L’addio di Totti, il record di punti e i gol di Dzeko: un anno da ricordare

Gianluca Notari – Rimpianto, delusione, dolore. Vista così, la stagione giallorossa sembra essere un disastro totale. Invece abbiamo visto e ammirato per tutto l’anno una squadra forte e spettacolare, che ha rovinato tutto in sole tre maledette partite giocate nell’arco di otto giorni. Ottantasette punti, record storico del club, Dzeko capocannoniere di campionato e di Europa League, Juventus distante solo quattro punti e tante, tante partite vinte in modo convincente, lasciando ai tifosi la speraranza di qualcosa che forse era insperabile.

Eppure il rimpianto c’è, eccome se c’è. Dalla sciagurata partita di ritorno con il Porto al derby di Coppa Italia perso, passando per Lione e per una manciata di partite in campionato, il sentore che qualcosa di grande questa stagione poteva esser fatto rimane. Rosa corta, scelte sbagliate, calendario infernale e forse “qualcuno che non ha remato dalla parte giusta”, parafrasando l’ormai ex tecnico Spalletti.

Forse tutte o nessuna di queste motivazioni sono quelle giuste, ma sta di fatto che, al sesto anno di presidenza americana, la Roma si trova nuovamente con nessun trofeo da alzare al cielo. Ed è questa forse la delusione più grande. Un allenatore preparato, la Juventus indebolita dalle partenze di Morata e Pogba, l’assenza di big europee in Europa League: tre fattori che a settembre promettevano bene, e che lasciavano sognare gli affezionati romanisti.

Infine, per non farci mancare proprio nulla, la beffa oltre al danno: l’addio del capitano, la più grande icona della storia giallorossa, grande forse più della stessa Roma. Le lacrime di quel 28 maggio rimarranno impresse in ogni tifoso romanista, dal più piccolo al più grande, e le parole di quella lettera scolpite nella mente e nel cuore di tutti.

Oltre all’assenza iconica del Capitano, il prossimo anno la nuova Roma sarà ancora più nuova: il nuovo ds già è ormai cosa fatta, con lo spagnolo Monchi chiamato a prendere in consegna il lavoro di Sabatini, il quale si è dimostrato sempre all’altezza di creare una rosa competitiva, ma tenendo bene in mente i conti societari. Inoltre ci sarà probabilmente un nuovo allenatore, con Spalletti sempre più in rotta di collisione con l’ambiente Roma. Infine un nuovo capitano: su questo, però, le certezze già ci sono. Se esiste un uomo in grado di fare le veci di Francesco Totti, quello è sicuramente Daniele De Rossi. È intorno a lui che la società costruirà la nuova squadra.

Una stagione da ricordare, quindi, e da celebrare, anche. Ma Roma e la Roma hanno fame di vittoria e anche quest’anno, come ogni anno, speriamo che il prossimo sia quello buono.

Gianluca Notari

Capitano, adesso le tue paure sono anche le nostre. Che ne sarà del domani senza te?

Simone Indovino – Sarà dura, Capitano. Sarà difficile svegliarsi la mattina nei prossimi giorni e pensare che non indosserai più quella maglia da te tanto amata. Quella maglia su cui hai cucito la tua stessa pelle dando tutto. Quella maglia con cui ci hai fatto sognare, tifare, gridare e, a volte, arrabbiare un po’. Sarà difficile per tuttiCapitano. Per i più giovani che sono cresciuti ammirandoti, imparandoti a conoscere quasi come un amico fraterno. Ma anche per i tifosi più “stagionati” che, nonostante avessero vissuto già importantissime storie d’amore come quelle di Giannini o di Di Bartolomei, hanno potuto ammirare la magnificenza che hai saputo regalare.

Sapevamo tutti, Capitano, che questo momento prima o poi sarebbe arrivato. Forse, con un po’ di incauta positività, nessuno di noi pensava a questo giorno, come hai dichiarato tu stesso. E per una volta, soltanto per una, proviamo a mettere da parte le vicende non positive degli ultimi mesi per provare ad affrontare questi giorni con un sorriso. Sarà difficile, Capitano, soprattutto nelle piccole cose. Dalle espressioni buffe in panchina agli scherzi ai compagni accomodati accanto a te. Sarebbe quasi inutile parlare delle gesta in campo, quelle sono scritte e riecheggeranno per sempre nella storia romanista. Ce ne hai regalate tante, e di quelle faremo tesoro finché la memoria ci assisterà. La testimonianza lampante della tua straordinaria carriera è accertata dagliattestati di stima ricevuti negli ultimi giorni, a dispetto di chi diceva che sei conosciuto “solamente dentro il raccordo”.

Non lo dimenticheremo, Capitano, questo 28 maggio. Non lo dimenticheremo perché è stata una domenica da veri romanisti. La capacità di complicarci le cose probabilmente resterà per sempre ma oggi, almeno oggi, non si poteva sbagliare. Perché non sarebbe stato giusto nei tuoi confronti terminare la stagione senza la qualificazione diretta alla Champions League.

Non lo dimenticheremo, Capitano, perché oggi quel tempo da te citato non ha bussato solo alla tua spalla, ma su quella di ognuno di noi. Ci servirà un po’ per metabolizzare il tutto. Ma ripartiremo, tutti quanti. Giocatori, tifosi, giornalisti. E lo faremo anche per te, perché la Roma merita di andare avanti come si merita. Per restare in tema genovese, nel 1981 De André cantava“Perché domani sarà un giorno lungo e senza parole, perché domani sarà un giorno incerto di nuvole e sole”. Una perfetta fotografia, perché non sappiamo ancora cosa ci riserverà il domani senza di te.

Sarà tutto diverso, è vero, ma le lacrime di domenica pomeriggio si trasformeranno pian piano in fragorosi sorrisi. Perché sono stati 25 anni troppo belli per essere ricordati con delle lacrime. Noi, la tua gente, più di ringraziarti non possiamo fare. Sei lettere potrebbero sembrare poche per esprimere quello che proviamo ma è la cosa più vera che ci viene da dire: grazie.

Abbiamo la fortuna di avere in squadra altri due calciatori che incarnano alla perfezione la romanità da te portata avanti in questi anni. Alzi la mano chi, alla consegna della targa speciale da parte di De Rossi, non ha visto una sorta di passaggio di consegna. Ma questa sarà un’altra storia, una storia degna della Roma.

Simone Indovino

Roma-Genoa 3-2: le pagelle. Difesa da incubo. Ci pensa Perotti a regalare la qualificazione diretta in Champions

Simone Indovino – Una solita domenica di ordinaria follia in casa giallorossa. La Roma accede in maniera diretta alla Champions grazie al successo per 3-2 nei confronti del Genoa, maturato in maniera surreale. All’immediato svantaggio firmato Pellegri risponde immediatamente Dzeko. Le sortite offensive capitoline non portano a nulla fino a quando lo stesso bosniaco regala un preciso assist per De Rossi, che scarica rabbioso in porta. Sembra fatta ma Lazovic ristabilisce la parità sfruttando un’altra dormita difensiva. Ci pensa il neo entrato Perotti a risolvere tutto grazie a un potente sinistro. Passerella finale per Francesco Totti, abbracciato dal suo pubblico.

ROMA

Szczesny 5 – Pomeriggio infernale per il polacco che ha colpe in entrambe le reti subite. Sull’iniziale svantaggio potrebbe coprire meglio lo specchio della porta. Nella ripresa si fa scavalcare da un cross innocuo di Laxalt consentendo a Lazovic di depositare in gol.

Rudiger 6 – Il più positivo del pacchetto difensivo. Il pubblico gli garantisce carica emotiva e il tedesco ripaga con attenzione difensiva e corsa al servizio della squadra.

Manolas 5 – Altra partita sottotono del greco che anche quest’oggi appare distratto. Si fa scappare ingenuamente Pellegri alle spalle e mostra disattenzione in svariate situazioni.

Fazio 5 – Conclude la sua positiva stagione in maniera non impeccabile. I suoi rinvii non sono precisi e consentono spesso al Genoa di creare situazioni pericolose. Poco sveglio in occasione del secondo svantaggio.

Emerson s.v. – La gara dello sfortunato terzino si conclude dopo pochi minuti a causa di un problema al ginocchio.

De Rossi 6.5 – Quarto gol consecutivo per DDR, di un peso specifico fondamentale. Accoglie in maniera determinata e aggressiva un preciso appoggio di Dzeko scaricando in gol il sinistro che vale il momentaneo 2-1. Fondamentali alcuni suoi recuperi per salvare il risultato.

Strootman 7 – Olandese in versione lavatrice multifunzione. Pressa, corre e si propone in avanti. Copre tutte le zone del campo e va vicinissimo alla gloria personale con un potentissimo sinistro che si spegne di pochissimo a lato. Sempre col suo piede preferito ha il merito di mandare svariate volte in porta i compagni.

Nainggolan 6 – Sufficiente gara del Ninja che appare leggermente impreciso rispetto agli standard a cui ci ha abituato.

Salah 5.5 – Molto coinvolto sopratutto nella prima frazione di gioco, non mostra l’incisività necessaria nonostante impensierisca non poco la difesa rossoblù. Lascia il campo a Totti nella ripresa.

El Shaarawy 6.5 – Vivace, conferisce tecnica e fisicità sulla fascia sinistra. Peccato per la grossa occasione che si divora nel primo tempo; l’eventuale finalizzazione avrebbe potuto indirizzare la gara su binari diversi.

Dzeko 6.5 – Conclude la stagione con 29 reti personali. Bottino importantissimo per il bosniaco che avrebbe potuto realizzare almeno una tripletta oggi considerato le grosse occasioni avute. Ha il merito di regalare gli assist decisivi per De Rossi e Perotti.

Mario Rui 5 – Rileva Emerson ma non garantisce la qualità sperata. I suoi cross non colgono mai i compagni e in fase difensiva crea diverse apprensioni.

Totti 10 – Grazie, Capitano.

Perotti 9 – San Diego dall’Argentina. Staremmo parlando di una stagione da buttare se non si fosse trovato al posto giusto al momento giusto. Il suo sinistro di potenza garantisce un fondamentale accesso diretto alla Champions.

Spalletti 6.5 – Seppur con qualche patema d’animo di troppo la missione è compiuta. Record di punti nella storia della Roma e qualificazione diretta nell’Europa che conta.

Simone Indovino