturi) – Circa tre settimane fa la Roma di Fonseca faceva il suo esordio ufficiale contro il Genoa, mostrando le sue virtù ma anche i suoi vizi. Era risultata in sostanza una squadra alla quale mancava qualcosa. Ieri, contro il Sassuolo, questa sensazione è stata meno presente e buona parte del merito va a Jordan Veretout. Il francese rischia di essere l’acquisto più sottovalutato del mercato giallorosso, nonostante l’ottima stagione scorsa alla Fiorentina e il prezzo da giocatore di rilievo. Il numero 21 ha fatto, soprattutto nella prima frazione, quello che nessuno era riuscito a fare nella prima uscita della squadra di Fonseca: ha creato un legame tra i due estremi della squadra, ha dato gamba al centrocampo e aumentato l’intensità generale delle due fasi. Ora, è logico che ci siano stati anche altri fattori nella bella vittoria della Roma e che comunque i problemi non siano del tutto accantonati, come dimostrano le due reti subite, ma il passo avanti è stato netto. Veretout può permettere a Fonseca di impostare la squadra in maniera più confacente alle sue idee di calcio e di questo, nel lungo periodo, non potrà che beneficiarne la squadra giallorossa.

(Jacopo Venturi)

La prima vittoria dell’era Fonseca. Esordio con gol per Mkhitaryan

Alice Dionisi – La Roma dilaga nel match casalingo contro il Sassuolo. 4 gol in 20 minuti e la partita è già decisa al primo tempo, nonostante i tentativi di Berardi di riaprirla nel secondo. Fonseca trova la prima vittoria sulla panchina giallorossa dopo i pareggi con Genoa e Lazio, portandosi a cinque punti in classifica in Serie A. Esordio e gol per Mkhitaryan, in rete anche Cristante, Dzeko e Kluivert. Inutile ai fini del risultato la doppietta di Berardi nella ripresa, ma dimostra che alla difesa giallorossa manca ancora un po’ di concentrazione, in attesa di Chris Smalling.

Pellegrini porta a casa tre assist contro la sua ex squadra ed esce tra gli applausi dei tifosi presenti all’Olimpico. “Sono molto felice. Quando faccio segnare sono contento come facessi gol. Era importante tornare alla vittoria” ha dichiarato il numero 7 della Roma. L’ultimo giocatore giallorosso a fare tre assist in una partita era stato El Shaarawy nel 2017, in Pescara-Roma 1-4. “Abbiamo fatto un primo tempo eccellente, si avvicina molto a quello che chiedo e pretendo dalla squadra. Esistono margini di crescita importanti, aver vinto oggi non significa che non possiamo migliorare. Dobbiamo correggere le note negative, anche se sono state poche” ha dichiarato il tecnico portoghese, “La squadra ha beneficiato dei movimenti di Mkhitaryan e Pellegrini. Speriamo che sia la prima di molte vittorie, abbiamo fatto una bellissima partita, potevamo segnare 7-8 gol. Alcuni giocatori di ritorno dalle Nazionali sono stanchi in questo momento, ma penso che tutti abbiano fatto una buona partita”.

Alice Dionisi

Primavera, Roma-Chievo 6-3: successo pirotecnico per i giallorossi all’esordio. Doppietta di Riccardi

(Jacopo Venturi) – Inizia con una bella vittoria contro il Chievo Verona il campionato della Roma Primavera. La squadra di Alberto De Rossi era passata subito in vantaggio con la rete del nuovo acquisto Providence, per poi venire rimontata dagli ospiti con le reti di Manconi e Rovaglia. A riportare il punteggio in equilibrio prima della fine del primo tempo è Alessio Riccardi, che nel secondo tempo sarà anche l’autore del gol del 3-2. Dopodiché la gara è stata in discesa per i padroni di casa, capaci di portarsi sul 6-3 in quattro minuti, dal 70′ al 74′, con le marcature di Estrella, Trasciani e D’Orazio. A poco serve la bella rete su punizione del capitano gialloblù Zuelli al 95′. Unica nota negativa per Alberto De Rossi quest’oggi è l’infortunio di Bouah, che ha giocato solo dieci minuti del secondo tempo, conquistandosi un rigore, prima di dover lasciare il campo.

(Jacopo Venturi)

Roma-Sassuolo 4-2, le pagelle: Pellegrini trequartista disegna calcio. Kluivert imprendibile per tutti

Luca Fantoni – La Roma trova la prima vittoria in campionato, battendo con un netto 4-2 il Sassuolo. La squadra di Fonseca inizia alla grandissima il primo tempo trovando il vantaggio al 12′ con Cristante di testa su calcio d’angolo. Il raddoppio arriva con Dzeko al 20′ e due minuti dopo è Mkhitaryan a calare il tris con il gol all’esordio. Al 33′ Kluivert spegne definitivamente le speranze dei neroverdi, sfruttando un altro passaggio splendido, il terzo, di un Pellegrini in versione assistman. Nella ripresa una doppietta di Berardi accorcia le distanze senza però impensierire mai, realmente, la Roma.

ROMA

PAU LOPEZ: 6.5 Sulla punizione di Berardi può ben poco. Sicuro nelle uscite, sia basse che alte, non deve compiere parate particolarmente difficili.

FLORENZI: 6.5 Il Capitano della Roma spinge meno di Kolarov sull’altra fascia, anche per compensare la minore attitudine difensiva di Kluivert. Dietro non sbaglia nulla e quando si propone serve un bellissimo cross a Dzeko ma il colpo di testa del bosniaco termina sulla traversa.

MANCINI: 6.5 L’ex Atalanta dimostra di non essere abile solo nell’area avversaria ma anche in quella della propria squadra. Difensivamente praticamente perfetto, sfiora il primo gol in giallorosso ma il palo, l’ennesimo, glielo nega.

FAZIO: 6.5 Perfetto fino al secondo gol di Berardi. La marcatura su Caputo è troppo leggera e l’attaccante ex Empoli riesce a fare il velo per il 2-4 del Sassuolo. Per il resto nessun errore, anzi, da un suo anticipo parte l’azione del 2-0.

KOLAROV: 7.5 Il serbo sulla sinistra fa avanti e indietro ininterrottamente. L’ormai consolidata intesa con Dzeko si conferma ancora una volta letale e anche quella con Mkhitaryan sembra ottima.

VERETOUT: 7.5 L’esordio del francese è largamente positivo. Gioca tantissimi palloni sbagliandone veramente pochi. La sua grinta nell’arrivare primo sul pallone da il via all’azione del 4-0 di Kluivert. Se Veretout è questo, la Roma ha fatto un grande acquisto.

CRISTANTE: 7 Sblocca la partita con una delle sue doti migliori, il colpo di testa. Lascia a Veretout il compito di impostare e si dedica solamente alla fase di interdizione. Gli riesce alla perfezione, dimostrando di essere fondamentale quando c’è la necessità di difendere.

MKHITARYAN: 7 Sonnecchia per i primi 20 minuti poi con una fiammata cala il tris della Roma. Nei tre dietro Dzeko è quello che forse si mette meno in luce ma la qualità c’è e si vede. Bravo in fase difensiva e anche nel creare spazio per le avanzate di Kolarov.

PELLEGRINI: 8 Nel ruolo di trequartista è inarrestabile. Gioca una partita totale, è imprendibile per i giocatori del Sassuolo. Fornisce tre assist ai compagni e prende un palo in avvio di ripresa. Gli manca solo il gol ma se gioca sempre così è una mancanza accettabile.

KLUIVERT: 7.5 Corre più veloce di tutti, a volte anche del suo pensiero. Nel primo tempo Peluso non lo vede mai e l’olandese fa quello che vuole sulla fascia destra. Rimane freddissimo davanti a Consigli segnando il 4-0. Unica nota negativa la scelta sbagliata in avvio di ripresa quando serve Dzeko invece di Mkhitaryan.

DZEKO: 7.5 Segna al volo su cross di Kolarov, dà il là alla rete di Mkhitaryan e sfiora la doppietta di testa. Non deve neanche abbassarsi a creare gioco perché la squadra costruisce a meraviglia. È una certezza.

ZANIOLO (Dal 72′): 6.5 Il grande escluso di Fonseca entra bene in campo, dimostrando di essere pronto per la partita di Europa League di giovedì.

SPINAZZOLA (Dal 73′): S.V. Bene l’esordio in maglia giallorossa.

PASTORE (Dal 84′): S.V. Sbaglia un’occasione clamorosa dimostrando mancanza di cattiveria.

ALL. FONSECA: 7.5 Non sbaglia una scelta. Sceglie Kluivert dall’inizio e l’olandese fa una grande prestazione. Stessa cosa per Veretout, all’esordio in maglia giallorossa. Imbriglia il Sassuolo di De Zerbi, preparando una partita praticamente perfetta.

Luca Fantoni

La classe di Mkhytarian e le promesse di Petrachi: la conferenza di oggi

(Keivan Karimi) – La conferenza stampa di presentazione di Henrik Mkhytarian come nuovo calciatore della Roma è divenuto anche il pretesto per le speranze e le promesse del d.s. Gianluca Petrachi, che ha spiegato le mosse estive e parlato seriamente degli obiettivi stagionali.

“Siamo orgogliosi di aver portato un altro giocatore di livello internazionale – ha detto Petrachi – Sono convinto che la sua capacità tecnica, la sua personalità e la sua intelligenza possa portare tanto a tutta la Roma calcio. Siamo pronti a garantirgli tutto ciò di cui ha bisogno: sostegno, affetto e soprattutto voglia di giocare al calcio. Credo che la Roma e la sua tifoseria si metterà nella condizione di far sentire tutto il proprio calore a questo calciatore”.

Parla Mkhitaryan in inglese: “Sono davvero felice di essere qui, prima di arrivare ho passato un periodo non facile. Sono consapevole di dove sono arrivato e cosa vogliono fare qui, ho incontrato i compagni e il mister oggi, c’è un ambiente ideale per un futuro roseo”.

In quale ruolo credi di poter dare il tuo apporto alla Roma?
“Posso ricoprire tutte le posizioni d’attacco, quello che per me più conta è essere utile alla squadra. La mia prerogativa è partire dall’esterno per accentrarmi e metterò a disposizione tutte le mie qualità”

Giocando in Nazionale avevi già incontrato qualche tuo nuovo compagno negli scorsi giorni. Avete parlato?
“Già dopo la partita con l’Italia avevo parlato con Alessandro di Roma e della partita con l’Italia, sia con DZeko dopo la sfida con la Bosnia. Ora però le Nazionali sono alle spalle e siamo concentrati sulla Roma”

La media gol nelle ultime stagioni è stata più bassa rispetto alle tue qualità. Cosa ti manca per fare un salto di qualità a livello realizzativo?
“In Nazionale gioco più centrale dietro la punta e ho più spazio, devo essere anche in area per finalizzare. Con Arsenal e Manchester United partivo da una posizione più arretrata, il mio ruolo era più quello di cucire il centrocampo con l’attacco. Il mio obiettivo è fare più gol e assist possibili”

Per Petrachi: negli ultimi giorni sono arrivati più giocatori in prestito. Questo è un problema per dare continuità?
“Per quanto riguarda Smalling e Miki era anche difficile imbastire operazioni diverse. Volevo fare investimenti sui giovani, in passato sono stati fatti investimenti importanti su giocatori per i quali magari era meglio prendere in prestito e valutarne le caratteristiche. Quando un mese fa mi era stato detto di prendere Miki era impensabile farlo in prestito, andava comprato. E’ un top player e aveva delle caratteristiche economiche per cui bisogna essere attenti anche al bilancio. Il ragazzo ha rinunciato anche a dei soldi per essere qui, ecco perché parlavo di intelligenza per un calciatore che vuole scommettere su se stesso. Con lui e Smalling abbiamo fatto delle operazioni furbe, come dico io. Il tempo dirà se avremo fatto le cose giuste”

In passato hai giocato contro lo Shakhtar: cosa pensi dello stile di gioco di Fonseca?
“Ho seguito lo Shakhtar sia in Champions che in campionato, ha sempre giocato un calcio spettacolare e offensivo. Mi ha stupito come tenesse testa anche alle grandi squadre, senza avere paura. Spero che il mister possa fare lo stesso qui a Roma offrendo un calcio spettacolare”

Per Petrachi: sulla questione centravanti?
“Nelle mie conferenze ho sempre detto che DZeko era il centravanti ideale della Roma e mi sarebbe piaciuto tanto trattenerlo. A volte si fanno anche strategie per arrivare a certi obiettivi, ho sempre nutrito la speranza di tenere DZeko. Tutto quello che era successo lo scorso anno aveva pesato sull’umore del calciatore, io ho fatto di tutto per fargli capire che qui il vento stava cambiando, ho cercato di fargli capire che all’Inter non sarebbe stato così importante come qui. Ho fatto un prezzo che l’Inter non ha mai raggiunto e questo dimostrava che non era così importante. Gli altri sono stati sempre alternativa, la nostra prima scelta era DZeko”.

Dopo la partita con l’Armenia ti sono arrivati messaggi dai tifosi? Perché dalla Premier sei venuto in Italia?
“Ho ricevuto molti messaggi dai tifosi, erano contenti della mia prestazione e io lo ero per loro. Ora però voglio concentrarmi sulla Roma, è una nuova esperienza, lotterò fino alla fine, cercherò di aiutare la squadra. Non ho paura della pressione, so che quando si gioca per grandi squadre è così, il minimo errore viene criticato e la cosa positiva esaltata. Ho 30 anni, so come gestirle e come comportarmi. Ho scelto la Serie A perché è una grande occasione, ho accettato subito con entusiasmo, non abbiamo neanche parlato di soldi. Sono qui per godermi il calcio e raggiungere gli obiettivi”

Per Petrachi: siamo a 4 infortuni dall’inizio della stagione. Cosa state facendo per porre fine a questo problema? 
“Sicuramente sono valutazioni oggettive che personalmente sto facendo. Posso dirvi tranquillamente che lo scorso anno nel Torino ho avuto pochissimi infortuni a livello muscolare. Quando arrivi in un’altra squadra devi capire le metodologie e quando arrivi in top squadre ci sono giocatori con personal trainer e devo valutarli. A volte esiste anche la casualità, capisco che qua siano tutti scottati dai 50 problemi muscolari e l’attenzione sia altissima. La storia di Pastore si conosce, quello che mi ha stupito è Zappacosta perché si è fatto male in riscaldamento e non presentava alcun problema. Quello di Under ci può stare perché è un fibra bianca, un esplosivo. Posso garantire che faremo il massimo, stiamo rifacendo i campi perché i ragazzi spesso si sono lamentati della durezza del terreno ed è un alibi che voglio togliere. Rizolleremo tutti i campi e mi auguro che da oggi in poi le cose possano migliorare”

Hai la sensazione che lasciando la Premier lasci il campionato più importante. Vuole tornarci da vincente o è una scelta definitiva?
“Ho lasciato l’Inghilterra quindi ormai appartiene al passato, sono concentrato sulla Roma e sulla Serie A. Scegliendo la Roma non penso di aver fatto un passo indietro, si è presentata questa occasione e l’ho colta all’istante. Per un calciatore è importante giocare e trarre piacere da quello che fa, cosa che all’Arsenal nell’ultimo mese non capitava”

Per Petrachi: alla fine del mercato, pensa di aver raggiunto i suoi obiettivi? E’ un mercato da Champions League? 
“Credo di averci messo l’anima in questo calciomercato, ho cercato di mettere tutto quello che avevo dentro con una logica calcistica. Ho cercato di fare una piccola rivoluzione perché era necessario farla. A tutti voi ho chiesto un po’ di pazienza, quando si dice di essere all’anno zero non si può pensare di non averne anche se nel calcio il tempo non lo dà nessuno. Ho pensato a qualcosa su cui far rinascere l’orgoglio romanista, sono convinto di aver creato un gruppo importante, tanti giocatori che non volevano stare qui sono andati via. Abbiamo fatto rinnovi di giocatori importanti come Zaniolo, Under che tanti dicevano avremmo dovuto venderli e invece li abbiamo tenuti qui. Su delle basi importanti che aveva, secondo me sono stati inseriti giocatori di spessore. C’è un allenatore che sta cercando disperatamente di portare la sua cultura del lavoro, certamente non vorrei più parlare di calciomercato ma del Sassuolo. Dal punto di vista del punteggio forse ci manca qualcosa per la partita contro il Genoa, quando non ti arrivano i risultati nell’immediatezza c’è sempre un po’ di sconforto ma sono molto ottimista, vedo come si allenano i ragazzi e vedo quel senso d’appartenenza, vedo che stanno a cena insieme. Quando sono arrivato c’era molta disgregazione, ora vedo unità. Non posso garantire che sia da Champions perché non faccio il veggente, però penso di aver costruito una squadra tosta che partita dopo partita farà vedere il proprio valore”

Sulla Var: d’accordo o meno? Magari, avendola, il suo compagno non sarebbe stato espulso contro l’Italia
“Ci sono situazioni in cui la Var può diventare utile, altre in cui non lo è perché rende tutto più noioso e pesante e il calcio non deve perdere il proprio ritmo. Capita che si segna, si esulta e poi si annulla oppure che il Var conferma ma poi non si esulta come prima”

Per Petrachi: molti allenatori prendono la classifica del monte ingaggi per dare la classifica della propria squadra. La Roma è terza: come può lavorare lei in futuro visto che ci sono giocatori come Pastore che hanno un contratto altissimo e lungo…
“Oggi non ho visto accuratamente l’indagine fatta dalla Gazzetta, ho visto un pochino il nostro monte ingaggi e c’è qualche incongruenza, non so se siamo terzi veramente. Su questo dato sarei molto cauto però da quello che ho visto io ci sono qualche inesattezza anche su giocatori di altre squadre che conosco. Però generalmente il fatturato unito al monte ingaggio ha sempre determinato la vittoria o un piazzamento di prestigio in campionato. Sicuramente il monte ingaggi della Roma è un pochino in su, se dai tanti soldi a un giocatore quello deve essere in grado di portare la croce. Su questo la Roma deve migliorare e cercheremo di farlo nel tempo. Il mio obiettivo è poter ricalibrare un po’ il tutto cercando di mantenere un tasso qualitativo altissimo”

Tifosi della Roma impazziti dopo averti visto giocare in Nazionale. Come mai l’Arsenal decide di lasciarti andare in prestito negli ultimi giorni? 
“E’ una domanda difficile perché non sono nel board dell’Arsenal,  quindi non so perché abbiano deciso di lasciarmi andare. Era un mio desiderio perché lì non stavo giocando abbastanza, volevo venire alla Roma perché sapevo avrebbe giocato molte partite e c’era possibilità di giocare. Sicuramente per l’Arsenal non è stato semplice lasciarmi andare in prestito, ora sono qui e voglio mostrare il mio lavoro”

Per Petrachi: si era lamentato del mercato lungo, era una strategia? C’è un rimpianto di mercato?
“Sicuramente è stata un’opportunità, il fatto che il mercato inglese chiudesse prima è stato un vantaggio. Un mese fa mi era stato detto che c’era la possibilità di comprarlo ma a cifre importanti e con un ingaggio da top-player. Poi ho pensato ad altre soluzioni, si era parlato anche di un ragazzo brasiliano che aveva delle caratteristiche interessanti ma andava preso alle nostre condizioni. A quel punto ho risentito Mino Raiola, gli ho detto che non avrei fatto più l’esterno brasiliano ma se c’era la possibilità di prendere Miki in prestito l’avrei fatto. Parlando con Raiola gli ho anche detto che secondo me lui è più adatto al campionato italiano che alla Premier, essendo un giocatore prettamente tecnico. L’idea di puntare su di lui era di metterlo in condizione di esprimere le sue capacità. L’attesa per gli ultimi acquisti è stata sicuramente una cosa voluta. Rimpianti? Non ne ho, credo di essere riuscito a fare tutto quello che avevo in testa. Non sono state fatte due uscite per volontà dei calciatori, forse questa è l’unica cosa. Con due unità in meno forse saremmo ancora più coesi e compatti, magari questi due giocatori che sono rimasti potranno avere la possibilità di contraddirmi. Ma rimpianti in entrata non ne ho sicuramente. Tutto ciò che ho fatto è stato sempre sincronizzato con la società, Fienga rappresenta in Italia la persona che decide, tutto è stato fatto con l’approvazione di Pallotta, ringrazio la Roma per avermi messo nelle possibilità di fare quello che per me era giusto fare”

Sei stato escluso dalla finale di Europa League a Baku per motivi geopolitici. Credi avrai gli stessi problemi per la trasferta di Istanbul? 
“Non ci sarà alcun problema in Turchia, ci ho già giocato diverse volte. I problemi dell’Armenia con l’Azerbaijan sono diversi da quelli con la Turchia, che sono una vecchia storia”

Per Petrachi: a che punto è il lavoro di Fonseca?
“Proprio ieri ho avuto un confronto col mister, abbiamo parlato proprio di questo: deve portare avanti il proprio credo, la propria mentalità. E’ normale che quando tendi a destrutturare una mentalità, ti scontri a volte con un pensiero diverso. Credo debba insistere su quello che sta portando avanti da un mese perché quando arriveranno i risultati, e sono sicuro che arriveranno, i calciatori si convinceranno. Ci è mancato un po’ di equilibrio finora, ora c’è bisogno che qualche risultato ci venga dietro anche con fortuna, perché è decisiva, ma credo Fonseca potrà fare il proprio calcio in maniera coraggiosa”

Pensi ti servirà un periodo di adattamento?
“Quando sono arrivato in Germania e Inghilterra ero più giovane, ora non credo avrò problemi ad adattarmi. Dipenderà da me quanto rapidamente riuscirò ad integrarmi ed adattarmi, per il momento sono qui in prestito quindi vorrò farlo il prima possibile”

Per Petrachi: è stato molto difficile gestire gli esuberi?
“E’ stato uno dei grandi problemi. Perché non puoi fare una squadra di 50 calciatori, per ogni entrata dovevo pensare alla singola uscita. Non è stato semplice perché alcuni giocatori, forti della ricchezza del proprio contratto, tendono a fare opposizione. Poi a Roma, una città bellissima con una tifoseria accogliente, non è semplice spostare calciatori. Il fatto di essere coerenti credo ti aiuti ad essere chiaro, ho cercato di far capire loro che era più giusto andare via piuttosto che fare le comparse o giocatori che non avessero un senso. All’80% ci siamo riusciti, sono contento di come è avvenuta la campagna acquisti e cessioni”

Hai parlato anche con Fonseca e avete parlato del Sassuolo? Sei a disposizione e pensi di poter partire già titolare?
“Si ho parlato con lui, abbiamo parlato di diverse cose. Non ho ancora fatto il mio primo allenamento con la squadra, la decisione spetterà al tecnico se farmi partire dall’inizio o in panchina. Sono ambizioso e sono qui per vincere, non per perdere tempo”

Per Petrachi: Paratici e Marotta le vogliono più o meno bene secondo lei? Prima ha menzionato tutti tranne Baldini: gli ha dato consigli?
“Sono orgoglioso di aver mantenuto la promessa data ai tifosi quando ho detto che la Roma non sarebbe stata la succursale di nessuna squadra. Questa forza d’urto è stata compresa da parte di tutti. Oggi tutti hanno capito che non possono venire a Roma e prendersi i calciatori come vogliono o fare i prepotenti. Se c’è da parlare di un calciatore ci sono tempi e modi, spero che finché ci sarò io questa cosa venga rispettata. Franco è stato tanto al suo posto, ero stato chiaro quando sono arrivato alla Roma, nel rispetto dei ruoli. Parlai con Baldini di quello che chiedeva l’Arsenal per Miki ma io non potevo spendere quei soldi, questo è il tipo di collaborazione che mi faceva comodo. Ho continuato a sentire Raiola e quando lavori con certi agenti hai anche la forza di non far uscire notizie. L’arrivo di Miki si è saputo la domenica sera. Non ho avuto grandi problemi con Franco, ha mantenuto il suo posto e c’è stato il rispetto delle distanze. Sono contento di come si sia bilanciato il rapporto. Che poi Franco abbia un contatto diretto con Pallotta questo  fa piacere però, per esempio, Baldini non era neanche a conoscenza dell’operazione Smalling, semplicemente perché non c’era neanche il tempo di metterlo al corrente”.

Hai svelato gli obiettivi della squadra: credi che le coppe siano alla portata della Roma?
“La stagione è appena iniziata ma sono sicuro che un passo alla volta potremo raggiungere i nostri obiettivi, sono sicuro che qui tutti i giocatori siano per vincere, non solo per giocare a calcio. Si viene ricordati soltanto se si vince, credo che le ambizioni mie e della Roma vadano di pari passo”

Per Petrachi: su Schick, aveva già capito che era meglio mandarlo via o nel ritiro ha avuto l’occasione di meritarsi un posto nella rosa?
“Credo che l’operazione Schick, non discutendo il valore del calciatore che è di enorme potenzialità, però il modo in cui è arrivato aveva creato dei sogni. E così come aveva creato delle aspettative, ormai era un po’ marchiato. Credo che molto dipenda dal suo carattere, dalla sua voglia, dal metterci il sangue, la passione, che possano determinare quello step in più. Spero che il ragazzo si ritrovi e metta in mostra quello che in Nazionale riesce spesso a fare. Rimane un patrimonio della Roma perché la formula è un prestito con diritto di riscatto, che è stato un po’ cambiato perché c’è stato qualche problemino col Lipsia, ma sono convinto che il giocatore possa fare bene, scrollandosi di dosso quello che Roma gli aveva attaccato, senza volerlo”

Cosa hai preso dai tuoi tecnici nel passato e cosa pensi di poter prendere da Fonseca?
“Ogni allenatore che ho avuto mi ha dato qualcosa, voglio continuare ad imparare il prima possibile, ad esempio voglio poter parlare la lingua al più presto perché è importante poter parlare con i compagni. Sono contento di poter imparare da Fonseca, per me sarà anche una scoperta”.

 

Roma, acquisti e cessioni: il calciomercato dei giallorossi

Alice Dionisi – Suona la campanella che segna la fine della sessione estiva di calciomercato. La Roma del nuovo tecnico Fonseca e del direttore sportivo Gianluca Petrachi si è resa protagonista di molte operazioni, sia in entrata che in uscita.

Spiccano, tra i nomi dei calciatori sbarcati nella Capitale, quelli di Chris Smalling e Henrikh Mkhitaryan, rispettivamente dal Manchester United e dall’Arsenal. Con i Red Devils è stato trovato l’accordo per il prestito secco del difensore inglese, con un corrispettivo fisso di tre milioni di euro, così come anche il prestito di Mkhitaryan, al quale va aggiunto un corrispettivo variabile di 0.1 milioni di euro al raggiungimento di determinati obiettivi. Il vice-Dzeko sarà invece Nikola Kalinic. Il calciatore croato arriva dall’Atletico Madrid a titolo temporaneo: prestito di 2 milioni per un anno, con diritto di riscatto fissato a 9 milioni di euro. Dalla Premier League, sponda Chelsea, arriva anche Davide Zappacosta. Il terzino sbarca a Roma in prestito gratuito fino a gennaio 2020, ma con l’opzione per l’estensione fino a giugno. In difesa spazio anche a Gianluca Mancini, in arrivo dall’Atalanta in prestito per 2 milioni di euro, con obbligo di riscatto a 13 milioni, più un bonus variabile fino ad un massimo di 8 milioni. Nello scambio con la Juventus che ha portato Luca Pellegrini a Torino (valutato 22 milioni di euro), nella Capitale è arrivato anche Leonardo Spinazzola, a titolo definitivo, per 29.5 milioni di euro, pagabili in tre esercizi. Dalla Fiorentina arriva anche Jordan Veretout, che ha firmato con il club un contratto fino al 2024. Il francese arriva in prestito (1 milione) più obbligo di riscatto (16 milioni di euro), più bonus fino ad un massimo di 2 milioni. Dal Betis Siviglia arriva il nuovo portiere: Pau Lopez ha firmato con la Roma fino al 2025, costo dell’operazione 23.5 milioni di euro. La cessione di Kostas Manolas al Napoli (36 milioni di euro) è legata invece all’arrivo di Amadou Diawara in giallorosso: il guineano ha firmato un contratto quinquennale con il club, ai partenopei vanno 21 milioni. Chiude la lista degli acquisti Mert Cetin, difensore acquistato dal Gençlerbirliği per 3 milioni di euro. Al club turco il 10% del futuro prezzo di cessione eccedente i 5 milioni di euro.

Il ds Petrachi è riuscito a piazzare molti degli esuberi presenti a Trigoria al suo arrivo, a partire da Patrik Schik, ceduto in prestito al Lipsia per un anno, a fronte di un corrispettivo fisso di 3.5 milioni e un bonus di 0.5 milioni legati al raggiungimento di determinati obiettivi. Rimarranno in Serie A Defrel (in prestito al Sassuolo per 3 milioni, con obbligo di riscatto fissato a 9 milioni di euro) e Robin Olsen (in prestito al Cagliari). Stephan El Shaarawy è invece un nuovo giocatore dello Shanghai Greenland Shenhua FC: il club cinese ha versato nelle casse della Roma 16 milioni di euro per il classe 1992. Maxime Gonalons al Granada in prestito a titolo gratuito, con obbligo di riscatto fissato a 4 milioni di euro. Il Galatasaray invece è la meta scelta da Steven Nzonzi per il suo prestito, qualora il club turco lo riscattasse entro il 30 giugno 2020, il costo d’acquisto sarà di 16 milioni di euro, se esercitato invece entro il 30 giugno 2021 sarà di 13 milioni di euro. Ante Coric in prestito all’Almeria per 0.4 milioni di euro, con diritto di riscatto a 6 milioni. Gerson è stato invece ceduto a titolo definitivo al Flamengo per 11.8 milioni di euro: alla Roma rimarrà il 10% del prezzo di cessione qualora eccedesse il corrispettivo d’acquisto. Ezequiel Ponce è invece un nuovo giocatore dello Spartak Mosca: ai giallorossi 3 milioni di euro più 3 di bonus.

Alice Dionisi

 

 

Roma, ecco il colpo in chiusura: arriva Mkhitaryan

(Jacopo Venturi) – La Roma chiude col botto il suo calciomercato. Sarà Heinrikh Mkhitaryan il pezzo pregiato della trequarti di Fonseca nella stagione 2019/20. L’armeno è arrivato in extremis ma può essere da subito centrale nel progetto romanista. Nello scacchiere del tecnico portoghese “Miki” può rivestire tutti i ruoli della trequarti nel 4-2-3-1: nasce come attaccante dietro alla punta, ma non ha difficoltà nel partire più esterno e accentrarsi sul destro. L’idea della Roma è di creare un asse vincente tra lui e Dzeko, sulla falsa riga di quanto è accaduto nell’ultima stagione romanista di Momo Salah. Il bosniaco in quella stagione aveva reso come mai in carriera, segnando 39 gol in stagione e anche l’egiziano aveva beneficiato degli spazi aperti dal numero 9. L’altro aspetto sul quale punta moltissimo la Roma è quello di dare esperienza e certezze a una zona del campo nevralgica ma molto giovane e che spesso paga proprio questa inesperienza con scelte sbagliate. Mkhitaryan può dunque rappresentare in questo senso il Kolarov della trequarti: un giocatore di personalità, talento e qualità, che possa guidare i compagni anche nei momenti più delicati e di maggior tensione.

(Jacopo Venturi)