Roma, Stadio: altro ritardo? Il progetto definitivo rischia di essere approvato dopo le elezioni

Simone Burioni – Odissea? No, Stadio della Roma. La storia dell’impianto giallorosso, che prima o poi sorgerà a Tor di Valle, sembra essere una disavventura senza fine. Arriva un altro prolungamento imprevisto, questa volta causato dalle imminenti elezioni politiche.

4 MARZO – Il 4 marzo l’Italia sarà chiamata al voto per le elezioni politiche, ma quel giorno per i tifosi romanisti potrebbe diventare una data dalla doppia importanza: la definitiva approvazione del progetto sullo stadio di Tor di Valle potrebbe slittare – come reso noto dal giornalista di Radio Radio Alessio Di Francesco – fino a dopo le elezioni.

ENNESIMO RITARDO – E sì, dopo più di cinque anni si parla ancora di ennesimo ritardo su un progetto che fin dall’inizio sembrava non voler trovare la via della luce (anche le rane si erano messe di mezzo), ma che adesso, con gli ultimi faticosissimi sforzi sembra poter diventare realizzabile, anche se non nell’immediato. Mauro Baldissoni, dg della Roma, disse che “Puntiamo ad iniziare i lavori in primavera” e che “L’obiettivo è iniziarli per fine aprile, inizio maggio 2018”. Al momento queste parole potrebbero diventare inverosimili se l’Assemblea Capitolina deciderà di far slittare l’approvazione del progetto a dopo le elezioni, visto che il verbale della Conferenza dei Servizi sarebbe ancora in fase di revisione e di armonizzazione con le osservazioni arrivate in Regione.

PONTE DI TRAIANO – Si attendono notizie anche per il Ponte di Traiano, nodo fondamentale del progetto. Il governo sembrava essersi impegnato a contribuire con 100 milioni di euro alla realizzazione dell’opera e si attendono ancora conferme. Ma… Ipse dixit.

Simone Burioni

Pallotta attacca i media: “Non accetto manipolazione delle mie parole”. Sui tifosi: “Sono unici”

Simone Burioni – Chi sbaglia paga. È questo il concetto espresso da James Pallotta, presidente della Roma, che nei giorni passati aveva scatenato diverse polemiche relative alle sue parole durante il periodo trascorso a Londra. L’imprenditore americano ha voluto mettere fine ad ogni tipo di critica ripercorrendo la propria discussione ed ha accusato i media di aver strumentalizzato le dichiarazioni sostenendo – in un’intervista rilasciata al portale ufficiale della società giallorossa – che “Non accetto alcuna manipolazione da parte dei media”. Due i temi centrali del suo discorso:

SICUREZZA e TECNOLOGIA – Il presidente giallorosso è stato il primo ad effettuare l’applicazione della tecnologia recente sul campo della sicurezza allo stadio Olimpico. Su tutte l’utilizzo di telecamere di ultima generazione in grado di riconoscere i singoli tifosi – che dispongono di biglietto nominativo e di posto ad uso esclusivo – qualora compiano atti illeciti all’interno dell’impianto. Lo statunitense ha ribadito come le barriere divisorie che erano state poste in curva Sud non erano altro che un errore, dando luogo ad una punizione che “Colpiva in modo generalizzato – dice Pallotta – tutta la Curva Sud e non chi, effettivamente, si fosse reso protagonista di atti che violassero la legge”.

PUNIZIONE o PASSIONE? – “Chiunque violi la legge dovrebbe essere punito”. Ma il bivio è alla fonte: è giusto che l’innocua accensione di un fumogeno debba far scattare una sanzione? Pallotta ammette di voler tutelare i tifosi sostenendo che “Mi hanno permesso di innamorarmi di questa squadra grazie alla passione che li rende unici”. La stessa passione sarà possibile manifestarla nel nuovo stadio?

Simone Burioni

Su Alisson PSG e Liverpool, “no” secco di Monchi. Peres pronto a partire, Florenzi: aria di rinnovo

Simone Burioni – “Alisson no, punto e a capo”. È la risposta del ds Monchi alle telefonate di Liverpool e PSG. Il soggetto in questione, Alisson, è uno dei migliori giocatori romanisti della prima parte di stagione ed elemento cardine della squadra di mister Di Francesco.

MENTALITA’ VINCENTE – Monchi è stato chiaro: “Serve una mentalità vincente”. Il ds spagnolo dà l’esempio in primis e respinge con personalità gli interessamenti di Liverpool e PSG per il portiere brasiliano. Una proposta inferiore ai cinquanta milioni verrà difficilmente presa in considerazione e l’ipotesi di veder partire l’estremo difensore giallorosso già da gennaio è pressoché nulla. Altro discorso è quello relativo al mercato estivo, ma il prezzo rimane intrattabile.

BRUNO PERE$ – Profumo di entrate monetarie per la possibile cessione di Bruno Peres. Il brasiliano sembra prossimo alla partenza, il suo procuratore aveva incontrato Monchi prima di Natale per chiedere la cessione, ma la Roma intende cederlo con la formula del prestito con obbligo di riscatto per una cifra compresa tra i nove e i dodici milioni di euro. Senza mezzi termini il ds spagnolo è chiaro: queste le condizioni da rispettare o il calciatore rimarrà a Trigoria. Sull’ex Torino, costato circa 14-15 milioni di euro, in pole ci sarebbero Galatasaray e Benfica, con i turchi che sembrano essere in vantaggio.

RINNOVO FLORENZI – Ramon Monchi dovrà affrontare anche una trattativa riguardo ad un rinnovo contrattuale delicato: quello di Alessandro Florenzi. Il jolly della Roma si trova di fronte ad un bivio: seguire le orme di Totti e De Rossi o allontanarsi dalla Capitale, luogo nel quale è amatissimo. La situazione si sta muovendo proprio in questi giorni e potrebbero esserci novità di un rinnovo contrattuale sulla base di tre milioni, o almeno questo è quello che spera Monchi.

Simone Burioni

Inter-Roma, San Siro si riempie. Sosta toccasana, torna Defrel

Simone Burioni – Cinquecentottantasei. Son i chilometri che separano lo Stadio Olimpico dal Meazza di Milano. Un tragitto durante il quale i calciatori della Roma dovranno ritrovare la concentrazione e riportare la testa al campo dopo le vacanze trascorse durante questo periodo di sosta.

SAN SIRO FA 50.000 – Al momento lo stadio San Siro conterà cinquantamila interisti a sostegno della squadra di Luciano Spalletti che nella conferenza stampa post Fiorentina aveva dichiarato che “Il gap con la Roma è stato colmato”. L’allenatore di Certaldo cercherà di rendere il tifo nerazzurro un fattore a proprio vantaggio dopo averlo definito come “Un tifo che ti fa tornare indietro nel tempo”. Dall’altra parte il settore ospite, tinto di giallorosso per l’occasione, conta attualmente 1800 unità che tenderanno ad aumentare nei prossimi giorni.

SOSTA BENEDETTA – Sia la Roma sia l’Inter stanno attraversando un momento di intensa difficoltà e lo stop dei match di campionato non può che aver ossigenato le due squadre, chiamate a reagire nell’immediato. I giallorossi nelle ultime cinque partite hanno ottenuto una sola vittoria (Cagliari), due pareggi e altrettante sconfitte, mentre analizzando lo stesso numero di gare i nerazzurri registrano un percorso di zero vittorie, tre pareggi e due sconfitte (Udinese e Sassuolo).

NESSUN RINFORZO, MA C’È DEFREL – Il mercato di gennaio, con molte probabilità, si chiuderà senza nuovi innesti per la Roma. Come già preannunciato dallo stesso Monchi “I migliori acquisti si chiameranno Defrel, Under, Schick…”. Il talentuoso ceco sta faticando a trovare la confidenza con il gol, mentre l’ex Sassuolo si è allenato a Trigoria per velocizzare il proprio rientro. Defrel infatti sembra essere sulla via del recupero per la sfida con l’Inter e potrebbe portare positività alla rosa di Di Francesco che appare preoccupato (ma non scoraggiato) dalle recenti prestazioni della squadra. Che sia il francese la soluzione? Per adesso “Marchons!”.

Simone Burioni

Roma, “Ricominciamo!”. Adesso c’è l’Inter… con uno Dzeko in più

Simone Burioni – “Ancora non siamo da scudetto”. Queste le parole di Eusebio Di Francesco rilasciate a Firenze durante l’evento “Ferrante-Pitti Uomo”. Verità o strategia? Il conto alla rovescia per la sfida di Milano contro l’Inter, in programma per domenica 21 gennaio, è iniziato. Serve una reazione. Tra tante difficoltà qualche guizzo da cui ripartire…

EDIN SBLOCCATO – La sconfitta con l’Atalanta, per quanto dolorosa, non è stata totalmente grigia. Qualche aspetto positivo è comunque riuscito ad emergere. Su tutti il ritorno al gol di Edin Dzeko che si è sbloccato dopo un digiuno che durava dal 1 dicembre (match contro la SPAL). Per trovare un’altra rete del bosniaco bisogna scorrere il calendario fino al 1 ottobre. L’avversario era il Milan e il numero 9 giallorosso riuscì a caricarsi la squadra sulle spalle portandola alla vittoria. San Siro potrebbe essere il posto giusto da cui far ripartire la striscia positiva di gol iniziata nella prima parte di stagione.

MODULO CONFERMATO – Schick fa il Defrel, ma il ceco pecca di lucidità negli ultimi metri se costretto a ripiegare costantemente sulla linea di centrocampo. Inoltre non è la posizione che predilige anche se al suo arrivo dichiarò: “Posso giocare ovunque in attacco”. Il mister è chiaro, il collettivo conta più dell’individuo: “Avanti con il 4-3-3”.

DIFRA VS SPALLETTI – All’andata, con un pizzico di fortuna e con un VAR acerbo, l’Inter dell’ex Spalletti era riuscita a spuntarla su una Roma ancora in rodaggio e che non aveva convinto pienamente nel pre-stagione. A quella sconfitta sono seguite le 5 vittorie consecutive in campionato, arrestate solo all’ottava giornata dal Napoli. Le statistiche più recenti pendono dalla parte di Di Francesco: i giallorossi nelle ultime 5 partite a San Siro in Serie A contro i nerazzurri sono riusciti ad ottenere tre vittorie. Roma, ascolta la Sud: “Ricominciamo!”.

Simone Burioni

Lotti: “Come Governo vogliamo fare di tutto affinché lo Stadio della Roma si realizzi”

Simone Burioni – Luca Lotti, Ministro per lo Sport, questo pomeriggio alle ore 15:00 ha partecipato alla partita di calcio a sette per dire no alla violenza sulle donne. Il politico al termine dell’evento ha rilasciato alcune dichiarazioni ai nostri microfoni riguardo allo Stadio della Roma. Queste le sue parole:

E’ stanco dopo questa partita?
Sono molto stanco (ride, ndr). Ci siamo divertiti, abbiamo giocato, ma quello che contava era il messaggio che abbiamo lanciato oggi. Quindi un calcio alla violenza e questo credo che sia l’unico messaggio di questa giornata.

Il suo intervento di ieri durante la Conferenza dei Servizi per lo stadio della Roma è stato decisivo?
Confermo che come Governo vogliamo fare di tutto affinché lo stadio si realizzi. C’è una Conferenza dei Servizi aperta e quindi aspettiamo lunedì l’esito. L’importante è che ci siano tutte le carte in regola, come abbiamo sempre chiesto in questi mesi, che però finalmente si arrivi all’approvazione definitiva. Se servirà mettersi tutti intorno al tavolo, le istituzioni, il Comune, il Governo, la Regione, per far si che ci sia un qualcosa in più per chiudere il progetto il Governo c’è. L’importante è che si riesca a mettere la parola fine alla Conferenza dei Servizi e finalmente dare il via libera a questi lavori di un progetto atteso da troppo tempo dai romani e dai romanisti soprattutto.

Come intendete finanziare il ponte di Traiano e quale sarà l’iter che si seguirà per la realizzazione?
Non è un problema di ponte, o meglio, c’è una Conferenza dei Servizi in corso. Noi daremo la nostra disponibilità per migliorare la viabilità. Quello che conta è arrivare alla fine del progetto, poi se ci saranno degli interventi per migliorare la viabilità, tutti insieme troveremo il modo di metterci a sedere e realizzarli.

Il tutto rientrerà nella legge di bilancio?
Vediamo quello che dirà lunedì la Conferenza dei Servizi e poi faremo tutte le nostre valutazioni.

Simone Burioni

Moscardelli: «Grazie Totti per le emozioni che mi hai dato. Scudetto? La Roma c’è. Vinciamo il derby»

Simone Burioni – Davide Moscardelli, giocatore dell’Arezzo ma noto per la sua fede romanista, è stato intervistato dalla nostra redazione. Tra i diversi argomenti trattati, l’ex Bologna e Chievo ha parlato di Nazionale, di TottiDe Rossi e, immancabilmente, di derby. Queste le sue parole:

Due anni che sei ad Arezzo, come ti trovi?
Bene, molto bene. Soprattutto l’anno scorso ho fatto un buon campionato con la squadra, quest’anno stiamo trovando un po’ di difficoltà specialmente nelle partite in casa, l’opposto dell’anno scorso, quindi dobbiamo migliorare quello. Di strada ancora ce n’è da fare, speriamo di migliorare il prima possibile.

Hai iniziato come terzino sinistro, poi come sei finito in attacco?
Ero meno di un bambino quindi i miei ricordi sono da attaccante vero, forse stavo troppo avanti e al mister non piaceva questa cosa quindi mi ha spostato in avanti comunque è sempre stato il ruolo che mi piace di più anche perché il calcio si basa tutto sul gol, volevo un ruolo da protagonista.

29 agosto 2010. Il tuo primo gol in Serie A all’esordio contro il Catania. Ci racconti questa giornata?
Ho dormito poco prima e dopo. È un ricordo bellissimo, finalmente la Serie A a trent’anni, già solo quello era stupendo. Il pensiero era di godermi quella partita, poi è arrivato anche il gol e la vittoria quindi per un calciatore è stata la giornata perfetta.

La tua prima partita allo stadio Olimpico è stata all’addio di Bruno Conti. Com’è andata? Ti sei emozionato?
Si, ero veramente piccolo, ma mio padre mi ha portato per la prima volta allo stadio per una festa. Mi ricordo che per salire in tribuna Tevere dalle scalinate ho visto quello stadio enorme, tutta quella gente, è stata una grande emozione. È una delle poche cose che ricordo di quando ero bambino e rimarrà sempre dentro di me.

Veniamo alla Nazionale, ti aspettavi un fallimento del genere?
Nessuno se lo aspettava. Erano alla nostra portata, devo ancora metabolizzare perché sarà dura quando inizieranno i Mondiali, è un peccato, ma possiamo prendere questa cosa per iniziare una rivoluzione totale per tutto il movimento e ripartire dai giovani, dai vivai e da qualsiasi altra cosa. In questo l’Italia è forte, riesce a ripartire dalle cose più brutte e questa calcisticamente è la pagina peggiore del calcio italiano. Bisogna pensare a ripartire subito.

Daniele De Rossi ha lasciato la maglia azzurra. Vuoi mandargli un messaggio?
E’ stato un grande, lo è e lo sarà ancora per me. Mi spiace che ha chiuso così, come Buffon, Barzagli e gli altri veterani dopo tante partite in Nazionale, tante vittorie e anche qualche sofferenza. Però come giocatore e come uomo lo conosciamo, dà sempre tutto sia per la maglia della Roma che per quella della Nazionale. Dispiace che ha finito così, ma non ha niente da rimproverarsi perché ci ha sempre messo la faccia.

Che pensi della Roma di Di Francesco?
Penso che stia facendo un ottimo campionato, forse sopra le aspettative di tutti, però non è così strano perché ha sempre fatto bene come allenatore, poi conoscendo l’ambiente sapeva quanto potesse essere difficile, ma lui è andato avanti con le sue idee giustamente e adesso i frutti si stanno vedendo. L’importante è che continui così.

Una delle idee fondamentali di Di Francesco è il turnover. Da giocatore come vivevi questi continui cambi?
Se danno i risultati bene, perché quando arriva il risultato tutto passa in secondo piano, quella è la cosa principale. Penso sia un fatto di responsabilizzare tutti, ognuno si sente importante e tutti si sentono di dare qualcosa in più perché poi l’occasione arriva e se non la sai cogliere ci rimetti solo tu. Quello deve essere il pensiero del giocatore e credo sia quello che stanno facendo.

Quando giocavi contro la Roma come vivevi il pre-partita e la partita stessa?
Era un’emozione diversa, sentita di più. Poi quando inizia la partita queste cose vengono meno perché il pensiero è sempre quello di far bene per la tua squadra, ma prima era sicuramente un’emozione diversa.

L’attaccante della Roma è Dzeko. Che pensi del bosniaco?
Io sono sempre stato un suo ammiratore dato anche il ruolo. Il primo anno lo ha fatto un po’ così alla Roma, ma data la sua storia si poteva immaginare che avrebbe fatto un po’ di fatica. Poi anno scorso ha fatto vedere a tutti quello che è e quest’anno lo sta dimostrando di nuovo, ultimamente meno con i gol, ma con la prestazione che c’è sempre stata, con l’impegno di aiutare la squadra ed entrare sempre nel vivo del gioco che per una prima punta non è sempre facile o scontato. Mi piace molto per quello, poi per un attaccante il gol è tutto, ma la squadra giocando così crea tantissime occasioni anche per gli altri giocatori quindi lui riesce ad aiutare il gruppo per il risultato finale.

Che hai pensato durante l’addio al calcio di Francesco Totti?
Come te lo spiego? Ci sono cresciuto, è difficile. Si sapeva che prima o poi sarebbe arrivato quel giorno, è stata dura digerire e ancora lo è adesso. Quando vedi la Roma pensi sempre al capitano, è normale. Posso solo che ringraziarlo per le emozioni che mi ha regalato per una vita intera.

Da avversario com’era? Come lo si affrontava?
Sperando che non fosse in giornata, ma anche se non lo era il colpo da campione ce l’ha sempre avuto. O con un passaggio o con un tiro poteva risolvere la partita quindi attenzione massima su di lui che a volte neanche bastava perché con il pensiero e la tecnica era avanti.

Che dirigente può diventare?
Sicuramente non forte come è stato da calciatore. Potrà dare una mano ai giovani che si affacciano con questa società e con questa maglia, sarà molto importante e saprà dare dei consigli importanti soprattutto a loro.

Favorita per lo Scudetto? Le prime posizioni?
La Juve è quella da battere quindi ci si deve mettere per forza. Per quanto riguarda il gioco metto il Napoli che sta facendo un campionato importante. L’Inter per l’allenatore che ha in panchina, che conosciamo bene. Naturalmente ci metto anche la Roma. È più livellato, ci sono più squadre ma alla fine il pensiero va alla Juve e al Napoli, la Roma sta dietro ad aspettare qualche passo falso.

Oltre a Juve e Napoli nelle prime posizioni c’è anche la Lazio. Da giocatore quando giocavi contro di loro avevi qualcosa in più?
Si, pensavo di sì, ma da come sono andate le partite no, perché forse la sentivo troppo. Non ho fatto le mie migliori prestazioni. Peccato perché era una partita a cui tenevo tanto, quasi da dimenticare.

Passando alla Champions League, dove può arrivare la Roma dopo questo inizio folgorante?
Anche lì l’inizio è stato sopra le aspettative di tutti, può finire il girone da prima in classifica, sta facendo grandi cose anche in Champions League. Vediamo di passare questo girone, poi ulteriori considerazioni saranno fatte dopo l’abbinamento con la prossima squadra da affrontare.

Tu sei nato in Belgio come Nainggolan: che idea hai di questo giocatore e che avversario era in campo?
Era tosto (ride, ndr), era tosto già a 19 anni quando giocavamo insieme a Piacenza. Glielo dicevo sempre: hai una forza che neanche tu te ne rendi conto. Era ancora giovanissimo e adesso è uno dei centrocampisti più forti al mondo, quindi sono contento che sia rimasto a Roma e spero rimanga ancora per molto. Posso tifare per lui e per il Belgio in questo Mondiale, gli faccio sicuramente un grosso in bocca al lupo.

Sempre a proposito di Belgio, i rapporti con il ct Martinez ultimamente sono un po’ burrascosi. Ti sei fatto un’idea sul perché? Cosa diresti all’allenatore?
No, non ho la più pallida idea del perché di questo comportamento. Ultimamente lo ha richiamato, Nainggolan è un giocatore troppo importante per la Nazionale e per qualsiasi altra squadra, quindi dovrà fare un passo indietro e portarlo ai Mondiali perché non può fare a meno di un giocatore così.

Tornando al campionato, sabato c’è il derby. Come si avvicinano Roma e Lazio a questa gara?
Si avvicinano benissimo tutte e due, mi auguro sia un derby con uno stadio pieno e con tanta gente. Sicuramente una bellissima partita, sperando che alla fine si parli solo e soltanto di quello, poi il risultato mai come quest’anno potrebbe essere in bilico perché stanno tutte e due facendo un campionato fantastico. Sicuramente spero che vinca la Roma, lo vivo sempre con il pensiero che possa vincerlo ma i derby sono strani, potrebbe essere uno dei derby più belli degli ultimi anni.

C’è un derby a cui sei particolarmente legato?
Sono tanti. E’ scontato dire il 5 a 1 con i quattro gol di Montella, ma ne ricordo anche un altri non per forza vinti, come quello del 3 pari dove la Roma perdeva per 3 a 1, riuscì a fare il 3 pari e poi venne annullato a Delvecchio il gol del 4 a 3, mi ricordo quell’esultanza poi vana. Quello fu un derby vissuto dall’inizio alla fine come dovrebbe essere vissuto, poi il risultato magari ti penalizza ma durante la partita è quella l’emozione che ti deve dare un derby.

Sulle panchine di Roma e Lazio siedono due allenatori giovani ma molto bravi. La tua idea su Di Francesco ed Inzaghi?
Stanno facendo bene, Di Francesco aveva un ruolo difficile da prendere e Inzaghi lo stesso. Inzaghi sta facendo veramente bene e gli faccio i complimenti, la squadra lo segue e si fa ben volere da tutti, sa gestire bene il gruppo e giocano bene, ha fatto veramente un gran lavoro, così come Di Francesco. Anche in panchina quindi è un bel derby tra due allenatori che stanno facendo veramente bene, potrebbe essere una sfida nella sfida ma spero che la vinca mister Eusebio.

Risultato secco?
2 a 1 per la Roma.

Simone Burioni

Graziani: “Ventura dovrebbe dimettersi, è una disfatta che non si cancellerà mai. Sulla panchina metterei Ancelotti”

Simone Burioni – Francesco ‘Ciccio’ Graziani,Campione del Mondo con la nazionale italiana in Spagna nel 1982 ed ex giocatore della Roma, con la quale ha sfiorato una storica vittoria in Coppa dei Campioni, è intervenuto ai nostri microfoni. Dopo l’inaspettata eliminazione dell’Italia ai playoff di Russia 2018, l’ex azzurro ha voluto dire la sua sulla disfatta contro la Svezia e sul futuro del movimento calcistico italiano. Ecco le sue parole:

Che cosa ne pensi della mancata qualificazione dell’Italia per i Mondiali di Russia 2018?
Non si rimedia più, siamo fuori da una competizione importante per il nostro calcio, per i calciatori e per i tifosi. Siamo andati fuori ai playoff contro una squadra ben organizzata, ma modesta. Abbiamo commesso degli errori e non siamo stati bravi ad esaltare le nostre qualità: noi eravamo più forti, ma questo non si è concretizzato sul campo, ci sono grandi demeriti. Oggi è la giornata della tristezza, del rammarico e della delusione. Lo sport è questo, a volte ci sono momenti esaltanti ed a volte quelli deprimenti. E’ un momento difficile per il calcio italiano.

Il Ct Gian Piero Ventura ha commesso degli errori? 
Sì, anche se ha una percentuale più bassa rispetto a quella dei calciatori. Possiamo discutere alcuni comportamenti e alcune scelte, ma in campo ci vanno i calciatori ed hanno dato molto meno di quello che ci si aspettava. Noi, con tutto il rispetto per la Svezia, che non ha le nostre qualità, il nostro estro e la nostra fantasia, eravamo più forti, ma non è bastato. A volte la presunzione, il pensare di essere più bravo e che fosse un turno abbordabile ci ha fatto abbassare la guardia e diventiamo vulnerabili. Nel doppio confronto cinque o sei calciatori hanno dato meno di quello che si aspettava, non siamo stati neanche troppo fortunati negli episodi. Il nostro strapotere tecnico non si è visto, soprattutto sul campo, ed ha determinato un’eliminazione che fa rabbia. Non siamo riusciti in tre ore di gioco non solo a fare un gol, ma nemmeno a prendere una punizione dal limite dell’area. Alcune scelte di Ventura non le ho capite, non ha fatto giocare il miglior talento italiano, cioè Insigne, è un peccato mortale; sacrificandolo in virtù di un assetto tattico che poi non ci ha dato nulla, perché questo 3-5-2 che cosa ci ha regalato? Solo delusioni. Non sono gli assetti tattici che fanno vincere le squadre, ma gli uomini, per come stanno in campo e per la qualità che esprimono. I calciatori devono assumersi le loro responsabilità, perché non sono riusciti a mettere in campo le loro qualità. Non discuto che ci abbiano messo impegno, dedizione e cuore, ma nel calcio questo non basta, ci vuole qualcosa di più.

Ventura dovrebbe dimettersi?
Mi stupisco del fatto che ancora non l’abbia fatto, anche se ha un contratto fino al 2020. Se fossi stato in Federazione non glielo avrei fatto, perché prima si raggiungono i traguardi e poi si parla di progetti e prospettive nuove. Dopo la gara con la Spagna persa in quel modo, fare il contratto a Ventura fino al 2020 è stata una follia, non lo condivido questo comportamento della Federazione e del suo Presidente. In cuor mio, se fossi stato nei panni di Ventura, avrei subito chiesto scusa ai tifosi italiani, prendendomi le mie responsabilità, perché ci sono, ma dicendogli anche che le scelte erano frutto della convinzione che fossero le migliori, ma i risultati non mi hanno dato ragione e quindi mi dimetto, perché vorrei uscirne pulito, contestato, ma pulito dal punto vista morale. Il Presidente Federale non si dimette, l’allenatore nemmeno, ragazzi siamo all’assurdo.

Chi vedi sulla panchina della Nazionale?
Bisognerà far passare qualche giorno e riflettere a mente fredda su quelle che possono essere le prospettive future, io penso che la prima persona a cui fare riferimento è Carlo Ancelotti che al momento è libero, ha allenato i più grandi club d’Europa ed ha vinto tantissimo, chissà che magari gli venga la voglia di programmare quattro anni diventando il selezionatore della nostra Nazionale. Credo che lui possa essere allettato da questa ipotesi e la prima cosa che farei sarebbe proprio quella di andare a cercare Carlo in maniera che se lui dovesse accettare c’è la possibilità, con i tanti giovani che abbiamo, di ricostruirci un futuro e ritornare a vederlo con più ottimismo, anche perché io credo che nei prossimi anni torneremo ad essere competitivi.

Una delusione così grande può influire anche sui giocatori in campionato?
Sì, sicuramente, è un contraccolpo psicologico che è peggio di dieci bastonate alla schiena. Anche io ho vissuto dei momenti difficili calcisticamente parlando e ci è voluto del tempo, tanto tempo e a volte non ti permette nemmeno di assorbire al 100% la delusione. Se oggi dovessi immaginare l’aspetto psicologico dei giocatori che hanno preso parte alla spedizione, tranne alcuni che non si sentono assolutamente responsabili, come Insigne, che ha giocato solo pochi minuti e si sente comunque in negativo dal punto di vista psicologico, questa disfatta diventerà per loro una macchia indelebile che non si cancellerà mai. Nei tanti momenti belli che ricorderanno ci sarà purtroppo da ricordare anche questo momento così brutto.

De Rossi ha dato l’addio alla Nazionale, il prossimo anno probabilmente lascerà anche la Roma. Quanto mancherà un giocatore con il suo carisma?
Daniele ha fatto un percorso straordinario in Nazionale, è diventato Campione del Mondo, ha fatto tantissime presenze e tanti gol perché se andiamo a vedere ha fatto 19 gol. Credo che sia uno dei centrocampisti più prolifici della nostra Nazionale, nel bene o nel male anche lui rimane all’interno di una storia meravigliosa che ha avuto con la Nazionale. In questo momento il dispiacere mette da parte tutte le cose belle perché anche ieri l’abbiamo visto soffrire tantissimo in panchina: non poter dare il proprio apporto, mettere in campo l’esperienza che ha sempre messo. Sapevamo che era soltanto questione di mesi perché se ci fossimo qualificati Daniele avrebbe fatto parte di quella spedizione, non sappiamo se avrebbe giocato oppure no e alla fine del Mondiale del 2018 avrebbe dato l’addio alla Nazionale. Darlo in questo modo, come per Buffon, per Barzagli e per Chiellini, suscita un’amarezza incredibile che si porteranno dietro per molto tempo, forse per tutta la vita.

Simone Burioni

Serie A – Le formazioni della 10^ giornata

NTER-SAMPDORIA (martedì ore 20:45) FORMAZIONI UFFICIALI

Inter (4-2-3-1): Handanovic; D’Ambrosio, Skriniar, Miranda, Nagatomo; Gagliardini, Vecino; Candreva, Borja Valero, Perisic; Icardi.
A disp.: Padelli, Berni, Santon, Ranocchia, Dalbert, Cancelo, Karamoh, Joao Mario, Eder, Pinamonti.
All. Luciano Spalletti
Squalificati: –
Indisponibili: 
Brozovic, Vanheudsen.

Sampdoria (4-3-3): Puggioni; Bereszynski, Silvestre, Ferrari, Murru; Barreto, Torreira, Praet; Ramirez; Quagliarella, Zapata.
A disp.: Tozzo, Strinic, Sala, Ferrari, Verre, Alvarez, Linetty, Capezzi, Caprari, Kownacki.
All. Marco Giampaolo
Squalificati: –
Indisponibili: Viviano.

 

ATALANTA-HELLAS VERONA (mercoledì ore 18:30)

Atalanta (3-4-1-2): Berisha; Toloi, Caldara, Masiello; Hateboer, Cristante, de Roon, Spinazzola; Gomez, Ilicic, Petagna.
A disp.: Gollini, Palomini, Bastoni, Castagne, Gosens, Mancini, Freuler, Haas, Kurtic, Orsolini, Vido, Cornelius.
All. Gian Piero Gasperini
Squalificati: –
Indisponibili: Schmidt.

Hellas Verona (4-3-3): Nicolas; Heurtaux, Caracciolo, Souprayen, Fares; Romulo, Fossati, Bessa; Verde, Pazzini, Cerci.
A disp.: Silvestri, Coppola, Felicioli, Laner, Buchel, Valoti, Zaccagni, Kean, Lee, Bearzotti
Squalificati: Zuculini B.
Indisponibili: Ferrari, Brosco, Bianchetti, Zuculini F.

 

 

BOLOGNA-LAZIO (mercoledì ore 20:45)

Bologna (4-3-3): Mirante; Krafth, Helander, De Maio, Masina; Poli, Pulgar, Donsah; Verdi, Destro, Di Francesco
A disp.: Da Costa, Ravaglia, Maietta, Krejci, Crisetig, Nagy, Falletti, Valencia, Petkovic, Okwonkwo.
All.: Roberto Donadoni
Squalificati: Gonzalez
Indisponibili: Torosidis, Taider, Mbaye, Keita, Palacio.

Lazio (3-5-1-1): Strakosha; Bastos, de Vrij, Radu; Marusic, Lucas Leiva, Parolo, Milinkovic-Savic, Lulic; Luis Alberto; Immobile.
A disp.: Vargic, Guerrieri, Luiz Felipe, Patric, Lukaku, Mauricio, Bruno Jordao, Murgia, Di Gennaro, Caicedo, Nani.
All. Simone Inzaghi
Squalificati: –
Indisponibili: Wallace, Felipe Anderson, Basta

 

CAGLIARI-BENEVENTO (mercoledì ore 20:45)

CAGLIARI (4-3-1-2): Rafael; Pisacane, Padoin, Andreolli, Capuano; Barella, Cigarini, Ionita, Padoin; Joao Pedro; Farias, Pavoletti.
A disp.: Crosta, Ceppitelli, Romagna, Miangue, van der Wiel, Dessena, Faragò, Deiola, Giannetti, Saul
All.: Diego Lopez
Squalificati: –
Indisponibili: Cossu, Cragno.

Benevento (4-4-2): Brignoli; Venuti, Antei, Djimsiti, Letizia; Memushaj, Cataldi, Viola, Ciciretti; Iemmello, Lombardi.
A disp.: Belec, Piscitelli, Gravillon, Lazaar, Di Chiara, Gyamfi, Del Pinto, Chibsah, Puscas, Coda, Parigini, Armenteros.
All. Roberto De Zerbi
Squalificati: Lucioni (sospeso)
Indisponibili: D’Alessandro, Costa

 

CHIEVO-MILAN (mercoledì ore 20:45)

Chievo (4-3-1-2): Sorrentino; Cacciatore, Gamberini, Cesar, Gobbi; Castro, Radovanovic, Hetemaj; Birsa; Pucciarelli; Inglese.
A disp: Seculin, Yaroszynski, Bani, Depaoli, Dainelli, Tomovic, Rigoni, Garritano, Bastien, Gaudino, Meggiorini, Pellissier.
All: Rolando Maran
Squalificati: –
Indisponibili: –

Milan (3-4-2-1): G. Donnarumma; Musacchio, Romagnoli, Zapata; Borini, Kessié, Biglia, Rodriguez; Calhanoglu, Suso; Kalinic.
A disp.: A. Donnarumma, Storari, Gomez, Paletta, Calabria, Abate, Locatelli, Mauri, Montolivo, André Silva, Cutrone.
All. Vincenzo Montella
Squalificati: Bonucci
Indisponibili: Conti, Antonelli, Bonaventura

 

FIORENTINA-TORINO (mercoledì ore 20:45)

Fiorentina (4-3-3): Sportiello; Gaspar, Pezzella, Astori, Biraghi; Veretout, Badelj, Benassi; Chiesa, Simeone, Thereau.
A disp.: Dragowski, Cerofolini, Milenkovic, Maxi Olivera, Hugo, Laurini, Cristoforo, Dias, Sanchez, Eysseric, Lo Faso, Babacar.
All. Stefano Pioli
Squalificati: –
Indisponibili: Saponara.

Torino (4-2-3-1): Sirigu; De Silvestri, N’Koulou, Moretti, Barreca; Rincon, Baselli; Iago Falque, Ljajic, Niang, Sadiq.
A disp.: Milinkovic-Savic, Ichazo, Bonifazi, Burdisso, Molinaro, Berenguer, Valdifiori, Acquah, Gustafson, Boyé, Edera.
All. Sinisa Mihajlovic
Squalificati: –
Indisponibili: Obi, Belotti, Lyanco, Ansaldi

 

GENOA-NAPOLI (mercoledì ore 20:45)

Genoa (3-4-2-1): Perin; Izzo, Rossettini, Zukanovic; Rosi, Bertolacci, Veloso, Laxalt; Rigoni, Taarabt; Lapadula.
A disp.: Lamanna, Biraschi, Gentiletti, Migliore, Lazovic, Brlek, Omeonga, Palladino, Galabinov, Ricci, Pellegri, Pandev.
All. Ivan Juric
Squalificati: –
Indisponibili: Spolli, Cofie.

Napoli (4-3-3): Reina; Hysaj, Maksimovic, Koulibaly, Ghoulam; Allan, Diawara, Hamsik; Callejon, Mertens, Insigne.
A disp.: Sepe, Rafael, Chiriches, Mario Rui, Maggio, Albiol, Rog, Jorginho, Zielinski, Giaccherini, Ounas.
All.: Maurizio Sarri
Squalificati: –
Indisponibili: Milik.

 

JUVENTUS-SPAL (mercoledì ore 20:45)

Juventus (4-2-3-1): Szczesny; Lichtsteiner, Rugani, Chiellini, Alex Sandro; Pjanic, Khedira; Cuadrado, Dybala, Douglas Costa; Higuain.
A disp.: Buffon, Pinsoglio, Barzagli, Asamoah, De Sciglio, Bentancur, Marchisio, Bernardeschi, Sturaro.
Squalificati: Mandzukic
Indisponibili: Höwedes, Pjaca, Benatia, Matuidi

 

 

SPAL (3-5-2): Gomis; Salamon, Vicari, Felipe; Lazzari, Schiattarella, Viviani, Mora, Mattiello; Antenucci, Borriello.
A disp.: Marchegiani, Poluzzi, Oikonomou, Konate, Vaisanen, Costa, Cremonesi, Rizzo, Vitale, Schiavon, Paloschi, Bonazzoli.
All. Leonardo Semplici
Squalificati: –
Indisponibili: Della Giovanna, Meret, Grassi, Floccari.

 

ROMA-CROTONE (mercoledì ore 20:45)

Roma (4-3-3): Alisson; Karsdorp, Jesus, Moreno, Kolarov; Pellegrini, Gonalons, Nainggolan; Perotti, Defrel, El Shaarawy.
A disp.: Skorupski, Lobont, Castan, Fazio, Peres, Florenzi, De Rossi, Gerson, Ünder, Strootman, Schick, Antonucci, Dzeko.
All. Eusebio Di Francesco
Squalificati: –
Indisponibili: Emerson Palmieri, Luca Pellegrini, Manolas.

Crotone (4-4-2): Cordaz; Sampirisi, Ceccherini, Ajeti, Pavlovic; Izco, Mandragora, BarberisStoian; Nalini, Budimir.
A disp.: Festa, Viscovo, Faraoni, Simic, Cabrera, Martella, Crociata, Romero, Rohden, Trotta, Simy,T onev.
All. Davide Nicola
Squalificati: –
Indisponibili: Tumminello, Kragl.

 

SASSUOLO-UDINESE (mercoledì ore 20:45)

Sassuolo (4-3-3): Consigli; Lirola, Cannavaro, Acerbi, Peluso; Missiroli, Magnanelli, Sensi; Berardi, Falcinelli, Politano.
A disp.: Pegolo, Marson, Rogerio, Gazzola, Biondini, Mazzitelli, Duncan, Scamacca, Ragusa, Matri.
All.: Cristian Bucchi
Squalificati: – Cassata
Indisponibili: Dell’Orco, Letschert, Goldaniga, Adjapong.

Udinese (4-4-2): Bizzarri; Stryger-Larsen, Danilo, Nuytinck, Samir; Fofana, Behrami, Jankto; de Paul, Maxi Lopez, Perica.
A disp.: Scuffet, Widmer, Adnan, Pezzella, Angella, Hallfredsson, Balic, Ingelsson, Barak, Matos, Lasagna, Bajic.
All. Luigi Delneri
Squalificati:
Indisponibili:

Serie A – I risultati della 9^ giornata

Sabato
Ore 18.00
Sampdoria – Crotone 5 – 0
Ore 20.45
Napoli – Inter 0 – 0

Domenica
Ore 12.30
Chievo Verona – Hellas Verona 3 – 2
Ore 15.00
Atalanta – Bologna 1 – 0
Benevento – Fiorentina 0 – 3
Milan – Genoa 0 – 0
Spal – Sassuolo 0 – 1
Torino – Roma 0 –  1
Ore 18.00
Udinese – Juventus 2 – 6
Ore 20.45
Lazio – Cagliari 3 – 0

Con il pareggio nello scontro diretto di sabato sera, la distanza in classifica tra Napoli e Inter rimane di due punti, a prescindere dai risultati di Juventus e Lazio.

Classifica Serie A 2017/2018

1. Napoli 25
2. Inter 23
3. Juventus 22
4. Lazio 22
5. Roma 18*
6. Sampdoria 17*
7. Chievo 15
8. Bologna 14
9. Fiorentina 13
10. Torino 13
11. Milan 13
12. Atalanta 12
13. Sassuolo 8
14. Udinese 6
15. Cagliari 6
16. Genoa 6
17. Crotone 6
18. Hellas Verona 6
19. Spal 5
20. Benevento 0