I tifosi salutano De Rossi e Ranieri. Inizia la rivoluzione in casa Roma

Alice Dionisi – Due anni dopo l’addio di Francesco Totti, anche Daniele De Rossi saluta per l’ultima volta squadra e tifosi. Roma-Parma è stato l’ultimo dei 616 match disputati dal numero 16 con la maglia giallorossa, ma anche l’ultima partita del tecnico Ranieri, alla sua seconda esperienza sulla panchina del club. L’allenatore testaccino è stato celebrato dalla Curva Sud, che ha esposto uno striscione in suo onore, “Nel momento del bisogno hai risposto presente. Adesso ricevi l’omaggio della tua gente”. I cori, l’inchino verso i tifosi e poi le lacrime, in una serata tutta all’insegna delle emozioni. Nel post-partita il tecnico ha ironizzato: “Non erano lacrime, ma pioggia. Non mi aspettavo questo gesto, per questo mi sono commosso. A saperlo mi sarei preparato mentalmente, ma è bello saper esternare le proprie emozioni. Questa serata per me sarà indimenticabile, adesso tornerò a fare il tifo sfrenato”. Saluta così la sua Roma Claudio Ranieri, che al minuto 81 sostituisce Daniele De Rossi, per fargli avere la standing ovation che merita, dai suoi tifosi e nel suo stadio. Dopo il triplice fischio il capitano è tornato in campo, un abbraccio commosso con Francesco Totti e un altro con Bruno Conti, un trio romano e romanista, poi il saluto della sua gente. L’ex Gervinho ha rischiato di rovinare la festa all’Olimpico, ma i gol di Pellegrini e Perotti hanno regalato alla squadra l’ultima vittoria della stagione. Una vittoria amara, perché i giallorossi non riescono a centrare l’obiettivo Champions. Dzeko esce dal campo infuriato con Ranieri per la sostituzione in quella che potrebbe essere la sua ultima partita con il club e i tifosi fischiano. Adesso sarà rivoluzione in casa Roma: inizia una nuova era.

Alice Dionisi

Domenica d’addii in casa Roma. Ai saluti De Rossi, Ranieri e non solo

Gianluca Notari – La Roma degli addii è pronta a salutare. Sono diversi i calciatori con in mano le valigie pronte e destinati verso nuovi lidi. A partire da Daniele De Rossi: domenica sarà l’ultima sua apparizione con la maglia della Roma, la numero 616 in una carriera che fin qui ha conosciuto solo i colori giallorossi. L’Olimpico è pronto ad accogliere e salutare il suo capitano e a non fare sconti di contestazione alla società, presa di mira dal giorno dell’annuncio del ritiro del numero 16 a fine stagione.

Sicuro dell’addio è anche Claudio Ranieri. Il mister, arrivato a marzo per tentare di portare la Roma in Champions League non è riuscito in quella che a tutti gli effetti sarebbe stata la tredicesima fatica di Ercole e nelle ultime settimane non ha lesinato dubbi e perplessità dell’immediato futuro dei giallorossi. Potrebbero non far parte della Roma del prossimo anno Edin Dzeko. Tentato dall’Inter, il bosniaco lascerebbe la capitale da settimo miglior marcatore della storia giallorossa e un titolo di capocannoniere nel 2017. 87 reti in 178 partite e l’enorme rammarico di non essere riuscito a sollevare un trofeo in giallorosso.

Stesso rammarico condiviso da Kostas Manolas. Anche il greco viene dato nella lista dei partenti dopo 5 stagioni nella capitale, tante prestazioni da gigante della difesa e una clausola rescissoria che fa gola alle big del calcio europeo. 36 milioni per portarlo via da Trigoria, dove il difensore sembra non respirare più l’aria di casa che percepiva qualche tempo fa.
Dubbi anche su El Shaarawy. Trascinatore della stentata annata romanista, il Faraone non è più sicuro del rinnovo e potrebbe proseguire la sua avventura altrove. Chissà che poi la rivoluzione giallorossa 9.0 non riguardi anche qualche altro elemento della formazione, sacrificato per fare cassa, perché sente il bisogno di cambiare aria alla fine di un ciclo o perché non rientra nei piani del club e del prossimo allenatore.
L’unica certezza è che in un modo o nell’altro la nuova Roma ci sarà. Nessuna paura, anche l’anno prossimo vedremo 11 giocatori in campo.

Gianluca Notari

Primavera, Roma-Juventus 2-1: giallorossi vincenti con due bellissimi gol di Riccardi e Celar

Luca Fantoni – Torna a vincere la Roma Primavera dopo quattro pareggi consecutivi in campionato. I ragazzi di De Rossi hanno battuto la Juventus per 2-1, dominando per gran parte della gara. I giallorossi si sono portati sul doppio vantaggio già nel primo tempo grazie ad una percussione centrale di Riccardi e ad una splendida rovesciata di Celar. Nella ripresa Vlasenko ha accorciato le distanze ma non è bastato ai torinesi per raggiungere il pareggio.

IL TABELLINO

ROMA (4-3-3): Zamarion; Parodi (dal 90′ Nigro), Cargnelutti (C), Bianda, Semeraro; Riccardi (dal 73′ Bove), Pezzella (dal 51′ Darboe), Greco; Besuijen(dal 90′ Buttaro), Celar, Cangiano (dal 51′ D’Orazio).
A disposizione: Cardinali, Trasciani, Santese, Tripi, Silipo, Bucri, Felipe Estrella.
Allenatore: De Rossi.

JUVENTUS (4-3-3): Loria (C); Bandeira, Capellini, Vlasenko, Anzolin; Portanova (dal 78′ Markovic), Nicolussi Caviglia, Francofonte (dal 46′ Monzialo); Fagioli (dal 60′ Penner), Olivieri (dal 60′ Petrelli), Frederiksen (dal 46′ Sene).
A disposizione: Siano, Gozzi Iweru, Makoun, Leone, Mohamed Ahamada, Morrone, Fernandes.
Allenatore: Baldini.

Arbitro: Sig. Daniele Rutella di Enna.
Assistente 1: Sig. Michele Falco di Bari.
Assistente 2: Sig. Salvatore Marco Dibenedetto di Barletta.

Marcatori: 35′ Riccardi (ROM), 43′ Celar (ROM), 51′ Vlasenko (JUV).
Ammoniti: 31′ Fagioli (JUV).
Espulsi:

LIVE:

SECONDO TEMPO

94′ – Dopo 4 minuti di recupero termina il match. LA ROMA VINCE PER 2-1 CONTRO LA JUVENTUS.

90′ – Cambi per la Roma: dentro Nigro e Buttaro, fuori Parodi e Besuijen. Celar pericoloso di testa.

81′ – Botta dalla distanza di Celar che sfiora il palo.

78′ – Ultimo cambio per la Juventus: fuori Portanova e dentro Markovic.

73′ – Esce Riccardi per crampi ed entra Bove.

72′ – Ancora decisivo Zamarion con una bellissima parata su un tiro di Sene.

66′ – Il neo entrato Petrelli prova la botta da fuori ma Zamarion è reattivo e respinge.

60′ – Altro doppio cambio per la Juventus: fuori Olivieri e Fagioli, dentro Penner e Petrelli.

57′ – D’Orazio si accentra e calcia ma il suo tiro finisce alto.

51′ – La Juventus accorcia le distanze con un colpo di testa di Vlasenko. doppio cambio per De Rossi: dentro Darboe e D’Orazio, fuori Cangiano e Pezzella.

48′ – Olivieri prova il tiro da pochi passi ma Bianda gli sporca la conclusione.

46′ – Inizia la ripresa. Calcio d’inizio alla Juventus. Entrano Sene e Monzialo ed escono Francofonte e Frederiksen.

PRIMO TEMPO

45′ – Senza recupero termina il primo tempo. 2-0 per la Roma.

43′ – RADDOPPIO ROMA! Affondo sulla destra di Besuijen che mette in mezzo per Celarche si coordina e batte Loria in rovesciata. Gol numero 28 per lo sloveno.

37′ – Portanova stacca sul secondo palo ma il suo colpo di testa termina sull’esterno della rete.

35′ – ROMA IN VANTAGGIO! Riccardi ruba palla a centrocampo, salta secco il difensore e con il sinistro batte Loria.

32′ – Olivieri ha un’occasione importante ma calcia alto con il sinistro.

31′ – Ammonito Fagioli nella Juventus per un fallo tattico su Greco.

29′ – Ci prova ancora Pezzella, questa volta a giro, ma Loria è attento.

21′ – Sale la pressione della Roma con Pezzella che tira forte ma centrale.

18′ – Pericolosissimo Besuijen che entra in area di rigore e calcia con il destro ma il suo tiro è messo in angolo da Loria.

13′ – Celar prova a girarsi ma il suo tiro è ribattuto da un difensore.

7′ – La Juve reagisce con un tiro debole di Francofonte.

5′ – La Roma spinge e conquista il secondo calcio d’angolo della partita.

1′ – Colpo di testa di Greco dopo 30 secondi ma la palla finisce alta.

1′ – Inizia la partita. Batte la Roma.

Luca Fantoni

De Rossi dice addio alla Roma, ma non al calcio: “Mi farei un torto se smettessi ora”

Alice Dionisi – Daniele De Rossi terminerà la sua carriera in giallorosso al termine della stagione. Il numero 16 è il calciatore con più presenze nella Roma dopo Francesco Totti, 18 anni con il club capitolino, 615 presenze e 63 reti. “Capitan Futuro” è pronto a dire addio alla Roma, ma non al calcio giocato. “Le porte della Roma per lui rimarranno sempre aperte con un nuovo ruolo in qualsiasi momento deciderà di tornare” ha commentato il presidente James Pallotta. Roma-Parma sarà la sua ultima partita, ma prima il calciatore ha voluto chiarire la situazione in conferenza stampa davanti ai giornalisti: “Mi è stato comunicato ieri, ma ho quasi 36 anni e non sono scemo. Ho vissuto nel mondo del calcio, l’avevo capito: se nessuno ti chiama per un anno o per dieci mesi per ipotizzare un eventuale contratto la direzione è quella. Io ho sempre parlato poco anche quest’anno un po’ perché non mi piace, un po’ perché non c’era niente da dire e non volevo creare rumore che potesse distrarre la squadra e i tifosi. Mi sento ancora calciatore, mi ci sono sentito tutto quest’anno nonostante i problemi fisici ed ho voglia di continuare, mi farei un torto se smettessi ora”. In sala stampa era presente tutta la rosa, dirigenti compresi, che indossava una speciale maglia per l’occasione, con il nome del capitano e il simbolo dell’infinito. Una sola maglia in carriera, ma il club gli ha detto “basta”. De Rossi, però, ritiene che sia giusto lasciar scegliere la società: “Possiamo discutere ore sul fatto che secondo me io avrei potuto essere importante per la squadra, anche facendo 5, 10 o 20 presenze. La decisione sta alla società, io ogni maggio dico di voler fare un altro anno, ma qualcuno un punto deve metterlo. Il mio rammarico non è quello, ma che quest’anno ci siamo parlati poco, mi è dispiaciuto”. Alla conferenza era presente anche l’amministratore delegato del club, Guido Fienga, le cui parole però dimostrano una certa lontananza di idee con quelle del calciatore.Ho spiegato a Daniele che la società non poteva considerarlo più come calciatore -ha dichiarato il CEO- ma è pronto e maturo per poterci aiutare a sviluppare questa azienda”. Il calciatore però ha dichiarato di non essere attratto dal ruolo dirigenziale, pur non escludendo un futuro da allenatore. Per adesso, però, non è pronto a dire addio al campo e scherza: “Stamattina mi sono arrivati 500 messaggi, dopo controllo se c’è qualche offerta”.

Alice Dionisi

De Rossi-Roma, la fine di un’era

Gianluca NotariDopo 18 anni da professionista anche De Rossi dice addio alla Roma. O meglio, è la Roma a dire addio al suo capitano, come confermato dallo stesso numero 16 in conferenza stampa: “La sensazione era che potevamo andare avanti da calciatore, anche per un anno o due. Io voglio giocare ancora, loro non vogliono che questo accada“. Parole sincere e veraci, quelle di un uomo – prima che calciatore – costretto a lasciare la Roma da una classe dirigenziale che dichiara così di voler intraprendere una strada ben definita.

Con De Rossi se ne va un simbolo della romanità, l’ennesimo dopo Totti, e non sarà facile per la tifoseria farsene una ragione. Ma per il centrocampista di Ostia, sotto questo aspetto la squadra è in buone mani: “Il romanismo, come mi avete detto voi stamattina riportando le parole dei tifosi, è importante ed è in mani salde. Lorenzo e Alessandro (Pellegrini e Florenzi, ndr) sono due persone che possono continuare questa eredità, non gli deve essere chiesto di scimmiottare me e Francesco perché sarebbe la cosa più sbagliata del mondo. Con la loro personalità devono portare avanti l’attaccamento alla maglia. Ci tengo a dire che c’è Cristante che viene da Bergamo, non è romanista, ma io ne voglio altri 100 così perché dà l’anima in allenamento, dà l’anima in campo. Non posso dire che la Roma ha bisogno di romanisti, ha bisogno di professionisti, poi se sono romanisti abbiamo fatto bingo“.

Ma i rapporti con la società durante l’anno, specialmente nell’ottica di un addio a fine stagione, non sono certo stati idilliaci: “È una consapevolezza che piano piano è cresciuta durante l’anno. Lo sapevamo tutti che avevo il contratto in scadenza. Non c’è stato un colloquio. Ne ho parlato un paio di volte con Monchi e mi ha rassicurato, ma con il fatto che poi non c’è più stato lui non sono andato a chiedere nulla a nessuno. Sono decisioni che si prendono societariamente e globalmente, la società è divisa in più parti qui. Sono cose che vanno accettate e rispettate perché io da Roma non posso uscire diversamente da così. Il mio rammarico non è quello ma il fatto che ci siamo parlati poco quest’anno, le modalità, un pochino mi è dispiaciuto“.

C’è poi la grande incognita legata al futuro. A differenza di Totti, che ha iniziato e chiuso la sua lunga carriera indossando sempre la stessa maglia, per De Rossi probabilmente non sarà così. Come confermato dallo stesso capitano, il desiderio è quello di continuare a giocare: “Stamattina mi sono arrivati 500 messaggi, dopo controllo se c’è qualche offerta (ride, ndr). Mi sento ancora calciatore, mi ci sono sentito tutto quest’anno nonostante i problemi fisici ed ho voglia di continuare, mi farei un torto se smettessi ora. Ora ho bisogno di passare un po’ di tempo senza pensare a calcio, anche se poi dovrò pensare a qualcosa di nuovo, trovare una squadra. Per il futuro vediamo, è una cosa talmente nuova per me che devo parlare a casa, con me stesso, col mio procuratore… troppa gente dovrò interpellare“. I primi rumors sul futuro del numero 16 parlavano già di mete lontane dall’Europa come Cina, Giappone, Stati Uniti o Argentina, con la suggestiva ipotesi Boca Juniors. Ma dopo la conferenza stampa, l’ipotesi Europa – o addirittura Italia, non scartata dal centrocampista – non sembra così impercorribile, soprattutto pensando che la prossima estate ci sarà l’Europeo. De Rossi vuole esserci, e farà di tutto per giocarsi le sue chance.

Gianluca Notari

Roma-Juventus 2-0, tre punti per crederci ancora

Gianluca Notari – Quella per il quarto posto sta diventando una delle corse più belle degli ultimi anni. L’accesso diretto in Champions League fa gola a tutti e al momento la Roma deve vedersela con Atalanta e Milan, vincitrici due giorni fa rispettivamente contro Genoa e Fiorentina.

Proprio la Roma ieri sera ha battuto i campioni d’Italia della Juventus, vincendo con un 2-0 che permette agli uomini di Ranieri di continuare a sperare ancora. La partita è partita male per i giallorossi, che per quasi tutto il primo tempo hanno reistito – soprattutto grazie ai miracoli di Antonio Mirante – agli attacchi dei bianconeri. Nei primissimi minuti della gara infatti, dopo un’uscita sbagliata della difesa di casa, Cuadrado riceve da Emre Can e si ritrova faccia a faccia con l’estremo difensore giallorosso, miracoloso nel deviare in corner un tiro a botta sicura del colombiano. Dopo alcuni minuti è ancora la Juventus a rendersi pericolosa: Cristiano Ronaldo semina avversari come birilli, scarica sulla destra per Dybala ma sul tiro dell’argentino è ancora Mirante a mantenere il risultato sullo 0-0. Subito dopo è finalmente la Roma a rendersi pericolosa, con Pellegrini che scheggia l’incrocio dei pali dopo una bella combinazione con El Shaarawy. Poco dopo è ancora il numero 7 giallorosso a cercare la via del gol, ma la sua conclusione termina alta. Al minuto 29 è invece la Juventus ad andare vicina al gol, con Dybala che carica il sinistro al volo e colpisce il palo dopo l’ennesima deviazione di Mirante.  Il primo tempo si conclude con un’azione di El Shaarawy che salta Caceres ma si fa chiudere in extremis dal salvataggio di Chiellini.

Nella ripresa lo schema della partita sembra cambiare, con la Roma più aggressiva e la Juventus più scarica: la prima azione della seconda frazione è infatti a firma giallorossa, con El Shaarawy che calcia alto dopo aver raccolto l’assist di Kluivert. Dopo la rete annullata a CR7 per fuorigioco è ancora l’italoegiziano a impensierire gli avversari, ma il suo tiro a giro è deviato da Szczesny in corner. Dopo alcune sostituzioni sia tra i padroni di casa che tra gli ospiti, la Roma riesce finalmente a trovare il vantaggio: Chiellini perde una palla sanguinosa nella propria trequarti, raccoglie Florenzi che dopo uno scambio con Dzeko supera il portiere avversario in uscita con un delizioso cucchiaio. Corsa sotto la Sud e abbraccio ideale ai tifosi, con i quali il rapporto sembra si stia lentamente ricucendo.
La Juventus prova l’assalto finale anche con l’inserimento in campo di Cancelo e Alex Sandro, ma è proprio con un contropiede che gli uomini di Ranieri siglano il 2-0 con Dzeko che raccoglie il passaggio di Under e insacca con il piatto destro.

Triplice fischio di Massa e tre punti vitali per i giallorossi, che dovranno tifare proprio la Juventus nella prossima giornata di campionato, visto che Allegri e i suoi dovranno vedersela con l’Atalanta. De Rossi e compagni sperano, consapevoli che la lotta Champions non è ancora finita.

Gianluca Notari

 

Primavera, Fiorentina-Roma 2-2: doppiette per Cangiano e Vlahovic. Manca un’espulsione ai toscani

Luca Fantoni – Poteva essere una vittoria importantissima e invece è arrivato un pareggio. La Roma Primavera esce con un 2-2 dal campo della Fiorentina. I ragazzi di De Rossi si sono portati subito sul doppio vantaggio nel primo tempo grazie alla doppietta di Cangiano. L’espulsione dubbia di Cargnelutti ha però indirizzato il resto della partita con i viola che hanno raggiunto il pareggio con due gol di Vlahovic. Nella ripresa il protagonista è ancora l’arbitro che non espelle il già ammonito Latki per una manata in faccia a Semeraro.

IL TABELLINO

ACF FIORENTINA (4-4-2): Ghidotti; Ferrarini, Gilekens, Antzoulas, Simonti; Hanuljak (Dal 74′ Pierozzi), Latki, Meli, Simic (Dal 62′ Ponsi); Koffi, Vlahovic.
A disposizione: Chiorra, Dutu, Gelli, Nannelli, E. Pierozzi, Longo, Fiorini, Gorgos, Kukovec, Bocchio.
Allenatore: Emiliano Bigica.
Indisponibili: Montiel, Beloko, Vlahovic.

AS ROMA (4-3-3): Fuzato, Parodi, Trasciani, Cargnelutti, Semeraro; Pezzella, Riccardi (Dal 84′ Buttaro), F. Greco (Dal 84′ Bove); Besuijen (Dal 27′ Bianda), Celar (Dal 68′ Estrella), Cangiano (Dal 84′ Tripi).
A disposizione: Cardinali, Santese, Silipo, Bucri, Darboe, Cancellieri, Milanese.
Allenatore: Alberto De Rossi.
Indisponibili: Chierico, Sdaigui, Simonetti, Riccardi.

Arbitro: Matteo Gariglio.
Assistenti: Giulio Fantino e Michele Pizzi.
Ammoniti: 7′ Cargnelutti (ROM), 36′ Latki (FIO), 72′ Trasciani (ROM).
Espulsi: 25′ Cargnelutti (ROM).
Marcatori: 4′ Cangiano (ROM), 19′ Cangiano (ROM), 34′ Vlahovic (FIO), 40′ Vlahovic (FIO).

LIVE

SECONDO TEMPO

94′ – Termina la partita senza ulteriori emozioni. Roma e Fiorentina pareggiano per 2-2

84′ – Triplo cambio per la Roma. Entrano Buttaro, Tripi e Bove, ed escono Riccardi, Cangiano e Greco.

83′ – Due errori consecutivi in disimpegno di Bianda. Il francese sembra totalmente fuori dalla partita.

74′ – Nei viola esce Hanuljak ed entra Pierozzi.

74′ – Occasionissima della Roma con Estrella che se ne va in profondità ma il suo sinistro sfiora solamente la traversa.

72′ – Ammonito Trasciani per un fallo tattico.

68′ – Nella Roma esce Celar ed entra Estrella.

64′ – Altro episodio dubbio in area della Fiorentina. Celar va giu ma l’arbitro lascia correre.

62′ – Cambio nella Fiorentina: esce Simic ed entra Ponsi.

57′ – Lakti della Fiorentina dà una manata a Cangiano ma non viene espulso. Errore dell’arbitro Gariglio.

50′ – Si rende pericoloso Koffi con un tiro a giro che finisce fuori.

46′ – Inizia la ripresa.

PRIMO TEMPO

47′ – Dopo due minuti di recupero termina il primo tempo.

40′ – La Fiorentina pareggia! Vlahovic firma la sua doppietta personale e riporta il punteggio in parità.

36′ – Ammonito Latki nella Fiorentina.

34′ – La Fiorentina riapre la partita. Traversone dalla destra di Ferrarini e di testa Vlahovic fa 1-2.

30′ – Cade in area Semeraro dopo un contatto con il giocatore viola. Il terzino giallorosso sanguina dalla testa ed è costretto a farsi applicare una fasciatura.

27′ – Esce Besuijen ed entra in campo Bianda.

25′ – Seconda ammonizione per Cargnelutti che viene espulso.

19′ – RADDOPPIO DELLA ROMA! Ancora Cangiano che si inserisce bene su un cross dalla destra di Riccardi.

7′ – Ammonito Cargnelutti nella Roma per un fallo a centrocampo.

4′ – LA ROMA IN VANTAGGIO! Lancio splendido di Pezzella e Cangiano di testa supera il portiere avversario.

1′ – Inizia la partita. La Roma dà il calcio di inizio.

Luca Fantoni

Roma, ora Conte è davvero vicino

Gianluca Notari – Acquisti, cessioni, politiche di trading, progetto per il nuovo stadio, giocatori, dirigenti: in queste 8 stagioni americane, James Pallotta le ha provate davvero tutte. Ha provato a mantenere la parola data quando si è insediato come presidente, quando promise che avrebbe fatto della Roma “La regina d’Europa” e che avrebbe voluto vincere lo Scudetto “entro i primi cinque anni, come ho fatto ai Boston Celtics“. A quanto pare le cose non sono andate esattamente così: le colpe non sono certo esclusivamente riconducibili unicamente a Pallotta, ma forse c’è qualcosa che il patron non ha mai fatto: puntare su un allenatore top. Ora, però, le cose sembrano cambiate: da diversi giorni, e sempre più insistentemente nelle ultime ore, si parla di Antonio Conte come molto vicino alla panchina della Roma. Addirittura, sarebbero uscite anche le cifre della proposta giallorossa: 9,5 milioni all’anno. Un sacco di soldi, giustificati però dal curriculum del tecnico salentino.

L’ingaggio da parte della Roma di Antonio Conte sarebbe un incentivo incredibile per tutto l’ambiente romanista dopo un’annata deludente sotto tutti i punti di vista. Così, anche chi aveva già le valigie in mano – come ad esempio Dzeko e Manolas – potrebbe decidere di rimanere. Il mister ex Juventus e Chelsea è una garanzia: ovunque è andato ha stupito, conquistando trofei in Italia e in Inghilterra e guidando l’Italia in un Europeo incredibile, abbandonato solamente ai rigori contro la Germania Campione del Mondo. Con lui, la Roma ingaggerebbe anche il suo staff, su tutti Paolo Bertelli, preparatore atletico che già in passato era transitato dalle parti di Trigoria.

Il punto di forza del progetto della Roma, che ovviamente non può contare sui budget a disposizione dei top club europei, è la carta bianca: Conte, se accetterà la proposta dei giallorossi, avrà mano libera su ogni scelta riguardante l’area tecnica e sportiva, condizione che altri club come il Manchester United o il PSG non gli garantirebbero. Inoltre, Conte è voglioso di tornare in Italia e questo sembra essere il momento più opportuno: anche l’Inter e il Milan si sono lanciate sul tecnico pugliese, ma per il momento la Roma sembra conservare un vantaggio su di lui che certamente non vuole sciupare. Se Pallotta vuole davvero fare grande la Roma, questa è la strada giusta.

Gianluca Notari

Roma, nuovo allenatore e mercato in uscita: gli scenari per una stagione senza Champions

Gianluca Notari – Con il match di lunedì tra Napoli e Atalanta – vinto dai bergamaschi per 1-2 – si è concluso il 33° turno di Serie A. Giornata importante specialmente per l’Europa: è andata in scena, infatti, la sfida tra Inter e Roma, terminata 1-1. Le contendenti cercavano punti importanti in ottica Champions League, ma oltre alle reti di El Shaarawy e Perisic si è visto poco altro. Tutto sommato, i nerazzurri posso ritenersi soddisfatti di aver superato indenni una gara che poteva rivelarsi una trappola: la squadra capitolina, in fiducia dopo la cura Ranieri, per larghi tratti della partita è sembrata davvero in grado di agguantare il bottino dei tre punti, salvo poi commettere l’ennesima ingenuità difensiva che ha permesso al croato di segnare la rete del definitivo pareggio. La situazione di classifica parla chiaro: l’Inter, a quota 61 punti, è già con un piede nella prossima Champions, mentre la Roma, ferma a 55, vede allontanarsi il treno del quarto posto, occupato attualmente da Milan e Atalanta, entrambe a 56 punti.

I giallorossi, dopo un’annata funesta che ha visto anche l’allontanamento di Eusebio Di Francesco e Monchi, si prepara per la concreta possibilità di non giocare la prossima Champions. Dopo cinque anni di presenza continua nella competizione – e dopo l’insperata semifinale dello scorsa edizione – il club  di Pallotta si prepara ad un passo indietro che sa di ridimensionamento. Senza quegli introiti gli obiettivi perseguibili sono sostanzialmente due: abbattere il monte ingaggi o realizzare un tot di plusvalenze che permettano di mantenere lo status quo. Come detto, però, al momento i giallorossi hanno un allenatore con le ore contate (è stato chiaro fin da subito che Ranieri avrebbe diretto la squadra solamente fino al termine del campionato) e un ds ad interim, Ricky Massara, che probabilmente comunicherà le proprie dimissioni il giorno dopo di Roma-Parma, ultima partita della stagione.

ALLENATORE – Insomma, una squadra da ricostruire a partire da chi dovrà ricostruire, ovvero allenatore e direttore sportivo. Per il ruolo da ds la scelta sembra ormai orientata sul nome di Petrachi del Torino, mentre per quanto riguarda il tecnico i nomi più in voga sono al momento tre: Conte, Sarri, Gasperini, anche se tutti e tre, per motivi diversi, non sembrano così vicini alla panchina giallorossa. Conte, oltre alla causa ancora in essere contro il Chelsea, si è affermato negli ultimi anni come un top coach di livello mondiale: ovunque sia andato ha vinto e la Roma al momento non sembra avere il giusto appeal per garantire al tecnico salentino un progetto vincente e duraturo. Un’altro scoglio potrebbe essere poi rappresentato dall’ingaggio: l’ex Juventus nell’ultimo anno al Chelsea guadagnava circa 10 milioni di sterline all’anno, somma a cui i dirigenti di Trigoria non possono nemmeno avvicinarsi. Inoltre, il probabile domino delle panchine europee della prossima estate potrebbe presentare scenari più appetibili rispetto a quello di una Roma fuori dalla Champions. Per Sarri il discorso è simile: anche lui, dopo l’esperienza al Napoli e il conseguente approdo al Chelsea, ha assunto una dimensione più grande rispetto a tre anni fa, quando fu molto vicino alla panchina giallorossa. Inoltre, Sarri è al momento in piena corsa sia per rientrare nei primi quattro posti della Premier League che per la vittoria dell’Europa League. Non è affatto scontato che Abramovich e soci decidano di separarsi da Sarri a fine stagione, anche se non è un segreto che l’amore tra il tecnico e l’ambiente Blues non sia mai scoppiato. Infine, rimane il profilo di Gasperini: il suo è certamente un nome più spendibile rispetto ai colleghi sopracitati e l’avventura con la Roma potrebbe rappresentare finalmente quella chance di allenare una grande che l’ex Genoa non ha mai avuto. Il legame con l’Atalanta è però forte, sia in termini affettivi che contrattuali, per questo non sarebbe facile per lui distaccarsi dal club orobico.

CESSIONI – Come detto, tornando al discorso sul bilancio, le strade percorribili dalla Roma sono essenzialmente due, ma portano in ogni caso allo stesso risultato: cessioni. Bisognerà però capire la linea che i giallorossi intendono intraprendere: da una parte c’è l’esigenza di liberarsi da ingaggi pesanti come quelli di Dzeko, Pastore, Nzonzi, Perotti, dall’altra c’è l’opportunità di perseguire la strada delle plusvalenze. In questo caso, il nuovo ds permetterebbe al club di ripartire da alcuni fermi, privandosi però di alcuni talenti che garantirebbero una certa futuribilità al progetto Roma come Zaniolo, Pellegrini e Under. La sensazione è che si cercherà di trovare una via di mezzo tra le due linee, ma è certo che i nuovi addetti ai lavori del club dovranno lavorare tanto per far dimenticare ai tifosi questa brutta stagione.

Gianluca Notari

L’Inter-Roma degli ex finisce 1-1. Il pareggio fa sorridere il Milan

Alice Dionisi – Un pareggio equo dopo una gara altrettanto equilibrata, che permette al Milan di mantenere il quarto posto in solitaria. Nella trentatreesima giornata di Serie A Inter e Roma si affrontano nello scontro diretto per un posto in Champions League, nel tentativo di sfruttare gli errori di Lazio e Milan, rispettivamente contro Chievo e Parma. I giallorossi affrontano l’ex tecnico Spalletti, che preferisce Lautaro Martinez ad Icardi, mentre Ranieri è costretto a fare a meno anche di Manolas (risentimento muscolare nel riscaldamento), dopo aver rinunciato anche a De Rossi, che segue il match dalla tribuna. Dentro Juan Jesus insieme a Fazio, panchina per l’altro grande ex del match, Nicolò Zaniolo, a cui il tecnico testaccino ha preferito Cengiz Under. Nei primi minuti di gioco ci provano Dzeko e Kolarov, ma Handanovic si fa trovare pronto, poi Mirante nega il gol a Lautaro Martinez su cross di Lautaro, salvando il risultato. Al 14’ i giallorossi passano in vantaggio grazie ad uno tiro a giro di El Shaarawy che sorprende il portiere nerazzurro. Il numero 92 giallorosso trova il gol grazie ad un’azione personale, da sinistra supera palla al piede D’Ambrosio e si accentra, inganna la difesa interista e da fuori area la spedisce di destro in rete. Nella ripresa dentro Zaniolo per Pellegrini, che serve Pellegrini la palla per il potenziale raddoppio, ma il numero 7 non trova la conclusione. Esce Nainggolan, spento contro la sua ex squadra, per fare posto ad Icardi. Al 61’ i nerazzurri trovano la rete del pareggio grazie ad un gol di Perisic, che batte di testa Mirante sul secondo palo. Un risultato giusto, figlio delle occasioni mancate da entrambe le squadre: brivido nel finale (90’) con il sinistro in diagonale di Kolarov, che però non riesce a trovare la porta. Nel post-partita Spalletti si dichiara soddisfatto del risultato: “Nel secondo tempo abbiamo fatto meglio, siamo stati più ordinati. Potevamo fare di più, ma per noi è un risultato prezioso visto come si era messa la partita.

Alice Dionisi